Mad Men: il fascino degli anni sessanta


Mad Men: il fascino degli anni sessantaMAD MEN: a term coined in the late 1950’s to describe the advertising executives of Madison Avenue. They coined it.

E’ una delle serie più premiate degli ultimi anni. Quattro Golden Globe, tredici Emmy Awards e decine di altri riconoscimenti. Il Time lo ha inserito nelle dieci migliori serie del decennio. Stiamo ovviamente parlando di Mad Men, il capolavoro di Matthew Weiner diventato ormai un prodotto di culto che ha riportato in voga lo stile e la classe degli anni sessanta.

La nascita

“It was lively, and it had something new to say”. David Chase, creatore de I Soprano

Era il 2000 quando l’allora sceneggiatore di Becker Matthew Weiner scrisse la prima stesura del pilota di una serie ambientata nel mondo dei pubblicitari negli anni sessanta.  Due anni più tardi il creatore de I Soprano David Chase lesse la sceneggiatura e riconobbe subito il genio e l’innovazione del prodotto. Weiner fu immediatamente arruolato da Chase per lavorare alla serie HBO sulla mafia e mise da parte il pilot per sette anni, periodo in cui né la HBO né la Showtime dimostrarono interesse nel progetto, finché non arrivo l’ultima stagione de I Soprano.

Fu allora che venne fuori il nome della AMC – in cerca di nuovi progetti da produrre con l’obiettivo di superare la concorrenza attraverso la qualità dei loro prodotti – che non ci mise molto prima di far suo il lavoro di Matthew Weiner.

Mad Men: il fascino degli anni sessanta


La lavorazione

Con l’eccezione del pilot, che è stato girato per alcune scene a New York, la maggior parte della produzione di Mad Men si svolge a Los Angeles. Weiner si serve di un grande gruppo di sceneggiatori per portare sullo schermo il mondo della pubblicità: è curioso notare come una serie, spesso criticata di essere eccessivamente maschilista, sia in realtà prevalentemente scritta da donne. Nella terza stagione solo due dei nove sceneggiatori erano uomini.

Dietro la macchina da presa troviamo Tim Hunter, Phil Abraham (anche direttore della fotografia), Jennifer Getzinger, Lesli Linka Glatter e Alan Taylor, regista tra l’altro di grandi serie come I Soprano, Six Feet Under, Lost, e il recente Boardwalk Empire. I finali di stagione sono invece diretti da Matthew Weiner.

Uno degli aspetti più importanti della serie è ovviamente il fumo, che diventa quasi un personaggio: sono infatti poche le scene in cui non vediamo uno dei protagonisti impugnare una sigaretta. Dato che le leggi della California impediscono che si fumi sui set, si è dovuto ricorrere alle sigarette alle erbe, senza nicotina e tabacco. Come ha detto Weiner “fare la serie senza fumo sarebbe stata una barzelletta”.

I personaggi

“Advertising is based on one thing: happiness”. Donald Draper

Donald Draper (Jon Hamm) è il direttore creativo della Sterling-Cooper, una delle agenzie pubblicitarie più rispettate di Madison Avenue. Mad Men ruota principalmente attorno alla sua vita, il lavoro, il matrimonio (in caduta libera) con Betty (la bellissima January Jones), sempre rinchiusa in casa a badare ai due figli, le numerose amanti (non ai livelli di Hank Moody) e il suo misterioso passato.

Oltre a Don e famiglia c’è anche Roger Sterling, uno dei co-fondatori della Sterling-Cooper, nel pieno di una crisi di mezza età. C’è poi Peter Cambell, giovane account executive molto ambizioso, che cerca di farsi notare da Don ma che in cambio riesce ad ottenere solo la sua antipatia, e un folto gruppo di executive tutti “innamorati” di Don. Ma non mancano dei forti personaggi femminili: uno di questi è Peggy Olsen, segretaria di Draper che presto si farà notare per le sue doti creative dallo stesso Don.

La storia

In molti l’hanno definito un capolavoro in cui non succede niente, e in effetti gli avanzamenti narrativi sono minimi nelle prime tre stagioni; si potrebbe quasi dire che ha i tempi di una soap opera. Non fraintendetemi, non mi permetterei mai di paragonare Mad Men a Beautiful. L’effettiva somiglianza sta nell’avere i personaggi sempre in primo piano, costruendo attorno ai loro cambiamenti interiori la vera storia. Non preoccupatevi, non c’è la fotografia sovraesposta o la recitazione esagerata delle soap opere., Mad Men si distingue da molti prodotti per la qualità elevatissima: la regia, la sceneggiatura e soprattutto la recitazione sono sempre perfette e non dimentichiamo la maniacale cura per il dettaglio che permette allo spettatore di immergersi totalmente nella magia degli anni sessanta.

Mad Men: il fascino degli anni sessanta

Mad Men è un capolavoro da non perdere, l’ennesima prova di come la qualità narrativa della tv stia superando quella del cinema, ormai in piena crisi creativa. Matthew Weiner ha portato sul piccolo schermo qualcosa di unico, un prodotto entrato già nell’immaginario collettivo e immancabilmente citato ovunque, da I Simpson fino al recente Community.

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