Californication – 4×09 Another Perfect Day – 4×10 The Trial


Californication - 4x09 Another Perfect Day - 4x10 The Trial

In questa quarta stagione, Californication sembra procedere con puntate che sono una il déjà vu di quella precedente. La struttura di base non fa altro che ripetere il solito schema in cui Hank si fa una a caso, si sente immensamente figo, poi si deprime, si ricorda che ha una figlia e cerca di darle qualche lezione di vita (?), cerca di far pace con Karen, si fa coccolare prima e fustigare dopo dalla suddetta e il tutto si conclude con un Hank che riflette sulle sorti della sua vita e fa lo sguardo impegnato di chi “forse forse sta capendo cosa deve fare”.
Per poi ricominciare esattamente dall’inizio nella puntata successiva.
Cosa succederà mai di diverso in queste puntate?

4×09 Another Perfect Day

Californication - 4x09 Another Perfect Day - 4x10 The Trial
Il giorno del processo si sta avvicinando e Hank sembra più o meno quello di sempre: sbevazza e fa battute con la sua avvocatessa/amante, respingendo di fatto l’idea che prima o poi il lunedì arriverà anche per lui. Complice un cospicuo debito nell’hotel in cui vive, Hank si ritrova a passare del tempo con Karen e Becca e questo non fa altro che permettergli di trovare la solita scappatoia mentale: anzi, una via di fuga che lo allontana ancora di più dalla realtà, proprio perché legata ad un concetto di famiglia che in realtà non esiste più.
E’ facile lasciare i problemi fuori dalla porta se nel letto c’è la solita tettona di turno, ma è ancora più facile fingere di essere qualcun altro se la vita te lo consente, anche solo per qualche minuto.

Così, quel pomeriggio di “un’altra giornata perfetta” diventa una bugia:
per Karen, che non riesce a prendere mai una posizione nei confronti di Hank, ma che qui si sente giustificata a trattarlo bene perché “in fondo lo sta facendo per Becca”;
per Hank, che nell’insegnare alla figlia a guidare si investe di un ruolo autorevole che ormai non riesce più ad avere con lei;
per Becca stessa che, forse proprio per non illudersi troppo, viene spinta dalla necessità di rovinare tutto e finirà col distruggere proprio quella macchina, simbolo, seppure effimero, di un’unità familiare che non c’è davvero mai stata.

Nel frattempo Charlie e Marcy vanno avanti nel loro personalissimo gioco delle parti: il primo passa il tempo ad allungare la lista delle sue conquiste – per ora ferma alla sua agente immobiliare dalle inquietanti perversioni incestuose – fingendo che i suoi sentimenti per Marcy siano solo un leftover della loro lunga relazione; la seconda, che pur si è convinta a tenere il bambino, rimane una donna che non ha ancora capito cosa voglia dalla vita e soprattutto che padre desideri, davvero, per suo figlio. Ora che Runkle sa della gravidanza, si spera che faccia 2 + 2 ricordandosi il finto dottore e la finta vasectomia… ma conoscendo il soggetto, ho qualche dubbio.

La puntata si chiude con il solito sguardo di Hank, una fintissima riflessione che in genere non lo porta a nulla se non a ricominciare da capo nella puntata successiva.
Ma forse questa volta, arrivando finalmente “il giorno del giudizio”, qualcosa potrà mutare.

Voto: 6/7
Un pochino meglio del solito, ma non si può certo parlare di ritorno agli antichi fasti.

4×10 The Trial

Californication - 4x09 Another Perfect Day - 4x10 The Trial
Una puntata potenzialmente interessante che si inserisce forse un po’ troppo tardi all’interno della stagione: questa The Trial, infatti, può forse essere la puntata della svolta, ma ormai, ad un passo dal finale, questa mossa si rivela nella sua inutilità.

Spiace, tuttavia, vedere un episodio che torna ad offrire buoni elementi rifacendosi praticamente in toto ai gloriosi tempi in cui Californication non ne sbagliava una; mi sembra una di quelle volte in cui si guarda il finale di una serie giunta alla trecentesima stagione e, quando fanno vedere eventi avvenute nelle prime grandi annate, tutti si ritrovano a dire:
“ooooh, ti ricordi com’era bello…quando ancora sapeva far divertire…ahahah…
…sì, però… ora?”
Anche le aggiunte successive (il cadeaux sulla macchina di Bill, Mia che incontra Hank o che litiga con Karen) sono inserite basandosi sulle persone che erano e forse solo per questo riescono ad avere un po’ più di spessore.

Ormai tutte le fila si stanno perdendo e i personaggi stessi accentuano le loro caratteristiche fino ad arrivare alla caricatura: forse solo Becca e Mia si salvano da questa deriva, ma in questa stagione sono mancate le idee per entrambe, soprattutto per la seconda – che ha mostrato più consistenza in questo episodio che in tutte le altre, poche, apparizioni del resto della stagione.

Karen è ormai vicina allo sdoppiamento di personalità e ringrazio Abby per averglielo fatto notare con un discorso che merita di essere riportato:

Let me get this straight.
You broke up with Mr. Moody, moved in with Mr. Lewis, agreed to marry him, but left him on your wedding night to move back in with Mr. Moody.
You then kicked Mr. Moody out because you thought he impregnated a friend, moved to New York for a job opportunity, left your daughter in Mr. Moody’s care, came back, played house some more.
And then you broke it off yet again when Mr. Moody was accused of statutory rape.
Is that correct?

Sì, cacchio, è corretto. E sì, Karen, dirlo ad alta voce ti farà sembrare pure pazza, ma è esattamente quello che è successo e che si ripeterà comunque di lì a poco – si vede che il messaggio non è arrivato poi così forte e chiaro – quando affronterà Hank fuori dal tribunale.
Ok, si è arrabbiata…ma quanto durerà? Si accettano scommesse.

Runkle è evidentemente in crisi per la storia della gravidanza e, diciamo così, perde di vista l’obiettivo della giornata: ma per quanto possa aver suscitato qualche risata, il suo comportamento rimane totalmente senza senso e non fa altro che farlo sfociare nella parodia di se stesso.

Hank, che all’inizio dimostra finalmente un po’ di sana preoccupazione – la scena della vomitata in bagno è esemplificativa – perde di nuovo quel lampo di spessore appena acquisito e si lascia andare a battute o a risate che per carità, serviranno pure ad esorcizzare il momento, ma che a me suscitano solo un ripetuto e sentito, perdonate il francesismo, “Ma che cazzo ti ridi?”
Neanche la battuta sull’FBI e il riferimento a X-Files contribuiscono a cambiare le carte in tavola.

Questa puntata ha dalla sua il fatto di essere ben più divertente delle altre, ma ha come contro il fatto che questo suo unico lato positivo non sia materiale nuovo.
Dove sono le idee? Dove sono finiti i personaggi?
Magari Fox Mulder lo sa.

Voto: 6

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.

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