Fringe: Episodio 3×20 “6.02 AM Est”


Fringe: Episodio 3x20 "6.02 AM Est"Il rush finale di Fringe è iniziato con lo scorso, discutissimo, episodio che ha diviso i fan tra acclamazione e bocciatura totale. La puntata di questa settimana, abbandonata la faccenda Olivia-Bell, torna finalmente sui binari principali della trama, offrendo un episodio misto over there/over here (nonostante la sigla iniziale facesse pensare ad un one-side-here) che non strabilia nelle risposte, ma che finalmente ci fa respirare aria da finale di stagione.

“Somehow, that machine was made for me”

Over there

Fringe: Episodio 3x20 "6.02 AM Est"

Walternativo, ottenuto il dna di Peter dal figlio prematuramente nato, è pronto ad attivare la macchina e a distruggere l’altro universo. Bolivia capisce le sue intenzioni ed è intenzionata a passare over here, sicura che Peter possa convincere il padre ad una soluzione alternativa.
Si profila dunque il classico scontro in salsa machiavellica (che ricorda un po’ il “greater good” Lostiano di Locke) tra chi è disposto a tutto pur di salvare il proprio mondo, sacrificando persino il figlio, e chi si oppone per principio ad un genocidio di miliardi di persone.
Il tentativo di Bolivia, tuttavia, fallisce e si ritrova imprigionata dal suocero, in una scena fotocopia del finale della seconda stagione, quando la nostra Olivia era rimasta prigioniera over there.

Over here

Fringe: Episodio 3x20 "6.02 AM Est"

L’attivazione della macchina crea non pochi problemi over here, dove eventi naturali catastrofici iniziano a susseguirsi e non lasciano altra scelta che usare l’ultima risorsa disponibile: Peter.
Tuttavia, inspiegabilmente la macchina respinge Peter, ferendolo gravemente. Si potrebbe pensare che, una volta attivata, la macchina non riconosca nessun’altra “guida” e quindi ora sia sotto il completo controllo di Walternativo. Ma finora è sembrato chiaro che per controllarla serve un essere biologico (Peter, appunto) ed è quindi probabile che over there siano riusciti solo ad attivarla, ma non possano controllarla.
Ciò ci conduce ad una seconda ipotesi: la macchina ha fatto perdere i sensi a Peter per mostrargli qualcosa, per renderlo partecipe di una visione d’insieme, per farlo agire in una determinata maniera, per prendere il controllo di lui? Abbiamo anche qui un entanglement quantistico che mette in correlazione Peter e la Macchina? Fatto sta che Peter sta bene, ma non si sveglia: “Le sue funzioni vitali sono stabili. Solo…non riescono a svegliarlo”.
Intanto è interessante osservare come entrambi i Walter siano disposti a sacrificare il proprio figlio per un bene superiore e come in entrambi i casi venga analizzata la loro religiosità: Walternativo prega Dio perché abbia pietà di loro, per il genocidio che stanno per compiere (sarà pure machiavellico, ma è comunque tormentato dai sensi di colpa – al contrario del suo giovane assistente) mentre il nostro Walter va in chiesa per trovare conforto e risposte. Ciò dà vita ad una scena toccante, dove un uomo di scienza si rivolge a Dio per avere risposte. “Ero disposto a far morire mio figlio, sono cambiato. Deve pur contare qualcosa. Puniscimi, fammi ciò che vuoi. Ma ti scongiuro di risparmiare il nostro mondo”. È questo il grido di un uomo disperato, attanagliato dai sensi di colpa per ciò che sta succedendo e totalmente confuso dinanzi al volere divino (“nei momenti di disperazione, ho trovato conforto credendo che tu mi avessi perdonato”).
In Fringe, Scienza e Fede riescono incredibilmente a coesistere, ed è sempre notevole vedere queste due anime all’interno di un grande personaggio quale è Walter. Ma lo spessore, la bivalenza, la profondità e l’espressività sono certamente merito di un John Noble in grande spolvero (se non gli danno l’Emmy quest’anno mi incazzo, scusate il francesismo) che alterna squisiti momenti comici (quando cucina la colazione nudo) a situazioni drammatiche (lasciar morire Peter) e introspettive (scena della chiesa).

Tornando alla trama, la situazione si è fatta dunque critica e l’unico uomo in grado di risollevarla sembra essere il misterioso Sam Weiss. In questa puntata scopriamo che era uno stretto collaboratore di Bell e che quest’ultimo aveva detto a Nina di fidarsi pienamente di lui. Finalmente a fine puntata si fa vivo e chiede ad Olivia di portarlo alla Macchina.
Cosa potrà mai fare Sam lì ? E’ davvero in grado di disattivarla/inibirla? O magari di usarla a proprio vantaggio?
Il mistero si infittisce di più quando lo vediamo osservare over-there tramite una finestra (come quella vista l’anno scorso nella 2×15 “Peter”) appuntando equazioni e calcoli: a questo punto, il mio presentimento circa la sua appartenenza ai Primi Nati diventa sempre più forte.

Episodio dunque molto valido, ma che non fa che infittire il mistero ed aumentare le domande: oltre alle classiche “Perché i Primi Nati hanno creato quel macchinario?” e “Come fa Peter ad essere in quei disegni?” ora si aggiungono dubbi riguardo la strategia di Walternativo (se non ci fosse stato il figlio di Peter, come avrebbe fatto? E perché non ha provato ad usare il proprio Dna?) e sui rapporti che intercorrono sia tra la Macchina e Sam Weiss, che, soprattutto, tra la Macchina e Peter, in un primo momento “sintonizzato” e ora respinto dalla stessa.
Peccato per il finale dell’episodio, dove mi aspettavo un cliffhanger o quantomeno un po’ di hype, e che invece termina in modo tranquillo. Forse per dirci di goderci questo attimo di calma, in attesa della tempesta che sta per arrivare (annunciata dal trailer del prossimo episodio).

Voto 8 –

NOTE

– L’osservatore è qui.
– Il codice Glifi di questo episodio rivela la parola “Agent“.
– In questo episodio viene citata da Walter la bellissima puntata “White Tulipan” (2×18) e la scena finale è un chiaro riferimento al finale della seconda stagione (2×24).
– Gli ascolti di questo episodio sono stati i più bassi di tutta la serie: 3.5 milioni con 1,2 di rating

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