Pan Am 1×01- Pilot


Pan Am 1x01- Pilot1963: le hostess rappresentano una nuova frontiera per il genere femminile. Indipendenza, libertà ed emancipazione volano sulle ali del (nuovo) sogno americano. Siamo ben lontani dalle tensioni di gender di Mad Men, ma il pilot ben confezionato di questa nuova serie ABC promette già lunga vita e un discreto seguito di fan, tra signore e non.

Iniziamo dal lato tecnico: l’episodio è puramente introduttivo e ci porta a conoscere quattro protagoniste piuttosto diverse tra loro tramite flashback, per favorire una caratterizzazione facile e immediata. La fotografia patinatissima si associa perfettamente al tono leggero e all’ambientazione fascinosa, dove tutto è nuovo e colmo di speranze, mostrando un gusto quasi lezioso mentre l’accattivante colonna sonora anni ’60 saltella allegramente tra sequenze ben serrate, alternata in maniera quasi straniante a musiche originali un po’ troppo pompose.

Pan Am 1x01- PilotL’epicità della musica, però, non è troppo gratuita, dato che si cerca di centrare nel segno insistendo sull’immaginario futuristico (per l’epoca) sull’idea di innovazione e, soprattutto, sull’iconicità, come mostra il simbolo della linea aerea che dà il nome alla serie: l’icona di un mondo di perlustrazione e nuove possibilità, dove le hostess sono simbolo del futuro per le giovani del boom economico. A questo proposito è assolutamente emblematica la scena finale, dove le quattro protagoniste passeggiano per le vie dell’aeroporto in perfetta sincronia, ammirate con stupore da una bambina ispirata.

Questa nuova “razza” di donne, spinte dall’impulso di prendere il volo, non si approccia alla tematica con drammaticità esasperante, ma lo fa con delicatezza e con un’overdose di sorrisi di benvenuto (sarà deformazione professionale!). Forse è troppo presto parlare di retorica, ma per gli standard familiari ABC mi è sembrata quasi trattenuta.

Non manca il contraltare maschile, il biondone e il simpaticone, ma questa è una serie decisamente più al femminile. La differenziazione tra le protagoniste vede confluire in una sola serie quattro spiriti umani e seriali diversi, tra intraprendenza, caparbietà e voglia di liberarsi dalle catene dell’oppressione casalinga.

Colette è coinvolta in dramma sentimentali, mentre Maggie (una splendente e per nulla oppressiva Christina Ricci) è una ragazza socialmente impegnata, che tenta di tenere a bada i suoi spiriti combattivi. Laura fugge dal suo matrimonio verso opzioni di vita più esaltanti, che possano aiutarla a crescere e a scoprire se stessa e il mondo come in un racconto di formazione.

Infine abbiamo Kate, coinvolta in una spy story. La divisa, quindi, oltre a rappresentare la novità di uno status quo totalmente femminile e rafforzante, permette a questa giovane hostess di partecipare al lavoro di spionaggio per gli Stati Uniti: quella stessa divisa che segna l’inizio dell’emancipazione femminile si presta anche alla copertura per i servizi segreti durante la guerra fredda. E’ prematuro definire intrigante o stantia la venatura spy, per ora sappiamo che c’è, quindi la degenerazione in soap opera dei prodotti ABC potrebbe non affacciarsi troppo presto in questa serie.

Le prospettive per Pan Am sono quindi quelle di un Period drama frizzante e corale, sicuramente gradevole e leggero, con un tocco spionistico per il quale è troppo presto azzardare apprezzamenti.

Questa presentazione del pilot è piuttosto obiettiva, da parte mia: ho cercato di trattenermi il più possibile in soggettività perché il pilot mi è sembrato compatto e con un bel ritmo, nonostante non sia il mio genere e senta già un vago sentore di retorica e leggerezza sempliciotta tipica dell’ABC.

VOTO: 7

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