House M.D. – 8×09 Better Half


House M.D. - 8x09 Better HalfL’inizio della seconda mid-season, in genere, non dovrebbe avere caratteristiche particolarmente importanti, ma è inevitabile sperare in un rientro che abbia una parvenza di novità – soprattutto se le storyline finora sono state abbandonate a loro stesse. Questa “Better Half” non stupisce e si allinea all’andamento di una stagione senza infamia e senza lode. 

La storia appare divisa in tre parti: il caso principale, quello parallelo con la scommessa tra House e Wilson, il confronto/scontro ormai costante tra House e Foreman.
Quello che dovrebbe essere il paziente più importante risulta in realtà poco “accattivante”: certo, c’è la questione legata alla confusione dei sintomi con il suo preesistente Alzheimer, senza contare l’impossibile situazione della moglie che pone l’accento sulla difficoltà affrontate non solo dai malati, ma anche dai parenti di questi (come dice Chase “People who are sick are not the only ones who need to be taken care of”); ma tolto qualche dettaglio, il caso non catalizza l’attenzione dello spettatore fino in fondo.

Non ho molto apprezzato la scelta di far scappare Andres dal Princeton Plainsboro  e nemmeno la reazione limitata della moglie: quale ospedale può mai difendersi da un’evidente negligenza nei confronti di un paziente alzheimeriano dietro la scusa dell’emergenza? Quale donna può tollerare che suo marito – già in condizioni sconosciute e precarie – venga ridotto quasi in fin di vita dallo scarso controllo di un ospedale che dovrebbe essere il top del top? Senza contare che far accadere una cosa del genere proprio quando la moglie si convince a staccarsi dal capezzale del marito (per stare con qualcun altro, ma dare colpe qui è difficile) è una formula leggermente abusata, mentre mi piacerebbe vedere da House M.D. qualcosa di nuovo.

House M.D. - 8x09 Better HalfQualcosa di diverso è invece ciò che vediamo con la sottotrama legata a Chase e alle sue confessioni alla giovane Adams; ovviamente non è una novità il fatto che il caso della settimana faccia emergere le caratteristiche di un personaggio, soprattutto non lo è in una serie che, quando è iniziata, faceva proprio questo: svelava lentamente parti della vita del protagonista e dei comprimari, e lo faceva dannatamente bene. Ultimamente questa capacità si era parecchio affievolita, ma con questo episodio torna alla ribalta il passato del giovane medico, con una serie di riflessioni molto poco politically correct per una serie tv, ma terribilmente serie e sentite per chi ha vissuto situazioni del genere. Il tema introdotto, “fino a che punto possiamo sacrificarci per le persone a cui vogliamo bene e fino a che punto possiamo permettere ad altri di farlo per noi”, è sicuramente vecchio come il mondo, ma la doppia prospettiva (quella della moglie di Andres e quella di Chase, come figlio di madre alcolista e fratello di una ragazza dal percorso simile) è forse la questione meglio affrontata dall’episodio. “Better half”, titolo della puntata e corrispettivo inglese del nostro “dolce metà”, assume qui proprio la valenza di “metà migliore”: quella metà che in qualunque rapporto a due (marito/moglie, figlio/madre, fratello/sorella) si occupa dell’altro, sacrificando le proprie esigenze fino a quando questo è possibile.

House M.D. - 8x09 Better HalfLa storia parallela, come prevedibile, risulta molto più interessante del caso principale, anche se la questione delle scommesse tra Wilson e House comincia a diventare ripetitiva: sempre divertenti, non ci sono dubbi, ma mi chiedo fino a che punto questo show possa continuare a puntare su quelle che – prese singolarmente – sarebbero delle ottime strisce comiche quotidiane, senza alcuna ulteriore ragion d’essere in una puntata se non quella dell’inserto comico. Ad ogni modo, la tematica dell’asessualità affrontata grazie alla scommessa viene puntualmente distrutta da House, il quale non crede che ci possa essere una coppia sposata che non provi un’attrazione reciproca: alla faccia dei dati statistici reali (che indicano l’asessualità come un fenomeno in crescita), la risoluzione è medica e psicologica. Se, infatti, si scopre che il marito ha un tumore vicino all’ipofisi che ha da sempre compromesso le sue funzioni sessuali, emerge d’altra parte quanto la moglie abbia sempre finto di essere asessuale per amore del marito – con buona pace di House, che aveva ampiamente previsto tutto e finisce col festeggiare insieme ad un sigaro e ad un “accendino” di incredibile valore.

House M.D. - 8x09 Better HalfArriviamo, quindi, all’eterno scontro: House vs. Foreman. Sì, la storia dei post-it è carina; sì, è interessante il fatto che questa volta sia stato Foreman ad arrivare alla diagnosi di un paziente; e sì, la reazione di House che ribalta le matite sulla scrivania del suo capo strappa un sorriso; ma non è ora di dire basta a questo tira e molla? Gli scontri con la Cuddy erano di gran lunga più coinvolgenti:  lei non era un monolite come Foreman, che invece rimane incastrato nelle sue posizioni, perdendo tutta quell’elasticità che consentiva a Lisa di trattare House con bastone e carota. Lo stesso Greg sembra quasi “stare al gioco” con stanchezza, rinnovando certi scherzi e certi schemi, ma senza mostrare più la freschezza di una volta.

Cosa sta succedendo ad House M.D.? La struttura è tornata pericolosamente indietro alle prime stagioni, e l’idea non sarebbe neanche del tutto sbagliata, se non fosse che nel frattempo c’è stato altro: ci sono state trame orizzontali e sviluppi che possono essere piaciuti o meno, ma ci sono stati. Ora, non c’è nulla di male nell’essere un procedurale con puntate anche slegate tra di loro, ma non so quanto sia lecito tornare sui propri passi quando si è ormai arrivati all’ottava stagione.
La Adams – che doveva essere la novità dell’anno, la nuova discepola di House – ha lo stesso spessore della carta velina e la Park viaggia nell’episodio tra il fastidio e l’indifferenza – anche se la sua battuta “I’ve tapped over 30 guys and never wanted to see most of them again. I live next to a Jewish frat” merita una standing ovation, che sia vera o no. L’approfondimento su House non c’è e il riferimento al suo patrigno della puntata precedente al momento risulta non pervenuto. Dove si vuole andare a parare? Dobbiamo necessariamente abituarci a questo vecchio/nuovo stile? Speriamo almeno che l’aver tolto la cavigliera elettronica porti a nuovi sviluppi.

Voto: 6

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.

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