Spartacus: Vengeance – 2×01 Fugitivus


Spartacus: Vengeance - 2x01 FugitivusA due anni dalla prima gloriosa stagione (e con in mezzo un  riuscitissimo prequel), la serie prodotta da Sam Raimi torna con un nuovo attore a sostituire l’amato e compianto Andy Whitfield. In questo secondo capitolo dal titolo Vengeance, non cambia però la formula, sempre a base di sangue, sesso e violenza.

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Sembrano ormai lontani i tempi in cui in ogni episodio si faceva la spola tra il ludus, dove i gladiatori si allenavano, e l’arena dei combattimenti. Gli autori di Spartacus abbandonano la staticità dei set della prima stagione e giocano la carta dell’epica allargando a dismisura gli spazi: non più solo le vie di Capua, ma anche le fogne, i campi desertici, persino gli esterni di Roma. Il manipolo di ribelli guidati da Spartacus è infatti ormai un gruppo senza fissa dimora che deve nascondersi e fuggire (come ci suggerisce il titolo di questa première) e ciò non può che giovare alla serie in quanto a dinamicità. Se poi quest’anno il green screen dovesse essere usato con accuratezza come in questo episodio, facendo dimenticare quell’effetto un po’ posticcio e plastificato della passata stagione, non possiamo che augurarci di vedere sempre set l’uno diverso dall’altro.

Spartacus: Vengeance - 2x01 FugitivusL’unico aspetto a stonare in questo cambiamento è l’evidente difficoltà con cui si gestiscono due tratti caratteristici della serie: il sesso e la violenza. Gli autori non hanno di fatto più a disposizione né l’arena, né le lussuriose stanze della casa di Batiatus per dare libero sfogo agli eccessi che abbiamo imparato a conoscere. Ne consegue il fatto che alcune scelte finiscono per risultare totalmente forzate: la scena ambientata nel bordello è tanto fuoriluogo quanto immotivata, così come lo è il combattimento anonimo tra gladiatori in una sequenza che serve unicamente a presentare nuovi personaggi. Bisognerà aspettare i successivi episodi per vedere se e come riusciranno a integrare il “blood and sex” con i nuovi sviluppi narrativi.

Veniamo però a quello che probabilmente era l’elemento più atteso da parte del pubblico: il debutto di Liam McIntyre come nuovo Spartacus, ingaggiato per sostituire il defunto e amatissimo Andy Whitfield. Certo, i verdetti non possono essere espressi dopo solo un episodio (del resto chi avrebbe mai detto, dopo il Pilot, che Whitfield sarebbe stato in grado di fornire un’impronta così indelebile al suo personaggio?), ma per ora possiamo azzardarci a dire che il paragone potrebbe non risultare alla fine così impietoso. Al di là della somiglianza in alcuni tratti somatici, l’attore australiano riesce infatti a farsi carico di quell’espressione piena di rabbia, ma anche di tanta malinconia, insicurezza e fragilità, che avevano reso Whitfield così amato. Lì dove si poteva banalmente imitare, McIntyre ha invece deciso di comprendere i tratti distintivi di Spartacus per poi farli suoi. Buona la prima, come si suol dire.

Spartacus: Vengeance - 2x01 FugitivusDal punto di vista narrativo, lo schema è invece pressoché invariato: sempre “schiavi vs. Impero”, con conflitti interni alle singole fazioni. Se infatti dalla parte dei potenti, abbiamo i locali di Capua (i gemelli Seppius e Seppia) che nella loro scalata al potere mal vedono l’arrivo in città di Glaber e Ilithya per comandare l’esercito alla ricerca degli schiavi, sul fronte dei ribelli, i galli guidati da Crixus sembrano soffrire il ruolo di Spartacus come leader. E per quanto sotto il motto “Blood and Honor” si trovino tutti uniti, i primi screzi lasciano presagire sviluppi alquanto conflittuali. Nel mezzo, poi, ci sono le mine vaganti rappresentate da Oenomaus e soprattutto da Lucretia, una Lucy Lawless a sorpresa tornata nella serie, dopo un finale di prima stagione che la vedeva praticamente consegnata alla morte. Si spera che gli autori sappiano giustificare la sua miracolosa sopravvivenza a quel bagno di sangue con qualcosa di più di una semplice “benedizione degli dei”, visto che finora ci hanno ampiamente dimostrato di saper gestire ogni linea narrativa senza bisogno di eccessive forzature. Certo che il suo ritorno, la sua amnesia e la pazzia che sembra averla colpita, non potranno che portare ulteriori imprevisti, sorprese e fascino alla trama.

Gli obiettivi dei ribelli per gli episodi a venire sono chiari: continuare a fuggire, ritrovare Naevia, liberare e arruolare altri schiavi e addestrare un esercito che possa tenere testa ai soldati romani. Filo conduttore di ogni sottotrama sarà comunque ovviamente la Vendetta. Già in questo episodio vengono ben accennati i risvolti negativi di questo sentimento, del come possa rendere un uomo cieco, solo, facendogli perdere di vista il bene collettivo per l’egoismo personale. Peccati che Spartacus non può più permettersi di commettere, chiamato com’è ora a non restare più un semplice guerriero, ma a diventare leader e guida della ribellione. La morte di Aurelia e le sue ultime parole non solo concludono la storyline di Varro e della sua famiglia, ma mettono anche il protagonista di fronte alle conseguenze delle sue prime scelte sbagliate.

Spartacus: Vengeance - 2x01 FugitivusLe catene verranno tolte ad ogni schiavo che incontreremo sul nostro cammino. Accresceremo il nostro numero. E quando saremo diventati una legione, affronteremo di nuovo Glaber e le orde di Roma. E gli Dei piangeranno sangue per la loro sofferenza”.  Il monologo finale dà così letteralmente il via alla stagione, concludendo un episodio che, come il pilota della prima stagione, ha semplicemente carattere introduttivo, senza particolari guizzi o colpi di scena. Gli autori del resto hanno sempre dimostrato di venir fuori sulla lunga distanza, con un’abilità nell’intrecciare linee narrative e nel sorprendere il pubblico che davvero pochi hanno. L’impressione è che procedano con sicurezza dei propri mezzi e questo non può essere altro che un buon segno per il futuro della serie.

Voto: 7,5

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