Game of Thrones – 2×01 The North Remembers 6


Game of Thrones - 2x01 The North RemembersUna cometa rossa lacera il cielo, un presagio oscuro che viene interpretato dagli abitanti di Westeros in molti modi: per alcuni simboleggia il sangue, la morte e la distruzione della guerra; per altri è un segno propiziatorio di una vittoria in battaglia; altri ancora vedono in quella scia fiammeggiante la rinascita di una stirpe bestiale estinta da secoli. Per noi, questo segno vuol dire una sola cosa: Game of Thrones è tornato!

“The Cold Winds are Rising”

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersLa prima stagione ci aveva sapientemente e meticolosamente descritto la realtà dei Seven Kingdoms come medievale, cinica e crudele, caratterizzata da intrighi e lotte per il potere, e ci aveva raccontato un mondo che si reggeva su delle fondamenta d’argilla pronte a cadere alla minima scossa tellurica.
Gli autori durante il primo anno ci hanno accompagnato nelle varie tappe di questa caduta che ha conosciuto il suo punto di non ritorno con la decapitazione di Eddard Stark.
L’uccisione del lord di Winterfell, avvenuta in Baelor, è stato il colpo di grazia per la fragile pace che regnava sui sette regni da diversi anni, inaugurando una nuova era caratterizzata dalla confusione, dalla frammentazione e dalla guerra civile, in cui, citando Catelyn Stark, “c’è un re ad ogni angolo”.

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersThe North Remembers assume in questo quadro una duplice funzione: in primo luogo quella di illustrare al pubblico a che punto è la situazione generale, in modo da permettere agli spettatori di rientrare senza difficoltà nel fiume delle vicende; in secondo luogo quella  di introdurre da un lato quelli che saranno i filoni narrativi di questa nuova stagione e dell’altro i nuovi personaggi. Un compito che gli sceneggiatori David Benioff e D.B. Weiss riescono a portare a termine con successo tramite una scrittura superlativa e che preferisce il mostrare allo spiegare.
Gli autori decidono di illustrarci una panoramica veloce, ma approfondita, del mondo ideato da Martin, planando dall’alto e atterrando via via sui vari luoghi focali della mappa dove avvengono le vicende: dal profondo Nord al di là della Barriera, alla landa rossa e desertica di Essos, passando ovviamente per le città più importanti dei Seven Kingdoms, in un percorso circolare che parte e si conclude nella capitale del regno, King’s Landing.

“They are too weak to fight, as are your people. You must be their strength”.

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersDi tutti i personaggi incontrati finora, Daenerys Targaryen è sicuramente colei che occupa l’arco narrativo più ambizioso: nel corso della scorsa stagione la ragazza ha percorso un cammino di crescita ed emancipazione che l’ha portata ad uscire dalla proprio condizione di sottomissione verso il fratello Viserys, a diventare prima Khaleesi del popolo Dothraki e, successivamente, ad ergersi dalla pira funeraria del marito Drogo come una nuova e fiera Regina dei Draghi, affermando la sua completa autonomia ed indipendenza di donna in un mondo dove sono solo gli uomini a comandare.
Le difficoltà per l’ultima rimasta della stirpe dei Targaryen, però, non sono finite, anzi sono appena cominciate: la ritroviamo, infatti, completamente alla deriva in mezzo alla Red Weste, un enorme deserto situato nel continente orientale di Essos, in una situazione molto rischiosa. I suoi draghi sono ancora piccoli e indifesi e il suo khalasar, formato prevalentemente da ex-schiavi insieme a donne e bambini, sarebbe incapace di fronteggiare una qualsiasi minaccia che potrebbe presentarsi durante la loro arida traversata. Con le risorse e il cibo sempre più scarso, alla Khaleesi non rimane altra scelta di mandare quattro esploratori in ogni direzione sperando che trovino un luogo sicuro e fertile (una città, un’oasi) dover potersi fermare e sopravvivere.

The Real North”

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersUno dei filoni narrativi più interessanti è certamente quello ambientato al di là della barriera, che vede protagonista Jon Snow. La curiosità di scoprire cosa si nasconde nella landa ghiacciata oltre il mastodontico muro di ghiaccio millenario è presente tanto nei personaggi della storia quanto negli stessi spettatori e lettori. Ora attraverso gli occhi del figlio bastardo di Eddard Stark possiamo finalmente avere l’opportunità di dare uno sguardo a questa zona di frontiera, ignota e pericolosa.

Jeor Mormont, comandante dei Guardiani della Notte, decide, allo scopo di raccogliere informazioni sulla collocazione attuale dei bruti ed indagare sul perché molti loro villaggi sono stati abbandonati in massa, decide di rivolgersi ad certo Craster, un signore locale che vive oltre la barriera e che è solito dedicarsi alla poligamia e all’incesto. L’uomo sposa le proprie figlie per poter ottenere da loro altre figlie con cui poi consumare altri rapporti carnali (“What happens to the boys”?). Insomma i Lannister e i Targaryen al suo confronto sono dei poveri dilettanti.

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersCraster rivela a Mormont che Mance Rayder, un disertore dei Night Watch fuggito a Nord dove adesso è soprannominato King-Beyond-the-Wall, sta radunando un esercito più numeroso, a detta dello stesso Craster, di qualsiasi armata a disposizione di ciascuno dei Re del sud, con il preciso scopo poi di invadere al momento opportuno i Sette Regni.

Jon Snow, da buon figliastro di Eddard Stark, non riesce a digerire molto la collaborazione fra i guardiani della notte e questo individuo depravato, guadagnandosi le antipatie di questo signorotto del Nord. Tocca a Mormont rimettere in riga il ragazzo: “You want to lead one day? Then learn how to follow”. Il vecchio comandante vede in Snow un possibile suo successore, e con questa sfuriata cerca di far capire al giovane non solo che deve rigare dritto, ma anche che non sempre si può agire seguendo l’onore e la morale, e che a volte bisogna scendere a compromessi se si vuole sopravvivere, specie nelle lunghe distese innevate del “Real North”.

“Three victories don’t make you a conqueror”. “It’s better than three defeats”.

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersGame of Thrones è anche una storia di giovani costretti a crescere in maniera precoce perché la società medioevale e sanguinaria lo impone per poter sopravvivere. Robb Stark è forse colui che più di tutti ha saputo adattarsi a questo cambiamento, riuscendo a trovare nella guerra la motivazione necessaria per fortificarsi ed eccellere, a tal punto da riuscire a sconfiggere in battaglia tre volte un anziano volpone come Tywin Lannister. Queste tre vittorie, infatti, non solo gli hanno permesso di essere temuto e rispettato dai suoi avversari, ma gli hanno donato una forte sicurezza dei propri mezzi. Una consapevolezza che percepiamo non solo quando detta le pesanti condizioni per una tregua a Alton Lannister, ma soprattutto quando si confronta con un leone in gabbia come lo Sterminatore di Re, Jaime Lannister.

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersLo scambio fra quest’ultimo è simbolico della maturazione del primogenito degli Stark: “What’s wrong? Don’t like being called boy?” “Insulted? You insult yourself, Kingslayer. You’ve been defeated by a boy. You’re held captive by a boy. Perhaps you’ll be killed by a boy“. Accanto all’innegabile piglio di arroganza, presente nelle sue parole e nel tono della sua voce, tipico di un giovane esaltato dalle sue vittorie, Robb Stark si dimostra essere all’altezza del ruolo che sta ricoprendo in questo momento di “King in the North”. Probabilmente non sarà ancora un condottiero (“a conqueror”), come dice Jaime, ma di sicuro è già un uomo formato di cui, come ammette la stessa Catelyn con un velo di malinconia e di orgoglio, il padre sarebbe andato fiero.

Quella che era iniziata come una guerra, che aveva come obiettivo la salvezza delle due Stark e la vendetta per la morte di Lord Eddard, è andata gradualmente a trasformarsi in un’altra cosa sotto l’incidenza di altri fattori. Trarre in salvo Arya e Sansa non è più la priorità (“It’s more complicated than that!”), i lord suoi alleati non si accontenteranno più solo di questo: lo scopo principale sembra adesso diventato l’indipendenza del “Regno del nord”.
Pertanto il primogenito di casa Stark si trova costretto a ricercare nuovi alleati in Renly Baratheon, altro pretendente al trono di spade, e in Balon Greyjoy, signore delle Iron Islands e protagonista di una ribellione avvenuta 9 anni prima, a cui manda come emissari rispettivamente la madre Catelyn e il fidato Theon, unico figlio rimasto in vita di Balon.
Vedremo se queste alleanze andranno a buon fine e quale sarà il prezzo che esigeranno eventualmente i due lord.

The night is dark and full of terrors”.

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersUna delle qualità migliori è la capacità di caratterizzare i personaggi in maniera efficace e dettagliata fin dalle primissime loro apparizioni. Una parte importante della narrazione di questo episodio è proprio dedicata all’introduzione nella storia di nuovi protagonisti: sto parlando della parte ambientata a Dragonstone, isola appartenuta in passato ai Targaryen, ora residenza di Stannis Baratheon, legittimo successore al trono di spade.

A lungo nominato durante la prima stagione, ecco che finalmente fa la sua entrata in scena il maggiore dei fratelli del defunto re Robert, in tutta la sua severità, durezza d’animo e pignoleria, evidenziata alla perfezione nella scena dove contesta il testo della lettera.
Impossibile non notare quanto i tre fratelli siano totalmente diversi dal punto di vista caratteriale e di come fra loro non scorra buon sangue; Stannis considera un fratello un usurpatore proprio come gli altri pretendenti al trono (ed in effetti non ha tutti i torti), mentre per quanto riguarda Robert le sue parole durante la stesura della missiva da mandare al regno sono più che eloquenti: “He wasn’t my beloved brother. I didn’t love him. He didn’t love me“.

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersMa ad attirare l’attenzione di noi spettatori non è tanto il pretendente al trono di spade, quanto la sacerdotessa rossa al suo seguito, Melisandre. Un personaggio misterioso, sensuale e, allo stesso tempo, raggelante, che sembra avere il pieno controllo su Stannis, al punto da fargli rinnegare la sua vecchia religione, basata sui sette dei, e convertirlo ad nuovo culto monoteista, basato sulla venerazione del Signore della Luce.
Il septon della roccia del Drago, il maestro Cressen, cerca in tutti i modi di fermare l’influenza che questa sacerdotessa ha sul suo lord, ma finisce per cadere vittima del suo stesso veleno proprio sotto lo sguardo quasi divertito della donna. Una sequenza che non fa che aumentare l’aura di mistero intorno a questa inquietante sacerdotessa, interpretata dalla sensuale Carice Van Houten.

Un altro personaggio che viene introdotto è Davos Seaworth: di lui ci viene detto ben poco, ma ne sapremo sicuramente di più nei prossimi episodi – in “A Clash of Kings” è un personaggio POV.

You love your children. It’s your one redeeming quality. That and your cheekbones“.

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersMentre dall’altra parte del mare stretto una donna, Daenerys, afferma sempre di più la sua emancipazione in un mondo maschilista, nella capitale dei Seven Kingdom una Regina fatica a ritagliarsi lo stesso spazio.
Nella recensione della scorsa season finale avevo sottolineato quanto il potere di influenza di Cersei su suo figlio si fosse presto rivelata solo un’illusione dei Lannister. La donna, infatti, non si sta dimostrando capace di adempiere con efficacia al suo ruolo reggente, non riuscendo ad arginare il delirio di onnipotenza di Joffrey.
Tyrion Lannister non ci mette molto tempo a capire quanto sia grave la situazione nella capitale: dalla morte di Eddard Stark allo smarrimento della più che mai preziosa Arya, l’elenco di fallimenti della sorella è sempre più evidente.
Cersei è ormai “la pecora nera” della famiglia, e lo stesso fatto che il padre abbia mandato il fratello Tyrion, da sempre disprezzato, a sistemare le cose in sua vece rappresenta di per sé un’umiliazione enorme – spettacolare la frase dell’Imp quando la sorella pensa ad un raggiro: “If I were capable of tricking father, I’d be emperor of the world by now”.

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersSebbene la Regina riesca a fronteggiare con la sua fierezza e a zittire un animale-da-intrigo come Ditocorto, nella scena forse più di impatto di questa premiere (“Knowledge is power” “No, Power is Power”), di fronte a Joffrey tutto il suo potere di Regina e di Madre sembra annichilire del tutto. Lo schiaffo rifilato al figlio, a differenza di quelli rifilati da Tyrion nella 1×02, sono del tutto inefficaci, anzi non fanno altro che palesare ancora di più l’impotenza della donna, al punto tale che è Joffrey che quasi le perdona “l’affronto”, ammonendola per il gesto (“What you just did is punishable by death. You will never do it again”).

Riuscirà l’astuto e pungente Tyrion a contenere lo strapotere del Reuccio e a riuscire dove la sorella Cersei ha fallito? Oppure anche il folletto sarà vittima della sete di sangue del giovane usurpatore?

He’s got a bull’s head helmet”.

Game of Thrones - 2x01 The North RemembersDegna di segnalazione è la sequenza finale dell’episodio incentrata sullo sterminio dei bastardi perpetuato nella capitale dagli uomini della guardia cittadina, guidati da Sir Slynt, su ordine del Re Joffrey, che ci mostrano ancora una volta quanto è feroce e spietata la vita nell’universo narrativo di Martin. Una sequenza tanto cruenta nei contenuti quanto magistrale nella realizzazione.
Mentre imperversa la strage nella capitale, Arya e Gendry, il bastardo di Robert trovato da Stark nella 1×04, percorrono la strada del Re ignari che presto gli uomini di Joffrey saranno addosso a loro.

The North Remembers è una premiere che non delude le altissime aspettative, confermando quanto di meraviglioso si era visto durante la precedente stagione. Un episodio preparatorio di ampio respiro, che però non trascura i vari intrecci della trama che rimangono sempre articolati ed entusiasmanti, mentre lo spettatore resta rapito dal susseguirsi di scene sempre più splendide. La scrittura accurata di David Benioff e D.B. Weiss è accompagnata come sempre da un aspetto tecnico dalla qualità elevatissima: dalla regia magistrale e accurata di Alan Tylor (che ha diretto già gli ultimi 2 episodi della scorsa stagione) alla fotografia sempre magnifica e sontuosa, per non parlare delle scenografie e dei costumi perfetti fino all’ultimo particolare, tutto concorre a creare una delle produzioni televisive migliori del panorama mondiale (ricordiamo che la serie è girata in diversi paesi come Irlanda del Nord, Marocco e Croazia). Il punto di forza, però, rimane sempre la caratterizzazione dei personaggi, molto spesso lasciata ai gesti o a pochi dettagli attraverso i quali si riesce a ricavare un affresco delle loro sfaccettature. Merito soprattutto di un cast eccezionale di calibro internazionale che contribuisce alla maestosità della serie.

Voto 9,5

Note

  • Così come per la prima stagione, l’Hbo ha messo a disposizione a questo link una pratica guida aggiornata ai luoghi e alle casate presenti nella serie. Molto utile per chi come me non ha finito ancora i libri.
  • Questa 2×01 ha realizzato il record a livello di ascolti, totalizzando la bellezza di 3,85 milioni di spettatori (+74% rispetto alla premiere dell’anno scorso “Winter is coming”)
  • Sky Italia ha annunciato che la seconda stagione de Il Trono di Spade (il titolo italiano) andrà in onda in italiano su Sky Cinema a partire già dal mese di maggio, anziché in autunno come fu per la prima stagione. A questo link trovate il trailer.
Condividi l'articolo
 

Informazioni su Joy Black

Conosciuto anche in altre sfere del reale come Antonio Gardini Gallotti, secondo del suo nome, giudice losco del Fanta-GOT. Lost-dipendente in fase di riabilitazione, è poi finito per diventare Whovians irrecuperabile. Proprio seguendo le vicende dei sopravvissuti del volo Oceanic 815, è nata in lui la passione per le serie TV. Altri interessi: wrestling, cinema e fumetti.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

6 commenti su “Game of Thrones – 2×01 The North Remembers

  • papadok

    ottima recensione, condivido ogni concetto 🙂 l’unica nota è che c’è qualche imprecisione con i nomi, come Jeor Mormont, Davos Seaworth, Gendry e il maestro Cressen

     
    • Joy Black L'autore dell'articolo

      Era inevitabile che ne sbagliassi qualcuno XD. Ho corretto. Ti ringrazio per la segnalazione. 😉

       
  • Derek

    Bella recensione, davvero. Solo un dettaglio, il vecchio che muore con il suo veleno non è il septon di Dragonstone, ma un Maestro (ogni lord ha diritto a un maestro inviatogli dalla Cittadella, Maestro Cressen era il maestro personale di Stannis).

     
  • alez

    Grande la prima stagione e questa seconda parte benissimo con una prima puntata bellissima, in meno di un ora riescono a parlare di tante situazioni, grande serie, tra le migliori degli ultimi anni, speriamo non deluda.

     
  • Alienware

    Un pò troppo generosa a mio avviso come recensione. L’episodio è stato gradevole, ma purtroppo ha rispolverato alcuni dei vecchi difetti che nella prima parte della S1 hanno un pò flagellato la serie, come la mancata (o l’uso errato) di transizioni che facessero intuire lo scorrere del tempo, ed è anche stata un pò troppo didascalica, con il ritorno della sexposition praticamente dietro l’angolo.

     
  • Antonio

    GOT per quanto mi riguarda è Zeus nell’Olimpo dei serial tv, noto soltanto qualche modifica di troppo rispetto ai libri. Quelli che nella prima serie erano dettagli, stanno diventando cambiamenti molto più significativi in questa seconda stagione (non cito per non spoilerare troppo a chi non si fosse ancora accostato alla lettura…), ma si potrebbe giustificare la scelta con la solita, vecchia motivazione: esigenze (tele)filmiche. Non posso essere ugualmente comprensivo per quel che concerne l’abuso di scene di sesso… non sono un moralista né un bigotto, sia chiaro. È che talvolta accennare all’erotismo può risultare molto più incisivo che sbatterlo lì quasi gratuitamente. L’abuso (di qualsiasi aspetto, non solo dell’Eros) non è mai un bene. A volte mi sembra di star guardando un episodio dei Tudors, e la cosa non mi rassicura molto… per il resto ineccepibile, like ever! 🙂