La quinta stagione continua a sorprendere, episodio dopo episodio.
Far Away Places, attraverso una struttura narrativa insolita, ci mostra la voglia di evadere dalla propria vita di Peggy, Roger e Don, attraverso un viaggio in posti lontani fuori dal tempo.
L’episodio è infatti caratterizzato da tre storie da 15 minuti ciascuno, che – sebbene ci siano mostrate separatamente – sono intrecciate e hanno luogo parallelamente, durante lo stesso giorno.
Peggy
La giovane copywriter sta mettendo tutta se stessa nel lavoro, nonostante questo affligga la sua relazione col fidanzato. Ma evidentemente ancora non è abbastanza: il suo tentativo di imitare Don nel sales pitch fallisce miseramente e perde il cliente per cui lavorava da mesi. Peggy aveva forse dimenticato che l’aggressività “alla Don” non può funzionare se chi la fa indossa una gonna, e il rappresentante della Heinz è lì a palesarglielo. Avevamo già visto qualche episodio fa come fosse stanca di “fare l’uomo” e, dopo questo pesante fallimento, Peggy si lascia andare, quasi alienata, interpretando per qualche momento il più facile ruolo di donnucola qualunque nella scena del cinema.
Il trascorrere del tempo durante questa giornata è disorientante tanto per lo spettatore quanto per Peggy, che si addormenta di giorno sul divano di Don per risvegliarsi la sera e riprendere a lavorare con Ginsberg. Personaggio, quest’ultimo, che diventa sempre più interessante: la sua riluttanza nel vedere le foto delle ragazze violentate di un paio di episodi fa è giustificata dal fatto che è un “figlio dell’olocausto”, ed anch’egli è in cerca di evasione (immagina di venire da Marte) dalla gabbia delle memorie del suo passato.
Roger
La regia ci riporta indietro di un giorno per mostrarci la giornata di Roger, impegnato con la moglie in un viaggio alla ricerca delle basi del loro rapporto. La scena del trip da LSD è fantastica, con Mr Sterling che perde il senso del tempo, ascolta musica che esce da bottiglie e tiene interessanti conversazioni di fronte allo specchio. È un viaggio verso la verità, dalla consapevolezza di essere vecchio a – soprattutto – quella della fine del suo rapporto con Jane. I due andranno poi a casa, faranno un bagno (con tanto di partita di Baseball del 1919 a bordo vasca) e giaceranno per terra immersi – insieme – nella verità.
Il dialogo tra i due è magistrale, con Roger che ammette di averla amata e con l’emergente consapevolezza di entrambi che la loro storia è finita. Consapevolezza accolta da Roger con serenità (“It’s gonna be a beautiful day”, sentenzia in chiusura d’episodio) perché ha capito che è la cosa più giusta da fare. Forse ci voleva un’evasione dalla realtà causata dall’LSD per farlo capire a loro, ma a noi era già chiaro dalla premiere quando sia Roger che Jane invidiavano palesemente la coppia Don-Megan.
Don
La mancanza di Don per i primi 30 minuti di episodio non si è neanche sentita, talmente la serie riesce a tenere livelli incredibili anche solo con i personaggi secondari.
Il suo mini racconto della giornata (che con quella strana telefonata a Peggy ci aveva tenuti un po’ in ansia) prende luogo quando decide di portare la sua amata in una gita fuori porta, proseguendo dunque la tematica del viaggio (introspettivo oltre che fisico) e dell’evasione, mostrandoci un Don che ancora non ha compiuto interamente quella maturazione di cui parlavamo negli episodi precedenti: ciò lo porta inevitabilmente allo scontro con Megan che, nonostante la sua giovane età, non si fa certo mettere i piedi in testa dal marito.
Megan è infatti stufa di avere a che fare con un Don padrone, che deve controllare tutto, che deve fare quello che vuole, che non vuole discutere; non le va bene essere presa e obbligata a partire subito – mettendola in cattiva luce davanti al gruppo – o subire le lamentele di Don se non le piace il gelato. La giovane donna reagisce arrabbiandosi col marito, ma non fa altro che lasciare emergere il vecchio Don, quello che non può sopportare un affronto del genere, e viene abbandonata lì.
Quando Don ritorna non la trova, ed inizia una ricerca esasperata di sua moglie: anch’egli, come Peggy e Roger, perde l’orientamento temporale (quando il poliziotto gli chiede da quanto sia scomparsa ha difficoltà a rispondere), ma soprattutto capisce quanto Megan abbia valore per lui, e quanto a volte sia necessario scendere a compromessi per far funzionare le cose (il matrimonio fallito con Betty non sembra essere stato sufficiente). La ritrova il giorno dopo nell’appartamento: i due litigano, si rincorrono e finiscono a terra sul pavimento, in una scena che ricorda quella in cui Roger e Jane si sono detti la verità e lasciati. Anche qui emerge la verità, in questo caso diversa da quella dell’altra coppia: i due vogliono ancora stare insieme, riprovarci, e Don stavolta – forse – è consapevole che il primo a cambiare deve essere lui. Un cambiamento che dovrà riguardare anche l’atteggiamento verso il lavoro, come gli fa notare il buon vecchio Bert Cooper, che ha un business da portare avanti e non accetta che Don si impegni così poco.
Un episodio stupefacente, che ci accompagna in un viaggio insieme ai suoi tre protagonisti, facendo evadere anche noi dalla nostra realtà, per passare tre quarti d’ora sospesi dal tempo ed immersi in quei controversi anni ’60. Capolavoro.
Voto: 10
una puntata fantastica, ho amato tutta la parte su roger (che con quel turbante rosa in testa è diventato il mio idolo per sempre) e quella di don: quando si sono rincorsi in casa ho seriamente pensato che lui l’ammazzasse di botte in preda ad un raptus.
una stagione incredibile!
Si, veramente una puntata da evidenziare, concordo sul fatto che l’assenza di Don nella prima parte è stata indolore tant’è vero che io avrei allungato fino al termine dell’episodio la storia di Roger tanto mi è piaciuta.
Un Roger finalmente a nudo, vero e per certi versi amaro nel prendere coscienza dell’ennesima fine di un rapporto amoroso, ma incredibilmente presente a se stesso, lontano dall’abituale sarcasmo e dalla recente immagine nella SCDP di giullare di corte che non prende ( o non riesce a prendere) nulla sul serio per la sua incapacità di stare al passo con i tempi che cambiano.
Mi auguro di ritrovarlo cosi anche nelle prossime puntate, magari senza l’aiuto di qualche pasticcone.
Interpreto invece in modo differente il comportamento di Peggy.
Fallito il tentativo di fare il Don, quindi di fare il maschio predominante, ritrova l’autostima perduta sottomettendo il ragazzo nel cinema, dandogli piacere ma senza coinvolgimento, ( senza baciarlo)e per il semplice fatto di godere del potere che ha in quel momento.
Insomma, un altra perla, sicuramente da 9
mmmh sì in effetti l’atteggiamento di peggy è passibile di doppia interpretazione. Cioè, per quanto siano due modi di comportarsi totalmente differenti, potrebbero appartenere entrambi alla ragazza, proprio perché lei stessa incarna il “doppio”: la ragazza “più avanti” rispetto alle sue coetanee magari già sposate e con figli, ma pur sempre donna negli anni ’60, quindi vista sempre un gradino sotto rispetto all’uomo.
Si anche la seconda interpretazione è plausibile.
Ma io l’ho vista come una liberazione dai panni di “Donna con le palle” a causa del fallimento del tentativo di essere Don.
Ma tra uso di alcol ed incontri sessuali anonimi si potrebbe affermare persino che abbia proseguito il “copione” del vecchio Don 🙂
Mad Men è una serie superiore alle altre anche per questo: i personaggi sono complessi e di grande spessore, e le situazioni spesso possono essere interpretate in maniera diversa 😉
Recensione perfetta!
Un episodio che definire meraviglioso è riduttivo. Mad Men rivoluziona il suo schema portando la serie in zone ancora inesplorate nei propri personaggi. Un viaggio fuori dal tempo, in posti lontani nell’animo dei protagonisti.
Tre mini-storie tra cui non saprei proprio scegliere. Forse quella di Roger è davvero un qualcosa di allucinante ed illuminante, come appunto LSD. La scena del trip è una delle migliori della serie.
Per quanto riguarda Peggy concordo con l’interpretazione di massimo: più che smettere i panni della “donna con le palle” (detta molto terra terra) la sua è una ricerca della dominanza, così come le leonesse del film.
Per quanto riguarda Don, ormai Megan è l’ultima ancora di salvezza che gli è rimasta per non continuare la caduta verso l’oblio. Ma deve capire che Megan non è una donna sottomessa come Betty, che non accetta di essere posseduta.
Anche a me ha spaventato tantissimo quando ha sfondato la porta di casa ed ha iniziato ad inseguirla. In me è ancora vivo il ricordo dell’omicidio commesso durante il sogno di qualche puntata fa.
Questa Far Away Places è sicuramente uno tra gli episodi migliori della serie, probabilmente secondo solo a “The Suitcase” della passata stagione.