Glee – 4×01 The New Rachel 4


Glee – 4x01 The New RachelNon si può negare che Glee sia uno dei telefilm più attesi ogni anno dalla sua nascita, nel 2009. Purtroppo, ad una prima stagione piuttosto positiva, non ne sono seguite due allo stesso livello e con l’esordio della quarta stagione la musica non è cambiata. Non che non ci siano spunti interessanti e nuovi ingressi: è la sensazione di vivere all’interno di un grosso spot pubblicitario che non viene a mancare.

E’ chiaro a tutti già da qualche anno: Glee è una grossa macchina da soldi, che vive di un nutrito stuolo di appassionati e di vendite di CD sulle canzoni cantate durante le varie stagioni. Le sue trame sono scritte in base a ciò che i fan richiedono: amicizie, storie sentimentali, canzoni. Si è passati, come dicevo in apertura, da un’ottima prima stagione – grande novità del panorama televisivo 2009 – alle seguenti due, tutt’altro che eccelse. Le motivazioni sono moltissime, ma innegabilmente gli errori più clamorosi sono stati generati in sede di scrittura: le storie non avevano più alcun senso, i personaggi perdevano la loro connotazione e tornavano continuamente sui loro stessi passi (Quinn può essere eletto a personaggio più schizofrenico della serie).

Glee – 4x01 The New Rachel

Innegabile, quindi, una certa curiosità nel riprendere in mano il filo del discorso, soprattutto perché le cose dal finale della terza stagione sarebbero inevitabilmente cambiate, data l’uscita di scena di alcuni dei pilastri della serie ed il trasferimento di Rachel, la vera protagonista di Glee. Come gli autori avrebbero gestito questo sdoppiamento di storyline, se già avevano avuto difficoltà quando il percorso era unito, era il grande interrogativo di quest’anno. Ebbene, come previsto, si sono persi. Lampante in maniera sfacciata, il solo “lato” interessante dell’intera narrazione è stato quello riguardante New York, anche perché foriero del maggior numero di novità. Proprio per questo, partiamo dal McKinley.

Come detto, molti personaggi dello scorso anno ormai si sono diplomati e sono usciti di scena: Finn, Puck, Santana, Mercedes e Mike sono fuori dai giochi, per ora, mentre Kurt resta, almeno fino al termine dell’episodio, come guest star in Ohio, accettando di abbandonare ogni suo sogno e servire caffè in un bar. Il Glee Club adesso è popolare, dato che ha vinto le Nazionali: siede al tavolo con i giocatori di football e le cheerleader, offende i più deboli e se la tira come mai ha potuto in precedenza. A Blaine, Tina, SamBrittany, Artie e gli altri di sfondo si aggiunge Unique e subito tutti loro si impegnano in un’appassionante (?) sfida a colpi di “Call me maybe” per decretare la nuova Rachel, ossia la nuova star del Club.

Andando oltre all’aspetto surreale e assai poco coinvolgente della competizione (poi vinta da Blaine, come se nessuno lo immaginasse), a destare un po’ più di curiosità sono le due nuove aggiunte al Glee Club (tecnicamente una, ma tanto il ragazzo entrerà in scena molto presto): da un lato abbiamo Marley, ragazza dolce e molto carina, con una madre gravemente obesa che, lavorando alla mensa scolastica, finge di non conoscere la figlia per non far sì che non venga discriminata dai suoi nuovi amici; dall’altro Jake, fratellastro di Puckerman, il quale non è a conoscenza dell’identità del ragazzo – metodo mai utilizzato per aggiungere un personaggio: ottimo cantante ma di carattere pessimo. Entrambe le personalità sono, come tipico di Glee, piuttosto stereotipate, ma in una serie come questa non è certamente una nota negativa. Quel che colpisce maggiormente è che, aggiungendoci anche l’incontro che farà Rachel sotto la doccia con lo statuario Brody, Glee ha pericolosamente virato verso la soap, inserendo solo nuovi personaggi piuttosto attraenti.

Come tipico degli autori di Glee, però, rapidamente si dimenticano ciò che hanno scritto e sviluppato negli episodi precedenti: il Glee Club è diventato improvvisamente crudele, con Blaine – il quale ha avuto il fidanzato vessato per la sua omosessualità – che ghettizza Wade per il vezzo di truccarsi. Dove sono finiti ore ed ore di discorsi sull’uguaglianza, sull’accettazione degli altri e quant’altro? La fama ha davvero trasformato tutti loro da sfigati ingiuriati a perfidi aguzzini?

Glee – 4x01 The New RachelA salvataggio di questa parte completamente fuori dalle logiche tradizionali, fortunatamente ci pensa un po’ la storyline di Rachel a ritirare su l’episodio. Prima di tutto abbiamo l’incontro con il seminudo Brody, il cui ruolo principale sarà quello del bello e sensibile che spodesterà – o comunque metterà in seria difficoltà – l’amore della ragazza per Finn (il quale sarà stato dato per disperso in missione, essendo scomparso da due mesi). Il primo personaggio con cui Rachel ha davvero a che fare, però, è l’insegnante di danza interpretata da una bellissima Kate Hudson: la sua Cassandra è una severissima insegnante, alcolizzata e soprattutto stronza. Una di quelle persone che, in un istituto normale, figurarsi in uno così famoso, sarebbe già stata cacciata, anche per la cattiveria assolutamente gratuita con la quale si impunta contro una Rachel che ha la terribile colpa di averla guardata contrita. La Goldberg fa nuovamente la sua apparizione, sempre gradita, ma il suo apporto è sinceramente del tutto superfluo.

New York sta rappresentando per Rachel una grande sfida, costringendola a cambiare, ad uscire fuori da quelle sue illusioni di essere la diva, la più grande stella esistente; nel frattempo, però, il pericolo è che la ragazza perda anche lo spirito che l’ha condotta così lontano e che le era indispensabile per sopravvivere in un mondo così feroce. Propizio è quindi l’arrivo di Kurt a New York (la scena del loro incontro è forse una delle migliori dell’episodio, insieme al saluto di Burt), ma la sensazione che se ne riceve è che se ne sarebbe benissimo potuto fare uno spin-off: non si vede, infatti, come gli autori possano riuscire a stimolare davvero il lato “liceo” se i due personaggi trainanti della serie vivono una vita del tutto indipendente.

Circa gli altri personaggi di contorno, Will è poco più che una comparsa, così come è del tutto superflua per ora la figura di Sue (e sua figlia Robin); non si capisce poi il senso di prendere una tipa a fungere da fotocopia di Quinn prima versione, anche perché non ha un briciolo dell’attrattiva che suscitava la Agron.

Esibizioni Musicali

Glee – 4x01 The New Rachel

Per quanto riguarda le canzoni presenti nell’episodio, non si può che confermare l’idea di una forte commercializzazione del brand “Glee”, anche in previsione del prossimo episodio dedicato alla Spears (che, tra l’altro, andava in onda sulla Fox con X-Factor giusto prima della serie). Di “Call me maybe” se ne sarebbe fatto volentieri a meno, considerando le numerose versioni di questa canzone (per non parlare del fatto che è sinceramente brutta). Carino il mash-up tra “Americano” e “Dance Again”, ma diciamo che Glee ha fatto lavori assai migliori in passato; “Chasing Pavements” molto buona, “It’s Time” sufficiente ma con una coreografia non all’altezza. Infine – oltre all’ottima Never Say Never cantata da Jake per poco tempo – molto buona “New York State of Mind” cantata da Marley e da Rachel (anche se è una sfida davvero impari: Marley sarà anche molto carina e dolce, ma sulla questione voce c’è poco da discutere).

Andando, quindi, a tirare le somme, Glee poteva certamente fare peggio di così. Non convince affatto la partenza nel liceo, mentre offre assai più spunti il mondo newyorkese di Rachel e Kurt. Alcune new entry sono curiose (soprattutto Marley), mentre si spera di poter rivedere alcune delle vecchie glorie liquidate assai rapidamente. Questo episodio, quindi, ci ha permesso di osservare solo per qualche attimo come potrebbero gestire l’intera stagione e, sinceramente, lo sguardo è tutt’altro che speranzoso. Due storie parallele potrebbero portare ad un telefilm completamente spezzato a metà, con il rischio di rubare solo spazio da un lato e dall’altro.

Voto: 6-

 

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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4 commenti su “Glee – 4×01 The New Rachel

  • MarkMay

    A me sinceramente la puntata è piaciuta molto… Tralasciando la parentesi Call Me Maybe (nella prima stagione non si sarebbero neanche permessi di effettuare una sfida di canto su questa canzone ma l’esibizione non mi ha deluso più di tanto per cui si poteva tranquillamente soprassedere), per il resto la puntata non ha avuto tante sbavature (a me il mash up di Kate Hudson è piaciuto tantissimo così come le altre esibizioni,soprattutto quella di Blaine, ed il bellissimo finale su Chasing pavements,canzone non così conosciuta al grande pubblico come potrebbe sembrare a noi che abbiamo conosciuto Adele prima che lo scoprisse mezzo mondo -.-‘)… La new entry Marley si è fatta subito notare probabilmente come la “vera” New Rachel (quoto sulla differenza notata nell’esibizione doppia con Rachel, ma credo fosse voluto dagli autori per dimostrare che una è a New York mentre l’altra,pur brava, è ancora in un piccolo liceo di periferia), e non avendo particolarità da crearne un personaggio alla Glee han deciso di crearle la diversità con la storyline della mamma obesa (secondo me ottima scelta,per quanto possa essere discutibile dalla nostra cultura che una ragazza possa essere maltrattata per queste cavolate in America è una cosa più radicata e ancora presente e di certo non nuova in Glee per cui come scelta ci sta benissimo). Non mi hanno convinto invece gli altri 2 nuovi personaggi… Il fratellastro di Puckerman non mi dispiace sinceramente,però sta storia che non vuole entrare nel Glee Club quando TUTTI sanno già che prima o poi ci entrerà non me l’ha fatto mandare giù, mentre la sosia di Quinn mi sembra un personaggio abbastanza inutile ma non posso dire nient’altro…
    Questo per “difendere” la parte liceale che a me non è dispiaciuta per niente 😀
    Sulla parte Newyorkese invece non ho molto altro da aggiungere se non (e parlo da maschio etero) il fatto che Rachel è IMPOSSIBILE che scelga quell’ameba incapace di Finn rispetto a colui che hanno presentato come l’uomo perfetto che ogni donna (almeno a parole) vorrebbe… Va bene l’amore che vince su tutto però spero veramente che ne facciano una cosa credibie perchè Finn perde contro questo nuovo personaggio sotto TUTTI i punti di vista xD

     
  • xfaith84

    io son d’accordo con la recensione, la parte liceale non è assolutamente all’altezza di quella newyorchese. O meglio: quella di Rachel è interessante perché nuova – anche se condivido i dubbi sull’insegnante, ma se insegni lì perché diavolo sei una repressa insoddisfatta? e se sei una repressa insoddisfatta, perché diavolo insegni lì? XD – quella del mckinley è meno interessante perché, diciamolo, sono rimasti i personaggi meno protagonisti di sempre. Ad averci pensato meglio, avrebbero potuto rendere più importante/simpatico qualche personaggio junior e non solo quelli grandi. Certo, c’è l’ammmore delle fanciulle Blaine, ma su di me i suoi occhioni da criceto non hanno alcuna presa XD

    premiere senza infamia e senza lode, insomma.

     
  • *kikka*

    Possibile che avete sempre da ridire su una cosa così radicata come la scrittura e il ritorno allo status quo? E’ così OGNI santa puntata della serie. Solo che prima era più brillante e ora non più, perché è una formula che si ripete, e dunque a un certo punto stanca, specie se non c’è più quell’ironia delle serie precedenti.
    Prima la serie era più corale, e si interessava anche alle vicende degli adulti. Ora invece è un teen drama a tutti gli effetti in cui a far da protagonista sono Rachel e Kurt.
    Quinn non è schizofrenica. Anzi è uno dei personaggi che ha vissuto la maggiore evoluzione, meglio di tanti altri nel Glee. Cos’è schizofrenico? Spiegatelo invece di buttare frasi così giusto per rimanere in linea con quello che dice il resto del mondo.
    Chi ci vede soldi è la Fox non gli autori. Sai quante canzoni vengono inserite a forza più per decisione della Fox che degli autori? Sai quanto è limitata la loro scrittura per mandare il messaggio sul fatto che la diversità non è un male? Vai a rivederti la puntata sul Rocky Horror, che è la puntata più metatelevisiva che abbiano mai fatto.

    Anche per me non è una gran puntata, ma è veramente stancante vedere che le critiche rivolte sono sempre quelle meno meritevoli. Per esempio come non puoi notare l’ironia del scegliere “Call me maybe” per giudicare la nuova Rachel?
    O l’improvvisamente crudele? Come se non è un topos classico quello della vittima che diventa carnefice. Anzi è anche comprensibile perché dopo anni passati a essere sfigati e messi sempre in secondo piano dal talento di Rachel, è comprensibile che iniziano a godersi la gloria di essere popolari, arrivando a risultare anche loro dei bulli. Ed è da Glee farlo in cinque secondi, presentandoci ad azione già avvenuta.

     
  • Mario Sassi L'autore dell'articolo

    Ciao*kikka*. Capisco che tu possa esserti stancata (presumo tu sia una donna: in caso contrario me ne scuso) che, ad ogni singolo episodio, ti venga rammentato quanto in basso sia scivolato Glee negli ultimi anni: ma se viene così spesso ripetuto è proprio perché si tende a sottolineare quanto ci si aspettava da questa serie. Mi scuso ma mi dilungherò per non essere manchevole nei tuoi confronti.
    Quando parliamo di trama non si può non ricordare che nella prima stagione tutta la questione di Quinn incinta (e in parte Terry) fosse il motore di numerosi altri avvenimenti: adesso gli episodi sono del tutto slegati fra di loro, ciò che resta è poco e molto debole.
    Tu dici davvero che gli autori di Glee non ci vedano soldi? Suvvia, Ryan Murphy ha acquisito, anche con il recente successo di American Horror Story, sicuramente molto più potere contrattuale da poter essere un minimo indipendente. Infatti non mi sembra che, tolte le canzoni, la scrittura sia molto migliore, quindi grosso ostacolo non devono riceverne da eventuali imposizioni dall’alto. Sono certo che la cosa arrivi, ma la bravura è anche quella di far quadrare i conti nonostante tutto.
    Per quanto riguarda la questione del Glee Club crudele, condivido che sia un topos classico della narrativa mondiale, ma i personaggi che incorrono in esso tendenzialmente non hanno speso ore ed ore della loro vita a discutere e a vivere emozioni legate all’uguaglianza e all’amore e quant’altro. Semplicemente non ci sta: se i personaggi li fai evolvere, possono cadere una volta nuovamente nell’errore tipico del passato, ma non ignorare a piè pari tutta la crescita solo perché così sarebbe più divertente (?).
    Ci e mi accusi di essere allineato alla massa quando ho dato della schizofrenica a Quinn. Non mi sono dilungato non solo perché ne avevo avuto già modo di discuterne in passate recensioni, ma anche perché, essendo il personaggio assente dall’episodio, non avrebbe avuto senso parlarne diffusamente. Non puoi seriamente dirmi che qualcosa dell’evoluzione di Quinn non sia fuori norma: inizia la serie come Cheerleader con fidanzato Quarterback il quale viene grandemente preso in giro con la questione del figlio. Quinn affronta notevoli difficoltà, problemi familiari, momenti molto intensi. Alla fine partorisce, si avvicina a Puck e dà in adozione sua figlia. È diventata una persona diversa. Quindi inizia a frequentare Sam, ma nel frattempo anche Finn. All’inizio della terza stagione diventa una ribelle, dopo aver cercato di ritornare popolare, tingendosi i capelli, piercing e sigarette. Pur tuttavia decide di volere nuovamente Beth, sua figlia, e quindi si ripulisce ma in modalità “BitchInProgress”. Alla fine finisce il suo periodo di disintossicazione dal male e torna ad essere una bella persona. Nel frattempo ha stabilito una bella amicizia con Rachel (da notare che le attrici sono molto amiche), nonostante si siano odiate per anni (ma le cose possono cambiare, ci sto). Poi è il momento dell’incidente, della sedia a rotelle che prima la spezza, poi si ricostruisce: sorride, è felice nonostante tutto. Ma un nuovo pericolo è in arrivo: il ballo della scuola. Quinn, che ormai da due anni non è più la ragazza popolare di sempre, ricorda che il suo obiettivo è quello di vincere la coroncina con Finn. Sfrutta la sua condizione fisica per poter avere più voti, attirandosi anche l’ira di Finn (condivisibile o meno). Si redime, facendo eleggere Rachel reginetta e se ne parte per Yale. Tutto ciò, è ovviamente velocizzato. Possiamo dire molte cose, ma “naturale evoluzione di un personaggio” non è tra queste.
    Infine, e credo di parlare anche per molti altri miei colleghi recensori, non è nostra intenzione accodarci alla massa, ma saremmo scorretti nei vostri riguardi se dovessimo esclusivamente seguire i nostri personali canoni di piacevolezza. Così come sono stato ad un magnifico concerto di Glee a Londra lo scorso anno, non posso – da recensore – non dispiacermi del fatto che non riconosco più quella che era la mia serie preferita. E a volte ci si accoda alla massa semplicemente perché la maggioranza della popolazione coinvolta ha avuto la stessa risposta: fidati che nessuno di noi ne ha un guadagno nel vedere 40 minuti di un telefilm che non piace più come un tempo. Spero di essere stato sufficientemente esauriente.