Dexter – 7×01 Are you…? 5

«Oh, God»: le ultime parole di Dexter nella passata stagione, quando il suo cuore perse un battito e la sua vita cambiò per sempre.
Così finì il mondo di Dex come l’avevamo conosciuto: facciamo quindi nostra quell’espressione di sorpresa per sottolineare come, a dispetto delle ultime stagioni non proprio esaltanti, questa premiere sia di ottima fattura.

What do you do? Run?

La puntata e la stagione cominciano con un sorprendente flashforward, che sembra aprire le porte alle più disparate ipotesi: sarà un inizio come quello di Breaking Bad? Si saranno accorti tutti chi è veramente Dex e lui è costretto a scappare?
In realtà scopriremo già a metà puntata cosa significhi questo spezzone, quindi perché presentarcelo così per poi tarpare subito le ali alla nostra fantasia? Perché l’importante di questo spezzone non è quello che viene fatto, ma detto: Dex torna finalmente ai suoi monologhi interiori, e lo fa nelle migliore delle declinazioni. Cosa faresti se tutti sapessero che fino a quel momento la persona con cui tutti hanno intrattenuto rapporti personali (in alcuni casi anche stretti) non è in realtà ciò che si credeva? Scapperesti? Questa domanda lasciata in sospeso ci lascia nel dubbio che un giorno – probabilmente nemmeno troppo lontano – Dexter debba affrontare la folla inferocita che lo insegue con tanto di torce medievali.

Dex, she loves what she thinks you are

Il ritorno nella chiesa è abbastanza traumatico, perché da qui in poi la protagonista assoluta della narrazione diventa Debra Morgan. Certo, Dexter rimane il fulcro di tutto, ma credo conveniate con me che il centro dell’emotività pesi tutto sulla bella sorellastra del nostro amato serial killer.
La confusione che Debra si ritrova in testa fa sì che venga rimarcato ancora di più il forte ascendente che Dexter ha su di lei: guardate attentamente come, in poche mosse, Dex riesca a farle fare esattamente quello che vuole lui. Sapevamo già del forte legame che li vincola, ma tutta la vita tormentata di Debra viene ottimamente riassunta con i flashback di loro due bambini, quando Harry è costretto a portare via il cane alla ragazzina per paura che Dexter potesse fargli del male. A dispetto di quanto sembri – l’innamoramento di Debra, la grande amicizia tra i due, la vicinanza sempiterna che li lega – è innegabile che Dexter abbia fin da subito rovinato la vita alla sorellastra solo standole vicino. Ed è qui che subentra l’eterno senso di colpa che Dexter si porta dentro nei confronti di Deb: nonostante abbia ucciso decine di persone, l’unico sentimento di rimorso che ha nella vita è non vedere sua sorella felice. Dopo la morte di Rita, infatti, l’unica persona al mondo che può capirlo è proprio Debra: Harry gliel’aveva già predetto durante l’infanzia.
E ora?

The Bay Harbor Butcher

Ora i nodi stanno inevitabilmente venendo al pettine. Con un colpo di fortuna (che sa tanto di deus ex machina), Laguerta trova il vetrino perso da Dexter in chiesa, e cominciano a venirle dei dubbi.
Se vi ricordate, nel finale della seconda stagione, Doakes viene accusato di essere il Bay Harbor Butcher anche grazie al ritrovamento dei vetrini di Dexter, che quest’ultimo aveva fatto in modo di collegare al suo ex collega poliziotto. Laguerta è sempre stata dubbiosa sul fatto che uno come Doakes potesse essere un serial killer, e questa svolta nella trama porterà sicuramente aria nuova nella sceneggiatura, nonché servirà per mettere ancora di più all’angolo Dex e Debra, quest’ultima ormai irrimediabilmente complice del fratellastro.

Per quanto riguarda Quinn e Batista c’è purtroppo pochissimo da dire: un veloce scambio di battute al bar e poco altro, che niente aggiungono al piattume che li aveva contraddistinti nell’ultima stagione.
Anche il sacrificio di Anderson è sembrato affrettato e messo a toppa di un inserimento autoriale di cui, in effetti, non si sentiva la mancanza. Aspetto invece fiducioso l’accendersi della verve di Masuka, di solito non rimango deluso.
Per quanto riguarda Louis c’è ancora un grosso punto interrogativo che sovrasta la sua testa: perché svuota il conto di Dexter? Che cosa vuole da lui? Conosce il suo segreto? Staremo a vedere.

Are you… are you a serial killer?
Yes.

Gli ultimi due minuti sono stati una stilettata al cuore. Gli autori qui sono stati bravi a condensare la presa di coscienza di Debra – i flashback del finale della prima stagione – in una puntata sola, in modo da poter affrontare con assoluta completezza l’evolversi della situazione mentale della donna. Quando Dexter rientra in casa e vede tutte le sue cose sottosopra è assolutamente chiara l’intenzione degli sceneggiatori di farci vedere una metafora della vita di Dex: il suo appartamento sempre ordinato e pulito – la reazione che ha quando trova Louis in casa sua ne è l’emblema – in questo caso si ritrova in un assoluto caos, con al centro, in penombra, Debra che lo guarda corrucciata.
La bravura della detective è forse uscita troppo tardi (ormai bastava fare due più due), ma sono molto contento che le caratteristiche del personaggio siano rimaste intatte anche in questo caso estremo: la schiettezza con cui fa la domanda finale è proprio da Debra Morgan.
Il pathos giunge all’apice quando finalmente Dexter confessa, per la prima volta nella sua vita, di essere un serial killer. Avete tirato anche voi un sospirone quando Dex chiude gli occhi dopo il “sì”, vero? La bravura di Micheal C. Hall è proprio quella di far trasparire quello che prova il suo personaggio in quel momento: l’assoluta liberazione da un macigno che lo schiacciava fin da quando era bambino.

In definitiva, Dexter ritorna con un episodio che ha ancora qualche pecca, ma che si può annoverare come uno dei migliori dell’intera serie. Resta da vedere se sarà davvero il mafioso russo l’antagonista di Dexter e come si inserirà in quella trama orizzontale che ormai è diventata troppo importante per non avere un ruolo da protagonista.
Bentornato, Dex.

VOTO: 8 ½