Dammit Kurt! Lo sappiamo bene: ogni nuovo episodio di Sons Of Anarchy nasconde o una potenziale tachicardia finale, come nel caso di Toad’s Wild Ride, o un costante upbeat lungo 40 minuti, come in Ablation. A Charming è ufficialmente iniziato il contrattacco di Jax. Si rivelerà uno scacco matto?
5×07 – Toad’s Wild Ride
È tipico della scrittura di Sutter, caratterizzata da ritmi e climax dal sapore teatrale, costruire – nell’arco di alcune specifiche puntate – atmosfere rarefatte e angosciose, che cullano lo spettatore in un limbo di tranquilla insicurezza. In alcuni casi, tra cui questo episodio, la svolta la si sente arrivare come uno schiaffo e l’odore di frittata – una di quelle grosse – è dietro l’angolo. Superata la mezzora, in puntate con un simile feel, è solo questione di tempo prima che qualcosa di (molto) grave solitamente accada. Il senso di angoscia che da qualche puntata aleggia sul character di Gemma Teller si è infatti rivelato qui un ottimo presupposto per un imminente breakdown.
“She’s a goddamn train wreck..”
L’oscuro epilogo di Toad’s Wild Ride (in parte attutito, nell’episodio successivo, dalle rassicuranti condizioni di Abel) è l’inevitabile seguito di un periodo particolarmente tormentato per lei, in parte illuminato da due clamorose dichiarazioni di fiducia, da tempo attese. Gemma ha infatti riconquistato a fatica il ruolo di nonna e baby-sitter ad interim, dopo essersi tolta ogni dubbio sul rapporto col figlio, nel corso di un sincero dialogo in officina. È una mossa tipica dello show, quella di erigere un castello di certezze e rinnovati affetti, per poi distruggerlo con la violenza più inaudita. Trattasi di un espediente spesso efficace e funzionale, per narrare gli alti e bassi di un’anomalia sociale come SAMCRO.
La deriva di Gemma è da tempo condita da sesso occasionale e da droghe leggere, vizi che, col senno di poi, si sono rivelati più gravi del previsto. I fans di Community avranno sicuramente riconosciuto un Joel McHale qui non brillantissimo, chiamato a soddisfare l’ennesimo impulso sessuale della donna. Il consumo di marijuana (a cui non si è mai dato troppo peso, vista la portata dei narcotraffici del Club), oltre a fungere da calmante per Unser, ha avuto una funzione fin troppo “distensiva” in occasione del suo chiarimento con Gemma. Ed ecco che il più grande pregio della “matriarca”, l’amore cieco per i nipoti, si è così scontrato con la sua totale irresponsabilità. È in episodi come questo che Katey Sagal si dimostra decisamente all’altezza delle aspettative di marito e spettatori (ennesima conferma dopo i Golden Globe dell’anno scorso).
“Clay is my problem”
Jax è sotto pressione dal giorno in cui è diventato President dell’MC, e la guarigione (mascherata) di Clay ha sempre rappresentato per lui una minaccia. La lotta per il potere non fa però sconti a nessuno e Clay è il primo a potersi permettere di sacrificare due dei suoi, pur di riuscire ad uscirne pulito (o meglio: “meno sporco”). La resurrezione del vero villan (altroché Pope!) è così ormai completata e Morrow e Teller possono ormai giocare faccia a faccia (“No O2?”). Suggestivo il confronto in cui Jax smaschera Clay, con le inquadrature che mantengono sempre le rispettive armi in primo piano, quasi in stile western.
Una nota finale riguardante le scelte musicali: SOA non delude nemmeno in questo (fondamentale) aspetto, e ci propone inseguimenti sulle note dei Soundgarden e drammatici epiloghi con Iggy Pop. Kurt si rivela sempre e comunque maestro del dettaglio e dell’adrenalina. Gran bella stagione finora.
Voto: 8 ½
5×08 – Ablation
Ablation è, senza esagerare, un episodio maiuscolo. A differenza del precedente, la tensione ha un andamento più costante, segnata da confronti umani di rinnovata intensità e confessioni poco prevedibili (come quelle fra Juice e Clay).
“You need to accelerate the end game, Jax!”
Per ablazione si intende il processo di erosione superficiale di un oggetto, e nel caso di SOA, tale oggetto è Mr. Jackson Teller. Il Pres passa finalmente al contrattacco. Evidentemente non c’è più nulla da erodere, nessuna barriera morale da consumare. La maturazione, ora sinonimo di violenza, rende il personaggio in parte irriconoscibile, persino dai suoi (basti guardare gli sguardi di Bobby e Chibs mentre viene mozzato il cadavere). 
Non ci sono più mezze misure, preoccupazioni etiche o scrupoli. Jax ha cambiato pelle, è un animale dalla rinnovata aggressività e che, ferito a ripetizione, trova strumenti nuovi per accelerare l’epurazione del club e la salvezza della sua famiglia. Non è più un problema affettare cadaveri, uccidere a sangue freddo, fare in modo che sia Tara a punire (fisicamente) Gemma o usare – per la prima volta in modo così drastico – leve morali/affettive. È chiaro che Jax difficilmente aveva previsto che, una volta a capo del club, avrebbe dovuto un giorno usare simili mezzi, poiché trattasi, in fin dei conti, degli stessi mezzucci di Clay. Ma ormai non si tratta più di una questione di stile: il fine giustifica i mezzi ora più che mai.
È confortante che in questo cammino verso la redenzione sua e di un club allo sfascio, ci siano comunque figure rassicuranti intorno al nostro “eroe”. Mi riferisco a “Elvis” e Chibs, leali dentro e fuori dalla Clubhouse. Ma anche a Nero, che ha una funzione decisamente utile per l’equilibrio di Jax, diventando quasi una personificazione della sua coscienza. I dialoghi tra i due hanno spesso lo scopo di riportare il giovane a una riflessione, o quantomeno a vedere il disegno più grande. L’ingresso di Jimmy Smits nel cast ha portato ad avere un personaggio fondamentale per smussare gli eccessi del protagonista. Allo stesso modo, sarà fondamentale l’aiuto di Tara, che oltre a non pentirsi di aver seguito il marito nelle follie del club, si offre di aiutarlo ad affondare Clay. Questa sì che è una proper Old Lady!
L’ex President è infatti ormai guarito nel fisico – può di nuovo guidare la sua Harley – e nella mente: tra menzogne e colpi bassi, ritroviamo Clay con la stessa forza distruttiva delle passate stagioni. La sua confessione a Juice, più che un atto di empatia, appare come un modo per legarlo a sé e rafforzare ulteriormente il loro solido ma ambivalente rapporto. Come a dire: “Vedi, siamo fatti della stessa pasta. Abbiamo scheletri nell’armadio e ora dobbiamo restare uniti”. Clay non è uno sprovveduto, è in odore di guerra e sa che avrà bisogno di qualcuno che voti per lui al tavolo.
Di carne al fuoco ce n’è come sempre tanta, dal momento che ci troviamo già nella seconda metà della Season Five. Molte domande restano naturalmente senza risposta per ora. E se da un lato Jax ha per le mani un ricatto emotivo spendibile tramite la madre, dall’altro Clay ha ottenuto informazioni scottanti e potenzialmente esplosive. Jackson, infatti, per quanto più intelligente del suo predecessore, è in una posizione scomoda e sta guidando il club in uno dei suoi periodi più bui. Sarà importantissimo per lui mantenere al sicuro i dettagli dell’operazione RICO, dal momento che, anche se a fin di bene, si tratta pur sempre di un’omissione nei confronti degli altri membri del Club.
D’altronde, come afferma Pope: “Betrayal’s an awful thing”.
Voto: 9
