Fringe – 5×12/13 Liberty & An Enemy of Fate 26


Fringe - 5x12/13 Liberty & An Enemy of FateFringe è finito. Al di là delle reazioni che si sono sviluppate attorno a questo finale, quello che accomuna gran parte degli spettatori è la sensazione di abbandono che pochissime altre serie sono state in grado di lasciarci in modo così definito: e allora, quali sono stati i pregi e i difetti di Fringe? Per quale motivo ne siamo rimasti affascinati e per quale ragione, nonostante tutto, è difficile perdonarle certi errori? 

Questo doppio finale, chiusura di una stagione strana e fino ad un certo punto abbastanza confusa,  racchiude in sé quelli che potrebbero essere considerati i momenti migliori e peggiori di Fringe nel suo insieme. Partiamo da un presupposto: che questa serie si sia basata per cinque anni su questioni di scienza “normale” e “di confine” è un dato di fatto; che la parte più riuscita sia però sempre stata quella dei rapporti umani e familiari che hanno legato in modi diversi tutti i personaggi di questo mondo (e degli altri) è lampante.

Fringe - 5x12/13 Liberty & An Enemy of FateLe spiegazioni di certi fenomeni (la Macchina, la sparizione di Peter, i paradossi e via discorrendo) non hanno mai rappresentato il punto più forte della serie: per parlare di viaggi nel tempo bisogna saperlo fare molto bene, altrimenti tanto vale utilizzarli in modo superficiale e non basarci intere parti della trama, dalla cui risoluzione ne va della sensatezza della serie stessa.
Nell’ultima decade sempre più spesso le serie tv hanno previsto la necessità di un pubblico attivo, che fosse in grado – attraverso l’antica arte enigmistica dell’unire i puntini – di fare un po’ del “lavoro sporco” un tempo affidato a grandi spiegoni del personaggio di turno. Da qui, però, è inevitabile porsi delle domande: c’è un limite a tutto questo? Fino a che punto il pubblico deve “risolversi le cose da solo”? Fino a che punto per far sì che “torni tutto” è legittimo che uno spettatore passi notti insonni a pensarci su, uscendone come neanche da un incontro con Windmark?

Noi spettatori di queste serie meravigliose siamo dei nerd, lo sappiamo e cerchiamo di conviverci tutti i giorni: per questo motivo in questa recensione la questione “tempo, paradossi e “che diavolo è successo alle linee temporali?!”” verrà affrontata solo tangenzialmente, per essere poi affrontata in un articolo a parte tra pochi giorni. In ogni caso, e qui il giudizio è chiaramente solo personale, se venisse anche trovata una spiegazione a ciò che abbiamo visto è impossibile non dire che si sarebbe fatto volentieri a meno di una qualunque puntata alla “ricerca della vhs perduta” in cambio di qualcosa che desse un senso generale più chiaro a ciò che abbiamo visto.

I cheated fate to be with you

La parte emotiva di Fringe, con pochissime eccezioni, è sempre stata quella meglio riuscita. Laddove, ad esempio, il paradosso cancellava Peter dalla sua linea temporale in modo forse non chiarissimo, l’amore (nome scientifico: entanglement quantistico) lo riportava a coloro che l’avevano in parte dimenticato e lo faceva in modo chiaro, forse perfino didascalico, ma sicuramente all’interno di un percorso coerente.

Fringe - 5x12/13 Liberty & An Enemy of FateQuesto aspetto della storia di Walter, sorretto dalla sempre eccezionale performance di John Noble, si chiude in modo circolare proprio con questa puntata: se tutto è iniziato sacrificando due universi per un’esigenza personale, ora è proprio lui ad immolare se stesso, il rapporto con suo figlio e “il tempo rubato”, in nome di un mondo da salvare; se all’inizio Walter porta un bambino in questo universo – e nella nostra storia -, ora sparisce dalla scena con un altro bambino, ma in un percorso diametralmente opposto, compiendo un perfetto cammino di redenzione che trova nel riconoscimento da parte di Peter (I love you, dad) il suo più alto compimento.

That’s being a father

E’ per questo che il destino di Walter era piuttosto chiaro sin da subito, senza bisogno della finta suspence con la parentesi “No, lascia stare, mi sacrifico io” del nostro amico ex pelatone, Donald; il motivo di questo passaggio è evidente, però, se si considera uno dei leitmotiv di Fringe, quello del rapporto genitore/figlio.
Fringe - 5x12/13 Liberty & An Enemy of FateTra tutte le varianti non poteva quindi mancare il rapporto tra September e Michael, con la loro simbolica impossibilità comunicativa che si scioglie solo nel finale: Michael prova sentimenti ma non sa esprimerli; Donald avrebbe potuto esprimerli vent’anni prima (all’ideazione del piano), ma non era ancora in grado di provarli. Ecco quindi che, dove le parole non possono arrivare, arriva il sacrificio del padre; dove il mutismo del bambino non può comunicare, arriva la musica (capace, non dimentichiamolo, di suscitare parvenze di emozioni persino negli Observers).
L’aspetto emotivo vince sulle esigenze di trama: e se in certi casi, come questo, può essere accettabile, in altri evidenzia tutti i difetti di un sistema che avrebbe avuto bisogno di più equilibrio.

Ad esempio, era necessario coinvolgere December in tutta la vicenda della macchina, visto che la sua abilità di viaggiare nel futuro avrebbe potuto comodamente essere usata per portare Michael nel 2167? Certo, se l’avesse fatto Fringe sarebbe finito con mezz’ora d’anticipo, ma allora perché introdurre questa – inutile – parte di storia, se alla fine si poteva arrivare lo stesso all’idea di usare i canali di spedizione, complice l’intuizione di Astrid? Dal dialogo tra ex-osservatori in fondo scopriamo solo due cose: i 12 finirono, chi più chi meno, col provare sentimenti (ma questo ce lo dice anche Windmark poco dopo); nessuno dei 12 aveva la minima idea del piano di invasione (prevedibile, e pure comodo per evitare qualunque tipo di discrepanza con le prime stagioni).
Di nuovo: bello vedere December, ma perché buttare così tanta carne al fuoco quando c’erano molte altre cose da spiegare che avrebbero meritato qualche minuto in più?

You can stop checking out my young ass.

Fringe - 5x12/13 Liberty & An Enemy of FateIl modo con cui ci è stato mostrato per l’ultima volta il mondo “over there” è l’esempio perfetto di come unire il dilettevole all’utile: vogliamo mostrare i personaggi un’ultima volta? Vogliamo che la cosa abbia un senso e non sia messa lì a caso con una banale scusa?
Sì e sì. A volte basta poco.
La storia di Michael rende non solo plausibile, ma persino necessario il viaggio di Olivia dall’altra parte; di più, gli effetti collaterali del Cortexiphan intervengono persino a favore di trama, evitandoci la lunga spiegazione della vicenda a Bolivia e Lee grazie alla “percezione diversa del tempo” che Olivia subisce durante il dialogo con i due.
Tutto torna, in questa piccola parentesi del finale, e sarebbe stato bello se il resto della puntata avesse seguito il medesimo criterio.

“Why do we want ’em to float away?” “Because it’s cool!”

Fringe - 5x12/13 Liberty & An Enemy of FateApriamo una minuscola parentesi temporale. La vicenda che lega il reset al paradosso di Walter è forse quanto di più complicato Fringe abbia mai proposto e sicuramente, se si segue una logica standard, il fatto che la linea temporale venga modificata solo a partire dal 2015 (e non prima) crea più di un problema di comprensione allo spettatore, configurandosi come errore o come gigantesco casino. Al di là di quello che in questo blog si cercherà di dimostrare prossimamente – e si spera con successo – è inevitabile dire che sarebbe bastato poco, veramente poco, per raccontare eventi in modo molto più semplice ed evitare fraintendimenti dai quali è un attimo arrivare alla delusione. A partire dall’eliminazione degli osservatori che – a rigor di logica – porterebbe alla sparizione persino dei precedenti 12, fino ad arrivare al tulipano bianco spedito nel 2015 di una linea temporale (come scopriamo da Walter) e giunto a Peter in quella modificata, passando per diversi altri punti complessi: perché inserire così tanti elementi che necessitano di notti insonni per essere comprese, senza lo straccio di una spiegazione che sia una? Because it’s cool, direbbe Walter, e forse anche gli autori.

Fringe - 5x12/13 Liberty & An Enemy of FateProbabilmente anche la figura di Michael è sembrata molto cool, e in effetti inizialmente lo era; purtroppo, l’alone di mistero creato intorno a questo personaggio è stato interessante finché non si è capito con questo doppio episodio che davvero ci avrebbero spiegato pochissimo del suo comportamento. Cosa vuol dire quando zittisce Olivia per ben due volte? Qual è stata la sua funzione nell’uccisione di Windmark, visto che Olivia dopo 2 viaggi a/r per over there ha smaltito tutte le scorte di Cortexiphan? E soprattutto, perché diavolo è sceso da quel maledetto treno? A parte l’ovvia esigenza di allungare la trama?
Troppe domande che si devono accontentare di nostre illazioni più che di risposte, troppi elementi che non ce l’hanno fatta a reggersi in piedi e sono caduti davanti ad una trama che ha chiaramente deciso di affidarsi ad altri punti della storia.

Da un punto di vista di costruzione dei personaggi e di approccio affettivo ai medesimi, Fringe è una serie che ha saputo insegnare tanto, complici attori che ci hanno donato così tante emozioni da farci commuovere anche davanti ad un finale che stava puntando principalmente a quello – e in genere non c’è niente di peggio dell’emozione urlata e consegnata a sberle in faccia.
Un plauso in particolare – l’ho già fatto, ma non è mai abbastanza, I know you know it – va ad un attore come John Noble, che ha interpretato uno dei migliori personaggi della storia delle serie tv (e sono certa di rappresentare in questo l’opinione più diffusa a riguardo) con una bravura ed una sensibilità davvero fuori dal comune.

Fringe - 5x12/13 Liberty & An Enemy of FatePerò. Fringe è e rimane una serie di fantascienza con l’esigenza di una trama ben precisa, certo non necessariamente “facile”, ma se non altro con l’esplicita richiesta di una quantità di misteri non dannosa per la qualità della trama stessa. Non si può dire che questo sia accaduto: quest’ultimo doppio episodio, seppur emotivamente coinvolgente, non ha saputo dare la soddisfazione che si ricercava all’interno della storia. La stagione, pur con un altissimo potenziale, non ha saputo sfruttare gran parte degli input offerti dall’ambientazione spazio-temporale e ha ridotto la trama ad una caccia al tesoro, mista a vendette familiari e a clamorosi WTF come Peter Osservatore.
Fringe mancherà, già manca, ma questo non basta a far accettare senza batter ciglio un finale che ha condensato in due puntate la maggior parte della trama di questa stagione, offrendo peraltro spiegazioni frettolose e monche.
La serie ottiene evidentemente un voto più alto, per ciò che ha rappresentato e per la storia che è riuscita a portare avanti anche quando rischiava costantemente di essere cancellata: se solo ci fosse stata più attenzione, soprattutto negli ultimi 2 anni, ora mancherebbe molto più di così.

Voto episodio: 6 ½

Voto stagione: 6/7

Voto serie: 7 ½

Note:

– I Glifi delle puntate sono LOVED e CLOSE
– Il momento in cui Walter dice ad Astrid “quanto sia bello il suo nome” aveva più degli altri scritto sopra “sì, vogliamo farvi piangere in ultima puntata”, e questo non è mai bello, però glielo si perdona, soprattutto perché abbiamo rivisto la mucca Gene.
– Peccato per il ruolo defilato di Broyles, perché i suoi scontri con Windmark sono sempre stati gestiti molto bene e avrebbero dato qualcosa in più alla lotta contro gli invasori.

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


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26 commenti su “Fringe – 5×12/13 Liberty & An Enemy of Fate

  • ashelia87

    Per quanto sia affezionata alla serie trovo un errore, credo, evidente a tutti. Se gli observers in questo nuovo futuro non esistono e gli effetti si vedono anche nel passato, allora Peter sarebbe dovuto morire a Reiden Lake quando Walter lo ha prelevato nell’altro universo, visto che non ci poteva essere September a salvarlo. No?

     
    • sasà

      Peter è morto a Reiden Lake. Ma l’impronta che ha lasciato nel cuore delle persone che lo hanno amato lo ha fatto otrnare nell’episodio 4×04

       
      • Alessandro

        No, anche qui c’è un paradosso, e non da poco. Alla fine si vedono Peter, Olivia ed Etta felici, ma se andando nel futuro, Walter impedisce la creazione degli Osservatori, Settembre non ha distratto Walternativo dal trovare la cura e quindi Walter non ha attraversato i 2 mondi. Boh, che caos

         
  • Son of the Bishop

    A me gli ultimi due episodi nonostanti i loro difetti mi sono piaciuti moltissimo anche se ricchi di difetti come avete spiegato voi , un finale ricco di emozioni ma povero di chiarimenti (anche se preferisco questo che a risposte strampalate e monche come avete appunto detto voi ) .
    Il finale fa sorgere molte altre domande ma ho smesso di pormele .
    Fringe è stato il mio primo amore e adesso che è finito mi manca da morire .

     
  • kodapap

    la cosa che più lascia l’amaro in bocca è l’utilizzo dei canali di spedizione che rende inutile tutta la trama orizzontale delle precedenti 11 puntate

     
  • xfaith84 L'autore dell'articolo

    @ashelia87: in realtà sarebbe ancora più complesso, perché senza september non ci sarebbero stati errori di laboratorio e dunque non ci sarebbe stato un Peter “over there” da salvare.
    E’ infatti questa la “questione temporale” cui ho solo fatto accenno in questa recensione; si tratterà il tema in modo più approfondito in un articolo a parte e si proverà a trovare una soluzione a questo gran casino XD

     
  • sasà

    nella nuova timeline (inizio stagione 4) September non salva Peter (e non distrae nemmeno walternative). nella 4×03 walter racconta al ragazzino di come LUI ha trovato la cura per salvare Peter ma era troppo tardi; mentre Walternative NON ha trovato la cura (al contrario della timeline originale). nella 4×14 quando September si palesa nel laboratorio nessuno tranne Peter lo conosce, nessuno in questa nuova timeline ha avuto a che fare con gli observers.

     
    • Alessandro

      No, anche qui c’è un paradosso, e non da poco. Alla fine si vedono Peter, Olivia ed Etta felici, ma se andando nel futuro, Walter impedisce la creazione degli Osservatori, Settembre non ha distratto Walternativo dal trovare la cura e quindi Walter non ha attraversato i 2 mondi. Boh, che caos

      Citazione da sasà:
      nella nuova timeline (inizio stagione 4) September non salva Peter (e non distrae nemmeno walternative). nella 4×03 walter racconta al ragazzino di come LUI ha trovato la cura per salvare Peter ma era troppo tardi; mentre Walternative NON ha trovato la cura (al contrario della timeline originale). nella 4×14 quando September si palesa nel laboratorio nessuno tranne Peter lo conosce, nessuno in questa nuova timeline ha avuto a che fare con gli observers.

      Ti riporto qui la spiegazione di quello che è successo. https://www.youtube.com/watch?v=ChsK0TemDok&feature=youtu.be

       
  • ashelia87

    Sasà hai ragione! Col tempo avevo dimenticato alcuni dettagli. Cmq grazie delle delucidazioni. Non vedo l’ora di leggere l’articolo!

     
  • pumpernikkel

    mm non sono convinto .. che io ricordi nella nuova timeline l’unica differenza è che September non salva Peter .. ma quindi quello che si vede nel finale è Peter dell’universo rosso o quello dell’universo blu? ma poi in tutto questo non ho capito che fine ha fatto Walter nella timeline resettata .. cioè non è mai esistito? non ho capito proprio ..

     
  • September

    Tendenzialmente daccordo con la recensione ma il mio voto è 10 10 10 a serie finale e stagione perchè anche le serie più banali lasciano domande e se le lascia fringe che in cinque anni ha sovvertito le leggi della fisica,si è districata fra salti temporali,universi paralleli,mutaforma e bambini con superpoteri allora ragazzi io posso perdonare gli sceneggiatori perchè oltre alle mille trovate supercool(di cui avevavmo bisogno) hanno dato delle sfaccettature uniche ai personaggi,ci hanno emozionato e dato mille motivi per guardare e riguardare ogni singola puntata.
    Tutta la serie inizia con Walter che per arroganza ed egoismo ruba il figlio di un suo alerego da un altro universo e tutto finisce con walter che si dirige verso il futuro con un bambino sacrificando se stesso e il rapporto splendido e vero che finalmente aveva trovato con suo”figlio”peter. Poesia allo stato puro!!!
    La stagione inizia con peter etta ed olivia sul prato e finisce con la stessa scena ma stavolta senza l’orrore degli observer ma con l’amore della famiglia bishop. Poesia!!!
    Il tulipano bianco poi non è solo una trovata cool ma soprattuto un qualcosa dal significato profondo,un segno di dio un segno di walter che con quel tulipano sembra volere dire a peter figliolo da qualche parte nel tempo e nello spazio io sono qui e ti voglio bene. Poesia!!!
    Ci saranno vuoti di scrittura manon fa niente fringe mi manca e resterà per sempre una delle serie migliori di sempre anche nel 2015 anche nel 2036 anche nel 2167 !!!!
    Infine 2 parole per gli attori eccezionali con una menzione speciale per anna torv bella e sempre più brava puntata dopo puntata e soprattutto per quel monumento che è john noble il miglior attore di sempre nelle serie tv.
    Addio FRINGE!!!

     
  • alessandro

    bravissimo sasà… la critica più comune infatti si basa sulla prima time line, non considerando la seconda… sono molto curioso di leggere le vostre considerazioni.. secondo me torna buona parte delle cose, anche se io avrei preferito una esplicazione maggiore.

     
  • pumpernikkel

    comunque per Fringe credo ci siano da dire le stesse cose dette a suo tempo di Lost .. bella la caratterizzazione dei personaggi, la loro evoluzione, la simbologia ma la trama ha evidenti buchi narrativi che per me sono inaccettabili .. non sono uno di quelli che vuole che sia tutto spiegato, anche perchè sarebbe impossibile dato che per ogni risposta data nascerebbero altre 10 domande ;non bado neanche alle evidenti “licenze poetiche” ( per dire è assurdo pensare che in due universi paralleli ci sono le stesse persone che per di più fanno gli stessi lavori dei loro alter ego degli altri universi ma va bene.. ci deve essere una base di fantasia) .. il problema è che praticamente tutte le storylines fino alla 3 stagione sono state accantonate con un “non è mai successo” … per me Fringe è stato bello fino alla terza stagione, ma purtroppo la quarta stagione (anche se non è stata completamente da buttare) ha compromesso la serie. Questa stagione non è Fringe e per fare un parallelo con Lost è stata tanto inutile tanto quanto i flashsideways dell’ultima stagione di Lost .. per me voto serie 9 fino alla 3a, 4 dopo quindi 7 🙂

     
  • sasà

    x ashelia87 … figurati 🙂
    x alessandro … grazie 🙂 vedo un bel po di serie tv ma non mi sono mai affezionato così tanto a dei personaggi come con Fringe. Olivia, Walter e Peter sono di famiglia per me 🙂 e quindi prima di dire che qualcosa non andava ho rivisto gli episodi 4×3 e 4×14 e in effetti tutto torna. posso solo dire che speravo in una spiegazione sul come facesse Bell a conoscere tecnologia observers e mi ero dato una spiegazione (Bell = Scienziato di Oslo). Però penso che Nimoy non fosse disponibile. Magari fanno un fumetto anche su Walter nel 2167 🙂
    x pumpernikkel … il Peter che vediamo dal 4×4 non è nè quello blu, nè quello rosso, perchè sono entrambi morti. Il Peter di queste ultime due stagioni è stato “riportato indietro” “salvato” dal ricordo di Olivia e Walter. lo dice September nella 4×14 dopo che Peter lo libera grazie al beacon.
    Per quanto riguarda Walter scompare nel 2015 il giorno dell’invasione ed è nel 2167.

     
  • giorgio

    PARADOSSO/ ERRORE: Se Walter viaggia verso il futuro 2167 partendo dalla linea temporale in cui gli osservatori stanno già conducendo l’invasione non potrà mai arrivare al momento della creazione degli osservatori ma dovrebbe arrivare nel 2167 alternativo in cui gli osservatori hanno già completato la loro invasione.

     
  • Carlo Solari

    Domanda: ma se September si inietta l’ultima dose del liquido per viaggiare nel tempo, come fa Walter ad attraversare il tunnel temporale ed arrivare nel futuro?
    Mi sono perso qualcosa per strada?

     
  • xfaith84 L'autore dell'articolo

    ciao Carlo, Walter si era già iniettato la dose nel 2015, lo dice a Peter quando gli rivela di doversi sacrificare dicendo che ne aveva lasciata una dose nel caso a lui fosse successo qualcosa e qualcun altro avesse dovuto portare il bambino nel futuro (I was already inoculated in 2015 I left this one in case something happened to me and someone else had to bring the boy across to complete the plan.) E’ evidentemente una sostanza che basta iniettare una volta sola, un po’ come con i vaccini.
    =)

     
  • Dani f

    Non ho capito una cosa, ma se gli osservatori potevano viaggiare nel tempo (Windmark si sposta dal 2035 al 2609 semplicemente) perchè invece di far tutto quel casino non hanno semplicemente recuperato un “Chip” da osservatore da ridare a Settembre, in modo che potesse andare lui tranquillamente nel futuro al posto di Walter (con o senza michael)??
    Grazie! 🙂

     
  • xfaith84 L'autore dell'articolo

    Ciao Dani
    presumo che per “chip” tu intenda quello che si è messo anche Peter, giusto? A parte che la scoperta di Donald/September avviene quasi a fine avventura, ma comunque – stando a quello che ci mostrano proprio con Peter – i “poteri” da Osservatore non sono istantanei, richiedono un periodo di aggiustamento e una “trasformazione” (o ritrasformazione nel caso di Donald), probabilmente non ci sarebbe comunque stato abbastanza tempo.
    a presto =)

     
  • davide

    Ciao..
    Andando nel futuro Walter cancella la linea temporale del 2036 e i personaggi tornano automaticamente al 2015… dove però walter è vivo e vegeto..
    non vi pare?

     
  • Lucky

    Ma è semplice il bimbo è sceso dal treno per salvare Tutto il piano di spedirlo nel futuro.. visto che se non avessero preso Michael …. avrebbero letto a Peter Olivia e company.. il piano dalla loro mente !!

    POI Olivia perchè viene zittita 2 volte ? ma è semplice.. perchè il bimbo osservatore .. aveva già visto tutto il futuro …

     
  • Nello999

    Ragazzi ma gli osservatori non sono stati eliminati ma è solo stato intrapreso un cammino di ricerca che non eliminasse le emozioni perché il bambino è la prova che è possibile raggiungere quel l’intelligenza senza sopprimere emozioni quindi gli osservatori sono stati creati senza sopprimere i sentimenti!!!

     
  • Sydney

    Io penso che Michael quando zittisce Olivia lo fa per farle capire che non serve dirle cosa dovrà fare, ma che tutto andrà come deve andare.
    Lui è un Osservatore, lui sa, lui prevede e ha visto il futuro.
    Farsi rapire era l’unico modo per far sì che Olivia riassumesse il Cortexiphan, secondo me è stato proprio quello che le ha dato poi il “potere” di fare fuori Windmark.
    Lo stesso Walter non era sicuro della durata del farmaco, le ha fatto 4 iniezioni per essere sicuro di coprire 4 viaggi tra gli universi, ma non è detto che lo avesse consumato tutto, o magari non lo aveva ancora smaltito del tutto, o ancora il fatto che comunque lei avesse queste abilità ha fatto sì che con le nuove iniezioni di Cortexiphan le riattivasse e le mantenesse per un certo periodo.
    Alla morte di Windmark il bambino ripete il gesto, come a dirle “ecco cosa dovevi fare”.
    Ovviamente questa è una mia spiegazione, magari gli autori nemmeno si sono scomodati a fare tutti questi ragionamenti. 😉