Community – 4×02/03 Paranormal Parentage & Conventions of Space and Time


Community - 4x02/03 Paranormal Parentage & Conventions of Space and TimeSono le prime puntate di Community nuova gestione ed è inevitabile essere influenzati – in positivo o in negativo, a seconda dei gusti – da questo cambio di guardia così importante. Dopo la dichiarazione d’intenti della premiere, cosa succede in questi episodi? 

 

Due puntate al di fuori del college, due puntate con pochissimo Dean e ancora niente Chang. Benché sia stato dichiarato che non fosse questo l’ordine originale delle puntate – si noti anche che la camera dell’hotel nel terzo episodio è la 404 – questo non può che avere una certa influenza sul quadro generale, che già sconta la pena di un episodio di Halloween fuori tempo  massimo. Certo, niente di tutto questo si può ascrivere a delle “colpe” intrinseche delle puntate, ma di sicuro non ha aiutato l’inizio di questa nuova stagione.

4×02 -Paranormal Parentage

Community - 4x02/03 Paranormal Parentage & Conventions of Space and TimeSi tratta sicuramente di un buon episodio, non eccelso, ma in grado di portare avanti di qualche passo alcuni temi già affrontati nella serie, come il legame che Jeff e Pierce hanno o non hanno avuto con i loro rispettivi padri. Il tema della casa posseduta da fenomeni all’apparenza paranormali – chiara citazione al mondo cartoon di Scooby-Doo, come sottolineato anche da Jeff – introduce una serie di cliché da film horror che, se in alcuni casi funzionano discretamente bene, in altri risultano fin troppo abusati per essere anche solo presi in considerazione.
Le urla dei due gruppi che si incontrano o il muro posseduto alle spalle di Troy strappano sicuramente qualche sorriso, ma la libreria girevole per nascondere una stanza di comando risulta scontata e non necessaria; di più, ciò che ne consegue porta ad uno dei due grandi errori di questa puntata, che evidenziano gravi sbavature compiute nel tentativo di rimanere dentro quei confini che Community ha disegnato così bene fino ad ora.

Community - 4x02/03 Paranormal Parentage & Conventions of Space and TimeVedere Abed nella “stanza dei bottoni”  che alterna la visione di Cougar Town a quella dei suoi amici alla ricerca dell’agendina di Pierce era una scena che risultava perfetta già così; poi però si è voluto strafare, e si è deciso di mettere in bocca ad Abed una frase che – lungi dall’essere “meta” nel senso che questa serie ci ha insegnato – rappresenta una stonatura non necessaria, urlata e non richiesta. Fargli dire “I remember when this show was about community college” vuol dire fare il passo più lungo della gamba, cosa che Community si è sempre ben guardata dal fare; la serie è riuscita in questi anni a parlare di sé (come la puntata di premiere evidenza bene) senza sfondare la quarta parete, perché cambiare le cose?

E arriviamo al secondo errore. Far dire ad Annie “I hate reference humor”  è una scelta insensata, soprattutto se si considera che la scena aveva avuto il suo senso fino a quel momento con le frasi precedenti, che si avvicinavano a quella linea da non superare facendo comunque un buon lavoro di riferimento ai cliché horror. La sensazione è che nel tentativo di avvicinarsi il più possibile al mondo Community si sia scivolati su una buccia di banana proprio all’ultimo secondo.

Community - 4x02/03 Paranormal Parentage & Conventions of Space and TimeLa puntata, pur con questi due difetti, a suo modo funziona; non si ride moltissimo (anche se Annie in versione ring girl è uno spasso, e Britta-psicologa con Jeff è come sempre esilarante), ma si passa in modo soddisfacente dall’aspetto più comedy a quello riflessivo-ma-non-troppo del finale. La comparsata di Giancarlo Esposito, che torna dopo quella perla di episodio che fu Digital Estate Planning, non fa che chiudere una puntata abbastanza soddisfacente, pur con i difetti sopra evidenziati.

Voto: 7+

4×03 Conventions of Space and Time

Non si può dire, invece, che la terza puntata abbia davvero soddisfatto le aspettative. Trascinare tutti – per un motivo o per l’altro – alla convention Inspector Spacetime rappresentava già un terreno minato per i personaggi al di fuori di Abed e Troy, ma in questo caso non si è riusciti nemmeno a sviluppare tutto quel materiale che, stando all’argomento, orbita attorno alla serie da tempo.

Community - 4x02/03 Paranormal Parentage & Conventions of Space and TimeTra Troy e Abed ora si è inserita Britta, che in questa puntata non brilla affatto di luce propria come ci ha sempre mostrato, anzi: se già all’inizio risulta poco credibile il suo stupore alla scoperta che sì, Abed sa cosa succede nella camera del suo amico (sappiamo bene che Abed conosce ogni singolo dettaglio del gruppo, anche quelli che loro stessi non sanno ancora), anche successivamente il suo comportamento risulta quantomeno bizzarro. Nel giro di due scene passa dal supportare il momento di gelosia del suo ragazzo, gettando benzina sul fuoco (“You are not being crazy, that dude is trying to steal your boyfriend!”) al tentativo di porre freno a quel momento di follia con frasi come “if you love someone, set them free” che è sì un bel pensiero, ma che relega Britta a ruolo di sfondo per l’intera puntata, senza un guizzo né un momento di vero protagonismo. Non basta farle fare capriole ad inizio puntata se non le si dà materiale per lavorare in maniera più completa nel resto dell’episodio, in cui risulta monotona e scialba; non basta metterle una maglietta per farle avere un microconfronto con un Abed con lei chiaramente sottotono, persino quando dovrebbe “essere tornato”, stando alle parole di Troy.

Community - 4x02/03 Paranormal Parentage & Conventions of Space and TimeUna convention che doveva essere aggregante risulta in realtà divisa in sottotrame che ben poco hanno a che spartire l’una con l’altra: se quella di Jeff e Annie risulta piuttosto ben riuscita (nonostante l’oltraggioso scarso utilizzo di Tricia Helfer, indimenticata Number Six di Battlestar Galactica) e aggiunge un altro evidente tassello all’avvicinamento tra i due, quella di Shirley e Pierce risulta noiosa e immotivata. La loro presenza è utile solo ad un finale che fa sorridere (o poco più) per il riferimento ai remake americani e per l’utilizzo di due improbabili guest star come Luke Perry e Jenny Garth direttamente da Beverly Hills 90210, ma niente di più.

Pochi momenti si salvano in questo episodio, tra un divertentissimo sfruttamento-nerd da parte di Jeff con il suo “Bow Before Thoraxis” e Abed che – nel tentativo di mostrare la sua nuova lettura del mondo – chiede il permesso per wingerizzare il suo amico/nemico. Ma, a parte qualche breve istante, la puntata risulta poco interessante e superficiale.
Le idee in parte ci sono, ma sembrano perse in mezzo ad un’errata organizzazione del tutto e ad una costruzione piuttosto deludente. Peccato.

Voto: 6 ½ 

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.

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