The Walking Dead – 3×10 Home 2


The Walking Dead - 3x10 HomeAvevamo ritrovato a inizio stagione un gruppo di sopravvissuti più coeso di quanto ci aspettassimo, compattato dalle difficoltà e dalla necessità di sopravvivere. Trascorsi dieci episodi, lo spettro di un’implosione di questa forzata unità familiare torna a farsi sentire come l’anno scorso. Stavolta, però, il pericolo è dientro l’angolo.

Ormai The Walking Dead ci ha abituato ad uno schema ben preciso: prima una lenta e progressiva disposizione dei personaggi sulla scacchiera, e poi, alla fine, l’esplosione della guerriglia, in cui ognuno si ritrova a difendere la propria vita dal punto in cui le sue scelte lo hanno portato.

The Walking Dead - 3x10 HomeRick viene meno al suo ruolo di leader e rischia la sopravvivenza dei suoi compagni, Glenn priva il gruppo del proprio contributo per farsi guidare dalla sua rabbia, Hershel rischia la vita nell’altruista tentativo di far rinsavire Rick, mentre Daryl salva il suo amico dopo aver scelto di tornare sui suoi passi. Ciò che rende particolarmente efficace la scena dell’attacco alla prigione (oltre un’ottima regia e un perfetto montaggio) è proprio quel senso di colpa che graverebbe sulle spalle di ognuno se qualcuno finisse ucciso: ognuno decide, infatti, di affrontare la propria sofferenza nella sua solitudine, portando però ad un graduale smembramento del gruppo e all’isolamento dei suoi singoli, costretti quasi a difendersi da soli nell’improvviso momento di pericolo. A lasciarci la pelle è un “non indispensabile” Axel, ma poteva andare molto peggio ed è tempo che tutti (a partire da Rick) se ne rendano conto.

The Walking Dead - 3x10 HomeLa costruzione della tensione è stata qui molto azzeccata, anche perché dal momento in cui Andrea non riesce a reperire né il Governatore, né Martinez, sappiamo che la reale destinazione dei due uomini è in realtà la Prigione. Vedere così il gruppo di protagonisti dividersi progressivamente, ignaro del pericolo imminente, non fa che aumentare la preoccupazione per la loro sorte (in particolare Hershel, allontanatosi troppo con le sue stampelle dal rifugio, solo per cercare di parlare con Rick). La chiave per leggere l’episodio sta dunque proprio nel contrasto tra forze unificatrici, come quelle di Daryl e Hershel, opposte a quelle maggiormente individualiste di Rick, Merle, Glenn e Maggie, che rischiano con i loro comportamenti di mandare in fumo quella “casa” sicura che erano riusciti faticosamente a conquistare (come già accaduto, con altre modalità, nella Fattoria).

The Walking Dead - 3x10 HomeLa lentezza, i continui dialoghi, l’immobilità della narrazione non rappresentano un difetto nel momento in cui vengono gestiti in maniera così efficace. Spicca, in questo caso, la saggezza di Hershel, che ha sostituito il moralismo dell’autocelebrativo Dale con un’intelligenza molto più puntuale e uno spirito maggiormente altruista. Ineccepibile è, però, anche come viene gestito il contrasto tra Maggie e Glenn, nel modo più introspettivo di lei di reagire alla sofferenza e quello più vendicativo di lui, colto anche dall’improvvisa ansia di dover dimostrare chissà cosa, in quanto “leader naturale” dopo gli abbandoni di Daryl e di Rick.

The Walking Dead - 3x10 HomeSimmetricamente, lo stesso opposto modo di reagire al dolore mette in contrapposizione Rick e il Governatore: mentre il primo affronta la perdita e il lutto chiudendosi in se stesso, l’altro sfoga la sua frustrazione con la rappresaglia, l’odio, la sete di vendetta, avvicinandosi molto di più in questo alla figura di Glenn, come se gli autori volessero sottolineare in questo parallelo l’incapacità di entrambi di poter essere dei leader, guidati troppo dal loro individualismo e non dall’obiettivo del bene comune. Tale contrasto ritorna, poi, seppure in forme diverse, nell’inedito confronto, dopo tre stagione di attesa, tra i fratelli Dixon, di nuovo assieme dopo i burrascosi trascorsi di Atlanta.

The Walking Dead - 3x10 HomeIl segmento narrativo che li vede protagonisti è diviso in tre parti: l’iniziale tentativo di avvicinamento tra i due, la “prova del 9” nell’andare a soccorrere altri viandanti in pericolo, e la rottura finale, con tanto di ribaltamento dei ruoli su chi sia il più “forte” tra i due: Daryl ha sempre affrontato le difficoltà e non è mai fuggito, anche di fronte agli abusi del padre, mentre Merle si è chiuso in un proprio comodo individualismo che lo ha reso immune a ciò che lo circonda. In più, veniamo a sapere che inizialmente i due si erano uniti al gruppo per saccheggiarlo e questo, oltre a sottolineare, una volta di più, il cambiamento del personaggio di Daryl, offre un buono spunto per il futuro, qualora Merle decidesse di seminare contrasti tra il fratellino e il resto dei protagonisti. La decisione di tornare subito dagli altri è forse un po’ frettolosa (il confronto tanto atteso avrebbe meritato più screentime), ma è funzionale a lasciare anche qualcosa di irrisolto che ora dovrà essere affrontato in un contesto ancor più esplosivo.

The Walking Dead - 3x10 HomeL’unica vera pecca dell’episodio rimane forse il mancato coinvolgimento di Tyreese e del suo gruppo, non pervenuto in questo episodio e completamente estromesso nella scena dell’attacco (non è possibile nemmeno che non se ne siano accorti, visto che la stessa Maggie, rintanata nella prigione, ha sentito gli spari ed è subito accorsa fuori). La stessa morte di Axel lascia più di qualche dubbio sul modo in cui sono stati sfruttati gli ex-galeotti della Prigione. Oscar e Axel, infatti, anche dal modo in cui ce li avevano presentati, potevano sicuramente offrire qualcosa di più allo show, mentre invece sono entrambi deceduti nell’anonimato, usati quando, per esigenze di realismo, c’era necessità di far morire qualcuno e non si poteva scegliere tra uno dei protagonisti.

The Walking Dead - 3x10 HomeInsomma, dopo un episodio di assestamento come The Suicide King, che serviva a ricomporre i vari tasselli del puzzle dopo il primo scontro a Woodbury, The Walking Dead spinge di nuovo sull’acceleratore, lasciando il gruppo in un mare di guai: Maggie e Glenn ai ferri corti, Rick fuori di testa, il problema di Tyreese, e in più due teste calde come Michonne e Merle, tanto non volute quanto mai indispensabili in un momento come questo. La serie aggiunge dunque un altro pezzo da novanta ad una stagione fin qui condotta in modo eccellente, con ancora tantissimo materiale da sciogliere nei sei episodi rimasti prima della conclusione.

Voto: 8+

QUI i punteggi di questo episodio nel nostro TheWalkingGame.

 

Condividi l'articolo
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

2 commenti su “The Walking Dead – 3×10 Home

  • MarkMay

    Assolutamente d’accordo… Concordo soprattutto sul non completo utilizzo dei personaggi della prigione (ora tutti morti) che erano stati presentati molto bene e avrebbero potuto offrire qualcosa in più (anche se è ammirevole far morire della gente dopo averci fatto minimamente affezionare a loro, il contrario avrebbe raggiunto l’obiettivo solo di far uccidere qualcuno a caso). Su Tyreese non ho molto chiara la situazione… Non so come venga gestito il fumetto e se abbia qualche ruolo di maggiore importanza (e preferirei non saperlo per evitare spoiler, grazie xD), però da come lo han trattato nella puntata precedente sembrerebbe che, dopo l’allucinazione di Rick, se ne siano andati tra il disgustati e lo spaventati, e sinceramente quella reazione (nonostante l’ottima costruzione empatica di Tyreese e del suo gruppo) sembrava dovesse concludere la loro esperienza nella prigione (così l’ho interpretata io). Cmq grande puntata, dopo la 9 ed il primo quarto d’ora di questa ho tremato che TWD fosse tornato al lentissimo ritmo ed ai discorsi inutili della seconda stagione, fortunatamente la magistrale scena dell’attacco alla prigione mi han fatto rapidamente cambiare idea.