Californication – 6×07/08 The Dope Show & Everybody’s a Fucking Critic


Californication – 6×07/08  The Dope Show & Everybody's a Fucking CriticVedendo gli episodi per preparare questa recensione, l’unica cosa che riuscivo a pensare era: “Sarà la nuova serie di uno showrunner in erba? Sarà che Tom Kapinos ha messo in pratica il metodo Stanislavskij e non si è più ripreso? Sarà che Hank Moody è andato in coma e stiamo assistendo ad un sogno ambientato a noialandia? No. Questa, purtroppo, è solo la sesta stagione di Californication.

Dopo una quinta season sottotono ed un nuovo inizio ancora peggiore, la serie fa fatica a risollevarsi e a trovare la freschezza che la caratterizzava nelle prime stagioni; il fatto più preoccupante è che proprio il protagonista sembra affaticato e stanco, immagine lontana dalla figura rock che ci veniva proposta agli inizi.

Anche nelle puntate sette e otto troviamo gli stessi problemi che ci hanno permesso di decretare questo ciclo di puntate come il peggiore: manca una trama forte, ben scritta e ben sviluppata; l’effetto déjà vu è insistentemente presente; i personaggi storici sembrano sbiaditi ed i nuovi non sono sempre all’altezza della situazione.

6×07 “The Dope Show”

Californication – 6×07/08  The Dope Show & Everybody's a Fucking CriticL’episodio sette gioca la sua partita su due binari paralleli: da una parte una piccola reunion della famiglia Moody, alle prese con l’educazione di Becca; dall’altra il tentativo di Charlie di tornare insieme alle sua ex moglie Marcy. Entrambe le storyline raccontano i tentativi dei due protagonisti di rimettere insieme le loro famiglie che, dopo aver passato diverse difficoltà, non sono mai state così lontane. Infatti, anche nei momenti più bui del racconto, i due nuclei familiari avevano sempre delle questioni in sospeso che non permettevano ai loro componenti, in qualche modo, di andare avanti con le loro vite. Ora invece i rapporti meno tesi hanno permesso ai protagonisti di fare quel passo avanti che li ha portati fisicamente – e sembra anche mentalmente – lontano dalle loro famiglie.

Tra le due storyline che si sviluppano durante la puntata, nonostante il maggior numero di attori che avrebbe potuto dare più movimento alle scene, quella dello scrittore risulta la più noiosa: Becca e Karen è quasi come se non ci fossero ed Hank non fa nessun passo avanti rispetto all’immobilismo – sia narrativo che creativo del personaggio – che lo sta caratterizzando in questa stagione. Sorprendentemente i personaggi secondari, Atticus e la guest star Marilyn Manson, sono i più divertenti e, sebbene non sviluppino praticamente niente a livello di trama, riescono a focalizzare l’attenzione su di loro, forse anche per la curiosità di vedere all’opera una star controversa e discussa come Manson.

Californication – 6×07/08  The Dope Show & Everybody's a Fucking CriticLa seconda storyline, quella con protagonista l’altra coppia in crisi, risulta più divertente e riuscita: anche in questo caso la trama non fa passi da gigante, visto che alla fine il duo non si ricompone, ma mentre ormai non viene più naturale tifare per un ritorno di fiamma tra Hank e Karen – che dopo sei anni di tira e molla hanno stancato – non possiamo fare a meno di sperare che Charlie e Marcy ritornino insieme. Oltretutto Runkle riesce sempre a portare a casa scene molto divertenti, che, sebbene sviluppino storyline secondarie inverosimili e sempre condite di sesso – prima con il falso coming out, ora con il sex tape con Hannah la casalinga -, risollevano puntate piatte strappandoci almeno qualche risata.

La puntata nel complesso rasenta la sufficienza solo grazie ai personaggi secondari che ci propongono pochi ma divertenti momenti di comicità.

Voto: 6+

6×08 “Everybody’s a Fucking Critic”

Californication – 6×07/08  The Dope Show & Everybody's a Fucking CriticLa puntata otto si basa sul rapporto padre-figlia tra Hank e Becca: questo aspetto è molto interessante perché va oltre i soliti cliché sui rapporti familiari stile Settimo Cielo. Effettivamente l’evoluzione di questo rapporto è l’unica vera novità che ci accompagna da qualche stagione a questa parte, ma sebbene sia stata trattata a lungo, non ha ancora trovato la sua forma ideale: è interessante la linea molto sottile tra l’Hank padre e l’Hank amico-guida spirituale, ma il problema è che questa doppia figura genera poca trama. Nonostante le parole del padre, Becca fa sempre come vuole, rendendo inutile quella che potrebbe diventare una nuova figura parentale, più umana e realistica, da prendere come esempio anche in altre serie.

In questa puntata viene descritto anche un altro tipo di rapporto: quello tra Hank e il suo lavoro. Anche qui troviamo lo stesso problema descritto prima: nonostante lo scrittore sia stato al lavoro su diversi progetti avendo relazioni con molte persone diverse, sembra non andare mai avanti. Hank dopo sei stagioni è ancora legato all’unico libro che ha avuto un vero e proprio successo, God hates us all, ed ora lo deve trasformare in una versione musical che proprio non riesce a partorire. Nel rapporto tra Hank e la scrittura, si può riassumere il suo rapporto con la vita: così come si ritrova sempre a modificare e ad adattare il suo libro per occasioni e scopi differenti, anche nella vita riesce solo a ripetere gli stessi schemi, facendo fatica a cambiarli e senza riuscire a risolvere i problemi con la sua famiglia, amici, etc.

Californication – 6×07/08  The Dope Show & Everybody's a Fucking CriticLa seconda storyline vede ancora Charlie alla disperata ricerca di un nuovo lieto fine con Marcy: anche questo episodio però si conclude con un nulla di fatto, come nelle puntate precedenti. I momenti di comicità si concentrano quasi esclusivamente in questo segmento, che però non diverte in modo particolare. Anche Runkle soffre di quell’immobilismo di cui è affetto Moody, che da problema fastidioso, ma sopportabile, sta diventando un vero e proprio macigno che appiattisce la serie come mai prima d’ora. La partecipazione di Marcy, Stu e Ophelia, la scrittrice pazza, non migliora la puntata, che nel complesso risulta lontana anni luce dai tempi d’oro di Californication, ma comunque sufficiente.

Voto: 6½

Dopo queste riflessioni nasce spontanea una domanda: perché, nonostante un calo così grande di qualità, andiamo avanti a seguire le avventure di Hank Moody e soci? Forse perché, dopo sei stagioni, i personaggi sono diventati quasi parte della nostra famiglia e siamo così affezionati a loro da non abbandonarli, anche solo per vedere come tutto andrà a finire. Sperando che quel momento arrivi presto.

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Informazioni su Davide Canti

Noioso provinciale, mi interesso di storytelling sia per la TV che per la pubblicità (in fondo che differenza c'è?!). Criticante per vocazione e criticato per aspirazione, mi avvicino alla serialità a fine anni '90 con i vampiri e qualche anno dopo con delle signore disperate. Cosa voglio fare da grande? L'obiettivo è quello di raccontare storie nuove in modo nuovo. "I critici e i recensori contano davvero un casino sul fatto che alla fine l'inferno non esista." (Chuck Palahniuk)

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