Revolution – 1×11 The Stand 5


Revolution - 1x11 The StandDopo tre mesi di pausa, torna sugli schermi Revolution. Che ne abbiate sentito la mancanza o meno, davanti vi troverete comunque un prodotto che ha subito delle modifiche, non necessariamente in positivo. Cambiare, infatti, è sempre un bene, ma non se diventa l’ennesima dimostrazione che la serie procede a caso, senza avere idea di dove andare a parare.

Domande elementari: se baso una serie su un mondo senza più elettricità, ma dopo 10 episodi metto già i protagonisti in condizione di riottenerla, ma allora cosa sto raccontando? Se baso i primi 10 episodi sulla ricerca e il salvataggio di un protagonista, ma poi alla puntata successiva lo faccio morire in modo idiota, ma allora cosa sto raccontando? Se voglio far morire uno dei protagonisti, ma non do neanche il tempo di elaborare il lutto perché devo passare ai successivi 3500 colpi di scena, ma allora cosa sto raccontando?

Revolution - 1x11 The StandChissà se gli autori di questa serie si pongono queste domande, o se, come probabile, continuano a inventarsi espedienti narrativi solo per fare dire allo spettatore “Wow, ma allora sono proprio coraggiosi…“, producendo molto fumo e poco arrosto. Si dovrebbe sapere, infatti, che la morte di un protagonista (in questo caso, Danny) è efficace solo se si costruisce bene il personaggio, solo se ha effetti sul resto del cast (che non sia solo un piagnisteo e un proposito di vendetta) e solo se, nemmeno 5 minuti dopo, non viene schiacciata da un ulteriore colpo di scena. Il problema è che in Revolution si corre, anche troppo, con degli sceneggiatori divorati dall’ansia del “vogliamo far vedere che….

Revolution - 1x11 The StandVogliamo far vedere che nessuno è al sicuro come in Game of Thrones: e allora iniziamo ad ammazzare gente a caso senza avergli costruito un degno percorso. Vogliamo far vedere che abbiamo una storia pazzesca tra le mani come quella di Lost: e allora vai con 25 colpi di scena in ogni puntata. Vogliamo far vedere che i nostri personaggi sono capaci di tutto come in The Walking Dead: e allora vai con un padre che prende a mazzate il figlio senza che la situazione lo giustifichi in alcun modo. Tutto è all’insegna del “facciamolo perché è figo“, o del “facciamo vedere che non siamo uno dei tanti prodotti falliti come Flashfoward, The Event o Terra Nova“. Ecco dunque cos’è Revolution: una serie che vive con il complesso di inferiorità rispetto ai suoi simili e con l’ansia da prestazione di dover a tutti i costi dimostrare il proprio valore.

Revolution - 1x11 The StandRisultato: un’accozzaglia di cose senza il minimo filo logico o coerenza, proprio come in questo episodio, che fa acqua da tutte le parti, con le sue scelte narrative alquanto discutibili. La morte di Danny è sicuramente un colpo di scena inaspettato, ma ha lo sciagurato effetto di renderci inutili i dieci episodi precedenti, che si erano basati proprio sul suo salvataggio. Il tentativo di creare un prodotto crudele e cattivo, che attiri anche il pubblico più smaliziato, cozza così terribilmente con il proprio target “familiare” e con una costruzione dei personaggi che, invece di puntare alla complessità caratteriale, preferisce sentimenti monodimensionali, con una pericolosa virata verso un ruffiano patriottismo alla Falling Skies (come in una delle prime scene d’azione, dove, invece che sui personaggi, la macchina da presa preferisce indugiare per due volte sulla bandiera americana presa a mitragliate dai nemici).

Revolution - 1x11 The StandL’episodio ha senza dubbio le sue parti positive, ma anche qui tutto sembra frutto non di un piano stabilito per la storia, bensì di un inseguimento forsennato a ciò che, secondo gli autori, il pubblico vorrebbe vedere: e così si dà improvvisamente molto più spazio a Elizabeth Mitchell, consci che, nonostante i dialoghi penosi, è l’unica lì in mezzo che sa recitare, oppure, si affretta la rottura tra Neville e il figlio, per andare così probabilmente subito a costruire la storiella d’amore tra Jason e Charlie (che, dopo Twilight, rischia di diventare la romance peggio recitata della storia dell’umanità). Tutto sembra così messo un po’ a casaccio, mosso dall’unico scopo di stupire a tutti i costi. Niente ha una vera “portata drammatica”, altrimenti l’episodio si sarebbe concluso con la morte del ragazzo e non con la scoperta del nuovo misterioso congegno che la madre ha nascosto nella sua pancia (???).

Revolution - 1x11 The StandTralasciando le varie forzature narrative (la ridicola fuga che apre l’episodio, Danny che in tre secondi capisce come funziona un lanciamissili e altre amenità varie), The Stand sarebbe anche potuto essere un buon episodio, se non avesse palesato, una volta di più, l’incapacità degli autori di padroneggiare il materiale narrativo e di dare spessore ai personaggi, nonché il loro ruffiano uso di espedienti narrativi (colpi di scena, morti improvvise) solo per fare presa sullo spettatore. A suggellare il tutto, la “grande” frase di dialogo che gli sceneggiatori sono riusciti a partorire nel momento di maggior pericolo dei personaggi:

If we go down… then we go down as Americans”. Kripke, per cortesia, di Falling Skies ce n’è uno solo. E basta e avanza.

Voto: 4,5

Note:

– Non si è rivelata molto azzeccata la scelta di NBC di mettere in pausa la serie per tre mesi: invece di creare attesa, la serie ha infatti perso ascolti. Pur dimostrandosi ancora un prodotto di successo, il rating è sceso dal 2.9 del midseason finale al 2.6.

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5 commenti su “Revolution – 1×11 The Stand

  • SkStatic

    Volevo solo dire che trovo accattivante e geniale questa magnifica recensione, davvero godibile .. durante la visione dell’episodio, sono stato attraversato dai medesimi dubbi su alcuni fatti avvenuti ( davvero sconcertanti ) …. per non parlare del finale, dove vediamo la figlia dichiarare alla madre uno scontato desiderio di vendetta, occhio per occhio, cazzate per cassate :S … sai che novità sconvolgenti XD … offrire un momento di vittoria e vanificarlo dopo nemmeno due secondi con tanto di antagonisti che si alleano e personaggi secondari totalmente manovrabili, manco avessero una pistola puntata alla testa …

     
  • Son of the Bishop

    Stranamente non concordo , cioè i difetti li condivido in pieno 1 per 1 , ma io la vedo in modo diverso : secondo me revolution non essendo secondo me purtroppo preso sul serio dai suoi stessi autori è costretto proprio per magari la paura di annoiare a sfoggiare colpi di scena uno dietro l’ altro , ma da quando in qua troppi colpi di scena sono un difetto , mi sono perso qualcosa ?
    Per la morte di Danny invece io sinceramente sono più contento che sia morto lui piuttosto che Miles o Elizabeth Mitchell etc perchè in effetti dopo tanta fatica per riprenderlo nessuno si sarebbe aspettato la sua morte . Per il resto i difetti sono quelli e li ammetto ma Revolution li ha sempre avuti questi difetti non sono usciti ora tutti di colpo , quindi non capisco come mai di colpo tutta questa cattiveria se non mi sbaglio voi lo ritenete il peggior episodio se non ci fosse sex and drugs , ma la serie ha anche avuto episodi come Kashmir , Children’s crusade eppure non eravate stati così critici .
    Inoltre l’ episodio muove molto anche la trama su tutti i fronti anche se per esempio la scelta Monroe-Randall non l’ ho apprezzata , ma è comunque un episodio pieno e movimentato .
    La scena finale poi l’ ho trovata molto interessante e particolare e potrebbe avere sviluppi interessanti magari non solo per il futuro ma anche per i flashback .
    Dunque un episodio con i tipici difetti di Revolution , ma non l’ ho trovato affatto un episodio malvagio come lo definite voi , questo era un episodio che secondo me per la prima volta in Revolution meritava ampiamente la sufficienza .
    Spero di non essere stato troppo critico .

     
  • September

    Il punto su revolution è il seguente:
    un amico vi chiede quali siano le 3 novità da seguire della stagione? rispondereste house of cards, the americans e arrow
    Vi chiederebbe 10 serie da seguire ora?
    rispondereste person of interest, house of cards, walking dead, breaking bad, mad men, arrow,homeland, justifeid,, boardwalk empire e game of thrones e ovviamente andarsi a riprendere il capolavoro che è fringe.
    Non ci sarebbe spazio per revolution.
    Detto questo credo che ald uori di queste 10 serie revolution sia in pole per essere guardata.
    Non è un capolavoro ma ci sono ottimi spunti.
    Non è introspettiva ma c’è qualche buon dialogo.
    Ci sono un paio di attori pessimi che piu non si puo ma ci sono anche giancarlo esposito ed elizabeth mitchell.
    Non ci sono grandi scelte degli sceneggiatori ma è pur sempre una serie ideate e prodotta dal genio di jj abrams.
    Purtroppo è un ibrido, una accozzaglia di cose che purtroppo non gli da spessore ne emotivo, ne tragico, ne attoriale, ne scify.
    Ma io continuerò a guardarla perchè se gli autori riuscissero ad eliminare le 10 cose peggiori dello show appannaggio delle 10 cose migliori allora forse un giorno assisteremmo ad una delle miglior serie di sempre.
    Al momento vale 5,5
    ma potrebbe negli anni valere 9.
    Pazienza o abbandono.
    A noi la scelta

     
  • Aragorn86 L'autore dell'articolo

    Son of the bishop, figurati, sempre ben accette le critiche. Per quanto riguarda i colpi di scena, la risposta secondo me è già nella tua domanda. 🙂 i colpi di scena certo che vanno bene, ma quando vengono usati perché hanno un senso drammatico, non appunto perché “sennò lo spettatore si annoia”. Per me questa è una cosa grave. Nella serie sono successe 2000 cose, ma mai una che mi sia rimasta impressa (almeno per me). Per quanto riguarda il voto, invece, anche io continuo a pensare che l’episodio peggiore sia sex and drugs, ma quello perlomeno era un episodio di passaggio, questo invece doveva essere un episodio cruciale, che doveva rilanciare la serie e che veniva dopo 3 mesi di pausa, tempo più che necessario per fare cambiamenti (a person of interest bastarono 3 settimane). E invece mi ritrovo (almeno secondo me) gli stessi difetti,la risoluzione di un cliffhanger liquidata in 3 improbabili minuti e una gestione narrativa ancora peggiore. Inoltre, mentre all’inizio di una serie si tende a concedere attenuanti (anche perché la serie ha buonissime premesse), col passare del tempo, però, se non si vedono buoni risultati non vale più il discorso “ma ci sono buone potenzialità”. Spero di essermi spiegato bene, al di là del condividere o meno il giudizio che ho dato 🙂

     
  • Son of the Bishop

    Grazie , ottima spiegazione certo il mio giudizio forse è che ormai mi sono abituato ai suoi difetti e sin dall’ inizio non mi aspettavo sicuramente una gran serie quindi la trovo piacevole perchè sorvolo su quei difetti che ormai conosco bene , ma forse capisco che proprio perchè comunque il vostro è un sito di recensioni su certe cose non si può sorvolare 🙂 .
    Auguro a tutti Buona Pasqua !