The Following – 1×07 Let Me Go 3


The Following – 1x07 Let Me GoUna delle frasi tipiche degli insegnanti per designare degli studenti particolarmente svogliati è: “E’ bravo ma non si impegna”. Ecco, The Following è bravo, nel senso che avrebbe molto da dire, ma non si impegna per niente per trasmetterci queste sensazioni, anzi.

Questo episodio, forse più d’ogni altro finora, è in grado di mostrare i difetti, tutti insieme, di questa nuova serie TV: l’antagonista principale viene dipinto come un genio del crimine, ma allo spettatore non sembra così affascinante, se non forse per le capacità dell’attore; il protagonista è scialbo, travagliato e fondamentalmente sfigato; l’FBI è una barzelletta, ridicola e senza credibilità; i comprimari hanno così poco spessore che il pubblico non fatica a dimenticarsi di loro.

Da questo breve e parziale elenco si può evincere chiaramente che la serie fa di tutto per non rendersi né credibile né avvincente, con una successione di trovate narrative di una tale banalità che ormai non indigna nemmeno più. Prendiamo, ad esempio, il rapimento della figlia del direttore della prigione: andando oltre l’originalità (?) della trovata, si implica un’organizzazione carceraria totalmente collusa con Joe ed il suo piano di fuga, prefigurando quindi un controllo del killer fin troppo vasto. Per non parlare, poi, del suo avvocato che continua a piegarsi in tutto e per tutto alle richieste del proprio assistito (e sulla cui morte avremmo scommesso già qualche episodio fa). L’assassinio in diretta della donna è uno dei punti più bassi della serie, che rivaleggia con la tortura per mezzo dei magneti.

The Following – 1x07 Let Me Go

In tutto questo, poi, si aggiunge la setta di Joe, un gruppo di persone mentalmente instabili – che facciano parte direttamente del piano o meno – la cui fortuna è pari soltanto alla sfiga di Ryan nel catturarli. La scena finale, in cui un nugolo di persone si riunisce per celebrare il ritorno del loro leader, molesta per la scarsa credibilità della storia costruita. Come ha fatto Joe a riunire tutte queste persone? Quando, soprattutto? Ed è verosimile che, tra tutti i discepoli, nessuno abbia mai avuto una crisi di coscienza? E soprattutto com’è possibile che il piano di Joe non abbia mai subito contraccolpi, varianti non calcolate, ostacoli improvvisi? È tutto così – illusoriamente – pianificato da non riuscire a creare una vera suspense.

Fin qui, però, si può argomentare più o meno calorosamente sulla veridicità di una trama del genere; quel che, invece, maggiormente infastidisce è il trattamento riservato ai “buoni” – se mi passate il termine – a cominciare da Ryan Hardy, un uomo ormai distrutto e senza più reputazione: è tornato nell’Agenzia con il compito di aiutarla e finora ha collezionato solamente fallimenti su fallimenti. A cosa serve, a questo punto, la sua conoscenza di Joe se non gli è minimamente d’aiuto?

The Following – 1x07 Let Me GoTrattamento ancora peggiore è riservato all’FBI e ai suoi uomini che ormai rasentano il ridicolo: non solo si piegano alle richieste di trasferimento di un detenuto per il maltrattamento subito (ma vuoi spostarlo proprio ora che sai che c’è una setta che uccide in nome suo?), ma se lo fanno scappare da sotto il naso così platealmente da suscitare più risate che sconcerto. In più sono costantemente in ritardo, nei luoghi sbagliati e pieni di infiltrati (ma va detto che Joe ha misteriosamente mani ovunque).

Paradossalmente l’unico che avrebbe potuto scombussolare un po’ lo status quo era il figlio di Joe, se fosse stato almeno un minimo più sveglio. Capisco che stiamo parlando di un bambino ma, ormai lontano dalla madre da molto tempo e nonostante la ragazza incatenata (guarda caso libera di parlare in prossimità del bagno) e le conversazioni spiate, resta totalmente passivo ed ubbidiente. E se dobbiamo affidare le nostre speranze al personaggio di un ragazzino, molte cose si spiegano da sole.

The Following – 1x07 Let Me Go

Vogliamo poi parlare di Joe che fugge dai suoi inseguitori (o meglio, da Hardy) mediante un elicottero che nessuno riesce a rintracciare né a seguire? Se dovessimo basarci su quello che questa serie TV ci mostra, dovremmo farci un’opinione davvero pessima delle forze di polizia in America, da lasciarci quantomeno interdetti. È così che lo spettatore, pur con tutta la sospensione dell’incredulità di questo mondo, non può godere di un prodotto come questo The Following senza accennare sorrisi di compiacenza.

The Following è, purtroppo, tutto questo. Ormai anche guardarlo con occhio disincantato significa lasciar passare tutta una sequela di leggerezze che diventano difficili da digerire e che rendono la visione di questa serie un po’ troppo difficoltosa. Se gli autori vogliono recuperare la credibilità persa, adesso che l’antagonista principale è di nuovo a piede libero, hanno un gran bel lavoro da dover fare.

Voto: 5-

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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3 commenti su “The Following – 1×07 Let Me Go

  • Maury

    Devo dire che anche io mi sto un po’ stancando di questa serie che non porta ad una svolta d’attenzione. Mi ricorda The Killing che è andata avanti per due stagioni a cercare il colpevole di un omicidio. Sarà un periodo di transizione in attesa delle puntate finali, spero !

     
  • Ilas

    Sembra scritta da un bambino di sei anni,piena di clichè,buchi narrativi che diventano voragini.Poi davvero poco credibile e alquanto banale….questa per me è stata l’ultima puntata.THE KILLING è di un altro pianeta…