Californication – 6×11/12 The Abby & I’ll Lay My Monsters Down


Californication – 6×11/12 The Abby & I'll Lay My Monsters DownAnche quest’anno siamo giunti alla fine: Californication cerca di darsi un finale degno di una stagione apparentemente fallimentare, non negli ascolti – che rimangono in linea con quelli degli anni precedenti – ma nella qualità. Usare l’avverbio apparentemente è d’obbligo, visto lo scopo di questo show, che da sei anni ci vuole raccontare, senza peli sulla lingua, un certo modo di vivere.

Analizzando i due episodi che chiudono la stagione si capisce bene il dubbio che ci ha pervaso durante tutta quest’annata:  Californication è vittima dell’immobilismo dei suoi personaggi o è proprio quello che voleva raccontarci?

6×11 “The Abby”

Californication – 6×11/12 The Abby & I'll Lay My Monsters DownThe Abby ci racconta la doppia conversione di Atticus che, mollato dalla moglie, si disintossica e ricade nelle sue dipendenze nel giro di una puntata. Fin qui nulla di nuovo: ormai siamo abituati a questo genere di episodi fini a se stessi, che mettono in scena uno squilibrio della quiete per poi risolverlo immediatamente. In scena vediamo da una parte Hank e Faith  cercare di convincere la rockstar a calcare di nuovo il palcoscenico, dall’altra Charlie e Marcy alle prese con Ophelia, la sua sheness e un fastidioso teaser.

La sottotrama che riguarda lo scrittore e la sua nuova musa è chiaramente solo un espediente per farli stare ancora insieme più tempo possibile: non importa quello che fanno – che per la cronaca è quasi niente – basta che diano l’illusione di essere felici, traghettando il pubblico verso un finale che vedrà Hank scegliere tra la ragazza o la madre di sua figlia. Infatti, il tempo a loro disposizione è breve e il loro rapporto non compie nessun passo in avanti, non si evolve e non si rovina: lei è la sua musa, lui il suo scrittore senza ispirazione. L’unica nota positiva è la credibilità dei due attori che, pur confrontandosi con personaggi abbastanza scialbi o ingialliti dal tempo, riescono a renderli più interessanti e verosimili.

Californication – 6×11/12 The Abby & I'll Lay My Monsters DownLa seconda parte, più sostanziosa ed interessante, coinvolge gli ex coniugi Runkle e mette in scena la vera comicità di Californication. In questo episodio – e più in generale in tutta la stagione – i momenti davvero riusciti sono quelli che vedono protagonista Charlie e le sue disavventure sessuali: prima playboy da strapazzo, poi finto gay ed infine combattivo per riconquistare la sua amata Marcy, l’agente ci ha sempre divertito, raccontando delle storie tanto assurde da sembrare vere, senza mai però imparare veramente dai propri errori. Charlie è forse il personaggio che si è dato più da fare, senza però crescere ed evolversi più di tanto: è rimasto il buon stupidotto di sempre, non più saggio e nemmeno più furbo.

Californication – 6×11/12 The Abby & I'll Lay My Monsters DownQuesta puntata sottolinea ulteriormente l’immobilismo dei protagonisti, che fanno senza fare nulla, si divertono senza divertirsi, amano senza essere amati. Soprattutto Hank è vittima di una spirale di cui non si vede la fine: in questa stagione è andato in rehab senza disintossicarsi, è stato assunto per scrivere un musical che non ha ancora visto la luce, si è innamorato dell’ennesima musa senza costruirci nulla insieme, ha tenuto aperta la storia con Karen senza provare a riconquistarla. Lo scrittore è confuso e disorientato, vede la figlia crescere senza averla cresciuta, si comporta da ragazzino pur avendo quasi cinquant’anni. Il problema sta nel capire il vero messaggio che ci vogliono trasmettere gli autori: solo se lo scopo è quello di raccontare una generazione che ha perso la via – o che non l’ha mai trovata – e che vive alla giornata sperando di poter conquistare così la felicità, questa stagione ha avuto un senso.

Voto: 6½

6×12 “’I’ll Lay My Monsters Down”

Californication – 6×11/12 The Abby & I'll Lay My Monsters DownIl finale di stagione riparte dalle ultime parole di Becca al padre prima di partire per il suo pellegrinaggio artistico: Don’t stay still, keep moving. Questa frase riesce a riassumere il messaggio che forse la serie ci vuole trasmettere, un invito ad andare avanti, anche quando non sembra possibile farlo, anche se il mondo sembra crollarti addosso.

Hank diventa il protagonista indiscusso della puntata, che si sviluppa intorno alle sue vicende amorose, tanto note quanto noiose: il tira e molla con Karen va avanti da sei anni ed ormai ha stancato. Non ci incuriosisce sapere quale bionda sceglierà Moody, visto che alla fine la decisione ricade sempre sulla madre di sua figlia, che proprio non riesce a toglierselo di torno. Ogni stagione gli autori si divertono a minare il loro rapporto, che non si distrugge mai del tutto: lei, pur sapendo delle sue innumerevoli storie durante e dopo la fine del loro rapporto, non gli dà mai il ben servito, lasciando aperta una porticina per il suo ritorno. Anche durante la loro chiacchierata di inizio puntata, Karen, pur sapendo del suo imminente viaggio con Faith, non lo ferma e non lo libera. Forse neanche lei sa quello che vuole, ma quello che vogliamo noi è che la facciano finita.

Californication – 6×11/12 The Abby & I'll Lay My Monsters DownAnche il cliffhanger finale, seppur ben girato, era molto prevedibile e gli autori hanno preferito andare sull’usato sicuro. Questa è roba già vista e rivista, almeno nel season finale avrebbero potuto osare: avrebbero potuto mostrare Hank svegliarsi dallo stesso coma che ha aperto la stagione, facendo capire che era stato tutto un sogno; avrebbero potuto far vedere una sua richiesta di matrimonio ad una bionda girata di spalle, così da non capire a chi fosse rivolta la proposta; avrebbero potuto utilizzare il caro e vecchio incidente stradale con esito incerto sulla vita o sulla morte del personaggio; insomma, di possibili finali più coinvolgenti ce ne sono tanti.

Questa puntata risulta abbastanza deludente proprio perché conclude una stagione senza trascinare e coinvolgere lo spettatore.

Voto: 6

Californication – 6×11/12 The Abby & I'll Lay My Monsters DownSembra assurdo, ma Californication ci piace nonostante i suoi problemi, primo fra tutti il non far accadere nulla. La serie va avanti per inerzia, come le vite dei protagonisti che quasi si lasciano vivere partecipando a feste, facendosi accendere da avventure sessuali che, giusto il tempo di rimettersi i pantaloni, già li spengono. Questo non è necessariamente un male: gli autori ci vogliono descrivere le loro vite e se le loro vite sono così noi dobbiamo accettarlo. Al massimo più che un giudizio di valore sulla serie possiamo darne uno etico sui personaggi, ma questa è un’altra storia. Perché accettare il racconto disincantato e crudo delle giovani Girls di HBO e non quello di una generazione più matura, ma con gli stessi problemi di perdita dell’identità? Che Californication abbia perso la forza delle prime stagioni è un dato di fatto, ma è anche un effetto fisiologico e naturale con cui dobbiamo convivere.

Sperando di trovare una serie rinnovata non solo nei contenuti, ma magari anche nella forma, l’appuntamento con la settima stagione di Californication è nel 2014, su Showtime.

Voto stagione: 6

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Informazioni su Davide Canti

Noioso provinciale, mi interesso di storytelling sia per la TV che per la pubblicità (in fondo che differenza c'è?!). Criticante per vocazione e criticato per aspirazione, mi avvicino alla serialità a fine anni '90 con i vampiri e qualche anno dopo con delle signore disperate. Cosa voglio fare da grande? L'obiettivo è quello di raccontare storie nuove in modo nuovo. "I critici e i recensori contano davvero un casino sul fatto che alla fine l'inferno non esista." (Chuck Palahniuk)

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