Hannibal – 1×02/03 Amuse-Bouche & Potage 1


Hannibal - 1x02/03 Amuse-Bouche & PotageDal procedurale al thriller psicologico, Hannibal, giunto al suo terzo appuntamento, vaga al di là delle definizioni di genere, presentandosi come un prodotto che tenta di risolvere la gravosità di una destinazione già nota con la costruzione di un viaggio che lascia presagire l’ambiguo sapore dell’incertezza.

1×02 Amuse–Bouche

All’indomani della cattura dell’Averla del Minnesota, Jack Crawford non riesce più a fare a meno di Will Graham, il quale in preda ad incubi e sensi di colpa passa gran parte del suo tempo a vegliare al capezzale di Abigail Hobbs, la figlia dell’uomo che ha ucciso o se vogliamo la ragazza a cui ha salvato la vita. Da una prospettiva esterna, la seconda definizione sembra la più plausibile o anche l’unica che riesca davvero a descrivere cosa sia realmente successo, ma per Will non è così facile: il suo punto di vista non è totalmente esterno, le sue particolari connessioni con ciò che è accaduto ne destabilizzano la linearità della visione.

The mirrors in your mind can reflect the best of yourself, not the worst of someone else

Hannibal - 1x02/03 Amuse-Bouche & PotageL’empatia pura mette in mano a Will un’arma a doppio taglio e – sia per il beauty sleep di Crawford, che per avere a way out of dark places – serve l’aiuto del Dott. Lecter. Le parti dell’episodio in cui avviene il confronto tra i due protagonisti sono, a mio parere, le più riuscite, sebbene necessitino di uno sguardo accurato e siano caratterizzate da un’eccessiva lentezza. L’interazione tra Will e Hannibal gronda di particolari e metafore sia a livello semantico che visivo. Tra sensi di colpa e sensi di giustizia, tutto il discorso sulla necessità del gesto dell’uccidere, e del potere che inevitabilmente ti investe, rappresentano concetti triti e ritriti in un contesto psicologico–poliziesco, (ab-)usati troppo spesso in tv come al cinema o in letteratura; qui non hanno un impatto diverso se non per il loro apparire come un pretesto per mettere in moto l’abilità maieutica di Hannibal. Ogni domanda attraverso quella parvenza d’ovvietà che traspare è una sorta di metafora per quel quid che Hannibal vuole davvero scandagliare in Will.

The question now is how to stop those his story is going to inspire

Hannibal - 1x02/03 Amuse-Bouche & PotageAmuse–Bouche strizza l’occhio al procedurale e ci presenta il caso del giorno (perverso e contorto secondo la migliore tradizione procedurale, soprattutto di stampo B.A.U). Occorre sfruttare subito l’autorizzazione che il Dott. Lecter ha firmato per evitare che la loro conversazione sia libera dagli obblighi burocratici. Will va sul campo: il suo palese disorientamento e quel procedere quasi a tentoni per dare spazio alle sue empatiche visioni, catturano l’interesse della giornalista di Tattlecrime.com. Freddie Lounds, con mezzucci forse un po’ banali e un’onnipresenza che rasenta abilità sovrannaturali, scrive un articolo in cui, nonostante offenda l’agente Graham, ne delinea il quadro in maniera assai particolareggiata; la lettura del pezzo non solo permette al serial killer contadino di scappare, ma fa in modo che questi si ossessioni per la demented mind di Will. La fissazione di Stammets per le persone dalle stesse proprietà del fungo, la sua disperata ricerca di connessioni, pur restando saldamente ancorate al caso della settimana, credo siamo state marcate per approfondire la qualità empatica di Will, per mostrarcela come un meccanismo dialogico: non solo riesce a pensare come un serial killer, ma anche un serial killer riesce a pensare come lui. Pur con i caratteri della sua follia, Stammets comprende il desiderio di Will di creare una connessione con Abigail e conferma come la ragazza, al di là del coinvolgimento negli omicidi del padre sostenuta da Crawford, sia il vero perno dello sviluppo della trama orizzontale di questo inizio di stagione.

Voto: 6½

1×03 Potage

Hannibal - 1x02/03 Amuse-Bouche & PotageDopo l’Apéritif del pilot e l’Amuse-Bouche dell’episodio precedente eccoci finalmente al primo: Le Potage.

La puntata inizia con il sogno che porta Abigail al risveglio e, come un flashback, ci mostra quella peculiarità del rapporto con il padre concernente le loro giornate di caccia: la cattura del cervo, lo sventramento, ma soprattutto l’importanza di onorare ogni singola parte della preda, otherwise it’s just murder. Quando l’immagine del cervo si dissolve fino a diventare l’immagine di una delle vittime (o di Abigail stessa, qui si gioca molto sulla somiglianza che la ragazza ha con le vittime del padre), in preda ad un urlo soffocato, Abigail esce dal coma.

Can you catch somebody’s crazy?

L’eccessivo pragmatismo, l’ossessione per i dettagli della carneficina in ogni angolo della casa (con tanto di Goodbye mom verso il pavimento dell’atrio), la voglia di fare una simulazione dell’accaduto per ricercare prove, le curiose domande che rivolge a Will sulle sue percezioni: sono tutti dettagli che convergono nella più volte ripetuta paura di condividere la follia omicida del padre. Da Will alla sua amica Marissa fino a Freddie Lounds (che continua ad apparire magicamente, ma la sua funzione resta ancora quella di mero espediente per far procedere gli innesti narrativi), in molti cercano di scoraggiare questa insistente paura, ma, tra i sospetti già vivi in Crawford e la certezza dell’opinione pubblica, per l’FBI il supposto coinvolgimento della ragazza nei delitti del padre è una possibilità da prendere in considerazione. Le mille sfaccettature che caratterizzano il personaggio della piccola Hobbs ci restituiscono un quadro distorto – coerente con lo stato mentale in disordine di una ragazza che ha subito un evento traumatico alquanto forte – che non ammette né esclude una possibile colpevolezza. Per assurdo neanche l’omicidio di Nicholas Boyle, per la casualità delle dinamiche in cui si svolge, riesce a chiarire questo punto, ma il particolare rapporto che si crea con il dott. Lecter («I’ll keep your secret» «And I’ll keep yours») presuppone sviluppi interessanti.

He is an intelligent psychopath. He is a sadist. He will never kill like this again

Hannibal - 1x02/03 Amuse-Bouche & PotageIn Potage abbiamo il primo vero assaggio delle artistiche potenzialità criminali del nostro Hannibal Lecter. Lo scenografico omicidio di Marissa Schurr, con tanto di dna del futuro defunto Nicholas Boyle, è costruito ad hoc per destabilizzare Will. Durante la conferenza del prof. Graham in Accademia, Hannibal mostra uno sguardo che ha sia del compiaciuto che dell’incredulo e a cui quel sorriso, appena accennato e contenuto, fa da cornice perfetta. Che il dottor Lecter fosse affascinato dal “talento” di Will era già palese, se non altro per il fatto di avergli dedicato, per metterlo alla prova, le sue ultime criminose prodezze. Se con Cassie Boyle, impalata sulla testa di cervo, voleva fargli “vedere” la vera natura del serial killer a cui dava la caccia, con Marissa qual è il suo intento? Porre Will di fronte ad un errore di valutazione per cercare di far vacillare quelle che credeva fossero certezze o indurlo ad un’analisi più approfondita? Oppure minare agli occhi di Crawford l’infallibilità delle sue percezioni?

Tutti bagagli che porteremo con noi in questo viaggio lungo ancora altri dieci episodi.

Voto: 7-

L’eccessivo rumour che ha preceduto l’avvento di Hannibal ne ha innalzato un po’ troppo le aspettative e la lentezza che sembra contraddistinguerne l’evoluzione ha generato diversi pareri discordanti sia di critica che di pubblico.
A mio parere è ancora troppo presto per decretare sentenze.

 

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Un commento su “Hannibal – 1×02/03 Amuse-Bouche & Potage

  • Ambrosia

    Ok….ragazzi non per fare l’avvocato del diavolo ma…nessuno dice niente sulla scelta temporale del telefilm?? Si chiama Hannibal, parla (ovviamente) di Hannibal Lecter prima della cattura ma…è ambientato ai giorni nostri?
    ….insomma…. Lecter è nato appena prima della Seconda Guerra Mondiale per cui adesso (nel “qui e ora” del telefilm) dovrebbe essere negli anni ’80, più o meno!!! Ecco, immagino che ciò sia dovuto ad esigenze di scena ma…..mi suona male. O si segue la consecutio temporum della vicenda o si perde il filo logico, se questo è presentato come prequel del Silenzio degli Innocenti.
    Altrimenti il protagonista non è Hannibal Lecter.