Justified – 4×12/13 Piece of Mind & Ghosts 4


Justified - 4x12/13 Piece of Mind & GhostsTredici episodi fa, una crepa in un muro riportava alla luce un mistero sepolto e i fantasmi ad esso legati. Tredici episodi dopo, quella crepa è pronta ad essere chiusa, ma le ferite che ha inflitto no, quelle sono destinate a rimanere aperte finché morte non giungerà. E infatti alla fine, come un epitaffio, torna a riecheggiare il solito verso: “You’ll never leave Harlan alive”.

“What do you tell yourself at night, when you lay your head down, that allows you to wake up in the morning pretending that you’re not the bad guy?”

Justified - 4x12/13 Piece of Mind & GhostsTerminato questo quarto giro di giostra di Justified, possiamo dire con sicurezza che, nel caso in cui volessimo proprio ad andare a individuare un villain quest’anno, il nostro dito finirebbe per puntare indubbiamente Drew Thompson, ma non tanto la sua incarnazione fisica nello sceriffo Shelby Parlow, quanto la sua essenza di fantasma. Un buco è stato fatto in un muro, un Vaso di Pandora è stato aperto e da lì è uscito uno “spettro” che, direttamente o indirettamente, è entrato nell’interiorità di ognuno dei personaggi, mettendo in moto i loro contrasti più profondi, stuzzicando continuamente quel precario equilibrio morale sul quale si reggevano, mettendoli di fronte ai loro “fantasmi” personali, ai loro desideri e al loro fallimento. Spingendoli a chiedersi, infine, chi si è veramente.

Justified - 4x12/13 Piece of Mind & GhostsYou can know a fella your whole life and not really know him at all” dice del resto Boyd a Raylan prima di portarlo alla resa dei conti (“This ends tonight”). La sequenza in macchina tra i due mattatori della serie è l’ennesimo esempio di magistrale dialogo da parte degli autori, che riescono sempre a non rendere ripetitivo il dualismo di base della serie tra l’outlaw e il man of law. In più, il frammento punta anche l’attenzione sia sul tema della stagione (qual è la nostra vera identità? Siamo il criminale “Drew Thompson” o lo sceriffo “Shelby Parlow”? O forse sono entrambi la stessa cosa?), che su quello della serie stessa: in un uomo di legge, garante per eccellenza della morale, portatore sano di principi di giustizia, dove risiede il limite per cui l’uso di un’arma è giustificato o ingiustificato? Dov’è il confine tra un hero e un bad guy quando si usa una pistola?

Raylan, personaggio ambiguo e al limite fin dall’inizio, ha ora definitivamente varcato quel confine e non c’è più una scusa a proteggerlo questa volta, se non un poco credibile: “I’m suspended“. Non è un caso che una profonda oscurità permei la sua figura (e anche quella di altri personaggi, da Ava a Nicky Augustine) in quasi ogni scena dell’episodio.

Justified - 4x12/13 Piece of Mind & GhostsLaddove oggigiorno lo schema del “villain” sta diventando il mezzo più facile per dare omogeneità e completezza alla storyline di una stagione, Justified ha deciso invece di rinunciare alla presenza di una figura carismatica e di giocare, al contrario, con l’assenza: l’assenza del cattivo, l’assenza di un padre, l’assenza di un Dio, l’assenza di qualcuno da amare, l’assenza di vita. Il gioco di scambio dei cadaveri di cui è protagonista Ava in questo episodio mette ulteriormente in luce l’animo nero (il vero villain) di tutti gli abitanti di Harlan, un territorio da cui Raylan ha cercato sempre di prendere le distanze, salvo scoprire ora di esserne anche lui parte integrante.

Justified - 4x12/13 Piece of Mind & GhostsHunter Mosley lo aveva detto al nostro Marshal in The Hatchet Tour: “We both know whose voice it is that gets you to do the things you do”. Raylan sa di aver dato ascolto proprio a quella parte oscura di sé, tanto che ora non può che contemplare ciò che per lui ha sempre simboleggiato l’odio verso Harlan: suo padre, l’assenza incolmabile fondamentale della sua vita, eppure allo stesso tempo così presente dentro di lui. Il vuoto, il senso di morte, i cadaveri, sono tutto ciò che rimane ad un territorio arido, in cui, l’unica traccia di vita (Winona incinta) fugge via, verso un’altra meta, lontana da quel luogo di perdizione.

– “Who said that?”   – “Boyd Crowder.”

Justified - 4x12/13 Piece of Mind & GhostsL’episodio finale diventa così la perfetta (e non semplice) chiusura di una stagione che si è costruita su sfumature, su un percorso inizialmente lento, ma che ha poi raccolto i suoi frutti in una seconda parte senza una singola scena sbagliata. Proprio come in Decoy, anche in Ghosts la risoluzione non è affidata a grandi scene d’azione, ma alla costruzione di singole unità narrative in specifici setting, dove il raggiungimento del climax non è nell’accumulo narrativo, ma nella tensione che emerge da ogni funambolico dialogo, capace di tagliare come un lama i precari equilibri dei personaggi, costringendoli costantemente a mettersi in gioco, a scoprirsi, a compiere drastiche e immediate scelte.

Questo è ciò che rende Justified un unicum nel panorama televisivo americano, una serie che non può essere giudicata secondi i semplicistici canoni del: “c’è o non c’è un villain?”, “è abbastanza badass oppure no?, “c’è o non c’è una trama orizzontale?”, “succede qualcosa o non succede niente?”, ma che meriterebbe invece sempre uno sguardo e una lettura molto più approfonditi.

“I look at you, Ava, and I see somebody I hardly even know anymore.”

Justified - 4x12/13 Piece of Mind & GhostsUn capitolo a parte lo merita Ava, non fosse perché per la prima volta in quattro anni la troviamo davvero protagonista (non poteva essere altrimenti, visto la trasformazione avuta in queste stagioni). Il dialogo con Limehouse in Piece of Mind (ottimo episodio-ponte tra la risoluzione del caso Drew Thompson e lo scioglimento delle altre storyline in Ghosts) era stato profetico: “I’ve been wondering lately what it is makes us forget who we are”. Ava stava entrando in un territorio pericoloso, la sua ambizione e gli affari le stavano facendo dimenticare chi era veramente (o glielo stavano facendo scoprire, dipende dai punti di vista), facendole rischiare molto e portandola ad una soglia oltre la quale non ci sarebbe più stato ritorno.

Justified - 4x12/13 Piece of Mind & GhostsI can’t do this. And you shouldn’t, either” aveva avvisato Limehouse. E infatti Ava non uccide Ellen May, non ci riesce. E se questa scelta la redime moralmente, paradossalmente è ciò che la conduce anche alla sconfitta, all’arresto, al proprio fallimento. “Non si può essere un criminale a metà”, direbbe in questo caso Nucky Thompson, e anche per Ava è così. Incapace di avere la stessa freddezza dell’amato Boyd, arrivata ad un passo dal suo successo, tentenna. E la paga cara, ennesima dimostrazione di come quella breccia nel muro, con tutte le storyline che ne sono derivate, sia riuscita meglio di qualsiasi altro personaggio esterno ad alterare per sempre le esistenze di ogni protagonista.

Justified - 4x12/13 Piece of Mind & GhostsE così, ci lascia una stagione fatta appunto di sfumature, in cui forse non ci ricorderemo il carisma di un personaggio in particolare, né una scena determinata, né una storia indimenticabile. Ci rimarranno, però, impresse le lacrime di Ava nel vedere i suoi sogni infranti, la malinconia di Ellen May, l’amarezza di Drew Thompson, la disillusione del predicatore Billy al momento della morte, lo smarrimento esistenziale di Colt, la disperazione di Boyd, la frustrazione di Raylan. E ci rimarrà impressa, probabilmente (non ce ne voglia Mags Bennett), la miglior stagione di Justified di sempre.

Voto 4×12: 7,5

Voto 4×13: 9

Voto Stagione: 9

Note:

– Graham Yost ha voluto commentare la struttura atipica di questa stagione: “Eravamo preoccupati. Avete visto serie come Twin Peaks e The Killing, sapete quanto è difficile basare la storia su un mistero. Sapevamo che sarebbe stata una sfida, ma siamo molto soddisfatti. Non sappiamo ancora come struttureremo la prossima stagione, ma vorremo tentare ancora qualcosa di nuovo”.

– Per quanto riguarda le anticipazioni sul futuro: Raylan avrà a che fare sia con la sua promozione che con la nascita della figlia, mentre vedremo sicuramente Ava in prigione e cosa si inventerà Boyd per tentare di liberarla. Per quanto riguarda Ellen May, l’abbraccio con Shelby è la conclusione della sua storia, ma Yost promette: “Sarebbe strano non rivederla ancora, così come molti altri personaggi di questa serie”.

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4 commenti su “Justified – 4×12/13 Piece of Mind & Ghosts

  • Attilio Palmieri

    Una stagione straordinaria per una delle serie più sottovalutate in circolazione. La FX sa benissimo quello che vuole e come ottenerlo.
    Per ora la migliore cosa del 2013.

     
  • September

    Bellisina puntata finale e bellissima stagiibe.
    Il recuperone di justified è stato assolutamente interessante.
    Uno dei migliori proditti degli ultini 5 anni.
    Un appunti che muoverei alka serie è la esagerata mole di comprimari che a volte fanno perdere lw bussola allo spettatore nonostante le sempre ottime caratterizzazioni e gli ottimi dialoghi.
    Altro piccolo appunto è la sensazione che gira e rigira la trama orizzontale si avvita sempre sy se stessa.
    Questa stagione fortunatamente ha segnato una dvolta ed un accelerazione in questo senso