Game of Thrones – 3×10 Mhysa 7


Game of Thrones - 3x10 MhysaTermina così anche la terza tornata di Game of Thrones, una stagione decisamente meno incentrata sulla guerra e più sulle famiglie protagoniste. Il finale, come da consueto, dopo i fuochi d’artificio della nona puntata, tira le fila dei discorsi e prepara il terreno per il futuro che verrà.

Al centro di Game of Thrones ci sono sempre state le Casate in lotta per l’Iron Throne, ma mai come quest’anno la Famiglia, con il suo cognome e il suo codice d’onore, è stata al centro della narrazione. Riposte le spade dopo Blackwater, si è così passati a penna e calamaio (o, come direbbe Tywin, a “quills and ravens“) per decidere le sorti della guerra, tra intrighi, inganni, conflitti generazionali, fratellanze e matrimoni combinati.

“Here comes the King of the North! The King of the North! The King of the North!”

Game of Thrones - 3x10 MhysaL’episodio inizia chiudendo la tragica parentesi del Red Wedding, con il cadavere decapitato di Robb Stark esibito come trofeo dagli uomini di Bolton. La testa del metalupo a sostituire quella del Re del Nord sembra volerci indicare come, ancor prima dell’uomo, sia stata uccisa una casata, un simbolo, un valore. Più delle scelte sbagliate, è stato dunque il lignaggio a uccidere Robb, un ragazzo il cui cognome portava già dentro il seme della sua condanna a morte, un giovane costretto dal proprio destino a diventare ciò che non sarebbe altrimenti dovuto essere. E ora, quella filastrocca, al ritmo della quale i nemici lo portano fuori dalle Twins, sembra quasi fare l’ironico verso alle urla eroiche del popolo del nord che acclamava il nuovo re. Così, ha fine la parabola tragica di Robb Stark, accolto come eroe per il cognome che portava, sbeffeggiato alla sua morte per lo stesso identico motivo.

“The Disgraced Daughter and the Demon Monkey. We’re perfect for each other.”

Game of Thrones - 3x10 MhysaDi sbeffeggiamenti sembrano saperne qualcosa Tyrion e Sansa, anche loro condannati per certi versi dal cognome di appartenenza: lei, oggetto di scherno per essere la figlia di un traditore, lui, deriso per quel fisico che contrasta con la lucentezza estetica dei Lannister. Entrambi sono vittime di un destino ineluttabile che non lascia scelta, come è ben consapevole Bran, quando decide di proseguire oltre la Barriera e di non seguire Sam perché “I Have to“. E così, il ricordo degli scherzi tra Arya e Sansa, o i racconti del terrore di Bran che ci riportano alla mente quelli della vecchia Nan, rimangono solo echi di un’infanzia felice a cui si è sostituito il fardello del destino scritto nel proprio nome.

“The House that puts Family first will always defeat the one that puts the Wishes and Whims of its sons and daughter first.”

Game of Thrones - 3x10 MhysaCurioso che, nella guerra dei Cinque Re, i primi a essere stati fatti fuori siano stati i più giovani, Renly Baratheon e Robb Stark. Ancora in vita, rimangono i “vecchi” Balon Greyjoy, Stannis Baratheon e Tywin Lannister (non ce ne voglia Joffrey, ma del resto: “You really think a crown gives you power?), portatori di una visione fredda della vita che i figli non capiscono, esponenti di un passato che ancora si ostina a non volere essere tale, nati nella guerra e incapace di porvi fine per loro stessa natura (come nota Tyrion: “Everytime we deal with an enemy, we create two more“). Il gongolare di Frey, il suo schernire “the Young Wolf“, esprime la vittoria dei vecchi padri di famiglia, che utilizzano la prole o l’ingenuità della giovinezza per rimanere attaccati al loro mediocre potere, intenti a giocare con la vita delle persone per un vago senso di rivalsa nei confronti di antichi e mai sopiti rancori. Sono loro i “topi bianchi” del racconto di Bran, accecati dalle loro gelosie e costretti per l’eternità a divorare i propri figli.

“Any man who must say “I am the King” is no true King.”

Game of Thrones - 3x10 MhysaLo sa bene Gendry: “We’re Just a million different ways to get what you want“. Il bastardo di casa Baratheon è stato scelto come sacrificio dallo zio per la riconquista del potere, così come Theon Greyjoy è stato abbandonato dal padre per non vanificare la conquista del Nord. Lo stesso Joffrey è stato privato di ciò che era suo per diritto di nascita (la corona), perché suo nonno ha deciso di dover prendere lui le decisioni per tutta la famiglia. La magistrale scena del Concilio Ristretto, in cui si palesano tutti i dissidi interni alla famiglia Lannister, mette proprio in evidenza come Joffrey venga prima escluso, poi minacciato (“Monsters are dangerous and, just now, kings are dying like flies!”) e infine cacciato. La sua inadeguatezza si esprime facendoci vedere il personaggio in piedi e sempre in movimento, fuori posto e impossibilitato a penetrare l’autoritaria staticità delle persone sedute al tavolo.

“A Good Man does everything in his power to better his Family’s Position.”

Game of Thrones - 3x10 MhysaL’insofferenza di Tyrion nei confronti del padre mostra ancora di più come, nel mondo che si presta ad arrivare, le logiche legate al nome della famiglia appaiano irragionevoli e superate, soprattutto quando esse sovrastano l’amore (Tywin lascia vivere il figlio solo perché è un Lannister), la correttezza (lo sterminio di una famiglia durante un matrimonio) o la compassione (il giudicare inappropriato mostrare a Sansa la testa di Robb solo perché è la “zia acquisita” di Joffrey). In questa “Scalata” che è Game of Thrones, gli sconfitti continuano ad essere chi tenta di andare oltre le proprie origini e il proprio cognome e fare la cosa giusta, come Davos e il figlio (“How’d he die?” – “Following me“), Jon e Ygritte, Robb e Talisa, Tyrion e Shae, Brienne e Jaime (al quale la spinta morale è costata una mano). E infine, c’è Theon, la cui sconfitta viene certificata, guarda caso, dalla perdita del proprio nome, senza il quale si è considerati solo “Stinky Meat“.

“You have one name. As do I. But here, only the family name matters.”

Game of Thrones - 3x10 MhysaTheon condivide ora il destino crudele di chi è stato ripudiato dalla propria famiglia, come Samwell Tarly, e di chi è proprio sprovvisto del cognome, come Shae e Varys. Proprio quest’ultimo consiglia alla donna di andarsene finché è in tempo e di non lasciarsi illudere dal sogno del “true love“, poiché entrambi sono e rimangono estranei: “We break bread with them, but that doesn’t make us family“. Per le Ragioni del Cuore non c’è scampo in questo mondo, ma solo per la Ragion di Stato, in un dualismo ben incarnato da Davos e Melisandre, portatori di due differenti visioni e in grado di accendere i contrasti interni di Stannis Baratheon.

“If you’re Jon’s Brother, you’re my Brother, too”.

Game of Thrones - 3x10 MhysaEppure, in questa nuova generazione soffocata dal marcio dei propri padri, c’è ancora chi non si rassegna, come Arya in versione vendicatrice, come Yara che parte alla ricerca del fratello, o come Sam, che considera Bran suo fratello e che ha ucciso il primo White Walker, quasi a simboleggiare l’inizio di una nuova era. Due minacce, infatti, si affacciano all’orizzonte, più grandi di qualsiasi guerra: Ice and Fire, due elementi totalizzanti, pronti a distruggere lo status quo, a fare piazza pulita di qualunque cosa. Il futuro spetta ai Guardiani della Notte e a Daenerys Targaryen, guarda caso, due popoli fatti di schiavi, figli minori, reietti, criminali, ripudiati, selvaggi e bastardi, tutti coloro privi di cognome e identità.

“It means… “Mother””

Game of Thrones - 3x10 MhysaEcco perché la scena finale, pur non potente come quella delle altre stagioni (incide la natura parziale della stagione, che ha raccontato solo metà di un libro), è quella più giusta per un arco narrativo che ha parlato di tutto questo. Proprio come il ferito Jon Snow viene sollevato dai suoi confratelli, così Daenerys viene sollevata dal proprio popolo. I “senza famiglia” hanno eletto il proprio padre e la propria madre, pronti per portare a Westeros una forza “liberatrice” e non “conquistatrice”, una forza che riunifichi i sette regni sotto un ideale che, per ora, è morto con gli Stark. Del resto, come sottolinea Sam nel ricordare il giuramento: “I am the Shield that guards the Realms of Men. The Realms… of Men.

Voto 3×10: 8+

Voto Stagione: 8,5

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7 commenti su “Game of Thrones – 3×10 Mhysa

  • M.O.P.

    Ho trovato questa stagione meno convincente delle altre due, ma resta il fatto che GoT è un prodotto televisivo di altissima qualità (e non vedo l’ora di vedere come si evolveranno le vicende dei Lannister).

     
  • 88

    Io invece al contrario ho trovato questa come una stagione forse migliore anche rispetto alle altre due. Adesso un intero anno…. sarà dura

     
  • franzecta

    Quest’anno secondo me un calo qualitativo, seppur minimo, si è registrato. Ho trovato alcuni frammenti un po’ scontati e decisamente meno potenti che in passato- mi riferisco soprattutto agli splendidi dialoghi che hanno da sempre costituito uno dei punti di forza di GOT. La storia tra Jon e Ygritte non mi ha appassionato così come i problemi di Tyrion e Shae, per fare un esempio. Le nozze rosse sono state sicuramente uno shock un po’ per tutti ma tolto il suddetto shock c’era ben poco. Ovviamente GOT è sempre GOT, per carità! E’ una delle migliori serie in circolazione e aspettare un anno per la prossima stagione sembra già una tortura, però, ecco, forse si poteva dare di più.

     
    • Tuco

      d’accordo pienamente con te
      più che un calo qualitativo della serie, trovo che in questa stagione sia stato gestito male la creazione della tensione episodio dopo episodio. Io sono arrivato alla fine solo perchè mi piace GOT ma se devo essere sincero non ho avuto la spinta ad arrivare alla fine che mi danno altre serie, Breaking Bad e Boardwalk Empire su tutte. Terza stagione a mio parere un po’ sottotono. Ultima prtecisazione: mi sarebbe piaciuto che fosse stato dato più spazio all’approfondimento del personaggio di Robb a mio parere poco sfruttato.

       
      • Frinfro

        Wow…che argomentazioni Son of the Bishop. Ti rispondi anche da solo, complimenti….bella invece quella serie sopravvalutata di Fringe, che dopo 2 stagioni aveva già scocciato.

        EDIT – Moderiamo i toni Frinfro! Un altro commento del genere e scatta il ban.