Veep – Seconda Stagione


Veep - Seconda StagioneTerminata la visione del pilot di Veep, ormai un anno fa, non avrei mai immaginato di trovarmi oggi a scrivere della sua seconda (positiva) stagione. Questo perché non avrei scommesso un centesimo sul suo successo in termini di ascolti, né avrei mai pensato di appassionarmi davvero alle disavventure di quella canaglia di Selina Meyer.

E invece…

Il ritmo serrato, a tratti ansiogeno, della narrazione mi aveva dapprima lasciato interdetta. La sensazione era quella di trovarsi di fronte ad un prodotto eccezionalmente ben scritto ma letteralmente “straripante” di idee brillanti, alle quali Iannucci, il creatore della serie, non era riuscito a (o non aveva voluto) dare una forma organica. Come spesso succede con le produzioni HBO, però, superato lo shock iniziale, la struttura di questo frenetico mockumentary è diventata sempre meno straniante e più familiare, lasciando che lo spettatore si affezionasse ai personaggi e ai loro tempi comici. Veep, dunque, vince sulla lunga distanza e si migliora costantemente. Lo dimostra una seconda stagione ancora più interessante della prima, sia dal punto di vista delle tematiche affrontate che da quello dello sviluppo dei personaggi.

Selina e la politica

Veep - Seconda Stagione

Se l’anno scorso la nostra VP viveva nell’ombra del Presidente, alle prese con la commissione “Lavori Puliti” e il programma anti-obesità, quest’anno le cose si fanno più stimolanti sia per la Meyer che per lo spettatore. Forte del suo successo durante la campagna per le elezioni di metà mandato (fantastica la carrellata iniziale, nella 2×01, di discorsi falsissimi e banali, con i quali però conquista il consenso), riesce ad ottenere un ruolo di primo piano in politica estera e questo dà vita a storie decisamente più succose. Pensiamo alla questione della canzone “antieuropeista” e al viaggio in Finlandia, ma soprattutto alla crisi degli ostaggi, che si concluderà con l’impeachment del Presidente. Nonostante aleggi su di lei un perenne senso di sconfitta, Selina Meyer è dunque sempre più vicina all’Ufficio Ovale, in barba alla sua proverbiale inadeguatezza o alle gaffe degli addetti stampa. Noi, dal canto nostro, non sappiamo se tifare per lei o sperare che fallisca miseramente… e forse è proprio questo il bello. Staremo a vedere come si evolverà questa storyline nella prossima stagione, confermata dalla HBO dopo sole tre puntate.

Selina e la famiglia

Veep - Seconda StagioneE’ comunque sul piano dei rapporti personali che quest’annata di Veep mostra il  suo meglio. Avevamo già fatto la conoscenza della figlia di Selina, Catherine, ma non avevamo ancora incontrato Andrew, l’ex marito. Scopriamo così che tra i due c’è un rapporto di amore-odio un po’ morboso, che suscita lo sdegno di Catherine e dello staff tutto, ma fornisce spunti interessanti alla storia. Entrambi sembrano non essere dei genitori particolarmente presenti, sebbene spetti proprio a Selina il titolo di madre meno attenta della storia. Niente facili moralismi, però: Veep è uno show cinico fino al midollo e rispetto alla stagione passata ancora più cattivo nell’analisi del rapporto madre-figlia. Se l’anno scorso il personaggio di Catherine poteva essere etichettato come “elemento di disturbo/figlio scemo e piagnucolone”, stavolta ne conosciamo una versione forse più arrendevole, ma sicuramente meno stereotipata. First Responses, l’episodio dell’intervista con tutta la famiglia, è quindi uno dei più riusciti della stagione.

I veeple 

Veep - Seconda Stagione

E per quanto riguarda lo staff? Le new entry alla Casa Bianca Kent Davison e Ben Caffrey (interpretati da Gary Cole e Kevin Dunn) sono due piacevoli aggiunte ad un cast già di per sé fantastico ed affiatato. Come avevamo già visto nella prima stagione, a parte Gary nessuno dei veeple è veramente legato a Selina né prova per lei effettiva stima. Queste persone lavorano a stretto contatto da anni e si conoscono (o almeno conoscono la Vicepresidente) come le loro tasche, ma non hanno nulla a che vedere con una famiglia; quest’anno è diventato sempre più evidente, vista la velocità con cui i membri dello staff si sono affrettati a cercare un nuovo lavoro dopo la dichiarazione della VP di voler lasciare l’incarico. La stessa Amy, ancora prima dell’annuncio, sembra voler abbandonare la nave e cercare fortuna con Chung. Non ce ne stupiamo, anzi li capiamo e ci godiamo il clima di falsità e ipocrisia che nutre la serie e i suoi personaggi, ridacchiando anche noi sotto i baffi e alle spalle di Selina Meyer.

Certo, ogni tanto ci si può sentire a disagio. Veep è uno show sulla politica, a tratti demenziale, sì, ma in fondo verosimile. Non c’è traccia dell’ottimismo di Parks & Recreation, e anche il più fugace guizzo di umanità di un personaggio come Selina viene subito inserito in un contesto di nevrosi ed egocentrismi e, dunque, ridimensionato. Ad esempio, il senso di colpa per il soldato a cui viene amputata una gamba si trasforma in un’ossessione, tanto patetica quanto infantile, e non rappresenta in alcun modo un’occasione di riscatto morale. Un simile approccio urterà sicuramente la sensibilità di qualcuno (pensiamo alla totale indifferenza di Selina rispetto all’interruzione della sua gravidanza nella scorsa stagione), ma è proprio il suo cinismo a rendere questa serie degna di nota, insieme, ovviamente, alla peculiarità dei suoi ritmi comici e il suo linguaggio. In tal senso, questa seconda stagione non delude le aspettative dei fan, né quelle della critica, e si rivela quindi una perfetta continuazione della prima.

Voto 8

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Informazioni su Francesca Anelli

Galeotto fu How I Met Your Mother (e il solito ritardo della distribuzione italiana): scoperto il mondo del fansubbing, il passo da fruitrice a traduttrice, e infine a malata seriale è stato fin troppo breve. Adesso guardo una quantità spropositata di serie tv, e nei momenti liberi studio comunicazione all'università. Ancora porto il lutto per la fine di Breaking Bad, ma nel mio cuore c'è sempre spazio per una serie nuova, specie se british. Non a caso sono una fan sfegatata del Dottore e considero i tempi di attesa tra una stagione di Sherlock e l'altra un grave crimine contro l'umanità. Ah, mettiamo subito le cose in chiaro: se non vi piace Community non abbiamo più niente da dirci.

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