Under the Dome – 1×04 Outbreak 4


Under the Dome – 1×04 Outbreak Eccoci tornati a parlare di Under the Dome, arrivato alla quarta settimana di vita con una puntata migliore delle precedenti: un episodio che tuttavia ha visto ancora la presenza di falle, sfortunatamente non nella cupola, bensì nella trama e nella caratterizzazione dei personaggi

Questi sono i due grandi problemi della serie, che rischiano di affossare un prodotto interessante e potenzialmente di successo. Ma andiamo con ordine: la trama è in una posizione di stallo. Quando è calata la cupola abbiamo saputo davvero poco riguardo questo fatto e poche nuove informazioni sono state aggiunte fino ad ora (sappiamo che si tratta davvero di una cupola e non di una semplice barriera e che questa sarebbe semipermeabile). I soccorsi non hanno ancora trovato una soluzione e anzi, ad inizio di puntata vediamo la ritirata dei militari seguita dalla rivolta più breve della storia per mano dei cittadini intrappolati. Questa mancanza di informazioni riguardo la cupola destabilizza lo spettatore, che vorrebbe saperne di più ma non può. Il pubblico è allo stesso livello dei cittadini di Chester’s Mill, che sembra però non si facciano troppe domande.

Under the Dome – 1×04 Outbreak Gli eventi principali di questa puntata sono la diffusione di una malattia, che sembrerebbe meningite, la ricerca delle medicine rubate e la successiva guarigione lampo dei protagonisti della nostra storia. L’aver strutturato l’arco temporale alla Lost, cioè dilatando il tempo rispetto alle altre serie tv (sappiamo che nella quarta puntata sono passati solo 3 giorni dall’inizio della storia) aiuta la narrazione, permettendo di puntare l’attenzione in modo più profondo su certi avvenimenti da diversi punti di vista e giustificando certe scelte autoriali (come la scomparsa passata praticamente inosservata della bionda Angie). Però, proprio a differenza di Lost, questa profondità manca, così come la pluralità dei punti di vista: mentre nella serie di J.J. Abrams la focalizzazione è interna e variabile e quindi ogni personaggio diventata narratore nella puntata a lui dedicata, ponendo l’attenzione su elementi diversi (il suo passato, presente e futuro), in Under the Dome la storia sembra esserci raccontata con una focalizzazione esterna. Noi seguiamo i personaggi che rimangono tali, il ruolo non evolve e la storia rimane piatta.

Under the Dome – 1×04 Outbreak Questo ci collega al secondo grande problema dello show: i personaggi. Oltre all’essere dotati di scarso charme, sembrano lenti e caratterizzati male. La colpa sfortunatamente non è degli attori: abbiamo visto Mike Vogel, che interpreta Barbie, anche nel recente Bates Motel in un ruolo simile, ma ben più interessante e riuscito. Anche l’ennesimo confronto di questa puntata, quello con la sua nuova coinquilina sul destino di suo marito, non lascia il segno e non ci emoziona. Sappiamo però che il ruolo del misterioso bad boy gli riesce bene, perché quindi in Under the Dome risulta così poco interessante e a tratti noioso? L’unica risposta sta nell’adattamento televisivo del romanzo di King, che non riesce a sfruttare la potenza che ha sulla carta stampata.

Under the Dome – 1×04 Outbreak Lo stesso problema viene riscontrato per Big Jim, che, pur essendo un politico di una piccola cittadina, riesce a tenere a bada tutta la popolazione intrappolata, alzando appena la voce. Le sue numerose facce da duro non possono bastare a dargli tutto il potere che ha e il suo ruolo quasi di nuovo sindaco di Chester’s Mill risulta assai poco credibile. Ultime, ma non meno importanti, le due coppie Junior-Angie e Joe-Norrie: il rapporto tra i primi non è cambiato, lei è ancora prigioniera e lui la visita paziente, aspettando un suo cambiamento. La situazione è troppo statica e ormai non sono neanche più interessanti i fallimentari tentativi della ragazza di scappare.
Il rapporto tra Joe e Norrie invece è quello più interessante, anche a causa dei misteriosi svenimenti che li vedono protagonisti. L’aggiunta di questo elemento sovrannaturale potrebbe dare fastidio, ma viste le carenze in fatto di trama, qualunque cosa può dare respiro alle puntate. Il rapporto tra i due ragazzi è destinato a durare, almeno per scoprire cosa siano queste pink stars.

La puntata viene salvata da un finale interessante e scritto bene, un cliffhanger che da solo vale i quaranta minuti che abbiamo dedicato a questo episodio. Cosa farà ora Big Jim? Agirà nel nome della giustizia, o terrà il gioco a suo figlio per interessi personali?

Voto: 7-

Curiosità:

  • Domenica è andata in onda la premiere di Under the Dome su Rai2, in contemporanea con gli States. Sarebbe interessante conoscere i motivi di questa velocità più unica che rara, sicuramente premiata in ascolti, visto che totalizzare 9,52% di share nella tv di oggi non è facile, ancora meno in una domenica di Luglio. La domanda nasce spontanea: la Rai e i suoi diretti competitor (ricordiamo che Italia1 fece un’operazione simile con Arrow) continueranno con questa strategia vantaggiosa? Seppur da amante della versione originale, spero che questo trend continui, unico modo per impreziosire la nostra televisione ormai satura di repliche e programmi scadenti.
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Informazioni su Davide Canti

Noioso provinciale, mi interesso di storytelling sia per la TV che per la pubblicità (in fondo che differenza c'è?!). Criticante per vocazione e criticato per aspirazione, mi avvicino alla serialità a fine anni '90 con i vampiri e qualche anno dopo con delle signore disperate. Cosa voglio fare da grande? L'obiettivo è quello di raccontare storie nuove in modo nuovo. "I critici e i recensori contano davvero un casino sul fatto che alla fine l'inferno non esista." (Chuck Palahniuk)


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4 commenti su “Under the Dome – 1×04 Outbreak

  • M.O.P.

    Prima di questo episodio, avevo imputato la non riuscita di questa serie in gran parte alla scelta degli attori (le loro interpretazioni non mi erano sembrate all’altezza delle aspettative di questo show, con l’eccezione di Dean Norris). Dopo aver visto questa puntata (e qui concordo con la recensione), il problema si trova più in profondità: una buona storia (che, televisivamente parlando, poteva avere un gran potenziale) rovinata però dalle scelte operate dagli sceneggiatori (che influiscono anche sugli attori, sono d’accordo quando la recensione dice che i personaggi sono lenti e mal caratterizzati). Comunque l’episodio è stato il migliore finora di quelli trasmessi (la speranza è che la serie da qui in avanti possa migliorare).

     
  • MarkMay

    Io non mi trovo d’accordo con la tua analisi sul finale… é vero, il cliffhanger è stato molto ben realizzato ed è stato il momento (forse l’unico) davvero emozionante della puntata (che ti lascia la voglia di guardare la quinta puntata), ma come si è arrivati a tutto ciò??? cioé Big Jim torna a casa, sente un rumorino del cavolo, va a controllare (e ci sta) nel rifugio e, sapendo che Junior gli aveva detto la prima puntata che era allagato, decide di andare a vedere dentro quando poteva benissimo essere qualsiasi animaletto insignificante??? Cioè non sarebbe stato molto più logico lui che sente il rumore, non vede il rifugio allagato e va a controllare??? ed anche se fosse accettabile, perché non accennare al fatto che Junior nella prima puntata gli avesse detto che il rifugio era allagato??? almeno creavi una connessione o cmq facevi capire che Big Jim appena vede l’acqua non si preoccupa più di tanto. Cmq queste sono piccolezze, che però denotano la debolezza strutturale del prodotto: hai una puntata che puoi analizzare in maniera egregia (gente in quarantena nell’ospedale di una città in quarantena, potresti fare un approfondimento psicologico bellissimo) ed invece il tutto viene portato al limite del decente con una rappresentazione politically correct (che finge di essere scorretta quindi ancora più fastidiosa) ed un piattume dei personaggi al limite del ridicolo (io spero che uccidano quel reverendo il prima possibile, cioè ma fate davvero??? -.-‘); ripeto l’unico personaggio che può ancora salvare baracca e burattini è Big Jim (grazie ad un Harris in stato di grazia), ma dubito che da solo possa reggere ancora per molto un cast ed una sceneggiatura che non sono all’altezza del prodotto letterario dal quale è tratto, e dubito che lo sarà mai…

     
    • davide.ca L'autore dell'articolo

      Sulla questione bunker, ti posso dire che secondo me è abbastanza coerente: Big Jim sente il rumore e va a vedere, Junior gli aveva detto che era allagato, ma nulla di più, quindi sentendo qualcosa muoversi si è fatto venire un dubbio lecito. Per la parte dell’ospedale sono d’accordo con te, avrebbero potuto fare meglio. Anche la scena con la maestra che salva la poliziotta è buttata via: bel gesto, anche importante, ma della maestra non sappiamo nulla, come facciamo a tenere a lei? Sarebbe bastato farla vedere nelle puntate precedenti, magari ospitare o aiutare qualcuno (piccole scene, anche di contorno) e avrebbe acquisito quello spessore che bastava a rendere la scena un attimo più sentita. Invece è mota una perfetta sconosciuta, che per quanto sia triste, ci tocca poco anche a livello emotivo.

       
  • dezzie86

    Vogliamo parlare di Junior che tiene a bada tutti col fucile, poi fa il discorsetto dal nulla e dopo non vuole uscire più nessuno?
    Peccato, ma si sta andando sempre più in direzione Terra Nova…