American Horror Story – 3×01 Bitchcraft 2


American Horror Story - 3x01 BitchcraftTorna American Horror Story e con esso l’orrore che si porta dietro, facendoci sempre di più meravigliare di come finalmente anche l’horror riesca a trovare spazio in televisione e per di più con un prodotto di altissima qualità: con Bitchcraft si torna in quelle atmosfere da incubo che tanto ci erano mancate.

Ryan Murphy e Brad Falchuk ci avevano già sorpreso con la prima stagione per poi confermarsi con la scorsa annata – addirittura più bella della prima – con un livello di angoscia e orrore che difficilmente si potrebbero vedere in qualsiasi altro prodotto per la tv.
Dopo case stregate e manicomi da incubo, arriva un altro grande pilastro del terrore americano e non solo: le streghe. Com’è solito per il duo di autori, l’inizio non poteva che essere a velocità supersonica e già ampiamente sconvolgente: i primi cinque minuti, invece di mettere a proprio agio lo spettatore per poi spaventarlo con un colpo di scena improvviso – come capita troppo spesso nei film horror –, catapultano immediatamente chi sta guardando nel vortice di pazzia che affligge i protagonisti delle prime scene, senza falsi moralismi e giri di parole, con delle scelte registiche azzeccate e virtuosismi mai inseriti a caso.

American Horror Story - 3x01 BitchcraftLa sequenza della casa vittoriana nel 1834 dà subito l’idea che non si tratti di un posto normale e tranquillo, a dispetto della situazione in cui è ambientata: le inquadrature dal basso e quasi mai di fronte al protagonista della scena danno un effetto straniante che vuole prendere le distanze dall’atmosfera di festa che si dovrebbe respirare. I primi piani tolgono il fiato, soprattutto quando la camera viene piazzata in posizioni non convenzionali – l’inquadratura riservata a Kathy Bates mentre punisce il servitore di colore per essere andato a letto con la figlia ne è l’esempio perfetto.

L’inizio di puntata ci porta subito in un mondo oscuro e corrotto, senza che la regia si limiti a suggerirci qualcosa: la forza di American Horror Story è proprio questa, non ci si deve immaginare niente perché si vede già tutto.
La mansarda degli orrori in cui gli schiavi vengono brutalizzati apparentemente senza motivo (situazione riassunta nell’ottimo scambio di battute tra un prigioniero e l’aguzzina: «Perché ci sta facendo questo?» «Perché posso») viene mostrato senza remore, come un prodotto horror dovrebbe fare.
American Horror Story - 3x01 BitchcraftL’inizio ci catapulta quindi nell’horror più puro, discorso ripreso subito quando la vicenda si sposta ai nostri giorni, dove il primo potere della giovane strega ci viene mostrato senza inutili dialoghi didascalici: l’azione come sempre prende il sopravvento e tutto l’orrore che provano i protagonisti viene trasposto immediatamente in chi si dovrebbe immedesimare, cioè noi fruitori del prodotto. Come negli anni precedenti non c’è mai una scelta convenzionale dell’orrore, ma c’è sempre qualcosa di ironicamente disturbante nelle vicende: uccidere il proprio partner sessuale durante l’accoppiamento è sì qualcosa di orrorifico (soprattutto nella realizzazione qui discussa), ma porta con sé anche riflessioni mai banali e che non si esauriscono solo nel disgusto visivo.

Oltre alla regia che è ormai un marchio di fabbrica di questa serie (anche e soprattutto grazie al lavoro di Alfonso Gomez-Rejon, regista tra gli altri episodi degli incredibili Spilt Milk e I Am Anne Frank: Part 2), anche la scelta del casting è sempre mirata: al di là degli attori ormai conosciuti che hanno fatto parte a fasi alterne delle tre stagioni, la scelta della fisicità di alcuni personaggi è sicuramente azzeccata e sempre molto condivisibile. Ottime infatti le scelte delle due coinquiline di Zoe, Nan e Queenie, che con le loro difformità fisiche riflettono come uno specchio distorto l’avvenenza della protagonista e della bionda Madison.
Oltre a questa scelta, come sempre spicca su tutti la prova dell’eterna Jessica Lange, sempre più a suo agio in questi ruoli e sempre più femme fatale, anche alla sua non più giovane età. Il resto del cast resta piacevole da vedere, anche se è ancora troppo presto per capirne l’effettiva portata a livello di personaggi, ancora allo stadio delle presentazioni; un altro discorso va fatto per la Bates, pezzo da novanta che si aggiunge ad un cast già ricco di talenti come una ciliegina sulla torta.

American Horror Story - 3x01 BitchcraftUn altro punto di forza ormai assodato della serie riguarda la sigla, anche quest’anno vera e propria anima dello show, sottolineata da una delle musiche più inquietanti del panorama televisivo mondiale.
L’unico punto di domanda in una puntata che preannuncia un’altra grande stagione è forse il finale, con Madame Delphine LaLaurie che viene ritrovata sepolta sotto il gazebo, ancora viva e per nulla affaticata da quasi duecento anni di sepoltura. Ma ovviamente è una sequenza che ci deve lasciare con un punto di domanda sulla testa per aspettare impazienti la prossima puntata, sperando che venga spiegata brillantemente come è sempre successo per tutti gli altri colpi di scena più o meno riusciti.

Bitchcraft quindi dà il via alla terza stagione che deve confermare i fasti dei primi due anni, specialmente di quello passato: se il buongiorno si vede dal mattino, probabilmente sarà un’altra splendida e terribile giornata.

VOTO: 8

Condividi l'articolo
 

Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

2 commenti su “American Horror Story – 3×01 Bitchcraft

  • Mark May

    Io avevo storto un pò il naso all’annuncio di una stagione incentrata sulle streghe e devo dire che nonostante questa premiere continuo ad avere dei dubbi… Bellissimo (forse anche più che bellissimo) l’inizio di episodio, innesto migliore per il telefilm non ci poteva essere (addio Mr. Fiennes, è stato bello NON rivederti), però rimango perplesso sulla piega che potrebbe prendere il prodotto… Streghe significa magia ed il pericolo di strafare e di esagerare ed esasperare la storia c’é. Nelle prime 2 stagioni c’era il paranormale che per quanto irreale si avvicina molto al linguaggio del terrore ed è, a mio modo di vedere, più digeribile da parte del pubblico, se invece si tratta la magia il rischio è maggiore, spero solo che riescano a gestire al meglio il tutto senza scadere in forzature o incoerenze.
    Reputo la seconda stagione migliore della prima per cui ho visto questa premiere come un ritorno alle atmosfere della prima stagione, per cui l’ho visto come un passo indietro rispetto alla bellissima seconda serie, da qui nasce la mia semi-delusione per questa premiere.
    Ps: E cmq una stagione senza Cromwell (il Dr. Adler) per forza di cose risulta inferiore alle altre xD

     
  • Michele

    Bella recensione!!!
    Non avevo mai pensato al mondo delle streghe. In effetti il primo episodio conferma una sicurezza, non vedo l’ora di vedere il resto di questa stagione!