Homeland – 3×04 Game On 29


Homeland - 3x04 Game OnRipensate ai primi tre episodi di questa stagione di Homeland, concentratevi su  quelle cose che vi suonavano strane e analizzatele alla luce di quanto visto negli ultimi cinque minuti di Game On


Per esempio: perché Saul non si fa scrupoli ad usare Carrie come capro espiatorio nonostante il rapporto che li lega? Perché, strategicamente parlando, Saul e la CIA preferiscono ammettere di essere a conoscenza della relazione tra Carrie e Brody, rischiando dunque accuse di negligenza e collusione, piuttosto che negare alcun coinvolgimento? Perché l’agenzia decide di uccidere i sei fantomatici responsabili dell’attentato invece di catturarli e interrogarli, nonostante da morti non possano rivelare alcuna informazione utile?

Homeland - 3x04 Game OnLa risposta a tutte queste domande ce la fornisce proprio quest’ultimo episodio: Saul aveva orchestrato il piano perfetto. Presumendo che lo abbia illustrato alla sua involontaria complice soltanto durante la visita in ospedale che chiude il secondo episodio, alla fine torna davvero tutto. Eppure sentiamo che qualcosa non quadra. La settimana scorsa ci chiedevamo se a farci vivere la nuova stagione come una specie di presa in giro non fosse soltanto un presunto calo qualitativo, ma piuttosto il senso di smarrimento di fronte alla (inevitabile?) trasformazione della serie in qualcosa di diverso rispetto al passato. Ma che dire adesso, dopo un episodio che nonostante l’assenza di Brody ci fa rivivere in pieno le atmosfere del vecchio Homeland – tra pedinamenti, doppiogiochismi e colpi di scena? Dovremmo sentirci sollevati, ma siamo più spaesati di prima. Magari sarà che il plot twist, pur efficacissimo nel coglierci di sorpresa, ci lascia un po’ perplessi; o sarà che non sappiamo più che direzione vogliano dare gli autori a questa stagione (e alla serie in generale). Fatto sta che quando iniziano a scorrere i titoli di coda siamo così confusi da non capire nemmeno se quanto abbiamo visto ci è piaciuto o meno.

Homeland - 3x04 Game OnProvando a ragionare a mente fredda, io direi che questo episodio in termini di puro intrattenimento è comunque il migliore della stagione, proprio in virtù del suo ritorno un po’ sgangherato alle origini. Innazitutto è sicuramente il meno noioso dei quattro: seguire l’evoluzione delle indagini di Saul, le vicissitudini di una Carrie meno isterica e più pragmatica, nonché l’incontro con il singolare lobbista è più coinvolgente che vedere Brody comportarsi senza criterio a migliaia di chilometri di distanza o assistere all’ennesima crisi di nervi della protagonista femminile.  Dilungarsi troppo sull’analisi psicologica non funziona per Homeland, un po’ come abbiamo potuto constatare con The Walking Dead, per capirci. E questo perché ogni serie ha il suo linguaggio ed è attraverso il proprio, peculiare, modo di raccontare le cose che deve imparare a sviluppare una caratterizzazione convincente dei personaggi, e non dilatando i tempi della narrazione senza poi riuscire a dire (e a dare) nulla. Un episodio fantastico come Q&A ci ha detto molto di più di Carrie e Brody di quanto non abbiano fatto i primi tre di questa stagione messi insieme.

Homeland - 3x04 Game OnE poi ci sono quegli ultimi minuti a casa di Saul.
Pensare che un piano del genere, basato su una semplice intuizione, potesse andare davvero in porto richiede una certa sospensione dell’incredulità, ma sappiamo anche che Homeland non è mai stata una serie veramente realistica e sforzi in questo senso ce ne ha fatti fare più di una volta. Le premesse su cui si basa non sono dunque solidissime, ma tutto sommato la sequenza finale fa dignitosamente la sua parte (introducendo anche un possibile conflitto tra Carrie e Saul) e ci lascia lì a bocca aperta, un po’ esaltati, un po’ interdetti. Certo, tutta questa storia ricorda un po’ quella grande occasione mancata che è stata Prison Break e nello specifico la sua terza stagione, ovvero il tentativo – fallito – di rivitalizzare un concept  ormai irrimediabilmente stravolto (chi ha seguito la serie capirà di cosa sto parlando). Porre Carrie in questa situazione ha tutta l’aria di essere un’operazione molto simile, dato che si ricostruisce il contesto in cui si è mosso Brody nella prima e nella seconda stagione e lo si cuce intorno ad un altro personaggio. E’ come se gli sceneggiatori, non sapendo più che pesci prendere, cercassero di correre ai ripari in questo modo: forse la serie sta pagando le conseguenze di essere stata troppo frettolosa nel lasciare che la CIA smascherasse Brody fin dalle prime puntate della scorsa stagione, una scelta che all’epoca ci parve coraggiosa e degna di lode, ma che potrebbe aver segnato per sempre il destino dello show.

Homeland - 3x04 Game OnDico “potrebbe” perché, in realtà, Homeland non sembra volerci dare alcuna certezza. Pensavamo che avesse intrapreso un nuovo corso ed ecco che ci propone un episodio che va nella direzione opposta. Non c’è alcuna coerenza strutturale, e la prossima settimana potrebbe succedere tutto e il contrario di tutto. L’anno scorso, e forse anche quello prima, lo show aveva fatto dell’imprevedibilità una cifra stilistica, ma questa volta abbiamo la sensazione costante che ci sia qualcosa di sbagliato. E no, non stiamo parlando di Dana, la cui storyline già oltremodo insulsa è resa ancora più insostenibile dal fatto che il suo ragazzo potrebbe essere un assassino.

Stiamo parlando della natura stessa di Homeland e della strada che abbiamo imboccato con il finale della scorsa stagione, ovvero la più tortuosa che si potesse immaginare. Ormai tornare indietro è impossibile, ma più si va avanti e più si rischia di inciampare. Se riproporre situazioni già sperimentate può essere confortante per lo spettatore, il rischio di produrre una brutta copia di se stessi è davvero altissimo.

Voto: 7 –

NOTA
QUI trovate l’intervista allo showrunner che spiega le tempistiche del plot twist (possibili spoiler, se mai lo spiegheranno nello show); se volete commentare la puntata alla luce di questa intervista, iniziate il commento con “SPOILER INTERVISTA”
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Informazioni su Francesca Anelli

Galeotto fu How I Met Your Mother (e il solito ritardo della distribuzione italiana): scoperto il mondo del fansubbing, il passo da fruitrice a traduttrice, e infine a malata seriale è stato fin troppo breve. Adesso guardo una quantità spropositata di serie tv, e nei momenti liberi studio comunicazione all'università. Ancora porto il lutto per la fine di Breaking Bad, ma nel mio cuore c'è sempre spazio per una serie nuova, specie se british. Non a caso sono una fan sfegatata del Dottore e considero i tempi di attesa tra una stagione di Sherlock e l'altra un grave crimine contro l'umanità. Ah, mettiamo subito le cose in chiaro: se non vi piace Community non abbiamo più niente da dirci.


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29 commenti su “Homeland – 3×04 Game On

  • Mark May

    Mi dispiace ma credo di aver visto tutta un’altra puntata… Lasciando stare gli ultimi 5 minuti che meritano un discorso a parte, la puntata era stata la migliore di questa stagione ugualmente fino a quel momento(anche se nulla di straordinario, sia chiaro). Io non ci ho visto per niente scelte che sospendono la credulità (va bene che si parla di spionaggio e controspionaggio e che forse l’incontro tra il lobbista e Carrie è stato troppo frettoloso, ma neanche un pazzo potrebbe credere che qualcuno si faccia rinchiudere e prenda medicine così tanto per divertimento) e sono convinto che il piano architettato da Saul e Carrie fosse antecedente al loro incontro in clinica (quel “fottiti” che suonava così banale e straniante in quell’episodio assume tutt’altro significato alla luce di quanto accaduto in questa puntata).
    Sinceramente io sono rimasto ESTASIATO da questo episodio: è verissimo che venivamo da 3 bruttissime battute d’arresto, ma credo che proprio grazie a quelle sono riuscito ad apprezzare ancora di più questo plot twist, quando Carrie ha vuotato il sacco a Saul ho esultato stile gol nella finale dei mondiali, e non era solo lo shock per la sorpresa, era il fatto che tutto quanto avevamo visto prima era VOLUTAMENTE strano, straniante, irriconoscibile, e serviva a disorientarci per bene dandoci poi questo colpo finale (probabilmente con lo stile delle prime 2 stagioni avremmo capito subito che Saul e Carrie erano in combutta, invece così è stato semplicemente disarmante). C’é stato un momento dopo la terza puntata in cui pensavo veramente di dover dire addio ad Homeland e a quello che era e loro VOLEVANO ciò,ci hanno lobotomizzato per 3 puntate e ci hanno fatto uscire dal manicomio insieme a Carrie.
    Ultima nota da spendere per Patinkin/Saul: lo apprezzavo già ai tempi di Criminal Minds ma alla luce di questo episodio mi viene da dire che siamo davanti ad un mostro…
    Puntata stratosferica, questa entra nella mia top 5 di serie.

     
    • xfaith84

      se l’accordo tra Saul e Carrie è stato preso prima di tutto, la scena in cui Carrie guarda la dichiarazione di Saul DA SOLA e ci rimane malissimo piangendo e incavolandosi non ha il minimo senso. Se io ho un piano fingo davanti agli altri, non a favore di camera!
      E se è avvenuto invece in ospedale cosa dovremmo pensare, che già che Carrie era lì Saul ha avuto l’idea geniale e lei l’ha accettata in quelle condizioni?

      Detto questo, io sono ancora molto dubbiosa. E’ vero che molte cose così tornano, ma percepisco una forzatura atroce nell’essere arrivati a questo punto in questo modo. Vedremo con le prossime, in ogni caso finché non si chiarisce quando è avvenuto l’accordo tra Carrie e Saul il tutto assume le dimensioni di una questione gestita un po’ malaccio. Il fine, che pure è interessante, non giustifica il mezzo se questo ha delle falle nella costruzione, a mio parere.

       
      • Mark May

        Sono assolutamente convinto che l’accordo con Saul sia precedente al suo approdo in manicomio (ricordate bene quel “fottiti” detto in QUEL modo specifico a Saul che a posteriori ha senso solo se lei sapeva già tutto), detto questo può essere benissimo essere stata fatto dopo la dichiarazione in tribunale. Però io credo che sia stato fatto precedentemente, secondo me è un accordo che prevede altra gente oltre Saul e Carrie (perché non il senatore?) e che è stato fatto temporalmente PRIMA dell’inizio della terza stagione. Sulla reazione di Carrie da sola è ovvio che i dubbi vengono, ma la si può spiegare benissimo come una reazione DOVUTA più che voluta, nel senso che l’essere in una posizione così delicata e sotto probabile controllo 24/7 lei DEVE comportarsi come se fosse arrabbiata con Saul, anche per depistare eventuali dubbi da parte dei terroristi (la telefonata al padre in questo episodio è simbolica). Poi vorrei rivedere la scena perché mi sembra che lei non insulti Saul ma inizi a piangere a dirotto, il che potrebbe essere visto anche come uno “sfogo” prima dell’inizio di questa “partita”.
        Sul ritenere queste 3 puntate un mezzo non giustificabile per questo fine (la quarta puntata) non sono d’accordo; non perché abbia ritenuto i primi 3 episodi all’altezza di Homeland perché eran veramente brutti, quanto perché non vi sono falle nella costruzione, ma solo nel linguaggio. Ci hanno volutamente sviato, hanno distolto la nostra attenzione da ciò che era importante, ci hanno addormentato per poi darci un colpo tutto in una volta; capisco che possa non essere condivisibile come atteggiamento, però secondo me la falla nella costruzione di cui parlate è il mezzo con la quale hanno raggiunto questo fine. Capisco che possa suonare come una giustificazione da parte di un fan che ragiona col cuore più che con la testa, però io ho avuto questa impressione, e credo che se il resto della stagione si manterrà ai livelli delle altre 2 il mio ragionamente così strano non sia del tutto sbagliato.

         
        • xfaith84

          ma io sarei la prima ad essere ben contenta se questo twist avesse delle basi solide eh, indipendentemente dal fatto che a mio avviso i problemi grossi di homeland rimangono: se togli carrie e brody insieme, c’è la noia e poco altro.
          tolto questo, che quindi è un problema della serie in generale e si è solo manifestato ora perché beh, hanno deciso di svoltare senza costruire meglio i personaggi prima, quello che dici sulla reazione di Carrie non mi convince proprio per niente. La reazione di fronte al filmato ed è di delusione e di sorpresa.
          http://img802.imageshack.us/img802/2470/20y5.jpg
          Lei è sul suo letto, guarda Saul e come sente la sua dichiarazione è sinceramente stupita e incazzata, altroché. E pensare che lo faccia perché ha paura di essere sorvegliata non regge, se no tre quarti delle cose che ha fatto in casa non avrebbe dovuto farle XD

          Ripeto, se fosse stato tutto pianificato dall’inizio – pre terza stagione – io ne sarei solo che contenta, però se mi seminano momenti come questo non si può nemmeno fare finta di niente. Poi io personalmente credo che anche il percorso che porta al più grande twist della storia debba essere scritto bene e interessante non solo se lo si riguarda “col senno di poi”, ma anche mentre lo si guarda, e questo a mio avviso con Homeland non è accaduto. Sto avendo ormai troppo spesso la sensazione che si punti tutto sul grande colpo di scena e che il “come ci si arriva” venga trattato con leggerezza.

          Parlando anche di Dana, ad esempio, non sappiamo ancora se e come la sua storyline assumerà un’importanza, quindi posso sospendere il giudizio se si parla della sua reazione relativa alla figura del padre, ma non posso in alcun modo giustificare le scene INUTILI di lei con ‘sto tizio mentre limonano duro per 5 minuti di fila. C’è un limite a tutto!
          Insomma.. vedremo come eventuali (si spera!) spiegazioni si incastreranno nella storia, ma per ora per me è assolutamente poco convincente e rientra nel (non nuovo) metodo di Homeland “ti stupisco con il colpone di scena, dimentica il resto”.

           
        • martanna

          And the other part of this relief is that Saul wasn’t selling her out.
          He was clearly the one who leaked the information to the committee about her having an affair with Brody (Damian Lewis) But she was aware that was going to happen. It didn’t diminish the power of it actually happening in front of a national audience. So when she’s reacting to what Saul’s saying, she’s reacting to what it really means, that this is what it feels like. You go back and watch it again. We spent a lot of time with Claire on the set making sure both [ways of viewing the story] were playing.

           
        • xfaith84

          Ciao Martanna, visto che ti sei limitata a copincollare parte dell’intervista senza commentarla provo a dedurre cosa volessi dire.

          Come noterai leggendo i commenti qui sotto, l’argomento è stato trattato proprio partendo dall’estratto da te riportato, che abbiamo tutti letto e di cui stiamo discutendo.
          Il punto è che è ovvio che Gansa difenda il suo lavoro ed è altrettanto ovvio che lui possa dire quello che vuole, ma tra voler fare una cosa e poi riuscire a farla effettivamente spesso ci passa molto.
          Per me il fatto che abbiano passato molto tempo sul set per “rendere con quell’espressione entrambe le reazioni” non è un’attenuante ma un’aggravante, se poi il risultato è solo ed unicamente quello di sorpresa.
          Ripeto, sono la prima a preferire l’idea che ci sia una spiegazione alle prime 3 puntate piuttosto che il vuoto cosmico, ma questo non può giustificare una scena che è stata girata in modo non “fuorviante, ma buono” ma “fuorviante e poco onesto”.

           
        • Francesca Anelli L'autore dell'articolo

          La sospensione dell’incredulità deriva dal fatto che è tutto incastrato alla perfezione ma parte da una semplice intuizione, un’intuizione che poteva BENISSIMO rivelarsi errata. Chi garantiva a Saul che Javadi si sarebbe fatto vivo con Carrie? Era solo un’ipotesi. Poi, è chiaro, la maggior parte dei colpi di scena richiede questo esercizio da parte dello spettatore, dato che senza una buona dose di culo i piani orchestrati dai protagonisti di film e serie, per quanto geniali, nella realtà non potrebbero mai funzionare perché soggetti a troppe variabili. E’ un gioco al quale prendiamo parte volentieri, e come te, anche io sono saltata sulla sedia quando ho sentito Carrie rivelare tutto a Saul e ho capito che si erano messi d’accordo. Ho sorriso per circa 30 secondi e poi sono rimasta lì confusa, interdetta.
          Piccolo appunto: secondo me questo è un piano che deve necessariamente essere stato escogitato solo da Saul e Carrie, al massimo Dar Adal e i collaboratori della CIA. All’esterno non può esserci nessuno perché è un’operazione che senatori e altri organismi di controllo non approverebbero mai, proprio in un momento così delicato per la CIA. Come per Brody, l’azione si svolge in segreto perché fuori da ogni protocollo. O almeno, lo spero, perché sennò sì che diventa inverosimile, a mio parere. Tra l’altro, trattandosi proprio di un’operazione rischiosissima, coinvolgere persone esterne all’agenzia è una cosa assolutamente sconsiderata anche ammettendo che sia tutto regolare. Insomma, per me è super segreta.

           
  • Attilio Palmieri

    Rivedendo la puntata mi sono convinto che il tutto è stato escogitato dall’inizio, prima che Carrie andasse in ospedale. Ciò non vuol dire che sia stato fatto bene, anzi, sono troppe le cose su cui lo spettatore deve passar sopra. La scena di Carrie che guarda la TV potrebbe giustificarsi con il dolore sincero che prova a essere in ogni caso bombardata mediaticamente e essere messa alla berlina, indifesa e trattata da tutto il mondo come una pazza. Nonostante tutto sia stato programmato, è possibile che lei ci soffra, è umano.
    Da questo punto di vista tutto sembra tornare. Non è il mio modello di narrazione preferito, anche perché si basa su un colpo di scena forte, sensazionalistico. Tuttavia letta così mi sembra abbastanza coerente, fermo restando l’equilibrismo ben spiegato dall’ultimo post di Francesca.
    Ciò che più disturba è che in questa divisione geografica Dana debba fare le veci del padre e le si debba dedicare così tanto spazio. Sono pochi li spettatori al mondo che desiderano la sua presenza sullo schermo. A questo punto che Showtime faccia Showtime e ci faccia vedere la madre che si diletta con Mike giorno e notte.

     
    • xfaith84

      ragazzi, seriamente, riguardatevi la scena della premiere. se avessero voluto mettere un minimo di ambiguità avrebbero messo tutte le facce tristi del mondo, tranne quella sorpresa e delusa. non scherziamo… la faccia di carrie non è quella di chi soffre, è di chi non se l’aspettava proprio.
      se davvero si sono accordati sin dall’inizio questa scena è stata sbagliata nella resa e non ci sono scusanti, riguardare per credere. in tal caso la troverei una completa mancanza di rispetto nei confronti del pubblico, a cui vengono dati indizi contraddittori senza alcuna remora. giuro, sto sperando che piuttosto si siano accordati in ospedale!

       
    • Francesca Anelli L'autore dell'articolo

      Sai, io continuo a credere che non sia così. Mi sembra troppo assurdo. Capisco lo sconforto nel vedersi messa alla berlina, però una cosa è restarci male, una cosa è esserne sorpresa! Alla fine della prima puntata Carrie mi ha dato la chiarissima sensazione di una che cade dal pero, che non se l’aspetterebbe mai un simile tradimento. Insomma, per me il momento in cui le rivela il piano è solo dopo essere entrata in ospedale, e questo magari per garantire una reazione realistica (anzi reale) di Carrie alla “reclusione”. E’ una cosa anche più interessante perché crea un conflitto tra Carrie e Saul, ovvero: mi hai messo qui con l’inganno, mi hai fatto subire un trattamento terribile da stampa, medici e famiglia e solo DOPO, quando io non posso più rifiutarmi, mi riveli il tuo piano. E’ una cosa atroce, che crea spunti narrativi affascinanti. Poi, Homeland fa un po’ quello che vuole, per cui potrebbe essere benissimo tutt’altra la verità.

       
  • Attilio Palmieri

    In nessun caso è soddisfacente. Saul non può abbandonare Carrie all’improvviso e in pubblico. è tutto sbagliato, compresa l’interpretazione di Carrie. L’unico interesse della serie in questi casi è fare il plot twist ad effetto e coprire tanti piccoli errori con l’onda d’urto del cambio di paradigma che ai più fa dire “che genialata”, ma che sotto sotto nasconde tanta imprecisione e faciloneria.

     
    • Francesca Anelli L'autore dell'articolo

      Guarda, sul fatto di Saul non saprei. Il loro rapporto io l’ho sempre visto come strano, e soprattutto lui mi è sembrato sempre un po’ insofferente nei confronti di Carrie (una delle cose che hanno reso Saul ai miei occhi il personaggio migliore di tutta la serie). Il tradimento per salvare l’agenzia non mi ha fatto storcere troppo il naso, se devo essere sincera. Alla fine non è soltanto una questione di alti e bassi, sono proprio le basi su cui si fonda la loro amicizia ad essere da sempre un po’ traballanti. Ovviamente per me, eh.

       
  • Michele Hume

    [SPOILER INTERVISTA]

    Secondo me non c’è niente di scandaloso o da Oh my God I’m not seeing this show again.
    Intanto aspettiamo il prossimo episodio prima di fasciarci la testa. Magari scopriamo che erano d’accordo su modalità diverse da quelle poi messe in pratica, o che Carrie ha accettato quasi “costretta” e che quindi era comunque incazzata per quello che le stava facendo fare (questo spiega il “Fuck you” del secondo episodio, e in parte la reazione della premiere che può essere letta come un “oddio non sta succedendo per davvero, oddio la mia vita è al centro di un caso mediatico. Non voglio, non voglio”). Sta vedendo pur sempre la propria vita fatta a pezzi in tv, un prezzo forse troppo alto da pagare per lei. Lì per lì, magari, sperava quasi che Saul non lo facesse. Ci si può vedere paura in quegli occhi.

    Non voglio difendere troppo, la reazione andava fatta meglio: potevano farla benissimo solo incazzata, senza nessuna tendenza alla sorpresa, e non ci saremmo comunque accorti di nulla. Cioè non mi sembra una tragedia, ma solo una scena che andava fatta meglio.

    Detto ciò spero chiariscano nel prossimo episodio. Magari con una Carrie che contesta qualcosa riguardo la testimonianza di Saul.

     
    • Francesca Anelli

      SPOILER INTERVISTA

      Capisco che sia il caso di aspettare, però io la trovo comunque un’operazione scorretta. Non si tratta di depistare lo spettatore, qua si tratta di proporre cose improbabili, tiratissime, solo per farci arrivare alla fine della puntata con la mascella a penzoloni. Non si fa così. Non è questo il modo giusto di scrivere un plot twist. Quando Gansa dice “beh, forse potevamo evitare di tirarla per le lunghe e fermarci una puntata prima, ma vabbè, ormai è andata” viene voglia di prenderlo a calci: ci sta dicendo che hanno scritto questi episodi senza un minimo di cura, in maniera svogliata. E la cosa più seccante è che poteva essere una roba memorabile. Poi il fattore Prison Break rimane comunque, anche se per quello dobbiamo davvero aspettare un po’ prima di parlare…

       
      • Michele Hume

        Sulla senzazione-prison-break ti dò ragionissima. Un reboot al contrario sarebbe davvero uno scempio. Ho fiducia, però, che non sarà così.

         
      • xfaith84

        SPOILER INTERVISTA

        Sono d’accordissimo con Francesca. “Aspettare l’episodio prima di fasciarci la testa” potevamo dirlo fino all’uscita dell’intervista, in cui abbiamo la conferma che Carrie sapeva tutto dall’inizio, ora c’è solo da prenderne atto. E prenderne atto vuol dire anche essere onesti con quello che viene trasmesso, e cioè “una faccia sorpresa e allibita davanti alle dichiarazioni di Saul”. Ora, qui si aprono due punti:
        – nell’intervista lo showrunner dice espressamente che lui e la Danes hanno passato molto tempo per fare in modo che venissero espressi “entrambi gli aspetti della storia” e questo non è vero, o perlomeno non è stato espresso assolutamente. Di più! La sorpresa di Carrie è stata funzionale al primo colpone di scena della stagione, cioè proprio la chiusura della premiere. L’operazione è quindi ingannevole in modo duplice: non hanno voluto forzare la mano su un’ambiguità necessaria perché al momento era importante solo il cliffhangerone, il che mi dispiace ma rientra nello schema che sta adottando Homeland da un po’ di tempo a questa parte.
        – il modo in cui si arriva ad un colpo di scena è F-O-N-D-A-M-E-N-T-A-L-E, fosse anche una singola scena come in questo caso; e sì, è un problema, perché non stiamo parlando del filmetto del liceo, ma di una serie tv che vince vagonate di premi e che è sulla cresta dell’onda. Io da una serie del genere mi aspetto che tutto torni, non che il tutto venga sacrificato al plot twist di turno; ecchecavolo, non è un caso che in questi giorni le reazioni più comuni non siano “cheffigata” ma “sento puzza di bruciato”. Chiaro è che se poi si aggiunge, come ricordava Francesca, un “sì, forse l’abbiamo tirata un po’ per le lunghe” allora non sai manco che stai a scrivere… Una serie che opera una svolta del genere, una serie come Homeland che fa un’operazione di questo tipo, non deve essere attenta, deve esserlo il doppio, e qui non sta dimostrandone nemmeno la metà.

         
  • Mark May

    SPOILER INTERVISTA

    Secondo me state sbagliando il punto della situazione… lo ammette anche Gansa nell’intervista: “my favorite magic tricks were always the ones where the magician makes the audience think he’s made a mistake. Then at the end of the trick you realize the magician has been ahead of you all the time. I hope we came close to that.”

    Quello che vuole dire è che tutto quello che han fatto vedere in quelle 3 puntate conta meno di 0… è inutile andare a cercare il momento in cui la storia potrebbe non reggere col plot twist, l’unica cosa che contava era farci credere che stavano sbagliando tutto e farcirealizzare che era tutto un trucco, PUNTO. Tutto il resto sono teorie che lasciano il tempo che trovano, è certamente importante come e quando Carrie e Saul si sono messi d’accordo, ma la cosa fondamentale era la forma da dare a questo “finale”. Poi se credete che abbiano sprecato e buttato via 3 puntate e 3 ore di pellicola posso anche essere d’accordo, ma ripeto con 3 puntate belle non avrebbero ottenuto lo stesso risultato.

     
    • xfaith84

      SPOILER INTERVISTA

      io capisco quello che dici quando sostieni che “con 3 belle puntate non si sarebbe ottenuto lo stesso risultato” e posso essere d’accordo sul fatto che vedere qualcosa di “strano” e poi scoprirne il motivo sia una bella sensazione.

      MA: questo non dà autorizzazione a fare quello che si vuole. Una persona che da sola ha una reazione e poi si scopre che invece era complice, è un esempio di PESSIMA scrittura e PESSIMA relazione col pubblico. Questo perché c’è un legame tra ciò che viene mostrato e lo spettatore, ci sono delle regole di fondo (banalmente, qui non mi aspetterei mai di vedere qualcuno volare, in Ouat sì) e in una serie realistica l’accordo di base è che una persona se è da sola non mente, perché c’è una quarta parete che la divide dal pubblico e quindi è davvero davvero da sola.

      Quella scena invece è stata fatta ad uso e consumo nostro, non c’erano interazioni con altri: per questo motivo, non si può semplicemente bollare come un “magic trick”, perché il magic trick è la cena del Sesto Senso, che riguardi e dici “cacchio, hanno ragione loro, non l’avevo notato”, non questa, che è chiaramente messa lì per depistare solo ed unicamente noi. Ripeto, ci vuole correttezza nel racconto, se poi si vuole sbracare solo perché si punta al risultato facciano pure, ma io mi permetto di dissentire.
      La conclusione però è che ad oggi parecchia gente, tra cui anche critici, si sta facendo queste domande, io fossi in Gansa un paio di dubbi me li farei venire.

       
  • Giuseppe

    Concordo pienamente con la recensione e il paragone con Prison Break ci sta tutto. Come dite anche voi l’mprevedibilità deve comunque seguire uno schema perché se è messa lì a caso lo spettatore se ne accorge. Insomma le crepe ci sono, a mio avviso avrebbero potuto fare una serie di 2-3 stagioni e poi chiuderla, invece andando per le lunghe mi sa che peggiorerà.

     
  • SerialFiller

    Per me la puntata è appena sufficiente nel complesso. Hanno rivitalizzato la stagione con questo colpo di scena e questo ci voleva dopo le prime 3 noiosissime puntate ma secondo me il colpo di scena fa davvero acqua da tutte le parti.
    Quando Saul e Carrie si sono accordati? Se lo hanno fatto all’inizio allora non ha senso che Carrie piangesse davanti alla tv. Sr lo hanno fatto dopo allora non avrebbe senso il fuck you rivolto a Saul. Se lo hanno fatto dopo ancora allora non avrebbe senso l’estrema agitazione di Carrie. E queste sono le falle meno evidenti. Il deliro lo raggiungiamo su 2 cose: tutto si basa sulla possibilità che l’architetto dell’attentato in persona vada da Carrie e tutto si basa sul fatto che Javadi stesso scavalcjìhi la CIA e liberi Carrie. Ma la cosa pià assurda a mio avviso è un altra e nessuno l’ha menzionata ancora… Cosa se ne farebbe esattamente Javadi di un agente della CIA bipolare, licenziata, nella blacklist del governo, senza passaporto e senza alcuna voce in capitolo all’interno dello spionaggio americano e senza alcun accesso alle informazioni? Carrie ipoteticamente non potrebbe mai sapere nulla di tutto ciò, ergo perchè prodigarsi per farla uscire e portrla dalla propria parte?
    E tutto questo riguarda il alto positivo della puntata.
    Vogliamo parlare di Dana? 20 minuti a sfracassarci i testicoli con questa imbecille?!!! Dopo aver investito una povera donna l’anno scorso oggi ancora si prodiga in guide alla need for speed? e poi esattamente cosa ci interessa di lei? Non va, non capisco questi trionfalismi anche questa puntata è stata mediocre e piena di buchi e sinceramente ritiro la sufficienza. Voto 5,5

     
    • Francesca Anelli

      Guarda, ci ho pensato anche io appena ho visto la scena. Ma poi mi son detta: vediamo. E mi sono concentrata sul resto. Per quanto riguarda la questione “reazioni di Carrie”, non credo che la sua agitazione, tra tutti gli appunti che si possono fare, indichi davvero una falla nella costruzione del plot twist, anzi è l’unica cosa che da questo punto di vista quadra ancora. Perché alla fine Carrie è bipolare, e viene rinchiusa in un posto che farebbe impazzirr chiunque. Anche se lo ha fatto consapevolmente (o no, per saperlo ti conviene leggere l’intervista) si tratta sempre di una realtà difficile da sopportare.

       
  • Simone

    Anche io come Faith ho avuto la sensazione di forzatura enorme,come un tentativo di portare sui binari una serie che dopo le prime 3 puntate poteva essere benissimo buttata nel cesso.
    Non c’è stata dato nessun tipo di segnale che la storia potesse prendere questo risvolto,un fulmine a ciel sereno che come tale perde credibilità,non tanto per quanto riguarda la verosimiglianza della storia,ma per la narrazione!
    Secondo me avrebbero dovuto prepararci ad un POSSIBILE risvolto del genere,giusto per dare un senso alle prime 3 puntate!

     
  • Shadow Meister

    SPOILER INTERVISTA (ma è necessario anche adesso?)
    Ho appena visto l’episodio, ma, essendo un po’ stupidino, non capisco molte delle vostre elucubrazioni sugli eventi. Ho letto tutti i commenti e cercato di capire, ma, escludendo il discorso delle scene con la Danes da sola, visto che poi te lo spiega quando dice “she’s reacting to what it really means”, che comunque per me vuol dire tutto e niente (anche se forse abbiamo frainteso nella sua personale interpretazione del momento, ergo potrebbe non averla recitata al meglio, ma questo è opinabile), e il fuck you che abbiamo capito essere più che altro una semplice esternazione perchè comunque Carrie sta andando fuori di testa, io non ho capito bene come cavolo spiega il discorso di Mira quando dice:

    Q: But then what are we to make of Carrie going to Saul’s house all agitated looking to confront him after he made that revelation?
    A: She was going back to talk to him about it. And since she didn’t find him there and only Carrie and Saul are playing this, she has to play a role for Mira.

    Cosa intende con “she has to play a role for Mira”?

     
    • Federica Barbera

      vado a spanne visto che è passato un po’ di tempo, ma credo sia per questo: solo Carrie e Saul sapevano del piano, e quindi Carrie ha avuto un confronto acceso con Saul in quell’occasione solo perché, essendo presente anche Mira, dovevano fare la scena di quelli ai ferri corti per non farle sospettare nulla – se no avrebbe capito che avevano un piano.
      quindi lei sta “recitando un ruolo” (quello di quella incavolata con Saul) “per Mira”, solo perché c’è lei.

       
  • Alberto

    Ragazzi, io sto guardando la season 3 oggi, a distanza di quasi due anni da voi e quindi non fregherà nulla a nessuno, ma voglio dirvelo lo stesso (anche perchè fra i critici della stagione c’è pure Federica Barbera, solitamente l’estensione al femminile della mia mente seriale, qui purtroppo staccatasi da me in modo doloroso 😀 ):
    Riparto, dunque: Ragazzi, ma come fate a non aver fiducia nei fuoriclasse della sceneggiatura che stanno dietro Homeland?
    Vi dico questo (anche rischiando di dovermi mordere le dita se il prosieguo della stagione dovesse deludermi) perchè davvero non è possibile che dopo le prime puntate (perfette nel loro doppio ruolo di transizione narrativa/depistaggio voluto dagli sceneggiatori) si leggano cose assurde come: Homeland è morto, che delusione, noia mortale etc.
    Davvero, come è possibile? Eppure siete tutti critici solitamente attenti, anche assai acuti…
    Non capisco proprio come l’incredibile capacità di Gansa e soci di creare 2 stagioni formidabili (per intrecci narrativi già difficilissimi da concepire e poi cuciti con enorme maestria nella maggior parte dei passaggi) fosse già stata dimenticata, svenduta dopo 2-3 puntate…. è una clamorosa leggerezza che da Seriangolo non mi sarei aspettato, detto sinceramente e in amicizia. 🙂

    Io sono molto sensibile ai colpi di scena non esagerati: concordo con Federica, devono SEMPRE essere plausibili, è troppo comodo stupire lettore o spettatore con una svolta forte ma narrativamente insensata.
    Questo però non è il caso: Gansa ha escogitato un trappolone che si sposa ALLA perfezione con i caratteri e lo stile operativo di Saul e di Carrie.
    Saul, sempre sornione e con una buona dose di enigmaticità presente sin dalla prima stagione, una volta al comando della CIA pare inerme, indeciso, quasi inadeguato. E invece la sua mente raffinata stava soltanto entrando nella parte del Capo e al contempo coltivando un piano sottilissimo per trovare i colpevoli della strage all’insaputa anche di chi gli sta vicino … un piano che però non aveva la minima certezza di andare in porto, e che aveva bisogno di una persona capace di andare oltre i limiti umani di sopportazione psicologica, ovvero la nostra Carrie.
    Per avere qualche speranza, il piano prevedeva infatti di distruggere la professionalità e minare anche la vita privata Carrie, al punto da suscitare l’interesse per lei nella controparte, cioè il nemico che saul vuole stanare.
    Io ancora non so quando Carrie e Saul avessero definito questo piano. Ma quel Fuck you di Carrie a Saul all’ospedale, umanissimo, è comunque a posteriori un capolavoro. Carrie, gonfia e balbettante per i farmaci, si era ormai pienamente resa conto di cosa comportasse per lei il loro piano, e pur non volendolo tradire si sentiva disperatamente persa.
    Carrie è così, per il lavoro farebbe di tutto, lo sappiamo. Ma le durissime prove fisiche e psicologiche che sa intraprendere per ottenere ciò di cui si ha bisogno non significa che non la possano portare spesso al crollo emotivo, anche perchè comunque bipolare lo è già, no?
    Ecco perchè l’inganno narrativo non c’è. E’ un colpo di scena d’effetto ma possibile, realistico visti i soggetti in gioco.
    E la stessa scena di Carrie, che alla fine della prima puntata si sorprende delle parole di Saul di fronte al Gran Giurì, la trovo altrettanto “possibile”: abbiamo già visto più volte Carrie partire a testa bassa verso un obiettivo senza curarsi troppo delle conseguenze per lei… e quando il gioco inizia CONCRETAMENTE, con Saul che al microfono oltretutto non fa sconti e la fa chiaramente passare per una traditrice della Patria e una menzognera totale, come potrebbe non avere un momento di commozione? Perchè questo è: quel volto di Carrie tremolante e con le lacrime agli occhi racconta la delusione e la sorpresa per questa sua sostanziale incapacità di prevedere le conseguenze per se stessa quando decide di fare qualcosa per il suo lavoro.
    Ribadisco: questo aspetto è sempre stato una costante caratteriale di Carrie.
    Gansa e soci l’hanno usato alla grande. Attraverso l’immenso patrimonio di enigmaticità di un personaggio immenso come Saul.

     
    • Federica Barbera

      Dunque, considera che son passati 2 anni e che, con quelle 40/50 serie all’anno che vediamo, ricordarsi tutti i passaggi è praticamente impossibile XD
      Non condivido (ovviamente, visto che avevo già argomentato a suo tempo) la questione della scena girata a casa di Carrie. Il suo essere instabile non può essere una giustificazione per tutto, quella scena per me rimane girata in modo orrendo solo perché faceva figo finire la puntata così. Ricordo benissimo come la trovai, col senno di poi, una scelta davvero irrispettosa nei confronti del pubblico, perché purtroppo la ricerca spasmodica del colpo di scena era diventata più importante della coerenza narrativa e soprattutto dei personaggi.

      Senza approfondire troppo perché non ricordo davvero molto nel dettaglio, mi permetto solo di dissentire dal tuo ragionamento per cui siccome Gansa & co hanno fatto due belle stagioni allora non si può criticare la terza. Non si tratta di leggerezza, si tratta di fare critica: per me puoi essere il genio della serialità televisiva ma se fai idiozie le stai facendo e basta, la fiducia non può essere un termine di giudizio; così come, se sei un cane a scrivere ma poi sforni la stagione migliore di sempre, son ben contenta di riconoscerlo. Non voglio e non posso spoilerarti nulla delle puntate successive. Ti dico solo che la stagione 3 e la 4 hanno avuto due tipi di esiti molto diversi, non ti dico in che direzione (se positiva la prima e negativa la seconda o viceversa) per non influenzarti, ma credimi se ti dico che è stato riconosciuto, in entrambi i casi. La fiducia non c’entra, ecco 😉