American Horror Story – 3×08 The Sacred Taking


American Horror Story - 3x08 The Sacred TakingGiunto all’ottavo episodio, American Horror Story prova a dare uno slancio alla propria narrazione, proseguendo nella sua girandola di vita e di morte, in un contesto sempre più spettrale. E mentre prosegue la caccia alle streghe e quella alla nuova Suprema, continua anche la caccia al senso di questa stagione.

In una serie in cui tutti muiono, ma mai davvero fino in fondo, American Horror Story porta avanti il proprio folle marchio di fabbrica, continuando a rompere gli schemi (narrativi e stilistici) in un miscuglio sempre debordante e mai prevedibile.

American Horror Story - 3x08 The Sacred TakingTuttavia, rispetto al passato e nonostante questo episodio mostri un netto avanzamento in termini di trama, la stagione sembra continuare a girare a vuoto, a smarrirsi nell’inutilità (o nella piattezza) di alcuni personaggi che non riescono a bucare lo schermo, se non, talvolta, per la bravura del proprio interprete (no, Taissa Farmiga, non è il caso tuo). Non per altro, l’episodio raggiunge il suo momento migliore nella lunga sequenza del “decadimento” di Fiona, quando la regia si esalta e con essa anche il volto di Jessica Lange, ancora una volta trascinatrice della baracca. Per quanto accattivanti, nemmento una Misty Day o una Marie Laveau riescono infatti a rimanere scolpiti nell’immaginario dello spettatore, perlomeno non come aveva fatto l’anno scorso, già a questo punto della storia, “gente” come Suor Jude, Lana Winters, il Dottor Arden e Mary Eunice (solo per citarne alcuni).

American Horror Story - 3x08 The Sacred TakingIl nodo centrale è forse proprio nella stregoneria, uno dei motivi che rendono questo episodio uno fra i migliori di questa stagione. Finalmente si respira infatti “aria di Salem”, la cui storia torna prepotente durante il rito orchestrato da Cordelia e dalle sue allieve. Non che certo si pretenda un trattato di storia, ma troppo spesso la sensazione è stata che poco sarebbe cambiato se al posto delle streghe ci fossero state maghe, fate, o degli X-Men. Laddove la Murder House e l’Asylum fornivano un focus forte (ogni personaggio nel manicomio recava in sé anche un piccolo aspetto dello specifico periodo storico), qui non sembra esserci invece un contesto e un tema ugualmente potente a dare forza alle immagini prodotte dalla mente di Ryan Murphy. Dal conflitto razziale, alla città New Orleans, passando per il voodoo, tutto è appena accennato, senza ergersi a protagonista per dare lustro a chi questo mondo lo abita.

American Horror Story - 3x08 The Sacred TakingQuello che manca è un’evoluzione che renda i protagonisti qualcosa di più che marionette al servizio della storia (leggasi il repentino e immotivato cambio di fronte di Queenie). Quella che questo episodio sembra indirizzare verso strade più interessanti è solo Cordelia, forse l’unica ad avere avuto una vera e propria crescita dall’inutilità iniziale che l’aveva caratterizzata. Gli altri sembrano tutti in balia degli eventi, con le allieve del Coven impegnate in opinabili battibecchi, o semplicemente ferme ad aspettare che la nuova Suprema si manifesti. Perlomeno, in questo episodio provano a fare qualcosa, ma Fiona mette subito tutto a tacere e il centro della questione delle nostre teenager torna ad essere quello di inutili pene d’amore.

American Horror Story - 3x08 The Sacred TakingQuesta terza stagione poteva essere un’interessante analisi dell’universo femminile attraverso il tema della stregoneria e dell’orrore, ma troppo spesso non si è andati oltre un femminismo spicciolo e di bassa lega, che tra l’altro, molto superficialmente, continua a dipingere il mondo maschile come popolo di cornificatori, succubi di madri, pazzi omicidi, quando non oggetti sessuali di fanciulle in tempesta ormonale. Non che il mondo delle donne se la passi meglio, ma nessuno dei personaggi ha con sé quella carica malata ed estrema che altri possedevano nelle precedenti stagioni, dove anche lo stereotipo era riletto in una chiave assolutamente inedita, spinto verso orizzonti magari rischiosi, ma spesso vincenti.

American Horror Story - 3x08 The Sacred TakingIn questo episodio si esalta ancora di più la contrapposizione tra vecchiaia e gioventù, tra adulti che non vogliono lasciar appassire il fiore degli anni e giovani che spingono per sbocciare e prendere il posto che spetta loro. Eppure, tutto scorre in maniera piatta, nell’indifferenza, colpa anche di un’impostazione più glamour (così Ryan Murphy aveva definito la stagione) che ha svuotato la serie di ogni suo aspetto dissacrante (tranne qualche rara eccezione). E così finisce che la testa mozzata di Kathy Bates, più che sorprenderci, non fa che ricordarci lo spreco di un’attrice che, a parte qualche flashback riuscito, nell’economia generale sembra inutile come il resto del cast. Certo, funziona comunque la messa in scena, così come la regia (sebbene alcuni stilemi inizino a farsi troppo ripetitivi), ma nonostante qualcosa si muova, tutto ha ancora troppi pochi sussulti.

Voto: 6,5

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