Person of Interest – 3×13 4C 3


Person of Interest - 3x13 4CDopo un trio di episodi al cardiopalma, la serie di Jonathan Nolan si prende del tempo per permetterci di respirare e per rimettere al proprio posto alcuni tasselli fondamentali. Lo fa con una puntata di grande fattura che ha il merito di porre al centro della narrazione nuovamente i due protagonisti originari e collegando le avventure della Macchina con i temi della società contemporanea.

Nelle scorse recensioni era stato più volte lamentato un allontanamento di Reese e Finch, in buona parte dovuto all’ingresso di Root e Shaw tra i regular della serie. Questo distacco viene, se non colmato, quantomeno analizzato e reso centrale in una narrazione che nelle ultime puntate si era – brillantemente – dedicata più alla trama effettiva che ai personaggi (sebbene con le dovute eccezioni).

Come dicevo, quindi, largo spazio a Finch e Reese, con in mezzo quell’entità sempre più complessa ed autonoma che è la Macchina. Come rare volte sinora, infatti, Essa interviene personalmente per spingere Reese a riprendere quel lavoro che dopo la morte di Carter aveva abbandonato; il perché abbia progettato tutto questo non ci è noto, ma certo la professione del caso “Rilevante” di questa settimana non può essere una coincidenza. Che la Macchina voglia in futuro servirsi di Owen così come si serve di Root (identificata dalla Macchina come Analog Device)?

Person of Interest - 3x13 4CPur essendo questa una tematica estremamente interessante per quella futura drammatica situazione che da tempo ormai si prospetta, ben più interessante per quest’episodio è guardare alla temporanea resa di Reese nei confronti del lavoro a cui si è dedicato negli ultimi anni: salvare vite gli appartiene, è il giusto risvolto per la turbolenta esistenza avuta sinora; ma a che pro salvare persone di cui non ci interessa nulla, se poi non siamo in grado di prevenire la morte di chi amiamo? È naturale che tale rabbia, più volte espressa in maniera palese (ma mai didascalica) non possa direttamente virare sulla Macchina, una “creatura” che vivente non è – o quantomeno, non dovrebbe; ecco quindi che l’astio non può che riversarsi su Finch, il creatore stesso di quella Macchina che non lo ha avvisato in tempo della morte della Carter.

Finch, dal canto suo, non se la passa bene da un bel po’ di tempo. Negli scorsi episodi abbiamo visto come ha dato vita alla Macchina, da quali necessità essa sia scaturita. Ora, però, è sempre più conscio che la sua creatura si sta emancipando e questo potrebbe diventare un problema serio – ragion per cui egli stesso pare spaventato da tutto ciò. Eppure, nonostante le sue storture, la Macchina permette ancora loro di salvare la vita delle persone considerate Irrilevanti (ed in casi come questi, persino quelli interessanti per la Sicurezza Nazionale) e si dimostra quindi ancora un palese vantaggio.

Person of Interest - 3x13 4CLa separazione tra i due uomini è, quindi, apparentemente netta. Ironia della sorte, però, sarà proprio l’origine dei dissapori a permettere loro di ritrovarsi e di comprendere in quali errori siano caduti: da un lato, Reese aveva dimenticato che aiutare le persone indifese era un’ottima motivazione a riprendere la propria vita (ricordiamoci nel pilot in che condizioni era); dall’altro Finch ha compreso che tutto sommato, con i suoi segreti e la sua freddezza, egli si è trasformato sempre più nella propria creazione. Momento critico e che scioglie infatti le residuali tensioni è proprio quell’inedito accenno a Grace, quell’apertura che permette di intravedere nel grande genio informatico un desiderio di aprirsi all’unico amico che può definire tale.

In effetti è subito dopo questa apertura, questo lasciarsi andare, che Reese si convince. Con un nuovo abito – siamo in Italia d’altronde – ed un passaggio sul jet privato, i due ritornano allo status quo precedentemente stabilito. Sebbene questo esito fosse necessario e fondamentale per tornare alla normalità (era chiaro che non avremmo perso Reese a lungo), il dedicare l’episodio all’amicizia tra i due protagonisti è la scelta più azzeccata per riprendere in mano le redini dopo la devastazione dell’ultimo periodo.

Person of Interest - 3x13 4CAltra trovata tipica della serie (che in questo ha un evidente punto di contatto con The Good Wife, sebbene con toni e finalità chiaramente differenti) è quello di narrare di una situazione già presente nella realtà contemporanea. Ecco quindi che dal recente scandalo di Silk Road – un sito che permetteva di mettere in contatto venditore ed acquirente di varie tipologie di droghe – si costruisce l’intera vicenda, con quel numero stavolta Rilevante anche per la Homeland Security (ed altre due organizzazioni). Ne nasce così un episodio che necessita di un po’ di sospensione dell’incredulità (ci sono un po’ troppi assassini sullo stesso aereo e nessuno si accorge di nulla) ma che sotto il lato action non lascia certo insoddisfatti.

E qui torniamo all’inizio del nostro discorso: posto che questo genio dell’informatica è necessario narrativamente per poter compiere i relativi paragoni con Finch, la Macchina che intenzione ha nei suoi riguardi? Un episodio che bisognerebbe definire come filler potrebbe in futuro rivelarsi ben più importante di quel che ci appare. Certo è che ci permette di tornare a focalizzarci sui due protagonisti per ritrovare quel Person of Interest degli scorsi anni. Ben fatto.

Voto: 8

P.S. Il film che viene trasmesso sull’aereo è “Intrigo Internazionale” di Alfred Hitchcock. Il protagonista di questo film, interpretato da Cary Grant, è un certo Roger Thornhill. Ricorda qualcuno? O meglio, qualcosa?

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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3 commenti su “Person of Interest – 3×13 4C

  • Aragorn86

    Volevo solo dire che la scena in cui Finch pilota l’aereo dalla sua biblioteca è la scena più trashamente figa dell’intero Person of Interest! Finch for president! Meno figa (ma sempre trash) la scritta “Benvenuti a Fiumicino”, che tra l’altro sembra fatta con una versione di Word del 1820, ma va bene lo stesso, glielo perdoniamo.

    Ottima puntata comunque, ormai come struttura a me continua sempre più a ricordare X-Files, in cui ogni singolo caso era sempre un modo per fare confrontare i due protagonisti e far evolvere il loro rapporto. Dopo gli eventi degli altri episodi, ora l’equilibrio sembra essersi ristabilizzato. Vediamo che succede dalla prossima.

    P.s.: è tornata la fantastica programmazione CBS… altre due settimane di pausa, poi un episodio e poi un’altra settimana di pausa!

     
    • Son of the Bishop

      a me l’ episodio non ha fatto impazzire, sinceramente succede tutto troppo veloce, tutto troppo semplice e il caso non mi ha suscitato particolare interesse io gli darei un 6+
      Dopo tanti episodi pazzeschi ci sta un episodio un pò così però la cosa che a me fa più dispiacere è che in tutto sono stati due gli episodi ad avermi perfino annoiato in poi uno della prima e questo.
      Ho fatto il commento come risposta perchè quoto al 100% l’ ultra trash del cartello Benvenuti a Fiumicino XDXDXDXD

       
  • SerialFiller

    Uno dei segreti del successo e della bellezza di questa serie è il sapere piazzare l’episodio giusto al momento giusto.
    Di per se questo episodio non è fenomenale come quelli che lo hanno preceduto ma il contesto nel quale è stato inserito lo rende altrettanto soddisfacente per lo spettatore.
    Reese ritorna in pista dopo una bellissima costruzione della sua fuoriuscita ed un altrettanto bellissima costruzione del suo rientro. La macchina si evolve contiunamente e il suo infilarsi nelle pieghe delle dinamiche Finch-Reese non è affatto banale o scontato ma anche qui costruito benissimo. Il caso di giornata attinge fondamenta dalla realtà e l’entrata prpotente di un caso relevant è fatta con raffinatezza ed originalità.
    Insomma non ha quasi più senso parlare dei singoli episodi perchè person of interest sembra sempre più un film a 23 puntate ogni anno e questo è semplicemente qualche cosa che solo i fenomeni come Nolan e pochi altri possono garantire.