Superate le vacanze natalizie, The Good Wife riprende esattamente da dove aveva interrotto, sfruttando la festa della Florrick & Agos per dare il via alle due storie cardine di questo episodio. Se da un lato, però, Alicia è invischiata in un caso indipendente dalla trama, dall’altro Eli si ritrova a dover gestire una situazione che potrebbe essere assai più esplosiva di quanto immaginato.
Uno dei pregi maggiori sempre attribuiti a The Good Wife è una certa solidità di scrittura in grado di tessere una trama generale mai banale e dei casi giudiziari sempre al passo con i nostri tempi; anche questo episodio si attiene perfettamente a tali premesse, cambiando via via sempre più la propria struttura: se nella prima parte largo spazio è dato al caso giudiziario, man mano che la trama principale sembra servirci qualcosa di succulento si pone maggiore attenzione alle vicende di Eli, per arrivare ad un finale furbo e brillante insieme.
È indubbio che gli autori ci abbiano voluto deliberatamente sviare: con la storia di Peter, il padre del figlio della Garbanza, gli autori giocano sui cliché che la serie stessa ha costruito intorno al Governatore. Abbiamo notato tutti come l’uomo trovasse attraente la donna al punto da farla fuori dal proprio staff per evitare ogni forma di pensiero impuro; l’idea che i due potessero finire a letto insieme non era qualcosa di alieno alla mente dello spettatore – un po’ scontato, in effetti, dato che la situazione “donne” avrebbe condotto ad una narrazione già avvenuta nelle prime stagioni.
Con il più classico dei colpi di scena, il finale stravolge – e a giudicare dall’espressione di Eli, peggiora – la situazione fino a quel momento immaginatasi: il video delle elezioni truccate, che nulla ha a che vedere con le indagini e le ricerche portate avanti da Eli e Kalinda, arriva come un macigno sui nostri protagonisti, lasciando noi spettatori estremamente curiosi di constatare come si evolveranno le cose in questa seconda metà di stagione. Riprendendo il tema fondamentale del finale della scorsa stagione, ora tutti i protagonisti – Alicia inclusa – dovranno fare i conti con qualcosa che sembrava caduto nel dimenticatoio. Anche in questa situazione, quindi, si conferma l’abilità autoriale di non lasciare mai nulla al caso, di tessere con estrema accuratezza una perfetta ragnatela di personaggi e vicende e di saperli unire ed incrociare nei momenti più opportuni.
Questa sapiente costruzione ci ha anche abituato ad un altro straordinario pregio che The Good Wife ha mostrato di possedere nell’arco delle sue cinque stagioni: la contemporaneità, ossia la straordinaria capacità di sfruttare situazioni e problemi del mondo attuale per la costruzione di trame verticali che possano attrarre il pubblico. Stavolta si può dire che The Good Wife incontra Glee: come altro possiamo considerare Drama Camp, che proprio in tutto ricorda la serie di Ryan Murphy (nella tipologia di cover, negli abiti e persino nel creatore che ricorda lo stesso Murphy)? Con la solita acutezza, gli autori si interrogano sul fenomeno stesso del concetto di cover (parodia, satira) inserendosi in quell’abisso di problemi rappresentato dai Diritti d’Autore. Peccato solo che la risoluzione sia obiettivamente debole, come se nascondesse la necessità di vittoria per Alicia; cosa che, però, può essere compresa alla luce della guerra adolescenziale che si scatena tra la donna e Will.
L’uomo, che sembra essere sempre più spudorato nel proprio lavoro, si offre come volontario per tormentare la donna che lo ha “tradito”: ecco allora che utilizza le proprie intime conoscenze per metterla a tappeto e potersi togliere i proverbiali sassolini dalle scarpe. Will è un cane bastonato, è un cucciolo ferito che reagisce di puro istinto, mettendo da parte il proprio raziocinio: eccolo quindi attaccare Alicia in tribunale, forte delle proprie conoscenze; eccolo preparare una trappola a Diane (sventata solo dalla furbizia della donna) per ottenere ciò che vuole. Will è istintivo perché, nonostante ripeta costantemente I’m fine con il desiderio di convincersi, ha ancora una bella ferita sanguinante dopo ciò che è accaduto con Alicia.
Will, però, sottovaluta la reazione della donna: Alicia, infatti, ponendosi allo stesso livello dell’ex amante nei suoi giochi e nelle sue ripicche, svela a propria volta di non aver superato la loro relazione; eccola, quindi, indossare gli abiti della loro prima volta sapendo perfettamente di mandare l’uomo in tilt. Si tratta di dispetti adolescenziali, di giochi di ragazzi che, tuttavia, tradiscono un sentimento tutt’altro che sopito.
Altro grande episodio che vede come difetti principali una debole risoluzione del caso e soprattutto una Kalinda ancora immischiata in storyline piuttosto evitabili (non si capisce perché lei ed Alicia ancora non abbiano provato a parlarsi dalla separazione degli studi legali). Per il resto, però, The Good Wife si dimostra all’altezza dei propri standard, preparandoci ad una seconda parte di stagione a dir poco esplosiva.
Voto: 8
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