Scandal – 3×18 The Price of Free and Fair Election 6


Scandal – 3x18 The Price of Free and Fair ElectionUn vorticoso election day chiude la terza stagione di Scandal, ribadendo ulteriormente il concetto cardine di quest’annata: niente è mai come sembra e tutto può sempre cambiare, se in meglio o in peggio dipende dalla prospettiva con cui ogni singolo personaggio si appresta ad osservare gli eventi.

Questo season finale, pur articolandosi nella classica velocità espositiva che caratterizza lo show, si snoda attraverso varie cesure che, a tratti, ne rallentano il tono. I numerosi eventi della puntata sgorgano l’uno dall’altro con una discreta coerenza narrativa, ma il loro apparirci in progressione, all’interno di un unico episodio, ne vanifica la portata drammatica, generando un’accelerazione diegetica dal sapore sbrigativo.

Scandal – 3x18 The Price of Free and Fair ElectionTra l’attentato alla chiesa, che porta alla programmatica santificazione di Sally, e la tragica scomparsa di Jerry s’inseriscono così tanti elementi da impedire la rappresentazione di un’accurata analisi delle conseguenze prodotte da due eventi di tale levatura. Il demone della sconfitta, le responsabilità di Olivia, la rivalsa di Eli, l’intento di Maya Pope, il tragico dolore per la perdita di un figlio, nella loro sequenziale sovrapposizione, diventano solo frammenti che scorrono veloci davanti ai nostri occhi senza lasciare alcuna traccia. Il fine ultimo di Scandal è sempre stato quello di trovare il modo “migliore” – nel senso di meno scontato possibile – per poter garantire a Fitz quel secondo mandato indispensabile per un organico prosieguo dello show: siamo davvero sicuri che il prezzo che siamo stati invitati a pagare – in senso espositivo e non tematico – non sia troppo alto?

Vermont‘s not happening. I understand.

Scandal – 3x18 The Price of Free and Fair ElectionAll’interno di un convulso marasma emotivo non manca di certo il momento “sentimentale”, in cui Fitz ed Olvia riescono ad allontanarsi anche quando le porte del Vermont sono più vicine che mai. Perché Olivia rivela a Grant dello stupro di Mellie? Perché tenta di avvicinare i due coniugi nello stesso momento in cui una “sconfitta” potrebbe definitivamente separarli? Lo scatto di gelosia che ha portato Fitz a scontrarsi con Andrew si è lasciato dietro un lungo strascico di questioni irrisolte; non stupirebbe, quindi, se Olivia, con questa fatidica rivelazione, tentasse di mettere alla prova i sentimenti di Fitz per Mellie. È come se, per giungere in Vermont, fosse necessario eliminare ogni scheletro di quel torbido armadio che tiene uniti marito e moglie. Non c’è più amore tra i due, ma camminano sullo stesso impervio percorso da così tanto tempo che cambiare strada senza voltarsi indietro potrebbe portare ad indesiderate deviazioni, che Olivia preferisce imboccare subito – I wouldn’t want you if, knowing what you know, you left her now.

Scandal – 3x18 The Price of Free and Fair ElectionIn questa improvvisa azione di difesa verso Mellie, però, è quasi impossibile non intravedere il clichè di un amore struggente che ha valore solo nell’impossibilità della sua realizzazione: quanto peso ha, nelle azioni di Olivia, la paura che, una volta libera da ogni ostacolo, la loro passione possa sgretolarsi?
Tra la validità di entrambe le supposizioni se ne inserisce una terza, di natura prettamente tecnica: il lato più “shondoso” di Scandal – nel senso di melenso e sentimentale – fa perno sul melodrammatico spasimo di due amanti che non possono urlare al mondo la grandezza del loro amore, rendendo necessario l’inserimento di ostacoli che sembrino sempre più insormontabili. Sulla scia di una “indispensabile” rielezione – indipendentemente dalla natura del motivo che la realizza –, una separazione basata, ancora una volta, solamente sulla resa politica del fedele marito rischiava di far scadere la trama in una ridondanza d’intenti che sarebbe apparsa troppo accentuata pure per Scandal. Occorreva chiudere subito le riaperte vie per il Vermont, prima della rielezione e soprattutto prima della perdita di un figlio, che avrebbe dato alla “scelta” una connotazione troppo tragica.

Try and protect your soul, if you still have one.

Scandal – 3x18 The Price of Free and Fair ElectionIsolato in poche battute, e salvato da uno zelante Jake Ballard dal compiere l’ennesimo atto irreparabile, Cyrus, più di altri personaggi, chiude la sua stagione con un’articolata evoluzione caratteriale. Il solerte e lucido impegno mostrato negli ultimi episodi e quel religioso silenzio circa la disgrazia subita ci avevano fatto urlare all’approssimazione – di cui non possiamo del tutto esimere il personaggio –, ma guardando più a fondo, nella pesante lucidità delle affermazioni che sfoggia in quest’episodio (sia nel dialogo con Leo Berger che con Olivia), non si può non intravedere una consapevolezza identitaria che sa di pia rassegnazione – «When did we stop being people?» «Were we ever people? Or did serving at the pleasure of the president just help us to shed our pesky skins and unmask us as the monsters we really are?». Cyrus si è arreso alla mostruosità della sua natura, ed è proprio questa organica accettazione di sé che accompagna, non senza dolore, il progressivo superamento della perdita di James. Liv, invece, non vuole abbandonarsi alla spontaneità con cui vede aggirarsi dentro di sé il demone di un orribile cinismo: ed è proprio in quel suo sentirsi “in colpa”, per essere il perno attorno a cui ruota ogni catastrofe, che ricerca disperatamente quel briciolo di umanità rimastole. È ancora convinta di poter “cambiare”, e per farlo deve compiere una scelta drastica: ammettere di essere lo scandalo e partireI’m the thing that needs to be fixed, I’m the thing that needs to be handled. I’m the scandal. And the best way to deal with a scandal is to shut it down.

You can’t take command, son. No one can take command.

Scandal – 3x18 The Price of Free and Fair ElectionPuoi uscire dal B613, ma il B613 non uscirà mai da te. Come Cyrus si è arreso al suo dark passenger, così Rowan sa di non poter essere altri che Command. L’unico modo per poter convivere con le atrocità commesse non è “ricominciare”, come per Jake, ma avere la possibilità di perseverare, alzare la posta e scendere sempre più in basso: più è buio intorno a lui e meglio riesce a riconoscere i contorni delle cose che lo circondano. Per Eli non si può tornare alla luce dopo anni di oscurità, farlo sarebbe come perdere l’essenza della propria identità. Il passaggio di Maya nella sua vita ha distrutto ogni barlume di umanità, ed è proprio per questo che ucciderla non è abbastanza: avere il pieno controllo della sorgente che ha scatenato il “mostro” diventa una fonte da cui attingere forza e determinazione. Viene solo da chiedersi: chi, tra i due, è il vero mostro?

The Price Of Free And Fair Election, tutto sommato, è il giusto coronamento per una stagione traboccante di eventi, di stravolgimenti e, sebbene non priva di strafalcioni, densa di momenti di alta tensione. Tutte le storyline hanno compiuto – approfonditamente o meno – l’arco completo della loro evoluzione e sono giunte ad un importante crocevia. L’aereo da cui Olivia scende nella première adesso spicca il volo: cosa lo riporterà indietro? Come sempre in Scandal, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Voto episodio: 7
Voto stagione: 7 ½ 

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6 commenti su “Scandal – 3×18 The Price of Free and Fair Election

  • Davide Canti

    Premetto che da grande fan della serie ho visto la puntata con pop corn in una mano e vino nell’altra (così si sfama Olivia e così mi sono sfamato io).

    Dopo un giorno dalla visione del finale non mi sono ancora ripreso dalla delusione. I WTF che ho lanciato li avrà sentiti anche la mia vicina di casa e posso assicurare che ne ho lanciati parecchi. Partendo dall’epilogo dell’esplosione (vabbè, ci ha fatto credere che sarebbe successo un macello, invece la VP non si è neanche sporcata la faccia) fino al decollo di Olivia con Jake (date un panino a quel povero uomo, che la prossima stagione se lo mettono di profilo non lo vediamo più). Secondo me Shonda si è calata qualcosa prima di pensare ad un finale del genere, non è possibile scrivere una cosa del genere a mente lucida. Io ho trovato assurdo tutto quello che ho visto, un’accozzaglia di eventi a casaccio per mescolare un po’ le carte in tavola per l’anno prossimo.
    Allora:
    – la VP che non viene portata via dalla sicurezza dopo l’esplosione è francamente ASSURDO
    – la morte del figlio per mano del padre di Olivia è una scelta quantomeno discutibile, perché estrema e non commisurata al danno ricevuto (dice che il presidente gli aveva portato via la figlia… ma de che! Con quello bisogna stare attenti a non passargli davanti dal salumiere, che minimo ti taglia la mano con cui mangi il prosciutto).
    – le reazioni alla morte del ragazzo sono state raccontate proprio male e poco. Cavolo, al presidente muore il figlio e mi fare vedere la scena dove lo staff e Cyrus (vedovo fresco fresco) esultano nella saletta! Ma dai!
    – avevo capito male io, o Mellie credeva che il figlio fosse del tipo che Grant voleva far diventare vice presidente? Cosa centra il nonno stupratore con la gravidanza? Mi sono perso qualcosa…
    – Olivia ha rotto i mar*ni per tre anni e quando a quello gli muore un figlio sparisce così?! Ma WTF!! Dovrebbe essere l’uomo che ama e davanti ad una tragedia del genere se ne va? Shonda non sta bene di testa
    – anche la scena tra Olivia e Cyrus l’ho trovata di peeessimo gusto, oltre che messa in un punto sbagliato della storia. Ha spezzato tutto il ritmo della puntata, che doveva essere molto più adrenalinica
    – il padre di olivia è tornato al comando del b613 (che però due puntate prima olivia aveva smantellato). Perchè? Boh…
    Ho trovato il tutto davvero surreale… come se i personaggi fossero posseduti, non erano più loro. Snaturare i protagonisti perché devi fare un po’ di casino non va bene, avrei preferito un finale noioso senza queste sparate che il casino che ci hanno fatto vedere. Puntata assolutamente insufficiente piena di strafalcioni (come dici tu) e aggiungerei di nonsense.

     
  • Francesca Gennuso L'autore dell'articolo

    Nella recensione ho cercato di analizzare il salvabile, e sono d’accordo con te per gran parte degli appunti che fai. Il voto è più che altro dettato dalla coerenza espositiva, nel senso di scheletro narrativo, che comunque non stride, ma, come ho cercato di spiegare, a mio parere, è l’accumulo ingente di elementi che non funziona, creando appunto strafalcioni e, come hai aggiunto tu, molti attimi di nonsense! Riguardo a Mellie: Jerry poteva essere figlio del “nonno”, perché lei è rimasta incinta dopo lo stupro, e non di Andrew con il quale non aveva avuto rapporti prima di quest’anno.

     
    • Davide Canti

      A me è dispiaciuto vedere un finale così, tutti i progressi costruiti in una stagione sono stati dimenticati in 40 minuti e comunque andando oltre alla trama (che a questo punto considero vergognosa) non mi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi, che non fanno proprio una bella figura: del lutto di Cyrus neanche l’ombra, Olivia lascia il suo amato nel dolore, Jake rifiutato almeno una decina di volte ci riprova con Olivia… l’unica reazione passabile è stata quella del presidente e consorte, ma solo perché subito dopo la puntata è finita. Ho visto solo tanta incoerenza rispetto alla stagione e rispetto ai personaggi stessi.

       
  • Teresa

    A me questa stagione, tranne qualche momento, è sembrata un film comico, e come tale la prendo. E’ tutto inverosimile, i personaggi sono quasi tutti ridicoli e agiscono in modo ridicolo. Si salva solo Cyrus, o meglio il suo interprete Jeff Perry, al quale auguro di tirarsi fuori di lì e di mettersi a recitare in uno show serio, perché è bravissimo. Io trovo proprio tutta la serie concettualmente molto volgare, come del resto tutta la roba che fa la Rhimes. Questo per me è il genere peggiore di TV che possa esistere, perché è superficiale, inverosimile, scritto male, volgare. Ma molta gente non se ne rende conto perché è distratta dai continui colpi di scena e dal non sapere cosa aspettarsi. Ma sorprendere lo spettatore non significa per forza saper scrivere, e oltretutto si è costretti ad alzare la posta sempre di più, così da ottenere alla fine effetti ridicoli, come in questa stagione. Il vuoto totale, la volgarità delle scene messe lì per le carampane dove la gente prima si insulta e poi si salta addosso (genere Harmony), l’inverosimiglianza del tutto… questo è proprio il genere di Tv peggiore. Bene, mi ero decisa a vincere la mia repulsione per la roba della Rhimes, dopo che alcune persone mi avevano parlato bene di questa serie, ma vedo che avrei fatto meglio a dar retta al mio istinto. Ah ultima cosa: se penso che la Washington è stata candidata all’Emmy l’anno scorso mi viene da piangere. La trovo veramente terribile.

     
  • Momi

    La seconda stagione mi era piaciuta (non è un capolavoro, ma è riuscita onestamente a tenermi con il fiato sospeso). La terza stagione, invece, è completamente deragliata in un turbinio di scelte inverosimili e trash. Altro che sospensione dell’incredulità… Peccato. Ed è vero ciò che dici nella recensione: la recitazione enfatica di Olivia e di suo padre sono insopportabili.

     
  • SerialFiller

    Lungi da me prendere le difese di Shonda Rhimes ma credo che le vada dato atto di aver confenzionato un ottimo prodotto di intrattenimento. Come ho detto in qualche post precedente Scandal offre ritmo serratissimo, dialoghi non eccellenti ma neppure da film x teenager e personaggi forti molto forti nonostante la lapalissiana incoerenza di base e la evidentessima presenza di forzature ed esigenza di sopsendere la realtà.
    Scandal lo applaudo per quello che è ovvero una serie nata dalla mano di chi all’attivo presente grey’s anatomy e private ractice dunque 2 sere che nessun serio recensore, critico o appassionato di serie tv nominerebbe mai nella sua top 200 personale. Io ‘ho iniziata a vedere esclusivamente per la presenza iniziale di Henry Ian Cusick ma dopo la sua partenza ho continuato a vederlo come serie riempitiva durante la settimana.
    Non mi sognerei mai di consigliare scandal ad un amico che mi chiede un parere su qualche serie da vedere ma se avessi un amico che guarda 10 serie a settimana io scandal per passare 40 minuti gliela consiglierei tutta la vita.
    Per quello che è scandal vale abbondantemente il 7 e mezzo della recensione, se la vogliamo paragonare ai justified, agli americans, agli house of cards o i masters of sex d questo mondo senza scomodare i vari soprano, the wire, breaking bad, sons of anarchy, true detective ecc ecc allora è ovvio che vedremo in scandal solo un mostro dalle tre teste difficile da comprendere e digerire. Nella mia settimana seriale sempre pienissima scandal i 40 minuti riesce a rubarli e non mi faccio molte domande mentre lo vedo sulla sua volgarità ed incoerenza perchè gia lla base lo guardo sapendo che non posso attendermi un capolavoro.