Penny Dreadful – 1×03/04 Resurrection & Demimonde


Penny Dreadful – 1x03/04 Resurrection & DemimondeGiunti a metà della prima stagione, lo show ideato e scritto da John Logan si conferma un buon prodotto seriale, in grado di sfatare – almeno per ora – i dubbi e le perplessità che avevano preceduto la sua messa in onda, complice il recente scempio di Dracula ad opera della NBC.

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Did you really imagine that your modern creation would hold to the values of Keats and Wordsworth?

Penny Dreadful – 1x03/04 Resurrection & DemimondeResurrection si concentra quasi interamente sulle figure di Frankenstein e del suo “primogenito”. Se il primo flashback relativo all’infanzia di Victor si limita a fornire una prevedibile origin story del personaggio, al contrario quello dedicato a Caliban risulta una delle sequenze finora più riuscite della serie. Logan riesce infatti a delineare un personaggio complesso, al tempo stesso fragile e spietato, la cui caratterizzazione – aderente a quella del romanzo – viene qui ad arricchirsi tramite il confronto con il “fratello” Protheus. La sequenza è inoltre impreziosita da alcuni riferimenti letterari: il bellissimo monologo di Caliban, in cui le utopie bucoliche di Wordsworth vengono contrapposte alla crudele modernità della metropoli vittoriana – di cui egli stesso è incarnazione -, si pone come un perfetto commento al contesto storico-culturale che fa da sfondo alla serie, e al tempo stesso come un omaggio alle sue fonti d’ispirazione. Tale aspetto autoreferenziale viene approfondito tramite l’introduzione del teatro Grand Guignol: in Resurrection osserviamo infatti gli attori mettere in scena Sweeney Todd, uno dei più celebri penny dreadful, mentre in Demimonde questo viene messo direttamente al servizio della narrazione, esplicitando tramite la messinscena il filo rosso che lega i protagonisti dell’episodio, Gray e Chandler, bestie dalle sembianze umane.

Penny Dreadful – 1x03/04 Resurrection & DemimondeIn entrambi gli episodi, le vicende legate alla ricerca di Mina avanzano – in linea con il ritmo caratteristico del romanzo di Stoker – in maniera lenta ma al tempo stesso coinvolgente. Logan procede con l’ampliamento della mitologia stokeriana, mescolando abilmente riferimenti puntuali al romanzo (l’introduzione di van Helsing), con elementi originali (l’interesse di Dracula nei confronti di Vanessa). Particolarmente interessanti sono però soprattutto gli elementi che si pongono a metà strada tra questi due poli: emblematica è in questo senso la scena della trasfusione, elemento ricorrente nel libro ma che qui assume un significato diverso, facendo riferimento alla possibilità di una cura del vampirismo.

Penny Dreadful – 1x03/04 Resurrection & DemimondeLa prematura morte del giovane vampiro Fenton (la cui caratterizzazione a metà strada tra follia e profezia ricorda molto da vicino quella del Renfield di Stoker) vanifica però i piani del gruppo, intenzionato a utilizzarlo come cavia e fonte d’informazioni. La rinnovata situazione di stallo viene però compensata dall’introduzione di quello che dovrebbe essere a tutti gli effetti Dracula e dal precedente incontro di Chandler con i lupi, che potrebbe dare un senso ad alcuni degli indizi sparsi nel corso delle puntate (il suo apparente coinvolgimento nella carneficina mostrataci nel pilot, il suo risveglio in spiaggia e infine lo spettacolo del Grand Guignol “The Transformed Beast”).

 “I suppose we all play parts”
“What’s yours?”
“Human.”

Penny Dreadful – 1x03/04 Resurrection & DemimondeDemimonde dedica maggior spazio al personaggio finora meno approfondito della serie, Dorian Gray. Pur mettendo in luce tutti i tratti peculiari del personaggio, dall’atteggiamento libertino alla passione per l’arte, questo però non riesce – almeno per ora – a raggiungere la complessità e la carica emotiva che hanno invece caratterizzato il ritratto di Caliban, forse anche a causa della poco convincente prova attoriale di Reeve Carney. Il tentativo di far interagire il personaggio con le vicende principali risulta inoltre abbastanza forzato e soprattutto non determinante ai fini della narrazione: se l’idea di rendere Frankenstein un consulente di Murray è stata una felice intuizione, proprio perchè in grado di fondere in maniera coerente e organica le due storie, la figura di Gray al contrario non riesce ancora ad assumere un ruolo centrale che trascenda il suo potere seduttivo. Unico merito della storyline risulta quindi essere, ad oggi, quello di aver sorprendentemente liberato Chandler dall’immagine un po’ stereotipata che gli era stata cucita addosso.

Nonostante qualche difetto, Penny Dreadful dà vita a un raffinato pastiche orrorifico, dimostrando come sia possibile creare un valido prodotto seriale manipolando e rielaborando sapientemente il materiale letterario di partenza, a patto di non tradirne l’originaria ispirazione.

Voto: 7+

Note:

– L’interesse di John Logan nei confronti dei penny dreadful è di lunga data: nel 2007 l’autore ha infatti scritto e prodotto la versione burtoniana di Sweeney Todd
– La serie è stata rinnovata per una seconda stagione da dieci episodi.

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