Silicon Valley – Stagione 1 2


Silicon Valley - Stagione 1Se 6 o 7 anni fa creare una serie su dei nerd poteva sembrare qualcosa di fresco ed innovativo, ora tale operazione risulta decisamente più rischiosa: le possibilità che il genere può offrire si sono notevolmente ridotte, e il paragone con un successo planetario come quello di The Big Bang Theory non può che venire da sé.

È per questo che, quando la HBO annunciò un nuovo prodotto sempre su questa linea, le aspettative non erano delle migliori. Ad una prima occhiata, infatti, Silicon Valley dava l’idea di essere una tra le tante, di seguire passo per passo quei canoni che avevano caratterizzato la nota serie CBS e che stavano cominciando a diventare decisamente superati: le opportunità per creare qualcosa di buono – e soprattutto qualcosa di nuovo – c’erano, ma l’impressione generale era che la storica emittente televisiva stesse per compiere uno dei suoi pochi passi falsi. Il 6 aprile, tuttavia, andò in onda “Minimum Viable Product“, e tutti i dubbi in quel senso scomparirono.

Silicon Valley - Stagione 1Il pilot della serie, infatti, metteva bene in chiaro la volontà degli autori di puntare verso uno stile più adatto alle esigenze del pubblico odierno, fornendo un prodotto in grado di prendere il concept di The Social Network e di immergerlo in una comicità poco sviluppata, ma perlomeno fresca; insomma, il difetto più evidente di un primo episodio tutto sommato riuscito non stava nell’originalità della trama o dei personaggi, ma nelle risate, che in quei 30 minuti erano praticamente inesistenti. La seconda puntata ha proseguito su quella linea, confermando la forza della trama con l’esclusione dal gruppo del personaggio di Big Head; ma con “Articles of Incorporation” si ha una vera e propria svolta: la comicità comincia a funzionare, fornendo alla serie una marcia in più. Da quel punto in poi, sotto il punto di vista delle risate la creatura di Mike Judge non ha più deluso, riuscendo a mantenere un buon livello perfino nelle sequenze meno riuscite.

Silicon Valley - Stagione 1L’efficacia di questo sistema è da ricercarsi in due caratteristiche fondamentali, ovvero la freschezza e la caratterizzazione dei personaggi. La prima risulta sicuramente la più sorprendente ed è la conseguenza di un mix di gag azzeccate e riferimenti intelligenti, che si distaccano notevolmente da quelli tipici di The Big Bang Theory: in questo caso, infatti, la parte nerd della serie risulta più difficile da comprendere per chi non ha familiarità coi temi trattati, diventando, così, più ricercata ed efficace, con battute che spaziano dal finale di Mass Effect 3 Chatroulette (“a playground for the sexually monstrous”).
Per quanto riguarda i personaggi, invece, si può dire che costituiscono il più grande punto di forza della serie, grazie ad una caratterizzazione che li rende dinamici, ma non abbastanza da sconvolgere lo spirito comico del tutto: in questo modo, ad una crescita credibile vengono sempre accompagnate delle situazioni esilaranti, la cui efficacia è dovuta in particolare alla coppia Gilfoyle-Dinesh, al maniacale Jared e ad Elrich, che, dopo una partenza piuttosto fiacca, è riuscito a consolidarsi come un ottimo personaggio. Non si può non citare, inoltre, l’indimenticabile Peter Gregory, purtroppo presente solo fino al quinto episodio a causa della prematura morte di Christopher Evan Welch, la cui performance ha comunque lasciato il segno nella serie.

Silicon Valley - Stagione 1Anche sotto il punto di vista della trama, comunque, si può dire che Silicon Valley funziona: la natura della premessa, infatti, conferisce una dinamicità alla storyline che risulta insolita per una comedy, ma non per questo poco efficace. La rivalità con Gavin Belson e la crescita di Pied Piper forniscono spunti per far ridere e riescono allo stesso tempo a risultare interessanti dal punto di vista narrativo, elevando la serie ad un livello esemplare per quanto riguarda la gestione della continuity. D’altra parte, l’avanzamento della storia non risulta sempre convincente a causa di una linearità eccessiva e a degli sviluppi talvolta prevedibili: si può dire, insomma, che manca ancora una certa originalità nello svolgimento della trama, che presenta alcune soluzioni decisamente poco riuscite (come la relazione tra Richard e Monica, poco sviluppata e risolta troppo velocemente sul finale).

Silicon Valley - Stagione 1Nonostante ciò, il coinvolgimento dello spettatore rimane alto in quasi tutti i casi grazie alla già citata ottima caratterizzazione dei personaggi, accompagnata da delle interpretazioni convincenti e da un lato tecnico a dir poco impeccabile, che vanta, in particolare, una riuscitissima colonna sonora. L’empatia verso i protagonisti, inoltre, è possibile grazie ad una rappresentazione dei nerd che è di certo tra le migliori mai viste sul piccolo schermo: è facile (e conveniente) presentare i personaggi come un insieme di stereotipi che non fanno altro che ridicolizzarli di continuo, mentre risulta più complesso mettere in scena situazioni in cui quelli che si vedono sono esseri umani che agiscono in modo assolutamente “normale”, comune. Uno dei punti di forza di Silicon Valley è proprio la capacità di parlare dei nerd senza mettere un vetro tra loro e lo spettatore, che in questo modo ha la possibilità di immedesimarsi e sentirsi coinvolto.

In conclusione, si può dire che la creatura di Mike Judge, dopo un inizio leggermente zoppicante, ha saputo convincere ed intrattenere; fondare una comedy su una premessa già sfruttata ampiamente non è facile, eppure la nuova serie HBO convince. I margini di miglioramento ci sono, certo, ma le aspettative per il futuro non possono che essere largamente positive.

Voto: 7/8

Note:

– La HBO ha già confermato una seconda stagione per la serie.
– Le gag e le battute memorabili sono troppe per essere citate tutte, ma il momento che ha portato all’illuminazione finale di Richard merita una menzione. Follia di gruppo allo stato puro.

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2 commenti su “Silicon Valley – Stagione 1

  • Simona Maniello

    L’ho appena recuperata in un paio di giorni e la promuovo a pieni voti! Il paragone con The Big Bang Theory (soprattutto quello degli ultimi tempi) è davvero impietoso. Mi spiace un sacco per Welch, non avevo idea che la sua assenza nelle ultime puntate fosse dovuta alla sua scomparsa 🙁