Emmy 2014: le nomination 38


Emmy 2014: le nominationSono da poco state annunciate le nomination della 66esima edizione degli Emmy Awards, gli “Oscar della televisione americana”.  Come ogni anno, non sono di certo mancate le sorprese e le delusioni.

A dominare questa edizione sul lato delle serie drama è la quarta stagione di Game of Thrones che porta a casa la bellezza di 19 nomination totali. Si piazza al secondo posto a breve distanza una delle novità migliori dell’anno, Fargo con  18 nomination; seguono poi American Horror Story: Coven (17), l’ultima stagione di Breaking Bad (16) e il Film TV The Normal Heart (16). Da segnalare le due nomination per i due protagonisti di True Detective, Woody Harrelson e il premio Oscar Matthew McConaughey, nella categoria Miglior attore in una serie drama, dove la battaglia con i vari Cranston, Hamm e Spacey sarà davvero durissima. Degna di nota anche la doppia candidatura per Martin Freeman, una per il suo ruolo in Fargo e una per quello di Sherlock.

Dal punto di vista comedy a prendere il maggior numero di nomination, 14, è il Saturday Night Live, seguita a distanza dalla solita Modern Family che si ferma “solo” a 10. Da segnalare anche la tripla nomination per Orange Is The New Black nella categoria Miglior guest star femminile in una Comedy.

Non mancano anche quest’anno le assenze illustri che saranno sicura fonte di polemiche: in primis la – clamorosa – assenza di Tatiana Maslany (Orphan Black) nel lotto delle migliori attrici, ignorata non solo quest’anno ma anche la scorsa edizione; sorprendente anche l’assenza in Best Drama di  Sons of Anarchy, The Good Wife e Boardwalk Empire, anche se in parte giustificata dalla spietata concorrenza qualitativa della altre serie candidate, e in Best Comedy di Girls e Brooklyn 99 (vincitrice del Golden Globe). A restare a bocca asciutta quest’anno ci sono anche Steve Buscemi e Mads Mikkelsen, protagonisti di Boardwalk Empire e Hannibal.

Di seguito l’elenco di tutte le candidature.

Miglior drama
Breaking Bad (Amc)
Downton Abbey (Itv)
Game of Thrones (Hbo)
House of Cards (Netflix)
Mad Men (Amc)
True Detective (Hbo)

Miglior comedy
Louie (Fx)
Modern Family (Abc)
Orange Is The New Black (Netflix)
Silicon Valley (Hbo)
The Big Bang Theory (Cbs)
Veep (Hbo)

Miglior attore in una serie drama
Bryan Cranston – Walter White in Breaking Bad (Amc)
Kevin Spacey – Francis Underwood in House of Cards (Netflix)
Jon Hamm – Don Draper in Mad Men (Amc)
Jeff Daniels – Will McAvoy in The Newsroom (Hbo)
Woody Harrelson – Martin Hart in True Detective (Hbo)
Matthew McConaughey – Rust Cohle in True Detective (Hbo)

Miglior attrice in una serie drama
Michelle Dockery – Lady Mary Crawley in Downton Abbey (Itv)
Claire Danes – Carrie Mathison in Homeland (Showtime)
Robin Wright – Claire Underwood in House of Cards (Netflix)
Lizzy Caplan – Virginia Johnson in Masters of Sex (Showtime)
Kerry Washington – Olivia Pope in Scandal (Abc)
Julianna Margulies – Alicia Florrick in The Good Wife (Cbs)

Miglior attore di una serie comedy
Ricky Gervais – Derek Noakes in Derek (Channel 4)
Matt LeBlanc – Matt LeBlanc in Episodes (Showtime)
Don Cheadle – Marty Kaan in House of Lies (Showtime)
Louis C.K. – Louie in Louie (Fx)
William H. Macy – Frank Gallagher in Shameless (Showtime)
Jim Parsons – Sheldon Cooper in The Big Bang Theory (Cbs)

Miglior attrice di una comedy
Lena Dunham – Hannah Horvath in Girls (Hbo)
Melissa McCarthy – Molly Flynn in Mike & Molly (Cbs)
Edie Falco – Jackie Peyton in Nurse Jackie (Showtime)
Taylor Schilling – Piper Chapman in Orange Is The New Black (Netflix)
Amy Poehler – Leslie Knope in Parks and Recreation (Nbc)
Julia Louis-Dreyfus – Selina Meyer in Veep (Hbo)

Miglior attore non protagonista di una serie drama
Aaron Paul – Jesse Pinkman in Breaking Bad (Amc)
Jim Carter – Charles Carson in Downton Abbey (Itv)
Peter Dinklage – Tyrion Lannister in Game of Thrones (Hbo)
Mandy Patinkin – Saul Berenson in Homeland (Showtime)
Jon Voight – Mickey Donovan in Ray Donovan (Showtime)
Josh Charles – Will Gardner in The Good Wife (Cbs)

Miglior attrice non protagonista di una serie drama
Anna Gunn – Skyler White in Breaking Bad (Amc)
Maggie Smith – Violet Crawley in Downton Abbey (Itv)
Joanne Froggatt – Anna May Smith in Downton Abbey (Itv)
Lena Headey – Cersei Lannister in Game of Thrones (Hbo)
Christina Hendricks – Joan Harris in Mad Men (Amc)
Christine Baranski – Diane Lockhart in The Good Wife (Cbs)

Migliore attore non protagonista di una comedy
Andre Braugher – Ray Holt in Brooklyn Nine-Nine (Fox)
Adam Driver – Adam Sackler in Girls (Hbo)
Ty Burrell – Phil Dunphy in Modern Family (Abc)
Jesse Tyler Ferguson – Mitchell Pritchett in Modern Family (Abc)
Fred Armisen – vari ruoli in Portlandia (Ifc)
Tony Hale – Gary Walsh in Veep (Hbo)

Miglior attrice non protagonista in una comedy
Julie Bowen – Claire Dunphy in Modern Family
Allison Janney – Bonnie in Mom
Kate Mulgrew – Galina ‘Red’ Reznikov in Orange Is The New Black
Kate McKinnon – vari ruoli in Saturday Night Live
Mayim Bialik – Amy Farrah Fowler in The Big Bang Theory
Anna Chlumsky – Amy Brookheimer in Veep

Miglior guest star femminile in un Drama
Margo Martindale, The Americans
Diana Rigg, Game of Thrones
Kate Mara, House of Cards
Allison Janney, Masters of Sex
Jane Fonda, The Newsroom
Kate Burton, Scandal

Miglior guest star maschile in un Drama
Paul Giamatti, Downton Abbey
Dylan Baker, The Good Wife
Reg E. Cathey, House of Cards
Robert Morse, Mad Men
Beau Bridges, Masters of Sex
Joe Morton, Scandal

Miglior guest star femminile in una Comedy
Natasha Lyonne, Orange Is the New Black
Uzo Aduba, Orange Is the New Black
Laverne Cox, Orange Is the New Black
Tina Fey, Saturday Night Live
Melissa McCarthy, Saturday Night Live
Joan Cusack, Shameless

Miglior guest star maschile in una Comedy
Bob Newhart, The Big Bang Theory
Nathan Lane, Modern Family
Steve Buscemi, Portlandia
Jimmy Fallon, Saturday Night Live
Louis C.K., Saturday Night Live
Gary Cole, Veep

Miglior Miniserie
American Horror Story: Coven
Bonnie & Clyde
Fargo
Luther
Treme
The White Queen

Miglior Film tv
Killing Kennedy
Muhammad Ali’s Greatest Fight
The Normal Heart
Sherlock: His Last Vow
The Trip to Bountiful

Miglior attrice in una miniserie o film tv
Helena Bonham Carter, Burton and Taylor
Jessica Lange, American Horror Story: Coven
Minnie Driver, Return to Zero
Sarah Paulson, American Horror Story: Coven
Cicely Tyson, The Trip to Bountiful
Kristen Wiig, The Spoils of Babylon

Miglior attore in una miniserie o film tv
Benedict Cumberbatch, Sherlock: His Last Vow
Idris Elba, Luther
Chiwetel Ejiofor, Dancing On the Edge
Martin Freeman, Fargo
Billy Bob Thornton, Fargo
Mark Ruffalo, The Normal Heart

Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film tv
Frances Conroy, American Horror Story: Coven
Kathy Bates, American Horror Story: Coven
Angela Bassett, American Horror Story: Coven
Allison Tolman, Fargo
Ellen Burstyn, Flowers in the Attic
Julia Roberts, The Normal Heart

Miglior attore non protagonista in una miniserie o film tv
Colin Hanks, Fargo
Jim Parsons, The Normal Heart
Joe Mantello, The Normal Heart
Alfred Molina, The Normal Heart
Matt Bomer, The Normal Heart
Martin Freeman, Sherlock: His Last Vow

La cerimonia di premiazione si terrà a Los Angeles il 25 agosto, in anticipo di quasi 20 giorni rispetto agli altri anni.

Fonte: Emmys.com, TvLine.

 

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Informazioni su Joy Black

Conosciuto anche in altre sfere del reale come Antonio Gardini Gallotti, secondo del suo nome, giudice losco del Fanta-GOT. Lost-dipendente in fase di riabilitazione, è poi finito per diventare Whovians irrecuperabile. Proprio seguendo le vicende dei sopravvissuti del volo Oceanic 815, è nata in lui la passione per le serie TV. Altri interessi: wrestling, cinema e fumetti.


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38 commenti su “Emmy 2014: le nomination

  • SerialFiller

    Al rogo downtown abbey è la prima cosa che mi vien da dire… toglie spazio a tante serie speciali (Boardwalk Empire? Person of interest? Sons of Anarchy?) e non merita assolutamente di essere annoverata tra serie tipo Breaking Bad e True Detective.
    Ma la cosa più vomitevole che relega gli emmy a pura macchietta è la mancanza di Tatiana Maslany….

    E poi ragazzi ma non si è trovato un singolo motivo per premiare in una qualsiasi categoria Sons of Anarchy, Justified, Boardwalk Empire e invece si trova spazio per Downtown Abbey, scandal e ray donovan?

     
    • Reese

      Assolutamente d’accordo !! E’ ridicolo aver escluso una serie come “Person of Interest”. Mi auguro che questa esclusione nono abbia un motivo politico. ad ogni modo per me resta la serie migliore attualmente trasmessa in Italia. Complimenti al Cast ed agli sceneggiatori.

       
  • Son of the Bishop

    Decisamente scontento dell’ assenza di SOA e soprattutto di quanto sia strasnobbato Person of interest, che sembra diventare quasi Fringe 2

     
  • Joy Black L'autore dell'articolo

    Pensavo che gli Emmy fossero ormai incapaci di farmi arrabbiare… poi hanno ignorato la Maslany… di nuovo. Scandaloso.

     
  • Tuco

    a parte quelli che possono essere i gusti personali
    ennesime nomination dettate puramente dal carattere commerciale e non qualitativo dell’opera.
    Indice di ciò le numerose candidature per AHS nel parco attori (quest’anno inguardabili), quella di Jeff Daniels preferito ancora una volta a Steve Buscemi (perchè poi?).
    Cmq dove può vince True Detective a mani basse, mi dispiace ma a sto giro preferisco i due poliziotti della louisiana a Walter White.

     
    • winston smith

      Jeff Daniels in The Newsroom è magnifico e tira avanti la baracca quasi da solo, mentre Steve Buscemi nella quarta stagione di Boardwalk Empire non è che abbia fatto sentire più di tanto il suo status di protagonista a livello di sceneggiatura. Lascia di stucco, piuttosto, che nella categoria degli attori non protagonisti per le serie drama non uno fra Jeffrey Wright (Doctor Narcisse), Michael Kenneth Williams (Chalky White), Jack Huston (Richard Harrow), Michael Shannon (Van Alden), Stephen Graham (Al Capone) e Shea Whigham (Eli Thompson) abbia ricevuto una nomination, quando avrebbero tranquillamente potuto occupare l’intera categoria quasi da soli.
      Per quanto concerne i nominati, Patinkin (che pure adoro) e Paul potevano anche essere esclusi, non avendo mostrato nulla che non abbiano fatto vedere già in passato (il secondo dei due è stato anche premiato in due occasioni per quello stesso ruolo, per la serie “Ti avanza ancora qualcosa?”), mentre Jim Carter e Josh Charles non li conosco; Dinklage in realtà sarebbe protagonista in Game of Thrones dopo l’uscita di scena di Sean Bean, ma può comunque starci senza recriminazioni di alcuna sorta; Voight (che secondo me arrafferà la statuetta dopo lo strameritato Golden Globe per il ruolo di Mickey Donovan) mi pare l’unico di mia conoscenza che rientri pienamente nella categoria e abbia i requisiti minimi – o forse, nel suo caso, massimi – per trionfare.

       
  • SerialFiller

    Io su jeff daniels non ho nulla da ridire, the newsroom mi piace, affronta belle tematiche, è diversa rispetto a tutto il resto delle serie ed ha un buon cast ma è assolutamente inferiore per motivi diversi ad almeno 5-6 serie.
    A me degli emmy spaventa l’omogeneità della distribuzione per cui downtown abbey presa una nomination ne prende altre 5…idem bb…idem true detective…idem mad men ecc…solo che se negli utlimi casi le serie meriterebbero 100 nomination nel primo non ne meriterebbe neppure una…
    La Maslany sta subendo il John Noble treatment a quanto pare.
    American Horror story a fare incetta di premi mah…io disconosco gli emmy ufficialmente come premi della tv più importanti.
    Ma per quale motivo Downtow abbey è migliore di BE o SOA o POI’???’
    Non c’è il minimo coraggio nelle scelte ma solo scelte di comodo.
    Detto questo forza breaking bad, spero vinca in ogni categoria e mi dispiace per TD e MM ma BB deve congedarsi col botto come merita.

     
  • Namaste

    Appena le ho lette: “a parte DA poteva andare peggio”. Insomma, BB, MM, TD, OITNB, GoT, HoC, Fargo e persino Treme o Shameless, finora palesemente snobbate, presenti tutte le serie che mi hanno più emozionato quest’anno. Poi leggi i commenti a caldo degli scontenti e ti accorgi che manca roba tipo “The Americans”, “Boardwalk Empire”, “Hannibal” e il bicchiere torna ad essere mezzo vuoto. Fondamentalmente hanno tutti ragione a lamentarsi (un paio di candidature sono davvero sprecate) ma ricordiamoci anche che lì c’erano solo 6 caselle da riempire, mentre le serie che quest’anno meritavano erano almeno una decina. Si parla da tempo di “silver age” dei telefilm, per indicare quel fisiologico calo qualitativo che ci attende dopo la fine di BB e MM, ma è un discorso che per adesso possiamo ancora rinviare. Che annata ragazzi, che annata!

    PS: Ah, complimenti ancora a Seriangolo per essere tremendamente sul pezzo.

     
  • Teresa

    Il solito schifo, non si smentiscono mai. Come si può candidare quest’ultima stagione di DA che è stata orribile? E AHS Coven che è stato una pagliacciata inguardabile? Senza parlare di SoA che viene puntualmente scagato, insieme ad attori come Maggie Siff, Katey Sagal e Ron Perlman? E poi mi devo vedere la ridicola Kerry “cagna maledetta” Washington candidata? Ma è uno scherzo? Ma che santi in paradiso ha questa tizia? Che poi Shameless quest’anno correva nella categoria comedy, e invece di candidare Emmy Rossum loro candidano la tizia di TBBT? Invece di candidare il meraviglioso Noel Fisher candidano per la centesima volta quelli di Modern family? Bleah.

     
  • Firpo

    Io sono discretamente soddisfatta perchè le mie preferire ci sono e poi molte non le seguo (ancora).

    La vittoria per me se la contenderanno BB e TD nelle categoria drama più importanti. Le altre faranno scena. L’unica aperta è quella per miglior attrice donna: punto sulla Wright che si è già portata a casa il Golden Globe.

     
    • Namaste

      In generale, va comunque segnalato che la scelta delle reti di cambiare la logica categoria di appartenenza di alcuni show per evitare l’agguerita concorrenza (Fargo, Treme e AHS tra le miniserie e Shameless e OITNB tra le comedy invece dei drama) ha sicuramente pagato. A farne le spese tra le donne è soprattutto Emmy Rossum, la cui esclusione (per quello che ha fatto vedere quest’anno) pesa come un macigno, quindi darei la mia preferenza alla conturbante Lizzy Caplan di “Masters of Sex”, la cui eventuale vittoria tra le attrici drama sarebbe una sorpresa niente male.

       
      • Firpo

        Capisco il discorso di OITNB che non avrebbe certo potuto vincere nella categoria drama, ma non credo che TD avrebbe avuto avversari nella categoria miniserie in cui avrebbe dovuto essere candidato. La categoria drama mi sembra molto più agguerrita che quella delle miniserie. La HBO voleva forse fare il botto visto l’entusiasmo che la serie ha suscitato anche nella critica, ma così finirà per lasciare campo libero a Fargo. Non credo infatti TD la spunterà come miglior drama (ma mai dire mai):

         
        • Namaste

          Vero, nella categoria miniserie, TD avrebbe vinto a mani basse, ma sarebbe stata interpretata, a mio avviso, come una scelta di comodo e, diciamocelo, anche un po’ vigliacca. E siccome la HBO ha puntato molto su questa serie, ingaggiando McConaughey, W. Harrelson, Pizzolatto alla sceneggiaura, riscuotendo anche un buon riscontro della critica, era più giusto gareggiare tra i Grandi. Poi, che scalzare BB dal trono sarà molto difficile, lo sanno loro per primi, ma era giusto almeno provarci.

           
        • SerialFiller

          True detective serie spettacolare grande regia grandi emozioni e attori da panico ma se non dovessero permettere a breaking bad di fare incetta di premi in ogni categoria allora lo scandalo sarà completo, sarebbe una macchia grande come il 7-1 subito dal brasile in semifinale dalla germania.
          Cranston sinceramente molto più multidimensionale di chiunque ha elargito una prova impeccabile nell’ultima stagione. Gli oscar Spacey e McGounaghey dovranno attendere. Anna Gunn per quanto non straordinaria mi sembra, causa l’assenza della Maslany, la migliore in lizza tra le donne. Paul ha una bella concorrenza ma il suo Jesse merita la statuetta.
          Infine una serie che chiude con blood money rabid dog ozimandyas granite state e felina non puo non vincere all unanimità

           
        • winston smith

          Secondo me True Detective vincerà a mani basse e lo stesso vale per McConaughey. Il miglior attore non protagonista in una seria drama è Jon Voight; se hai visto Ray Donovan, capisci che non c’è partita: a 75 anni suonati mostra più vitalità della stragrande maggioranza dei palestratissimi attori con la metà dei suoi anni. Sarebbe francamente scandaloso se non premiassero lui, con tutto il rispetto possibile per Aaron Paul.

           
        • Namaste

          L’accoppiata miglior serie/miglior attore drama è molto difficile. Fatta eccezione per “Homeland” che ha sbancato al primo anno, beccando pure l’attrice, perché una simile combinazione si verificasse bisogna risalire al “lontano” 2006 (quarta stagione di “24”), quando ancora le generaliste riuscivano a proporre qualcosa di buono (“Lost”, “Dr. House”, “West Wing”). Da lì in poi c’è stata l’egemonia delle serie cable, che hanno alzato il livello qualitativo e quantitativo a tal punto da indurre i giurati a votare negli ultimi anni secondo una legge non scritta della compensazione: quando vinceva Cranston si premiava Mad Men e quando l’anno scorso finalmente si decidevano a premiare BB, ecco spuntare l’ingognita Jeff Daniels o ancora prima Kyle Chandler. Non dimentichiamoci poi che un Emmy è soprattutto un veicolo promozionale, per cui si tende a “spingere” quelle serie nuove che hanno più bisogno di pubblicità o quelle per cui sta iniziando una nuova stagione, che non quelle ormai andate in soffitta da quasi un anno e i cui cofanetti per l’home video sono già stati ampiamente commercializzati. Secondo questa logica, non mi sorprenderei quindi se a Settembre la spuntasse davvero TD e Bryan Cranston o A. Paul di nuovo premiati, anche se io mi augurerei naturalmente il contrario.

           
        • winston smith

          Davvero la quarta stagione di 24 fece la doppietta? Pensa che è quella che mi è piaciuta di meno.XD
          Ripensandoci, però, è anche quella che può piacere di più al grande pubblico americano (soprattutto di stampo republican),

          SPOILER QUARTA E SESTA STAGIONE 24

          con il nemico arabo interpretato dall’ei fu mummia Imhotep che, se ricordo bene e credo proprio di ricordare bene trattandosi dell’unico caso in tutta la serie, dura per tutta la stagione (davvero troppo per una serie che ha il dinamismo e i plot twists che scorrono nelle proprie vene).
          Forse io non faccio testo, però, non avendo mai capito cos’abbia che non va la sesta stagione per essere tanto odiata: a me il padre di Jack piaceva come villain e poi c’era un Charles Logan in cerca di redenzione che tornava giusto per il tempo necessario a prendersi una coltellata dall’ex moglie. Bei tempi.

          EDIT: aggiunto avviso spoiler per 24. La Redazione

           
        • winston smith

          Mi scuso per gli “spoilers”. Essendo passati praticamente dieci anni dalla messa in onda originale e trattandosi di una serie così iconica, confesso di non aver minimamente pensato alla possibilità che qualcuno non sapesse di cosa si parlava. Mea culpa. XD

          Ad ogni modo,ho controllato è 24 fece la doppietta nel 2006 per la quinta stagione e non per la quarta. Meglio così: la quinta è certamente fra le migliori.

           
        • Federica Barbera

          Hai ragione, è passato molto tempo, ma dobbiamo sempre tenere in considerazione che le serie non hanno data! E se qualcuno decide di recuperarla ora beh, qualcosa magari avrà già letto in giro, ma almeno evitiamo che si bruci un’intera serie in una riga, ecco =) niente di grave, tranquillo!

           
        • Namaste

          Vero, era la quinta. Dalla quarta in poi, “24” andava in onda in mid-season e non più in autunno, per cui agli Emmy di Settembre veniva candidata la stagione trasmessa per intero nello stesso anno solare della premiazione e non quella iniziata a Settembre dell’anno precedente. Da qui l’errore.

          Quello che volevo però sottolineare è come sia cambiata qualitativamente la TV negli ultimi 10 anni. Oggi, vedere anche solo candidato un attore come K. Sutherland, che non è certo Robert De Niro, in mezzo a gente come Cranston, Spacey, McConaughey, John Hamm e compagnia bella, sarebbe per i più impensabile. Siamo abituati troppo bene.

          PS per i mod: Per la funzione “edit” ai messaggi immagino bisogna arrendersi, ma che fine ha fatto il “quote” agli altri interventi?

           
        • Michele Minardi

          PS per i mod: Per la funzione “edit” ai messaggi immagino bisogna arrendersi, ma che fine ha fatto il “quote” agli altri interventi?

          Aggiunto 😉

           
  • Shadow Meister

    La solita mafia.
    Cosa manca: The Americans (dappertutto!), la Maslany, B99, in generale tutto.
    Ma ci sono ancora TBBT, Modern Family e cretinate varie, giusto per compensare. Non c’è una categoria nella quale non abbiano svaccato di brutto eh…

     
  • SerialFiller

    Ecco i miei vincitori e tra parentesi quelli che vnceranno:

    Miglior drama
    Breaking Bad (Amc)—(Breaking Bad )

    Miglior comedy
    Orange Is The New Black (Netflix)-(Silicon Valley )

    Miglior attore in una serie drama
    Bryan Cranston – Walter White in Breaking Bad (Amc)-(Bryan Cranston)

    Miglior attrice in una serie drama

    Lizzy Caplan – Virginia Johnson in Masters of Sex (Showtime)–(Robin Wright)

    Miglior attore di una serie comedy
    Jim Parsons – Sheldon Cooper in The Big Bang Theory (Cbs)—(Matt Le blanc)

    Miglior attrice di una comedy

    Taylor Schilling – Piper Chapman in Orange Is The New Black (Netflix)–(Amy Poehler)

    Miglior attore non protagonista di una serie drama
    Aaron Paul – Jesse Pinkman in Breaking Bad (Amc)—(Aaron Paul)

    Miglior attrice non protagonista di una serie drama
    Anna Gunn – Skyler White in Breaking Bad (Amc)—(Christina Hendricks)

    Migliore attore non protagonista di una comedy
    Andre Braugher – Ray Holt in Brooklyn Nine-Nine (Fox)–(Andre Braugher)

    Miglior attrice non protagonista in una comedy
    Julie Bowen – Claire Dunphy in Modern Family—(Allison Janney)

    Miglior guest star femminile in un Drama

    Margo Martindale, The Americans—(Jane Fonda, The Newsroom)

    Miglior guest star maschile in un Drama

    Reg E. Cathey, House of Cards–(Robert Morse, Mad Men)

    Miglior guest star femminile in una Comedy
    Natasha Lyonne, Orange Is the New Black–(Laverne Cox, Orange Is the New Black)

    Miglior guest star maschile in una Comedy
    Steve Buscemi, Portlandia—(Nathan Lane, Modern Family)

    Miglior Miniserie
    Luther–(Fargo)

    Miglior Film tv

    Sherlock: His Last Vow—(The Normal Heart)

    Miglior attrice in una miniserie o film tv
    Helena Bonham Carter, Burton and Taylor—(Sarah Paulson)

    Miglior attore in una miniserie o film tv

    Idris Elba, Luther—(Chiwetel Ejiofor)

    Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film tv

    Allison Tolman, Fargo—(Julia Roberts, The Normal Heart)

    Miglior attore non protagonista in una miniserie o film tv

    Martin Freeman, Sherlock: His Last Vow—(Alfred Molina, The Normal Heart)

     
  • Francesca Anelli

    Incazzata nera per l’assenza di Matthew Rys e Tatiana Maslany, sostituiti da gente che da entrambi avrebbe solo da imparare(Jeff Daniels in primis). Dowton Abbey sempre presente ormai è peggio di Modern Family, anche perché toglie spazio a roba come The Americans, la cui assenza mi disturba notevolmente. Terribili come sempre.

     
  • winston smith

    Non vedo Downtown Abbey, ma mi rifiuto di immaginare che Hannibal non abbia i requisiti per stare lì in cima come uno dei migliori sei drama della stagione. Oramai in America se non vai in onda sulla cable tv non ti considerano nemmeno: il solito elitarismo dei soldi. E meno male che pure la critica che ho letto io ne parla bene. Il Nonsense con la “n” maiuscola.

     
  • Attilio Palmieri

    Grazie a tutti naturalmente per il dibattito.
    Già all’epoca della decisione di HBO su TD ne abbiamo parlato per pagine e pagine, per cui ora non parlerò nuovamente di questa decisione, cercherò solo di rispondere ad alcuni affezionati come Namaste e SerialFiller e dire alcune cose in maniera molto sintetica e schematica.
    – Questi sono gli Emmy che certificano una volta per tutte quanto sia inutile e stupido lamentarsi dell’appropriatezza o meno di alcune serie in alcune categorie. Fargo, TD, OITNB, Shameless, Treme ecc ecc. Ci dicono chiaramente che ognuno fa quello che gli pare, basta giustificarlo in modo più o meno credibile e può concorrere tranquillamente nella categoria che gli pare.
    – Entrando molto brevemente nel merito ci sono alcune partecipazioni ambigue per cui la discrezione dell’emittente ha un senso: TD è una serie antologica, un modello narrativo nuovo, il cui concepimento complessivo avrebbe le credenziali per concorrere come best drama, così come la singola e autoconclusiva stagione potrebbe essere candidata nelle miniserie, come per esempio hanno da tempo scelto di fare per AHS. Ci sono però altre candidature che proprio non hanno senso e svelano la natura di questi premi, che è ben lungi dall’essere meritocratica e basata su criteri qualitativi. Mi riferisco alla presenza di Treme nelle miniserie. Si tratta della quinta stagione che dopo una negoziazione tra autori e produttori è stata più breve. Ma basta una quinta stagione più breve per chiamarla miniserie? Ovviamente no. Ovviamente qui le ragioni sono altre e se vogliamo hanno anche una loro nobiltà (considerare Treme).
    – Sulle assenze invece ci si deve lamentare o comunque bisogna capire perché alcune serie o persone che dovrebbero essere candidate non lo sono state. E si ritorna allora sul senso di questi premi. Ci sono delle serie che non dovrebbero proprio comparire tra le prime 5 e delle altre che invece dovrebbero farlo per forza. Perché per esempio Downton Abbey? Anche qui, le ragioni sono altre. Vi immaginate cosa sarebbe potuta essere la categoria Best Drama con TD, BB, MM e con Boardwalk Empire (stagione e serie straordinaria), Sons of Anarchy (ho ancora male al cuore) e Treme (superfluo lodarla ancora) al posto di GoT, HoC e Downton? Un livello altissimo. Ma ovviamente la ragioni delle candidature e delle premiazioni sono altre e Downton, GoT e HoC non potevano non figurare.
    – Veniamo alle ragioni di TD: candidarsi tra i best drama significa poter mettere tutti e due gli attori (che non bisogna dimenticare sono anche tra i produttori esecutivi), nella competizione “maggiore”. Si dirà che avrebbero potuto fare lo stesso con le miniserie e che anche in quel caso la concorrenza (almeno su un piano strettamente qualitativo, anche se non conta nulla) sarebbe stata molto alta. Tra gli attori vincere contro Cumberbatch, Freeman o Elba non è proprio una passeggiata. Il problema è che TD puntava a altro. L’obiettivo non era solo vincere ma battere AMC, obiettivo quest’anno ambiziosissimo perché il rivale è una delle cose più importanti che AMC ha fatto e per di più alla sua ultima stagione. Questo però non ha fatto altro che aumentare la voglia di competere e di vincere, perché HBO sapeva di aver tirato fuori un prodotto che per caratteristiche produttive, per la presenza di alcuni soggetti creativi e per la risonanza che ha avuto era quasi irripetibile. Allora si è lanciata.
    – Ce la farà? Secondo me sì. O meglio, io spero di sì. BB è stata premiata lo scorso anno e i suoi riconoscimenti li ha avuti. Li hanno avuti gli autori e tutti gli attori. Questa volta tocca a TD che dovrà vincere la durissima prova di forza. Cosa penso io? Che se TD vincesse sarebbe meritato, perché quello che è riuscita a realizzare in una stagione è miracoloso: dall’innovazione nel formato a quella narrativa; dalla sperimentazione autoriale (stesso scrittore stesso regista), al lavoro sugli attori, fino alla potenza visiva e narrativa della serie che a mio avviso a ben pochi paragoni – per dire: le altre serie si sognano un autore come Fukunaga (vedete i suoi film) alla regia e un autore giovane e coltissimo come Pizzolatto è di primissimo livello. Spero che ce la faccia e spero anche che faccia l’accoppiata attore protagonista best drama, perché secondo me sarebbe meritato. D’altronde l’ha fatto Homeland non vedo perché non dovrebbe farlo TD.

     
    • Namaste

      Non ricordo adesso in quale articolo o recensione si è già discusso a lungo della decisione di HBO d’inviare TD tra le serie maggiori, per cui mi scuso se dovessi tornare sulle stesse considerazioni già affrontate da altri nei loro interventi.

      Ovviamente, lamentarsi per il modo in cui le reti hanno scelto di aggirare l’ostacolo, lascia il tempo che trova, Più che vedere “Treme” candidata tra le miniserie (dovevano semmai farlo prima!), a me per esempio fa più sorridere la scelta di Netflix, risultata peraltro vincente, di candidare le varie (e straordinarie) attrici di supporto come guest, quando sappiamo che fanno parte a tutti gli effetti del cast regolare. Dispiace che in questo modo si tolga spazio ad altre/altri che hanno solo pochi episodi per farsi norare, ma voglio dire, fa parte dei giochi, e vista la concorrrenza sempre più agguerrita ho la sensazione che di queste furberie per fregare l’avversario, nei prossimi anni, ne vedremo parecchie.

      Allo stesso modo, come ho già detto, tolto il madornale equivoco Downton Abbey (che quest’anno non aveva niente da invidiare ad una fiction Mediaset), non mi viene nemmeno di imbestialirmi più di tanto se mi candidano, per citare il tuo esempio, House of Cards al posto di Sons of Anarchy o viceversa, ecc. ecc. Un premio non può essere “mafia” o “buffonata” solo perchè non candidano le nostre serie preferite o quelle secondo noi più meritevoli. Seguendo questa logica, quello stesso premio, dovrebbe continuare ad essere “mafia” e “buffonata” anche quando succede l’esatto contrario, quando cioè vengono candidati e poi vincono la serie o gli attori che avremmo scelto anche noi, perché in quel caso ci sarà sempre chi non si trova d’accordo con quella scelta e che ha il nostro stesso diritto di lamentarsi e di urlare al gomplotto.

      Lo scopo di un premio come gli Emmy o come gli Oscar, siamo adulti e lo sappiamo, non è quello di far contenti fans e spettatori, ma di premiare innanzitutto sè stessi, quindi l’industria, e quindi gli sponsor, senza lasciare scontenti i nomi che contano nè creare malumori di sorta. Facciano quindi come credono e come devono, quello che a me interessa come fruitore del loro prodotto è che rimanga comunque sempre salvo quel principio per cui ogni anno bisogna premiare il meglio, e volenti o nolenti, il meglio che quest’anno la creatività televisiva ha prodotto si riassume nella bagarre True Detective/Breaking Bad.

      Ora, non voglio dire che l’uno vale l’altro perché non è così, ma ci sta che possa vincere l’uno anzichè l’altro e viceversa, e in entrambi i casi, nè Gilligan nè Pizzollatto dovranno sentirsi in alcun modo scippati, nè dovremmo anche noi che, come spettatori, abbiamo quest’anno potuto assistere ad una stagione televisiva irripetibile. Grato per questo, la vivo insomma in maniera distaccata, come mi preparo a vivere la finale Germania-Argentina di domani (e fine delle metafore calcistiche, che l’altra volta non ha portato bene…).

       
      • Attilio Palmieri

        Qui non ne avevamo mai parlato della decisione di HBO, ma essendo noi tutti così appassionati ho dato per scontato che a chiunque sia capitato di far parte di lunghe conversazioni sulla legittimità o meno della serie di far parte della categoria best drama quando qualche mese fa è stata resa nota la decisione. Ovviamente non fa male riparlarne qui, ma penso che ormai sappiamo tutti il perché.
        Quanto alla vittoria, tutto fa pensare che TD possa vincere, anche se settembre è lontano e l’effetto True Detective potrebbe essersi ormai sgonfiato. Fossimo stati a marzo avrebbe vinto a mani basse.
        E se poi mentre quei due si guardano male arriva Matthew Weiner e si piglia il premio? Sarebbe bellissimo.
        Certo, fossi Kurt Sutter (o Terrence Winter, ma con Sutter si presta di più) chiamerei gli eredi della banda di Charles Manson e gli affiderei una missione per quella sera.

         
  • Teresa

    non c’è il quote, quindi copioeincollo quello che ha scritto Attilio Palmieri:
    “Che se TD vincesse sarebbe meritato, perché quello che è riuscita a realizzare in una stagione è miracoloso: dall’innovazione nel formato a quella narrativa; dalla sperimentazione autoriale (stesso scrittore stesso regista), al lavoro sugli attori, fino alla potenza visiva e narrativa della serie che a mio avviso a ben pochi paragoni – per dire: le altre serie si sognano un autore come Fukunaga (vedete i suoi film) alla regia e un autore giovane e coltissimo come Pizzolatto è di primissimo livello. Spero che ce la faccia e spero anche che faccia l’accoppiata attore protagonista best drama, perché secondo me sarebbe meritato.”

    per me hai ragione da vendere. La mia serie preferita in assoluto resta sempre Mad men, ma parliamo di un discorso che si srotola per 7 stagioni. Per me quest’anno la vittoria la merita ampiamente TD, per i motivi che hai detto tu. Perciò saltai su quando qualcuno su questo sito scrisse che tutte le altre serie avrebbero solo da imparare da TGW, anche a livello di innovazione narrativa. BB i suoi riconoscimenti li ha avuti, adesso sarebbe ora di premiare chi ha osato, perché secondo me la scommessa fatta da TD non era affatto facile.

     
  • Attilio Palmieri

    Cara Teresa, innanzitutto ti ringrazio della citazione, è sempre bello quando qualcuno condivide talmente tanto le tue idee da ripeterlo addirittura con le tue parole. Su TD mi sembra che siamo abbastanza d’accordo, sia sul valore assoluto della serie, sia sulla portata innovativa del progetto. Per queste ragioni credo sia inutile ancora insistere su questo, anche perché personalmente ho scritto anche tante parole quando mi sono trovato a scrivere le recensioni di alcuni episodi, l’ultimo in particolare. Si tratta di un lavoro atipico e in quanto tale destinato a fare scuola, tanto che per questa seconda stagione si parla di nuovi cambiamenti: dal ruolo degli attori, alla moltiplicazione dei registi, fino al coinvolgimento di William Friedkin (non so se mi spiego).
    Permettimi però di ritornare un attimo su TGW. Quest’anno sono tantissimi le serie che hanno offerto un livello medio qualitativo altissimo, oltre ad alcuni picchi di eccellenza assoluta. The Good Wife è tra queste serie. Se nei messaggi precedenti non ho inserito la serie del coniugi King è solo perché quando li ho scritti ero fermo alla quarta stagione e non avendo visto la quinta non me la sentivo di sbilanciarmi (non solo per questa ragione, anche per pura dimenticanza devo ammettere, così come me ne sono sfuggite altre). Ora sto recuperando anche la quinta stagione e devo dire che si tratta di un prodotto straordinario che davvero non ha tanti paragoni (e questo conta tanto, come dimostra proprio True Detective). Cerco di spiegarmi, ma per farlo bisogna fare un piccolo passo indietro.
    La Seconda Golden Age della televisione americana è nata senza l’aspro divario tra le emittente free-to-air e quelle cable, bensì ha sfruttato una sequenza di serie apripista (per gli autori coinvolti, per il genere innovativo, per l’estetica di cui si facevano portatrici o per il successo inaspettato di pubblico e critica) per arrivare a diventare un fenomeno di importanza assoluta. Gli anni Ottanta e Novanta sono quelli degli show dei canali generalisti, anni in cui serie come Senfield, X-Files, E.R., The West Wing, hanno insegnato al mondo intero un nuovo modo di fare televisione. Successivamente le TV via cavo hanno iniziato a produrre drama di grandissimo valore per portare oltre il livello medio l’asticella della qualità, prendendo come riferimento il grande cinema americano e la letteratura. HBO è stata la prima alla fine degli anni Novanta con OZ prima e The Sopranos poi. Successivamente sono arrivate tutte le altre, da Showtime a Starz, da AMC a FX proseguendo con tutte le altre. I primi anni Duemila sono ricordati come anni di grandissimo splendore della televisione americana soprattutto per il livello della concorrenza: le TV generaliste competevano ad armi pari con quelle via cavo a colpi di serie di grandi qualità. Ci sono stati Lost e 24, così come ci sono stati The Sopranos e Dexter. Dalla seconda metà degli anni Duemila qualcosa è iniziato a cambiare. Per tantissimi motivi, rispetto ai quali non posso soffermarmi ora visto che ci vorrebbero cartelle su cartelle, il livello dei drama proposti dalle TV via cavo ha iniziato a essere molto più alto. Sono gli anni di MM, BB, SoA, Boss, BE ecc ecc ecc. Una lista davvero lunghissima. Le TV generaliste non hanno potuto e saputo rispondere, per tantissimi motivi. Poca innovazione, troppa dipendenza dai rating e pochi investimenti economici. Ultimamente le cose sono cambiate e sembrano poter cambiare ancora, anche qui per tantissimi motivi, prima di tutto economici. La parcellizzazione delle piattaforme e la nuova concentrazione delle risorse economiche sta portando le emittenti generaliste a essere di nuovo competitive a poter finalmente innovare dal punto di vista estetico narrativo. I risultati si sono visti, cara Teresa, eccome. Serie come Hannibal, Scandal, Person of Interest, The Good Wife (per non parlare delle comedy) hanno dimostrato di poter competere ad armi pari con i prodotti migliori delle TV via cavo e in certi casi di surclassarli. Person of Interest, ad esempio, è stato di gran lunga migliore di Dexter, così come l’ultima stagione di Hannibal a mio modo di vedere è stato ben più innovativa stilisticamente dell’ultima di Game of Thrones. Altra questione da non sottovalutare assolutamente è che innovare nel campo delle televisioni free-to-air è molto più difficile che farlo sul cavo. I canali in chiaro hanno dei limiti di minutaggio invalicabili, così come per le restrittive regole riguardanti la censura. Per non parlare della necessità di avere degli ascolti soddisfacenti. Non è difficile capire che produrre innovazione in queste regole è più difficile, ma al contempo può essere anche più stimolante. The Good Wife è un esempio perfetto: la tensione erotica che gli autori riescono a creare per parlare di sesso non potendo però mai mostrarlo è qualcosa che True Detective o Breaking Bad si sognano. Così come il lavoro che TGW fa sul fuori campo sottolineando con grande consapevolezza i limiti forzati del proprio formato così come la voglia e la capacità di aggirarli. Narrativamente poi, e giuro che concludo, Lavorare su una stagione di 22 episodi non è come lavorare su una da 10. Ogni episodio poi possiede anthology plot (linee narrative autoconclusive) ai quali è richiesto di essere efficaci, divertenti e “significativi” rispetto agli sviluppi dei running plot (linee narrative che coprono più episodi o più stagioni). State questo tipo di processo narrativo, è abbastanza chiaro che siamo di fronte a un tipo di prodotto diversissimo da quello che propongono le TV via cavo (e che negli ultimi anni ha dominato il campo dei riconoscimenti), un prodotto potenzialmente anche più complesso e che, se realizzato con la raffinatezza e l’intelligenza dell’ultima stagione di The Good Wife, non ha nulla invidiare a nessuno, anzi, ha tantissimo da insegnare a chi da anni realizza opere di altissima qualità ma seguendo sempre uno stesso modello produttivo-realizzativo, seppur vincente.
    Mi scuso per la lunghezza di questo commento ma necessitavo di essere più chiaro possibile.

     
  • SerialFiller

    Io non ho dubbi sul fatto che vada premiata la magnificienza di Breaking bad, ed il fatto che sia stata l’ultima stagione lo vedo come un motivo in più di premiarla e non in meno semmai. Detto questo True detective ha tutte le carte in regola per vincere e alzerei le mani se dovesse succedere.
    Gli emmy deludono perchè in determinate circostanze offrono delle nominations che non stanno ne in cielo e ne in terra tipo DA e non nominano una come la Maslany che sarebbe un po come votare per il miglior giocatore argentino al mondo e non mettere messi fra i primi 10 insomma…sono cadute di stile sospette, un po come accadeva con John Noble fino a 2 anni fa.
    Poi mi chiedo sempre come possano serie come sons of anarchy, americans, justified, person of interest non ricevere mai voti al di sotto dell’8 8,5 sui vari siti di recensioni specializzate online e non ricevere mai nominations….
    non parliamo di serie alla grey’s anatomy che hanno uno zoccolo duro che difende a priori la serie che qulitativamente è pessima ma arliamo di serie e attori oggettivamente fenomenali.

     
  • Teresa

    Caro Attilio, ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato. Vorrei solo dirti che ho ben presente il fatto che TGW vada in onda su una TV generalista, e sono d’accordo sul fatto che – almeno per me – dai tempi non molto lontani di House MD, la TV generalista non sfornava qualcosa di così eccellente qualità. Dirò di più: per me TGW avrebbe dovuto essere candidato tra i migliori drama al posto di DA, che non lo meritava affatto. Detto ciò, in valore assoluto per me non c’è storia, non c’è gara, non c’è confronto con TD (con Mad men non ne parliamo proprio). Quindi, se parliamo di TV generalista, la definizione di TGW come “serie da cui tutte le altre hanno da imparare” mi potrebbe stare anche bene (ma anche no, io preferisco Hannibal). Se parliamo in valore assoluto, mi sta molto meno bene, per i motivi che ho già esposto a suo tempo.
    p.s. sono d’accordo anche sul fatto che GoT non ha innovato proprio nulla
    p.p.s. sempre Forza Napoli 😀

     
  • Firpo

    Per la cronaca anch’io spero nella vittoria di Breaking Bad e di Cranston anche perchè True Detective non l’ho apprezzata un granchè e non ho ancora finito di vederla.
    Ma vedo difficile la dopietta sia dell’uno che dell’altro. Penso che gli Emmy daranno un colpo alla botte e uno al cerchio e vedo BB miglior drama e Matteo McCoso miglior attore. Proprio perchè sarebbe difficile e ingiusto non dare un premio alle due serie che hanno avuto il maggior clamore in quest’ultimo anno (televisivo non solare).
    Se invece ci deve essere doppietta drama/attore allora spero per BB.

    Su GOT nella categoria importante non ci credo proprio. Forse può puntare a attore non protagonista con Dinkalge, ma se avesse avuto vere possibilità di vincere la HBO non gli avrebbe lanciato contro TD.

     
  • Teresa

    visto che in questi giorni è tornato The Killing, mi sono ricordata della mostruosa performance di Peter Sarsgaard nella stagione 2. Ho cercato il suo nome tra le nomination, ma non c’è. Allora a questo punto davvero non si può fare altro che parlare di pagliacciata indegna. No davvero, non nominare Sarsgaard è fuori da ogni logica umana.