The Leftovers – 1×08 Cairo 11


The Leftovers - 1x08 CairoNel bene e nel male, The Leftovers è la serie televisiva più chiacchierata di questa estate. Complice anche la scrittura di Lindelof, che da Lost in poi sa essere estremamente divisiva, la serie prosegue il proprio percorso e per questo ottavo appuntamento mette in campo l’episodio più riuscito fino a questo momento.

O vanity of Sleep, Hope, Dream, endless Desire,
The Horses of Disaster plunge in the heavy clay:
Beloved, let your eyes half close, and your heart beat
Over my heart, and your hair fall over my breast,
Drowning love’s lonely hour in deep twilight of rest,
And hiding their tossing manes and their tumultuous feet.

The Leftovers - 1x08 CairoThe Leftovers si sta sempre più rivelando una serie in grado di spaccare – spesso anche nettamente – i giudizi: c’è chi lo avvicina al capolavoro e chi lo definisce, senza mezzi termini, un vero e proprio bluff. Indubbiamente in più di un’occasione l’idea di sentirsi presi in giro dagli autori non può non essere sorta allo spettatore, che viene lasciato in un mare di domande a cui di risposte ne arrivano, obiettivamente, pochine.
E non è un caso che uno degli episodi più riusciti quest’anno – il primo corale che convince, dopo gli episodi Two Boats and an Helicopter e Guest incentrati su un personaggio cardine – sia anche quello che va ad indagare con maggiore attenzione l’aspetto mystery della serie. Sebbene il “come” sia avvenuto l’incidente del 14 Ottobre sia ben lontano dall’essere chiarito, si comincia a capire qualcosa in più su alcuni personaggi – Jill, ad esempio – o sui Guilty Remnants.

Non possiamo che partire proprio da qui, da quel gruppo di persone, uomini e donne dalla sigaretta facile e dagli abiti bianchi: è su di loro che, in vari modi, si concentra la narrazione dell’episodio, dividendo il racconto tra Patti, la leader, e Laurie, la sua erede. Da un lato chi non sembra affatto intimidita da una situazione di estremo pericolo e dall’altro chi invece accetta l’implicita nuova posizione appena assunta.

It doesn’t matter what happened. But the difference between you and me is that I accept that it did.
And while you push it aside, while you ignore it, we strip ourselves of everything that distracts us from it.

The Leftovers - 1x08 CairoIn una costruzione che fa della confusione e dell’onirico il proprio punto di forza, veniamo a scoprire che Patti è stata prelevata a forza da Kevin e condotta in una baita tra i boschi dove l’uomo era solito stare con la propria famiglia. Il fatto che siamo a Cairo, New York, sta ad indicare sin dai primi momenti che questa sezione narrativa sarà sicuramente la più importante dell’intero episodio; e si rivela, soprattutto nella parte finale, in tutta la sua potenza espressiva.

Grazie anche a Ann Dowd la cui recitazione è sembrata fondamentale a reggere lo scontro finale con Kevin, Patti ci permette di entrare in profondità nell’anima dilaniata di un’America, meglio ancora di un mondo, ancora lacerato da un evento a cui non sarà probabilmente possibile dare un significato effettivo. L’assenza di certezze, la perdita dell’orientamento non si trasforma con i Guilty Remnants in un totale rifiuto della vita solo per evitare di soffrire: c’è qualcosa di più, c’è qualcosa che va molto più in profondità ed è il desiderio di avere un obiettivo nella vita, uno scopo preciso a cui poter aggrapparsi e grazie al quale poter svegliarsi al mattino senza la volontà di uccidersi.

In tutta la drammaticità dell’ammissione di colpa, Patti non ha remore ad ammettere che l’omicidio di Gladys è stato un atto interno ai GR, una ponderata scelta. Da quel poco che si può capire – perché la serie si rifiuta ancora di rispondere in maniera chiara alle domande – questo destino sembra essere condiviso anche dagli altri appartenenti a quella setta. E la scelta finale di uccidersi – salutando il mondo con le parole di Yeats – si lega ad un determinato scopo, ad una precisa volontà: è il voler aprire gli occhi a Kevin, mostrargli che ciò che ella gli ha riferito non sono i deliri di una donna spaventata. C’è molto altro sotto, ma siamo ancora lontani dal capirlo.

The Leftovers - 1x08 CairoMentre il leader dei GR muore, un altro ne sorge. Alla vigilia di un avvenimento che probabilmente sconvolgerà nuovamente Mapleton, Laurie è costretta a prendere le redini di un gruppo che rischiava di affondare per l’assenza di Patti. La prima sfida è costituita da Megan che è completamente fuori controllo: prima aggredisce con rabbia il prete, poi non frena in alcun modo la lingua e continua a parlare, nonostante le venga imposto di non farlo; Laurie è la sola stoica a rimanere ancorata alle sue convinzioni e non cede. Il sorriso finale di Megan sulla panchina, dopo lo schiaffo che la riporta all’ordine, può significare due cose: o l’aver capito che Laurie è finalmente pronta, un ultimo test prima della sua naturale “elezione”, oppure un intento distruttivo dall’interno, anche se non vi sono altre prove a sostegno di quest’ultima ipotesi.

She was pretending.[…] To be ok. She lost her entire family.
Just so you know, it is possible for some people to be ok, Jill.

The Leftovers - 1x08 CairoLaurie è pronta a guidare i GR, probabilmente, ma ad attenderla c’è la sua prima sfida: sua figlia Jill mostra un interessamento ad entrare nel suo stesso gruppo. Come la fin troppo sveglia amica Aimee le rinfaccia palesemente, Jill non vuole accettare l’idea che qualcuno possa superare un lutto o una perdita (nel suo caso “figurata”), oppressa com’è lei stessa da un profondo senso di inquietudine. La rottura con Aimee e la freddezza nel tenerla distante da sé nel momento dei saluti mette in mostra un altro aspetto di un personaggio, che per la caratterizzazione finora avuta era tutto fuorché interessante o gradevole. È alla madre che fa ritorno, adesso, nel suo senso di smarrimento.
Che ne sarà ora di Kevin? Di fronte a sé il cadavere di Patti, ad attenderlo la fuga di sua figlia, la scomparsa (questa ancora sì, gradita) di suo figlio ed i prodromi di una malattia che non sembra affatto intenzionata ad abbandonarlo. È su di lui che si concentrerà probabilmente lo spazio futuro della narrazione, e con quelle parole finali di Patti (“You understand me”) c’è da immaginare che ci sia ancora molto da dire sullo sceriffo.

L’episodio quindi funziona molto bene, anche se chiaramente è presto per poter affermare che la serie abbia superato le notevoli difficoltà che hanno caratterizzato la prima porzione di stagione: anche in questa puntata ci sono troppe cose dette e non dette, silenzi e segreti che alla lunga rischiano di stancare. Ma l’arrivo delle prime risposte (non solo sul versante mystery, ma anche sulla psicologia dei personaggi stessi) è come una boccata d’aria fresca e ci fa guardare con occhi più interessati agli episodi finali di quest’annata.

Voto: 8

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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11 commenti su “The Leftovers – 1×08 Cairo

  • Son of the Bishop

    Bellissimo episodio, la serie sta crescendo molto bene e si sta muovendo bene con un materiale non facilissimo da trattare. Io che ho letto il libro sono sempre più curioso di vedere come svilupperanno da qui in poi e soprattutto nella seconda. Comunque la puntata l’ ho trovata di ottima fattura, l’ incontro Kevin-Patty di un impatto pazzesco. Per me si potrebbe dare anche un 8,5. Comunque contento che finalmente anche la vostra recensione esprima un voto davvero positivo

     
  • SerialFiller

    Grazie Mario finalmente una recensione degna di questa splendida serie.
    Sono innegabili i passi falsi nelle prime puntate ma è evidente che questa serie stia regalando soddisfazioni settimana dopo settimana. Ma che puntata è stata questa? Avanzamento della trama, triplo colpo di scena, componente mistery saldissima, ottime prove attoriali e quel disagio, quell’angoscia sempre presenti e fortissimi. Io sono felicissimo di questa serie, la trovo un ottima serie che se gestita bene potrà essere annoverata negli annali fra qualche anno.
    La strada da fare è lunga ma almeno il sentiero imboccato è quello giusto.

     
  • Ste Porta

    Tra l’altro “Cairo” è una delle parole che si sente chiaramente gracchiare dalla trasmittente di Garvey nel sogno (sogno?) che fa qualche puntata fa.

    Questa serie mi affascina, che è ben diverso dal “mi piace”, ma sono molto ma molto curioso di vederne il finale di stagione.
    Il discorso di Patti intrigante ma sinceramente ho fatto fatica a seguirlo: mi ha però lasciato un senso di inquietudine che forse era nell’intento della sequenza.

     
  • Frank Underwood

    Ho finito il libro giusto pochi giorni prima di vedere questa 1×08. A parte qualche sottile riferimento ai protagonisti della serie, non ha praticamente NULLA a che vedere con quello che vediamo sullo schermo. Kevin è il sindaco, Kevin Garvey senior non esiste, il reverendo Jamison è un personaggio più che marginale e Laurie, sempre adepta dei CS, parla spesso durante il periodo iniziale di Meg (che non è la splendida quasi 40enne Liv Tyler, ma una ragazza poco più che ventenne). Detto questo se nel libro non succede praticamente NULLA (ed onestamente non consiglierei la lettura), ho come la sensazione che in questo 1×08 (a mio avviso la miglior puntata di sempre di TL) Lindelof abbia deciso di dare uno strattone alla storia mantenendone la radice (la Sparizione, il costante senso di angoscia e claustrofobia), ma dandone uno sviluppo, un seguito, un divenire. Bellissima, un 8,5 pieno anche a mio avviso.

     
    • SerialFiller

      Una richiesta:
      potreste evitare di fare paragoni coi libri,spoilerare i libri?
      1-perchè se qualcuno volesse leggere il libro leggendo il tuo commento ha avuto qualche dettaglio che magari avrebbe voluto scoprire durante la lettura
      2-perchè se domani la serie volesse attingere dal libro a piene mani avremmo gia qualche dettaglio in più-
      Grazie

       
      • Son of the Bishop

        Non dico niente del libro su trama personaggi ed altro, però a me è piaciuto non l’ ho trovato male, scritto bene e si legge molto velocemente. Sebbene mi aspettassi tutt’ altro dalla seconda parte.

         
      • Frank Underwood

        Scusa SerialFiller. Sappi che però dal libro non c’è più nulla da attingere. Quello che c’era da citare è gia stato fatto, libro e serie sono due cose diverse. Volevo semplicemente fare un paragone, senza creare fastidi e senza toccare le corde del cuore di nessuno. Pardon.

         
        • SerialFiller

          Non ti preoccupare figurati ma io che non ho letto il libro non posso sapere la serie fn dove si spingerà per attingere al libro dunque preferisco non avere alcun dettaglio

           
  • Dreamer88

    Piano piano sembra che The Leftovers stia finalmente trovato la sua strada. Dopo le prime puntate ero un pò spiazzato, perchè non capivo bene dove la serie volesse andare a parare (o cosa realmente volesse raccontare) ma dopo la puntata-svolta (ossia “Guest”) la sensazione è quella che la serie stia seguendo un percorso ben definito, che probabilmente culminerà con il finale di stagione. Sono curioso di vedere ciò che accadrà nelle ultime due puntate.

     
  • ec

    puntata super! Io lo seguo in v.o.! La copertina del nat. Geographic era chiaramente un “easter-egg” alla lost! Una delle notizie in copertina era “cairo”… Appunto!

     
  • Charles

    Salve a tutti. Sto vedendo ora per la prima volta questa serie TV. Non sono un critico o un esperto di sceneggiature televisive, ma uno spettatore che prova emozioni, riflette sui contenuti, viene toccato in bene o in male da ciò che vede. Ebbene, la poesia dell’introduzione di questo episodio è qualcosa di travolgente, paragonabile a quegli inizi o finali di Lost che mi hanno fatto rabbrividire e volare alto. Al di là della trama e dei suoi sviluppi io avverto tanta poesia e genialità in chi sa rendere visive tali potenzialità umane e ne sono profondamente ammirato. Anch’io tra i personaggi praticamente non tollero i figli di Kevin. In particolare Jill avrebbe bisogno di tanti di quegli schiaffi o di uno psicologo con gli attributi. Ma visto come stanno messi padre e nonno, forse non è tutta sua la colpa!
    Concludo apprezzando molto le vostre recensioni e affermando di trarne sempre spunti originali e interessanti.
    Ai commentatori più spietati dico: vi sembra una cosa semplice costruire storie del genere e tradurle in poesia visiva? Con tutto il rispetto ovviamente del fatto che una storia possa semplicemente piacere o no.
    Saluti a tutti