Orange Is The New Black – 2×13 We Have Manners, We’re Polite 10


Orange Is The New Black - 2x13 We Have Manners, We're PoliteUn episodio della durata insolita di 90 minuti chiude questa seconda stagione di Orange Is The New Black, un’annata che per certi versi è stata differente dalla prima e che si è concentrata maggiormente su tutte le storie del penitenziario di Litchfield, oltre a seguire le vicende di Piper Chapman. 

Se l’anno scorso c’era stata la necessità di entrare nel mondo del carcere attraverso gli occhi della nuova inmate, con questi nuovi 13 episodi abbiamo assistito ad alcuni importanti cambiamenti. Si poteva infatti imputare alla protagonista un eccesso di ingenuità nei suoi comportamenti, che però sono stati profondamente rivisitati dopo gli eventi dello scorso season finale: possiamo infatti dire che la nuova Piper – più consapevole, ma non per questo privata dei suoi dubbi e delle sue incertezze – sia stata una delle sorprese di questa stagione.
Orange Is The New Black - 2x13 We Have Manners, We're PoliteIl suo cambiamento è stato ancor più evidenziato dalle brevi ma significative interazioni con Soso, che non a caso troviamo anche in chiusura di questa puntata: la nuova carcerata aveva cercato in quella Piper che pensavamo di conoscere un aiuto, e la reazione della donna nel corso dell’intera stagione è stata specchio della sua evoluzione interiore. La comprensione iniziale per la ragazza si è trasformata in rabbia per la sua ingenuità – e quanto ci sarebbe da dire a riguardo! –, poi in sfruttamento con il tentativo di usarla come merce di scambio, e infine in rassegnazione per un destino condiviso da entrambe.
Se quindi la costruzione di Chapman, detenuta di Litchfield, ha seguito uno sviluppo di tutto rispetto nell’arco della stagione, il personaggio di Piper all’interno del triangolo-ormai-quadrato, costituito da lei, Alex, Larry e Polly, risulta invece meno riuscito.

I need you to call him and tell him… that Alex Vause is violating her probation and that she is on her way out of town.

Orange Is The New Black - 2x13 We Have Manners, We're PoliteA chiudere il cerchio con la season premiere, in questa We have manners, We’re polite avviene finalmente il confronto tra Alex e Piper, che tuttavia risulta poco chiarificatore nel suo tentativo di giocare sul “io pensavo che avresti mentito”/”io pensavo avresti detto la verità”. La consapevolezza di Piper di essere ormai sola la porta a scegliere una strada che, lungi dall’essere solo una protezione per la donna che ama, diventa richiesta egoistica di affetto: se tutto quello che era il suo mondo esterno è lentamente crollato, allora tanto vale rendere migliore quello all’interno del carcere, riportando Alex al suo fianco e facendola nuovamente arrestare.

Se quindi lo sviluppo di questa vicenda risulta ben costruito e stratificato, non si può dire lo stesso della parte legata a Polly e soprattutto Larry, che da uomo innamorato e ferito della prima stagione diventa un individuo insensibile e senza scrupoli, in grado di fare persino espressioni di apprezzamento davanti a Piper in seguito al “and my vagina bounced back really fast” di Polly.
Orange Is The New Black - 2x13 We Have Manners, We're PoliteL’esigenza di chiudere qui la storia legata a questi due personaggi ha portato ad uno scioglimento esageratamente rapido, che vede nella richiesta di Piper (“Do you wanna make it up to me?”) una risoluzione troppo veloce di un doppio tradimento di questa portata; ad ogni modo, la storyline di Larry è stata una di quelle con più alto tasso di fallimento al suo interno, quindi era difficile pensare che un personaggio così bidimensionale e mal costruito potesse chiudere il suo percorso in maniera migliore. Altro discorso invece per Polly, che, se risulta coinvolta allo stesso modo nel tradimento, viene disegnata in modo ben più coerente senza per questo essere privata del suo livello di colpevolezza; il confronto quindi tra la costruzione del personaggio della donna e quello dell’uomo risulta decisamente impari.

I am not crazy. I am unique.

Si chiude con questo episodio la parabola di Vee (sempre che il suo sguardo dopo l’incidente stia ad indicare un reale decesso, come sembrerebbe): un personaggio che ha colpito come un uragano l’universo del penitenziario e soprattutto la struttura narrativa della serie, in un modo che può essere visto da più di una angolazione.
Orange Is The New Black - 2x13 We Have Manners, We're PoliteLa prima stagione, tolte le vicende di Alex e Pennsatucky, aveva calcato un po’ troppo la mano su storie di donne che in fondo non erano poi così colpevoli: ogni flashback tendeva ad evidenziare come tutto sommato si fossero trovate quasi costrette (dalle esigenze, dalla vita, dal caso) a violare la legge, deresponsabilizzando di fatto il loro percorso all’interno della prigione.
Questa seconda annata, invece, è stata decisamente più accorta, costruendo personaggi dal passato a volte terribile senza però perdere quella delicatezza che era stata, nel suo eccesso, il tallone d’Achille delle prime 13 puntate: se pensiamo ai flashback di donne come Morello e Rosa, non possiamo che applaudire alla costruzione di vite con le quali siamo riusciti ad entrare in empatia nonostante il livello oggettivo di responsabilità criminale.

È in quest’ottica che si inserisce il personaggio di Vee, che al contrario di queste si presenta monolitico in senso opposto: non c’è nemmeno un grammo da salvare nel comportamento della donna, e questo può dare spunto a più di una riflessione. Presentare un villain così negativo può rappresentare un errore, uguale e opposto rispetto a quelli della prima stagione?
Personalmente ritengo che la costruzione del suo passato abbia reso necessaria questa scelta: una vita senza scampo è l’unica soluzione narrativa per una donna che sin dai primi episodi ci viene presentata come manipolatrice di vulnerabili – i bambini, come Taystee, e le persone malate, come Suzanne. Averla resa una donna senza scrupoli non è affatto una scelta di bidimensionalità, ma anzi l’unica che coerentemente può rappresentare una personalità così devastatrice.
Orange Is The New Black - 2x13 We Have Manners, We're PoliteSignificativa è inoltre la sua fine: nonostante in carcere ci siano moltissimi piani in atto per incastrarla (Nicky e Boo, Norma e Gloria, Red, Healy e Lusheck, Taystee e le ragazze), sarà il caso a portare alla sua (così sembra) morte. Rosa, che scappa verso una fine più serena di quella che avrebbe tra quelle mura, la investe nonostante sia sempre stata quella più esterna alle vicende tra Vee e Red: Always so rude, that one, dice la donna, sottolineando con quel sempre come non potesse esserci per lei possibilità di redenzione agli occhi di nessuno.
Sarà però il pianto di “Crazy Eyes” a lasciare il segno del suo passaggio: per ogni Taystee che sviluppa consapevolezza e finalmente unisce i puntini (“You mean like RJ?”), ci sarà sempre una Suzanne devastata, forse per sempre, dal passaggio di una donna come Vee.

It’s my second day. My second fucking day.

Infine troviamo Caputo: prende il posto di Fig con le migliori intenzioni, ma finisce per commettere sin da subito passi falsi che, c’è da starne certi, andranno ad intaccare tutti i suoi buoni propositi.
La decisione di mettere a tacere Bennett con la sua confessione ha come unico pregio (forse) quello di mettere la parola fine alle diatribe tra il ragazzo e Daya, una delle parti peggio costruite nell’arco della stagione, ma non getta di certo una buona luce per la futura gestione del carcere. La fuga di Rosa e Vee, la manifestazione delle suore, il pestaggio di Red e la presenza di droga all’interno del penitenziario non fanno presagire nulla di buono e, anzi, forse il minor polso di Caputo rispetto a Fig potrebbe determinare un peggioramento delle condizioni di Litchfield, nonostante le intenzioni siano esattamente quelle opposte.

Orange Is The New Black - 2x13 We Have Manners, We're PoliteEcco che quindi, pur con qualche incertezza emersa soprattutto in questo episodio, sono state gettate le basi per la prossima stagione. A differenza della prima si è assistito ad un approfondimento maggiore dei personaggi, a partire dalla stessa Piper, che tuttavia risulta meno protagonista rispetto alla prima annata: questa scelta può lasciare spiazzati, ma non si può certo dire che non sia stata ben chiarita sin dall’inizio, quando la premiere e la seconda puntata hanno visto una netta distinzione tra le vicende – una solo su Chapman, l’altra interamente sulle altre carcerate.
Risulta infine da apprezzare il tentativo di bilanciare alcuni difetti, compresa la non perfetta gestione dei personaggi maschili: tolto il terribile Larry e l’insipido Bennett, Healy e Caputo hanno subìto un approfondimento necessario, forse troppo repentino nel caso di Healy ma almeno apprezzabile nello sforzo di disegnare un quadro coerente con le loro azioni.

La terza stagione, già confermata prima di questa seconda, avrà il compito di limare ancora di più questi difetti e di portare avanti un racconto che risulta già ottimo: le donne del penitenziario conservano un’incredibile gamma di potenziale, e il materiale per il proseguimento delle loro storie risulta ancora ampiamente sfruttabile.

Voto puntata: 7+
Voto stagione: 8 ½ 

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


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10 commenti su “Orange Is The New Black – 2×13 We Have Manners, We’re Polite

  • Namaste

    Sono tra quelli che hanno visto la serie in “modalità scorpacciata”, sicuramente più appagante, ma che mi ha costretto finora a mordermi la lingua… Arrivati quindi all’atteso resoconto finale (complimenti ai recensori per essere riusciti quest’anno a coprire tutti gli episodi), posso dirlo senza problemi: tutta la seconda parte di questa seconda stagione ed in particolare questo doppio season finale mi ha un po’ deluso, avrei infatti invertito i voti complessivi: 7 1/2 alla seconda e 8 1/2 alla prima stagione che, anche senza avere un personaggio come Vee in grado di dare continuità agli episodi, mi era sembrata meglio amalgamata.

    Non è una bocciatura, sia chiaro, alcuni episodi come quelli dedicati a Morello o a Rosa, concordo, sono stati davvero riuscitissimi, forse i migliori che la serie abbia prodotto, ma poi, come già detto, proprio quando la stagione arrivava alla fine e sembrava dovesse accelerare e accentuare i conflitti fino all’ultima esplosione finale, ecco che invece questa si tira indietro, facendo finire tutto a tarallucci e vino, vedi per esempio tutta la story-line di Figaroa che, dopo tutto il casino fatto per dimostrare il suo peculato, pensavo avremmo quantomeno visto dietro le sbarre o peggio, e vedi appunto tutta l’insulsa story-line tra Larry e Polly che toglie spazio alle altre detenute ed il cui unico senso spero sia stato solo quello di chiudere definitivamente l’arco narrativo dei loro personaggi. Alla fine, a rimetterci è solo quella “cattivona” di Vee o quel depravato di Pornstache, quasi a ricordarci che dopotutto questa è una comedy, in cui non si possono eliminare i personaggi “positivi”, senza romperne gli equilibri. Mi è sembrato assai più coraggioso il finale della prima stagione, ecco.

     
    • Federica Barbera L'autore dell'articolo

      Ho notato che questa seconda stagione ha molto diviso il pubblico, tra chi l’ha considerata migliore e chi peggiore della prima, secondo criteri comprensibili anche quando non condivisibili da una o l’altra parte. Capisco cosa vuoi dire, e la sensazione di “far finire tutto a tarallucci e vino” l’ho avuta anch’io dopo la prima visione di questo finale (mi limito ad analizzare questa puntata, perché nel blocco la seconda parte a me è piaciuta).
      Con la seconda visione, mi sono accorta che alcune cose che non mi avevano soddisfatto riuscivano a rientrare in un disegno diverso – ad esempio la presunta morte di Vee: all’inizio l’avevo vista come modo per “punire il villain” in modo anche abbastanza ridicolo, invece in seconda analisi ho notato come tutti i tentativi interni a Litchfield siano falliti e proprio perché giunti ormai in ritardo, mentre il caso, travestito da una Rosa sempre abbastanza fuori dai giochi, interviene in modo definitivo e inaspettato. E questa visione ha ribaltato un po’ le cose.
      Poi, è solo un’interpretazione: se arriva qualcuno a dirmi che nell’incidente di Vee si vedono troppo le fila della narrazione, lo capisco e parzialmente lo condivido pure.

      Sulla questione Fig/Caputo sono invece meno “ottimista”: non ho notizie sulla prossima stagione quindi non ho idea se il personaggio di Figueroa continuerà ad esserci o no, ma non credo affatto che la sua storia sia finita qui, come non era finita quella di Pornstache – benché il ritorno sia durato meno di quanto avrei voluto. Di Larry e Polly ho già detto tutto e di loro spero davvero di non avere più notizie.
      C’è chi si lamenta della minor presenza di Piper in scena, mentre io l’ho trovata un’ottima scelta, e da qui ad esempio scaturiscono altre diversità interpretative comunque valide in entrambi i casi, a seconda del gusto personale.
      Quindi insomma, capisco tutte le tue critiche pur non condividendole esattamente tutte! =)

       
  • Namaste

    Non ne so molto delle critiche discordanti oltre oceano (se ti riferisci a quelle) perché, come già detto, per una volta mi son dato al binge-watching selvaggio ed essendo ormai trascorse diverse settimane dalla visione, la memoria non è proprio freschissima.

    Riguardo per es. a Fig non ricordo esattamente come l’abbiamo risolta, ma mi pare che dopo aver sottratto fondi federali alla prigione per i porci comodi suoi e del marito, la donna se la sia cavata alla fine con una degradazione o poco più (manco fossimo in Italia…), segno che gli autori vogliono continuare a giocare con la sua stronzaggine anche per la prossima stagione, da qui il tentativo di umanizzare il personaggio tramite la tresca del marito con l’assistente gay, che però, in questo caso, con me, non ha avuto molta presa. Io l’avrei semplicemente sbattuta in galera a vedersela con le altre detenute, lasciando il testimone all’ottimo Caputo, e buonanotte. Ci sono, per fortuna, così tanti personaggi in OITNB su cui lavorare che, alcuni “pesi morti” o personaggi che hanno ormai esaurito la loro utilità, andrebbero semplicemente eliminati senza colpo ferire. Da una serie a tratti spietata come OITNB mi sarei piuttosto aspettato che quest’anno morisse Red, quello sì che sarebbe stato un terribile colpo al cuore dei fans e delle detenute di Lietchfield. Prendersela invece con un personaggio come Vee, solo per permettere alle sorelle di rinnovare la loro amicizia, troppo facile e buonista. Ed è questo che mi ha più fatto storcere il naso.

    Su Piper poi, preferisco non aggiungere altro, chi ne vorrebbe di più e chi, come me, vede ormai nel personaggio i preoccupanti sintomi della sindrome di Meredith Grey, “protagonista per caso”…

     
  • Annalisa M.

    Concordo in pieno con la recensione: questa seconda stagione a me ha convinto molto più della prima, sia per l’allontanamento di Piper dai riflettori, sia per i flashback, assolutamente meno buonisti rispetto a quelli della prima (Rosa su tutti). I difetti ci sono stati, soprattutto riguardanti alcune storyline quali quella di Daya e Bennet (soporifera è dire poco) e il quadrato sentimentale.
    Complessivamente la stagione è stata molto buona ma non nascondo che provo anche io questo senso di ” tarallucci e vino” nei confronti del finale. Mi aspettavo fuoco e fiamme, e in generale quel “qualcosa in più” che rende un finale degno di lasciare un segno – in linea con la qualità a cui la stagione ci ha abituato – non c’è stato.

     
  • Francesco

    Io dico solo che alla fine della puntata, quando Rosa investe Vee, mi sono ritrovato a saltare sul letto!
    L’inserimento della storia di Vee è stata un’ottima trovata da parte degli autori: personalmente non avrei retto un’altra stagione con solo Piper-Alex-Larry, triangoli amorosi, dubbi, già ampiamente sviscerati nella serie precedente.
    Orange si è rivelata, con questa seconda stagione, una serie corale. Per più puntate Piper si è vista poco e nulla ma la serie non ne ha risentito (anzi…).
    Inoltre non si è persa quella critica sociale a un sistema carcerario fatto di corruzione, dove la politica si infiltra per tornaconti personali, un sistema che non ha niente di correttivo.

    Quindi, a parte la noia di Bennet-Daya e Larry-Polly, questa stagione è stata la perfetta continuazione della precedente. Una serie diversa dalla precedente per tipo di scrittura, meno violenta, più focalizzata sul lato umano (le puntate di Morello e Rosa sono state stupende). Adesso sono curioso di vedere da dove ripartiranno gli autori.

     
  • Chiara

    Per me l’intera stagione è stata a dir poco magistrale, l’allontanamento di Piper ci voleva, semplicemente perchè non era più necessaria come “filtro alla narrazione”, e era arrivato il momento che fossero le detenute stesse a raccontare la loro storia, passata e presente. Ho particolarmente apprezzato la storyline Taystee/Poussey, partite come semplici “risate sullo sfondo” nella season one, e diventate cruciali negli avvenimenti di quest’anno. Questo penso serva a farci capire dove andrà la terza stagione, che per me vedrà uno sbalzamento ulteriore dei ruoli: da un lato il quadrato Alex-Piper-Larry-Polly (anche se prego per una sparizione degli ultimi due, che per me non hanno nient’altro da dire) e magari le spagnole, a prendere le redini della sponda comica, mentre il testimone del drama passa alle “bianche”, e perchè no, agli amministratori della prigione. Il personaggio che si apre ancora di più all’introspezione dopo questa stagione secondo me è Nicky. La scena in una delle ultime puntate (non ricordo bene quale, incolpate il binge-watching) in cui Taystee le dà la dose di droga e lei scoppia a piangere mi ha mossa profondamente, così come quella in cui ammette a Red la sua debolezza… Molto probabilmente vedremo una ricaduta, con conseguente allontanamento dalla famiglia, e magari (cuore di shipper spera) la mia amata Morello giocherà una parte in tutto questo, visto che l’attrice è stata promossa a regular. Anche il percorso intrapreso da Pennsatucky promette più che bene… Insomma, aspetto con ansia giugno 2015!

     
  • Ambrosia

    Rispondo a Namaste:
    io invece ho avuto paura che gli autori avessero avuto intenzione di fare il “colpo di scena” e fare finire la Figueroa in galera con le altre detenute…. scena già vista e mal realizzata in Prison Break, con la guardia carceraria simpatica alla stregua di Pornstache che si ritrova sbattuta in mezzo ai criminali e finisce col diventare loro amico in qualcosa come 3 puntate.
    Speriamo non sia questo il caso!

     
    • Namaste

      No, non sarà sicuramente quello il caso perché mi pare l’abbiano già risolta diversamente, Fig resterà al suo posto solo in altra posizione. L’opzione del rovescio della medaglia l’avrei invero trovata prevedibile anch’io, e infatti, come ho già scritto, avrei preferito che l’avessero chiusa davvero lì, senza ritornare su un personaggio davvero odioso che non ha secondo me più molto da offrire. Pornstache, nella sua cattiveria macchiettistica, risultava almeno simpatico, e spero di rivederlo ancora, ma quel palo da scopa di Fig proprio no, a personaggi così (che purtroppo esistono) augurerei sempre e solo il peggio!

       
  • SerialFiller

    Come sempre le 13 puntate di OITNB scorrono in maniera velocissima e quest’anno lo hanno fatto introducendo un villain spettacolare e narrando molte più singole stroie dell’anno scorso. Ne esce fuori un quadro molto interessante ed un ridimensionamento migliorativo della protagonista.
    Riguardo a Vee spero sia morta perchè sarebbe un twist assolutaente inutile farla rientrare ferita in prigione, oramai la sua soryline si è esaurita punto.
    Le stroyline più interessanti sono state quelle di Rosa e Morello quest’anno, i loro flashback davvero ben fatti mentre non mi è piaciuta affatto la storyline e il flashback della suora davvero fine a se stesso e ingarbugliato, cosa che ha creato davvero un certo fastidio nei confronti del personaggio.
    A me la seconda stagione è piaciuta ed è piaciuta più della prima e gli do un bell’8 ma voglio fare il cattivo e chiedervi: come mai questa serie non riesce ad entrarmi sotto pelle?come mai non rientra nella mia top 20-25 nonostante mi piaccia tanto? cosa gli manca?

     
  • Firpo

    Probabilmente gli manca un pò di dramma in più. Alla fine è una dramedy e l’elemento commedia non sta solo nell’allegra combriccola di certe detenute e in Pornstache, ma nei finali che chiudono sempre un arco narrativo “a taralli e vino”. Se fossimo stati in un drama vero avrei potuto credere a Red che moriva ma qui no. Che sarebbe morta Vee per me era abbastaanza prevedibile, ma non un male. Il personaggio rappresentava uno squilibrio troppo marcato per la serie per durare. Se fosse rimasta in prigione e in vita sarebbe veramente stata l’ago della bilancia che avrebbe fatto virare la serie nel dramma puro. Cosa che OITNB non è.
    Sul finale comunque non ci ritrovo nulla da dire. Anche la prima stagione a me sembra sia stata risolta con l’intervento del caso (Crazy Eyes) che ha tolto Piper dai casini e risolto definitivamente lo scontro tra lei e Pennsatucky in maniera positiva.
    Mi è piaciuto molto anche come hanno risolto la situazione facendo morire Vee. Il caso c’è fino a un certo punto. Mi sarei arrabbiata se Rosa avesse sbandato per caso, ma qui la morte di Vee è stata “voluta”.
    Infine spero che la parte di Larry e amica che non ricordo il nome sia finita definitivamente e che, per quanto brutta e pesante, la loro storyline sia servita a toglierceli dai piedi per sempre.
    In generale direi che le due stagioni si equivalgono per me. Sono, come molti, felice che questa stagione abbia centrato l’attenzione su tutte le carcerate (tutte ottime per me) ampliando il respiro del racconto. E dirò che guardo alla reintroduzione di Alex con un certo timore. Un’ intera stagione sulla combattuta storia d’amore tra le due non so se la reggerei, ma spero che questa stagione sia proprio servita a rendere la loro relazione solo una tra le tante storie raccontate.