The Knick – 1×06/07 Start calling me dad & Get the Rope 3


The Knick - 1x06/07 Start calling me dad & Get the RopeQuesta prima stagione di The Knick è stata forse unica nel suo genere; a partire dalle tematiche, interessanti ma talvolta troppo ridondanti e ripetitive, che quasi sfociavano nel mero procedurale in costume; passando poi ai personaggi, ben scritti e recitati ma fin troppo teatrali e poco realistici e sentiti – dallo spettatore in primis; fino alla componente registica e fotografica, che univa qualità e cura del dettaglio, avvolgendo l’intera serie – iconiche le scene del teatro di chirurgia – di una patina cinematografica.

Entrambi gli episodi vanno a costituire un unicum di approfondimento e rivelazioni di cui la serie – che iniziava quasi a soffrire di vuota perfezione – aveva un disperato bisogno. Start calling me Dad è il primo passo del processo di evoluzione di una trama finora troppo statica: quanto vivono i personaggi sulla propria pelle, ciò che provano nei confronti della vita e dei suoi avvenimenti si riversa poi nel finale, teso ed emozionante, di Get the rope, episodio nettamente superiore al sesto – se non il migliore della stagione – ;  punto di fuga delle storie di tutti i protagonisti, utilizza una delle sue tematiche più controverse, la questione razziale, come spunto per ridefinire e inquadrare la psiche di tutti i personaggi coinvolti.

Brilliant!

The Knick - 1x06/07 Start calling me dad & Get the RopeChi è John Thackery? La domanda che ogni spettatore si è posto alla visione della serie trova una sua risposta – esaustiva quanto basta – nei due episodi correnti. Il flashback che lo vede protagonista, ancora giovane ma pieno di quel guizzo di genialità che lo contraddistinguerà da medico affermato, ci spiega l’origine della dipendenza da cocaina, in un momento in cui l’innocenza e il genio medico si fondono con la paura e la voglia di emergere. A differenza di quanto gli scorsi episodi potevano farci intendere, è lo stesso Christiansen ad iniziare il dottore all’uso della cocaina. Risulta evidente la metafora dell’uso della cocaina come rimedio al dolore – o meglio senso d’impotenza – più psicologico che fisico, provato da chi si trova ogni giorno con la vita di un altro tra le mani.

The Knick - 1x06/07 Start calling me dad & Get the RopeMa prima di essere un cocainomane, prima di essere un enigmatico genio e inventore la cui unica compagnia è costituita da un paio di ragazze di facili costumi, John Thackery è scienza.
E’ sperimentazione e follia selvaggia, spinta oltre i limiti e corsa verso un progresso scientifico che non deve fermarsi: così come le menadi erano invasate dal furor bacchico, la potenza divina, il dottore appare preso – invasato – da una forza superiore, la forza della conoscenza scientifica, che lo spinge a cercare una soluzione a quello stesso problema che ha posto fine alla vita del suo mentore. La regia ci restituisce un’immagine icastica e potente nella sua semplicità: quegli occhi pieni di furor, spinta verso il futuro, pieni di fuoco capace di bruciare anche la migliore delle menti. Vista in tale ottica, il cambio d’attegiamento nei confronti di Edwards, sebbene un po’ repentino, appare oltremodo coerente con le sue motivazioni: la ritrosia iniziale di un individuo come Thack non potrebbe mai riguardare il colore della pelle, bensì le effettive capacità delle persone con cui collabora. Si consolida finalmente il sodalizio tra Edwards e Thack, promettendo allo spettatore scintille.

Have breakfast with your father.

The Knick - 1x06/07 Start calling me dad & Get the RopePersonaggio istrionico per eccellenza, cuore pulsante della serie; se questa può essere la definizione di Thack va da sé che ogni altro personaggio risenta di quel po’ di luce che può ottenere, solo scampoli dell’attenzione riservata alla star indiscussa dello show. E’ il caso di Bertie prima e di Gallinger poi. L’animo del primo è infatti diviso tra i doveri nei confronti del padre, che lo vorrebbe in un apprendistato più consono e tradizionale, e quello che egli stesso sa di volere, poiché comprende perfettamente la portata del suo mentore e la possibilità di assistere al compimento, sotto ai suoi giovani occhi, del progresso e del futuro.

Ma è un Bertie che non è ancora pronto ad essere Bertram junior, non consapevole a pieno di ciò che accade intorno a sè: atteggiamento pienamente espresso dalla passeggiata con l’infermiera – visibilmente attratta da Thackery – e dalle risate candide e innocenti che questi si scambiano. Ma la realtà è multiforme per natura e basta che una sola variabile cambi per trasformare il teatro chirurgico – finora relativamente pacifico – in un’arena da guerra: nella lotta per un posto in teatro, non basterà più né la simpatia dei colleghi né l’affetto finora dimostrato, ma solo le capacità individuali e la voglia di superare il nemico.

The Knick - 1x06/07 Start calling me dad & Get the RopeNonostante la storyline appaia distaccata dalle principali, la tragedia familiare del dottore Gallinger è un tassello fondamentale per delineare le sue azioni future. E’ un Gallinger stanco, distrutto dalla vita e conscio di aver ucciso la sua unica figlia, che torna a lavoro aspettandosi quella serie di certezze quasi ataviche che lo aiutino a superare la morte della figlia e l’odio di sua moglie.
Ma con l’avvicinamento di Edwards e Thack la sua posizione è stata rilevata e le sue certezze spazzate via; come i numerosi accenni all’ira violenta di Edwards ci mostrano, è solo questione di tempo prima che l’arena si sporchi di sangue, di pazienti o meno.

Has everyone gone completely mad today?

The Knick - 1x06/07 Start calling me dad & Get the RopeE’ proprio in occasioni dei rivolgimenti sociali, quando le masse prendono il potere e distruggono quanto di razionale la civiltà ha costruito, che l’individuo si confronta con la realtà circostante e ne esce rinnovato. Chiarificato, come se la pazzia altrui costituisse un lume per l’animo violento. Razionalità nella pazzia, luce nell’ombra. Pioggia che calma le strade ma infiamma l’animo dando luogo a due scene in apparenza uguali, ma in fondo completamente diverse.
Percorsi che incontrano il loro punto di non ritorno, di rottura, forse il loro spannung; avvenimenti che cambiano le relazioni tra i personaggi in maniera indelebile. La componente razziale è stata fin da subito uno dei temi fondamentali della diegesi della serie: ora diventa obiettivo di violenza gratuita e irrefrenabile che colpisce, in modo diverso, tutti i personaggi.

The Knick - 1x06/07 Start calling me dad & Get the RopeAttraverso gli episodi abbiamo avuto modo di osservare da vicino la complicità e tenerezza, la nostalgia a stento trattenuta, che pervadeva le parole di Edwards e Cornelia. Alla vigilia della perdita totale della libertà da parte di quest’ultima, che si vede privata anche dei meriti del proprio duro lavoro, appare quasi scontata la voglia della donna di rivendicare qualcosa di suo, quasi il suo posto nel mondo. Ma anche voglia di prendere una decisione che non sia dettata dall’alto, decisa da altri in funzione di ciò che la società le esige di essere.
In contrapposizione alla scena che conclude il sesto episodio – terrificante a tratti per il suo realismo – la passione e la dolcezza emanata da quei due corpi crea un’atmosfera quasi surreale per la serie, quasi magica e da sogno. E’ interessante notare la scelta della location; quale luogo migliore, per questo forse “ritorno di fiamma”, che il laboratorio di Edwards: emblema del suo ingegno e del suo essere al contempo diverso ma all’altezza dei suoi contendenti, meritevole della sua posizione quanto gli altri. Diverso, estraneo alla società in cui vive allo stesso modo in cui lo è lei.

“Will it hurt?”
“I can make it painless and perfect.”

The Knick - 1x06/07 Start calling me dad & Get the RopeDiametralmente opposta è la scena che si svolge tra Lucy e il dottore: l’atmosfera che pervade quella piccola stanza, sottolineata dalla fotografia che ricalca i toni scuri, contribuisce a rendere allo spettatore la sensazione di malattia che sembra pervadere il rapporto che si sta consumando. Malattia, perché non c’è amore negli occhi di Thack. Malattia, perché non provare dolore vuole dire corrompere l’animo della giovane, vuol dire deturpare quel camice bianco, simbolo fin troppo evidente della purezza della donna.

The Knick - 1x06/07 Start calling me dad & Get the RopeLa camera si sofferma sulla luce accesa da Lucy, luce che sarà poi spenta per abbracciare l’oscurità, per lasciarsi andare alla passione che tortura le viscere e spaventa per la sua forza. A seguito degli eventi della giornata, ogni personaggio compie un’evoluzione grandiosa: il mattino seguente, quell’evoluzione per Lucy passa da uno sguardo perso e vacuo, ad un sorriso fanciullesco ed eccitato.

Che cosa differenzia una bella serie da una serie da ricordare? Cosa ci fa restare incollati allo schermo, palpitanti nell’attesa di scoprire cosa sia accaduto ai nostri personaggi?
Get the rope è l’episodio che segna la differenza: smuove gli equilibri, scuote l’animo, provoca i brividi sullo spettatore e lo rende partecipe, attivamente, dell’azione.
E se non basta questo a distinguere una buona serie da una serie da ricordare, allora non saprei dirvi cosa può farlo.

Voto 1×06: 8+

Voto 1×07: 9

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3 commenti su “The Knick – 1×06/07 Start calling me dad & Get the Rope

  • Dreamer88

    Mi sta piacendo da morire The Knick! Il suo ritmo (così poco televisivo), i temi trattati, la regia (davvero superlativa, mi piace paradossalmente di più il Soderbergh televisivo che quello cinematografico) e soprattutto i personaggi: la mia paura iniziale è che a dominare interamente la scena fosse solo il personaggio di Clive Owen (peraltro attore che ho molto rivalutato) ma sono stati costruiti attorno a lui dei personaggi secondari davvero interessanti e carismatici (Edwards in primis).

    “Che cosa differenzia una bella serie da una serie da ricordare? Cosa ci fa restare incollati allo schermo, palpitanti nell’attesa di scoprire cosa sia accaduto ai nostri personaggi?
    Get the rope è l’episodio che segna la differenza: smuove gli equilibri, scuote l’animo, provoca i brividi sullo spettatore e lo rende partecipe, attivamente, dell’azione.
    E se non basta questo a distinguere una buona serie da una serie da ricordare, allora non saprei dirvi cosa può farlo.”

    Sono d’accordo su ogni singola parola detta da Annalisa, l’ultima puntata è stata davvero straordinaria.