The Knick – 1×10 Crutchfield 5


The Knick - 1x10 CrutchfieldDipendenza, ossessione, crollo: The Knick conclude una storia tragica portandola all’estremo, mostrando le conseguenze del dramma costruito in questi 10 episodi. Crutchfield costituisce il punto di arrivo, il culmine di un percorso che, alla luce del prodotto finale, risulta ancora più profondo di quanto si pensasse.

La splendida regia di Soderbergh, a questo punto, non è più l’elemento privilegiato della messa in scena, o perlomeno non è più l’unico: la narrazione la affianca con maestria andando a costruire un prodotto impeccabile, frutto di una sinergia tra autori e regista che trova in quest’ultima puntata la sua completa realizzazione. Il distacco emotivo non può più sussistere (è da Get the Rope che i personaggi sono rimasti impressi definitivamente), e lo spettatore si ritrova spinto sull’orlo insieme ai protagonisti, tutti vittime di un conflitto straziante, risultato di una serie di scelte che chiede ora il suo prezzo da pagare.

Don’t really matter how fancy the table is you’re sitting at. Everyone gets hungry.

The Knick - 1x10 CrutchfieldNel mostrare una Cornelia Robertson distrutta e disperata, le scene iniziali esplicitano al meglio il tono della puntata, il tema dominante di questa conclusione di stagione: la perdita. Ciò che rende Crutchfield un episodio così potente, tuttavia, non è l’argomento, ma la maniera in cui viene trattato: ogni sequenza viene costruita in modo da far sentire allo spettatore le unghie che graffiano quando quello che amiamo ci viene strappato via a malincuore, la disperazione che ci assale quando ci accorgiamo che la colpa ricade esclusivamente su di noi. La scena dell’incontro con Sister Harriet rende alla perfezione tale concetto, e la suora infierisce – senza volerlo – sulla condizione della donna, costretta dalle convenzioni sociali a mettere fine al suo amore sopprimendone il frutto. I ripensamenti poi arrivano, ma si tratta di pensieri illusori, inconsistenti: l’aborto, infatti, sembra aver scambiato il suo ruolo con quello di Algernon, che risulta ormai disilluso e tristemente realistico.

The Knick - 1x10 CrutchfieldTale ribaltamento, in ogni caso, vede i suoi frutti nelle scene seguenti, e in particolare nel bellissimo montaggio che alterna il matrimonio di Cornelia al pestaggio dell’amato, che, persa ogni speranza, non può che abbandonarsi ad una morte violenta e liberatoria. Il dottor Edwards dei primi episodi era in difficoltà ma reattivo, e ad ogni minaccia reagiva sempre con prontezza e voglia di vivere (si pensi, per esempio, al pestaggio di Mr. Paris Shoes); ora, invece, il suo comportamento lascia intendere che i motivi per cui sopravvivere siano stati uccisi insieme al figlio che non ha mai potuto avere, e il combattimento nel vicolo costituisce la rinuncia ad un’esistenza che, dopo il matrimonio di Cornelia, non ha più nulla da offrire all’uomo distrutto che Algernon è diventato.

Go home to what?

The Knick - 1x10 CrutchfieldLa storia di Gallinger, seppure marginale, si inserisce alla perfezione nel mosaico creato in quest’ultima puntata. La perdita della moglie, infatti, costituisce il colpo finale per un personaggio che, dopo aver visto due figli morire, è arrivato al limite della sopportazione: la vista della povera donna rimasta senza denti, frutto di un’ignoranza a proposito della mente umana che in quegli anni dilagava, è resa ancora più dolorosa dalla scelta di Soderbergh di concentrarsi sul suo volto nel corso dell’intera conversazione, aumentando così il grado di disgusto ed empatia dello spettatore verso il personaggio. La conseguente crisi di Gallinger, quindi, risulta tanto prevedibile quanto necessaria, e ha come prodotto l’attacco verso il dottor Edwards: un gesto irrazionale, certo, ma guidato dalla disperazione di un uomo che non ha più idea di chi incolpare, risalendo, quindi, alle origini della sua caduta.

Anche la condizione di Barrow, comunque, sembra essere arrivata al limite, e il direttore del Knick non può che rivolgersi all’unico individuo in grado di risolvere i suoi problemi, l’unica persona così pericolosa da uccidere Bunky Collier e tre altri uomini nell’arco di pochi secondi, in una delle sequenze più brutali della stagione. Dopo aver visto di cosa è capace Ping Wu, è difficile pensare che il debito di Barrow sia stato finalmente saldato, e infatti la nuova situazione sembra essere addirittura più critica di quella che è appena stata risolta; si tratta di una preoccupazione minore – considerando il suo peso rispetto alle altre storyline della puntata –, ma in ogni caso si può dire che l’arco narrativo è stato concluso in maniera coerente ed efficace.

What have I done?

The Knick - 1x10 CrutchfieldLe parole di John Thackery risuonano nella bianca, vuota sala operatoria, assumendo sempre di più la forma di una condanna: condanna a se stesso, alla sua dipendenza, all’ossessione (verso la droga, verso il successo, verso la prevalenza su Zinberg) che l’ha trasformato in qualcosa di distorto ed irriconoscibile, in un uomo che non sembra più possedere quella razionalità assoluta che lo distingueva all’inizio. Il sacrificio di una ragazza innocente rappresenta il culmine della sua crisi, il punto di rottura di una condizione che si è lentamente deteriorata negli ultimi episodi della stagione: la scena della trasfusione fallita, nella qualità e nel significato, costituisce la definitiva realizzazione della serie, il punto forse più alto raggiunto da Soberbergh, Amiel e Begler in questa prima annata. Un Clive Owen in stato di grazia si volta verso la paziente con orrore, in una presa di coscienza che lo pone di fronte a tutti gli sbagli compiuti fino a quel momento: a questo punto è inutile voltarsi verso Lucy, inutile cercare conforto nell’amore incondizionato della donna. Il dottor Thackery ha infine toccato il fondo, e la sua disfatta si realizza nella perdita di tutto: del lavoro, dell’ospedale, del discepolo e della propria fama.

The Knick - 1x10 CrutchfieldLa realizzazione di Bertie, infatti, causata dal contatto con la genialità altruista e sincera del dottor Zinberg, coincide con la sua crescita, che necessitava di una disillusione a proposito del suo eroe di sempre. In questo senso, la scoperta della dipendenza, del legame con Lucy e della follia egoista che ha invaso Thackery nell’ultimo periodo arrivano insieme, distruggendo completamente l’innocenza e la spensieratezza che hanno caratterizzato il ragazzo fino ad ora: il personaggio che ci viene presentato è quello che ha subito forse il cambiamento più brusco, più radicale, ma non per questo meno realistico. La maturità che emerge nel dottor Chickering Jr. nelle ultime scene è dovuta alla necessità di imporsi, alla volontà di staccarsi da quel modello che si è infine rivelato tragicamente fallimentare.

Time to start getting better.

The Knick - 1x10 CrutchfieldCon Crutchfield, quindi, The Knick conclude alla perfezione una stagione intensa, un bellissimo crescendo che vede in quest’ultimo episodio la completa realizzazione del suo dramma. La scrittura di Amiel e Begler ha finalmente trovato il perfetto equilibrio con cui affiancare la regia di Soderbergh, e il prodotto finale non può che essere incredibilmente affascinante, un racconto tragico che non può più essere definito un semplice esercizio di stile. Le scene finali, inoltre, concludono alla perfezione quella che è stata una storia cupa, opprimente, senza vie d’uscita: un signor Crutchfield sorridente si corica sul letto della clinica, in pace con se stesso, apparentemente libero dalla dipendenza grazie ad un farmaco miracoloso. La “medicina” viene poi inquadrata, e lo spettatore capisce con orrore che la vera guarigione potrebbe essere più lontana di quanto si pensi.

Voto episodio: 9 ½
Voto stagione: 8 ½

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5 commenti su “The Knick – 1×10 Crutchfield

  • Dreamer88

    Posso dirlo? Per me The Knick è probabilmente la novità migliore del 2014 (in attesa ovviamente di vedere come si svilupperà The Affair). Ora immagino che i commenti successivi a quello che ho detto siano del tipo: “Ma che sei matto?? E True Detective dove lo metti?”. Ci ho pensato molto (e ve lo dice uno che ha amato moltissimo TD) ma per me The Knick è migliore e lo è perchè True Detective ha un “peccato originale”: quello di essere una serie antologica. Non entro nello specifico della questione (altrimenti scriverei un commento chilometrico ma se volete posso argomentare la mia affermazione), fatto sta che ribadisco quello che ho detto all’inizio: The Knick è, finora, la migliore nuova serie di questo 2014 televisivo.

     
    • Gskan

      Citazione da Dreamer88:
      Posso dirlo? Per me The Knick è probabilmente la novità migliore del 2014 (in attesa ovviamente di vedere come si svilupperà The Affair). Ora immagino che i commenti successivi a quello che ho detto siano del tipo: “Ma che sei matto?? E True Detective dove lo metti?”. Ci ho pensato molto (e ve lo dice uno che ha amato moltissimo TD) ma per me The Knick è migliore e lo è perchè True Detective ha un “peccato originale”: quello di essere una serie antologica. Non entro nello specifico della questione (altrimenti scriverei un commento chilometrico ma se volete posso argomentare la mia affermazione), fatto sta che ribadisco quello che ho detto all’inizio: The Knick è, finora, la migliore nuova serie di questo 2014 televisivo.

      Nel vedere l episodio ho pensato la stessa cosa, una serie straordinaria nella sua drammaticità che mi ha stupito e coinvolto come poche serie ultimamente hanno potuto e TD fa parte di queste.
      Ma il vantaggio sta proprio nella non antologia, nel lasciare allo spettatore la voglia di continuare, soddisfazione maggiore rispetto ad un series finale dopo soli 10 episodi come quello di TD.
      CINEMAX ha realizzato solo 2 serie e per adesso è un successo totale.
      Mi aspettavo una cosa meno intensa e seriosa, più simile a Banshee, invece hanno sfornato un prodotto di una qualità assurda.
      Cupa, drammatica, senza speranze.
      Applausi per Sodebergh e per
      The Knick

       
  • Attilio Palmieri

    Pur non essendo per nulla d’accordo sul “peccato originale”, anche per me The Knick e True Detective dal punto di vista della valutazione non sono lontane. Una prima stagione davvero bellissima, tra le cose più belle dell’anno senza dubbio.