The Fall – 2×02 One Named Peter


The Fall – 2x02 One Named PeterThe Fall continua la sua discesa verso quella selva oscura che s’insinua violenta nell’apparenza più tacita e innocua. Tutto scorre lento ed evocativo, denso di domande pur nel suo essere sempre più ricco di risposte: la strada verso la verità diventa ancora più netta, ma la caduta non sembra arrestarsi, anzi pare scorrere verso impensabili abissi.  

Nella sua singolare costruzione drammatica, The Fall riesce a mostrarci come un crime drama non debba per forza trovare la sua ragione espositiva nella classica dose di un folto ed intricato mistero da risolvere. Conosciamo sin da subito il nome e il volto dell’assassino e siamo stati immediatamente proiettati nell’apparente e dimessa normalità che denota il serial killer nella sua dimensione quotidiana. Il risultato, già di per sé straniante, si è però spinto molto oltre lo scontro con quel male che si nasconde in bella vista, tra le viscere della vita che ignara gli scorre a fianco. Il perno del racconto si erge intorno a un iconico parallelismo che continua a creare rimandi sottili tra i due protagonisti: due figure antitetiche che si allontanano proprio mentre si avvicinano, tendendo a enfatizzare come la logica e puntuale azione investigativa messa in atto – forte dell’empatia che Stella riesce ad instaurare con le donne sopravvissute allo strangolatore (Rose e Annie) – non riesca a lasciare un segno indelebile, sfumando i suoi contorni quanto più ci si avvicina alla scoperta della verità. È come se Stella riuscisse a guardare solo attraverso gli occhi delle donne che sono state uccise, senza riuscire a vedere la reale natura di quello sguardo che l’assassino ha lasciato sui loro corpi.

I don’t know what’s going to happen to me, to you, to anyone else in this world. All I know is, ‘no-one can outwit death.’

The Fall – 2x02 One Named PeterPaul Spector, nome che nell’episodio viene ripetuto più e più volte, è un serial killer che fuoriesce da una rappresentazione di tipo usuale: la macchina da presa indugia sulla sua figura mettendo in luce quell’aspetto più dimesso che lo caratterizza, ponendo invece nell’ombra quella violenza che lo connatura con una tale disinvoltura da sembrare un’estensione naturale della sua stessa essenza. Nonostante l’imponente fisicità di Jamie Dornan, Paul è come imprigionato in un’invisibilità che cessa di esistere solo nel momento in cui entra in contatto con la morte. Nella sua esistenza “ufficiale” il suo sguardo non ha fierezza, il suo tono di voce si snoda attraverso un suono monocorde: la sua assenza di carisma è come una bolla all’interno della quale si nasconde. Ma in quel modo di accostarsi alle donne che sono o saranno le sue vittime, tutto ciò cessa di esistere, per lasciare spazio ad un indecifrabile quanto inquietante guizzo vitale che pare dotarlo di una luce nuova. La sua grandezza è in quella mostruosità latente che cerca di soffocare giorno dopo giorno nell’abbraccio dei suoi figli, nel rapporto con la moglie o con i pazienti.

The Fall – 2x02 One Named PeterLa vera radice della sua natura è quel sentirsi imprigionato in un desiderio deviato che, più forte della sua stessa volontà, lo porta a tornare sempre dove riesce a riconoscersi: il colloquio con Annie è un modo per poter vivere nel limite di questa doppiezza. Solo Katie, nella sua impudenza infantile, è riuscita a scorgere l’alternarsi delle due pulsioni contrastanti: la giovane ragazza riesce a vedere la belva dentro il lupo in maniera più chiara di molte altre donne. Quel freno che Paul sente di dover piantare tra loro è il varco attraverso cui la ragazza ha visto il suo inferno privato. Con quella supponenza e incoscienza adolescenziale che la caratterizza, Katie chiede a gran voce di esser condotta per mano dove “la dritta via era smarrita”, ma la sua palese arrendevolezza – «This is all bullshit. You don’t think I’m a killer at all or you wouldn’t be here» – non è quel limbo in cui Paul riesce a sguazzare piacevolmente ad un passo dalla morte: lui vuole di più, vuole che dal gioco si passi alla “scelta”, vuole una mossa che sia davvero consapevole – «As Camus says, “Life is the sum of all your choices.” Choose your next move carefully, Katie».

They frequently appear to be charming, intelligent, charismatic. The key word is “appear”.

The Fall – 2x02 One Named PeterForte di una narrazione densa di rimandi formali, il parallelismo che viene effettuato tra il magnetismo della detective Gibson e l’apparenza quasi spettrale di Paul riesce a portare il livello del racconto al di là della sua articolazione tematica, finendo per soffermarsi lì dove le parole non servono e i fatti sono dei semplici sacchi vuoti da riempire con il punto di vista con cui si osservano. L’incomunicabilità tra Stella e Paul, più che legata al loro rapporto ufficiale di preda e predatore, è strettamente connessa con il loro operare attraverso due livelli dell’interazione sociale completamente antitetici. La Gibson, con il suo forte e rigoglioso carisma, non riesce ad azzerarsi in modo da entrare in quell’universo dimesso in cui impera la livida consistenza di Paul: il livello d’interazione che Stella, shining star cerca di aprire con l’assassino non pare capace di creare un reale contatto.

The Fall – 2x02 One Named PeterSecondo un’analisi che travalica la reale concatenazione degli eventi, la descrizione che la Gibson fa di Peter potrebbe anche non corrispondere alla reale natura del killer: il suo essere sempre in mezzo alle indagini, la partecipazione costante alla vita delle vittime non è semplicemente voglia di protagonismo o un mezzo di scherno per l’intero corpo della polizia, ma al contrario potrebbe nascondere una palese dimostrazione della sua invisibilità, del suo essere come sepolto in un livello percettivo che in pochi sono in grado di scorgere.
Il rapimento di Rose e la disperazione di Annie rendono Stella sempre più vicina all’universo delle vittime allontanandola da quello del carnefice, che nello stesso momento in cui assume una possibile identità diventa ancora più sfuggente.

One named Peter porta The Fall verso una leggera accelerazione della sua portata drammatica, sia a livello tematico che emozionale: Paul non ha infatti nessuna certezza se non quella che non si può sfuggire alla morte. Quella stessa morte che Stella cerca di arginare e che invece si espande come una macchia d’olio inarrestabile: cosa è davvero successo a Rose, cosa accadrà ad Annie? Di chi sono quelle urla soffocate che fuoriescono dal bagagliaio della macchina di Paul? L’inferno è sempre più vicino: la discesa ha ripreso il suo lento e implacabile corso, cominciando a portarsi dietro ogni ostacolo che trova lungo il suo cammino.

Voto: 8-

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