The Fall – 2×03 It’s Always Darkest 9


The Fall - 2x03 It's Always DarkestPur condividendo con la prima annata l’atmosfera angosciante, cupa e a volte volutamente snervante, questa seconda stagione di The Fall ne prende le distanze sotto molti aspetti, costruendo un prodotto che fa dell’introspezione psicologica il suo punto forte.

Anche prima tale componente era presente nella serie, certo, ma ora che le sfaccettature politiche sono state quasi completamente abbandonate e gli omicidi del killer si sono fermati la mente dei personaggi assume il ruolo principale, costituendo il perno attorno a cui ruota l’intera struttura degli ultimi episodi. Tale scelta può essere vista come particolarmente rischiosa a causa dell’ulteriore lentezza che viene conferita alla narrazione, ma, come si può intuire da quest’ultimo episodio, i risultati ci sono eccome, e la messa in scena beneficia di una resa tecnica che si sposa perfettamente con questo nuovo stile.

A man doesn’t wake up one morning and find that he has become a sexual psychopath.

The Fall - 2x03 It's Always DarkestLa caccia a Paul Spector ha finalmente preso una svolta consistente, brusca ma piacevolmente inaspettata, in grado di mettere la storia sotto una luce diversa: l’identità del killer è finalmente nota, e le prove hanno ormai confermato il suo coinvolgimento nell’omicidio delle tre donne. Ora non si tratta più di un’indagine, ma di un vero e proprio inseguimento, della ricerca di un uomo il cui passato sta venendo a galla, giustificando in parte la sua mente disturbata e contorta; la sorpresa di tale scoperta è condivisa da quasi tutti i membri della squadra, ma si può dire che è di Stella lo sconvolgimento più grande, non a causa dell’identità del killer ma perché i loro sguardi si erano già incrociati. Da quando la donna viene a conoscenza di tale fatto la sua calma viene progressivamente spezzata, costruendo una perdita di controllo più grave di quanto si lasci intendere e che trova il suo culmine nella conclusione dell’episodio, nella scoperta che le sue più intime certezze (la sicurezza, la privacy) sono state spezzate dall’uomo che pensava di avere in pugno. Interessante, inoltre, come la lenta caduta (the fall, appunto) di Stella coincida con il rifiuto di Reed, speculare rispetto alla reazione di Jimmy Olson nel pilot, segno della perdita di quel fascino irresistibile che non è più sufficiente a convincere la patologa ad abbandonarsi ad un piacere temporaneo (going with the flow, come dice Stella).

I feel sorry for you. I really do.

The Fall - 2x03 It's Always DarkestDall’altra parte, invece, l’evoluzione di Paul sta avendo dei risvolti tanto inquietanti quanto interessanti, nonostante la serie di omicidi sembri essersi almeno temporaneamente fermata. Quello che guida l’uomo ora è il desiderio di distruggere Stella, al contrario di quanto si sarebbe potuto prevedere inizialmente: non si tratta di ridurre ad un oggetto ma di personalizzare, conoscere profondamente per poi rovinare. La spinta che guida il serial killer non è più così perversa e contorta come prima, ma più comprensibile, umana, fattore che forse ne compromette lievemente l’efficacia dal punto di vista narrativo; per ora, infatti, Paul non ha fatto altro che vendicarsi, tentando di compromettere quella sicurezza e superiorità che tanto lo ha infastidito la prima volta che ha visto la detective. La sensazione è che ci sia altro sotto, che questa sia solo la faccia più “normale” della medaglia usata come giustificazione con Katie, e che la parte più interessante di questa storyline sia ancora tutta da vedere.

The Fall - 2x03 It's Always DarkestA proposito di Katie, comunque, si può dire che il suo legame col killer costituisca un tassello fondamentale di questa nuova stagione, che sembra stia puntando verso una progressiva immedesimazione e comprensione della psicologia di Paul, fino addirittura ad emularne gli atti. Ciò, comunque, non è ancora accaduto, e il pregio degli autori sta nel muoversi su questa linea narrativa dando l’impressione di camminare sul filo del rasoio, come se il crollo della ragazza (in un verso o nell’altro, ovvero nella confessione alla polizia o nella trasformazione nel serial killer) fosse sempre tanto imminente quanto inevitabile. Si parla quindi, di una costante incertezza, il cui futuro, tuttavia, sembra essere sempre più vicino al definitivo schieramento con Paul: una figura, quella dell’uomo, tanto spaventosa quanto magnetica per una ragazza di quell’età, il cui desiderio per l’eccitazione ed il brivido è decisamente in grado di far dimenticare i limiti morali delle azioni che stanno per essere commesse.

Decades later, the lives of the victims blighted by depression and addiction, broken marriages, self-harm, suicide… Maybe this murderous fuck is a victim too?

The Fall - 2x03 It's Always DarkestNonostante prima si sia accennato all’accantonamento della componente politica della prima stagione, si può dire che le ultime scene ne confermano un almeno parziale (e gradito) ritorno: la crisi di Jim, infatti, riporta a galla la critica alla Belfast sporca e corrotta che aveva costituito uno dei pregi della prima annata. Il collegamento della personalità disturbata di Paul con la perversione della Chiesa ribalta la narrazione ponendo il tutto sotto una luce nuova, diversa: Paul Spector rimane un assassino, è vero, ma se fosse stato anche una vittima di chi sarebbe la colpa? Gli omicidi vengono ora analizzati come frutti di una società malata e immorale, e l’arresto del singolo uomo non sembra più una soluzione soddisfacente, in quanto il problema sembra essere molto più grande di quanto si pensasse.

Con “It’s Always Darkest”, quindi, The Fall concretizza la svolta di questa seconda stagione ponendo un ulteriore accento sulla profondità e sull’introspezione, i cui frutti vengono a galla nel progressivo declino che sembra ora coinvolgere tutti i personaggi della serie. Lenta e suggestiva, la creatura di Allan Cubitt continua a confermarsi un piccolo gioiello, curato nella forma e denso nella sostanza.

Voto: 8

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9 commenti su “The Fall – 2×03 It’s Always Darkest

  • Ashja

    Ciao, mi piace il taglio del tuo articolo.. e trovo particolarmente interessante questo avvicinamento fra killer e giovane discepola, chissà come si evolverà..

     
    • Pietro Franchi L'autore dell'articolo

      Ciao, grazie mille 🙂 Sono molto curioso anch’io, è un percorso narrativo sicuramente rischioso e delicato, ma per ora gli autori si sono sempre dimostrati degni di fiducia. Vedremo!

       
    • Federica Barbera

      Io dico, ma è possibile interpretare due personaggi in modo così identico?! Non che da Archie Panjabi mi aspettassi una grande variatio, ma almeno un minimo!

      Comunque puntata eccezionale e finale tesissimo. Gillian Anderson è oltre.. bah, oltre qualunque cosa!
      L’unica che veramente non riesco a sopportare è la ragazzina deficiente, spero almeno che gli sviluppi di questo legame assurdo ci portino da qualche parte.

       
      • Namaste

        Se proprio vogliamo, qui l’unica variante è che mentre in TGW il suo fascino è “irresistibile” per chiunque, qui è Kalinda UK a tirarsi indietro. No dico, come si fa!? Che tu sia uomo o donna non puoi dire di no a Stella Gibson, semplicemente non si fa!

        Su Katie… che rispetto a lei rimane comunque un genio, sicuramente parecchio “ingenua” a giocare col fuoco, ma ti dirò, a livello di scrittura, come personaggio (a livello i casting, l’attrice poteva essere meglio) non mi dispiace. C’è quel passaggio in cui Spector le dice che è lo stereotipo dell’adolescente ribelle (ed infatti ha ragione), ma con lei decisa a dimostrargli che può essere ancora qualcos’altro, che mi consente, per il momento, di darle quantomeno il beneficio del dubbio. E comunque, “fottiti perdente”, in italian language, è bellissimo! Anche se sappiamo benissimo chi tra i due sarà destinato a perdere…

        Ma la vera sfida, lo sappiamo, è tra la cacciatrice Stella e la preda Spetor, i cui ruoli, abbiamo visto, in “The Fall”, spesso s’invertono, ed il cui bello del gioco comincia adesso… Six seasons and a movie, ve ne prego! 🙂

         
  • Attilio Palmieri

    Il punto è che la forza del personaggio della Panjabi è proprio nel suo passato-presente di Kalinda. Di sicuro non avrebbe realizzato questa scena, che forse non sarebbe neanche stata scritta, se non ci fosse stato il personaggio di TGW.
    Anche qui, come in The Newsroom, siamo a -3. Speriamo in un rinnovo.

     
  • Michele Minardi

    Per quanto adori The Fall, non so se il rinnovo sia così auspicabile come dite voi. Non so, sarà che l’ho percepita sempre come una storia “breve” (qui, al contrario di Dexter, l’ipotesi-cattura è sempre dietro l’angolo) e ho paura che dilungandosi venga un risultato mediocre. Poi, per carità, se continuano sullo stesso livello ben venga (anche se è una sofferenza 5-6 episodi ogni anno e mezzo..)

     
    • Pietro Franchi L'autore dell'articolo

      Sono d’accordo, anche secondo me The Fall è una serie da mantenere breve ed intensa. Una terza stagione ci può anche stare, ma, se così fosse, spero che sia quella conclusiva!

       
    • Namaste

      Seriamente… le 6 stagioni ed un film, immagino che qui nessuno se le aspetti. E considerando i futuri impegni cinematografici di Dornan (che dopo “50 Shades” immagino avrà l’agenda piena) o quelli televisivi di Gillian Anderson, sappiamo che sarà già molto difficile arrivare ad una terza stagione (che comunque anch’io non disdegnerei). In caso contrario, anche meglio così, perché significherebbe che gli ultimi episodi che ci aspettano saranno davvero da infarto! Il bello delle miniserie UK è anche questo, che durando generalmente poco (giusto “Misfits” fa eccezione), raramente finiscono per sputtanarsi (The Hour, Utopia e via discorrendo). La quarta di Luther, per esempio, io non l’avrei fatta. Quel finale, per quanto conciliante, era perfetto così. Ma per quello di “The Fall”, mi aspetto davvero roba grossa! Altro che Dexter! 🙂