Person of Interest – 4×16 Blunt 2


Person of Interest - 4x16 BluntIn attesa di nuovi futuri stravolgimenti, Person of Interest continua ad aggiungere piccoli tasselli in una fase di passaggio necessaria della stagione, che senza molti guizzi punta soprattutto a preparare le basi per il gran finale.

C’era forse troppa aspettativa nei confronti di questo episodio, frutto da una parte di una tradizione che ha visto negli ultimi anni le puntate numero 16 caratterizzate sempre da qualcosa di speciale, dall’altra dal fatto che a firmare il tutto è lo stesso showrunner Greg Plageman in coppia con Amanda Segel.

Person of Interest - 4x16 BluntNe esce fuori forse un po’ di delusione nel constatare di essere di fronte ad un episodio più normale del solito, che serve semplicemente a riconnetterci con la storyline della Brotherhood, senza aggiungere nulla di particolarmente nuovo. Ci troviamo, del resto, in una fase di stallo della narrazione, necessaria sotto un certo punto di vista per la coerenza dell’intreccio e per dare la sensazione del peso che grava sui protagonisti che si trovano sull’orlo del fallimento, con un team Machine forse troppo sulla difensiva e al momento incapace di reagire e contrattaccare ai colpi inferti da Samaritan.

Person of Interest - 4x16 BluntIn questa ottica, la ladra solitaria Harper, che è costretta a chiedere “rinforzi” per uscire dal guaio in cui si è cacciata, serve a mettere ulteriormente in luce come la strategia di Finch evidentemente non stia funzionando e come il team, ora più che mai, abbia bisogno di chiedere aiuto a qualcuno, se non addirittura di reclutare nuovi membri. Se questo qualcuno dovesse in futuro riverlarsi proprio Harper (in un percorso magari simile a quello che fu di Shaw, introdotto proprio nel sedicesimo episodio della seconda stagione), ciò giustificherebbe lo “scomodarsi” dello showrunner in un episodio altrimenti solo di passaggio. L’interagire marcato della donna con il team e l’elemento dell’anello rubato da Finch nel finale (nonché l’appena accennata storia che potrebbe celarsi dietro l’oggetto) potrebbero infatti già precludere ad un ritorno del personaggio, magari come elemento futuro del Team Machine.

Person of Interest - 4x16 BluntAl di là delle possibili intenzioni future, la caratterizzazione non ha purtroppo l’impatto che in teoria dovrebbe avere e non buca lo schermo a sufficienza per farci subito immaginare Harper come possibile rimpiazzo di Shaw. Il contributo di Plageman dunque non fa elevare una puntata comunque buona, ma che rientra nella media degli episodi di Person of Interest, lasciando un po’ di amaro in bocca per chi sperava in qualche interessante novità. La storyline invece torna a concentrarsi sulla Brotherhood, fornendoci ulteriori indicazioni su come la gang si stia diffondendo nel sottobosco di New York, ma senza lasciare particolarmente il segno (a parte un omaggio a Heat – La Sfida nel dialogo tra Dominic e Reese in cui i due definiscono i termini del loro rapporto).

Person of Interest - 4x16 BluntL’episodio comunque scorre con fluidità e aggiunge tasselli importanti che lasciano intuire una nuova possibile strategia della Machine per combattere Samaritan: se Greer ha infatti messo le mani nello scorso episodio su una società informatica, adesso tocca a Root tentare di agganciare un altro colosso tecnologico. Nel twist finale, Person of Interest riporta così in campo Caleb Phillips, lo studente che nella puntata “2πR” aveva escogitato un “algoritmo rivoluzionario” e che Finch aiutò spacciandosi come professore di matematica. Il suo ritorno mette ancora in mostra l’abilità con cui la serie costruisce il proprio universo in modo credibile, riportando a galla personaggi non in maniera forzata, ma dando invece l’idea di una coerenza e solidità narrativa che è poi anche uno dei migliori pregi di Person of Interest (basti pensare che persino la dottoressa Tillman, tirata in ballo da Finch nell’episodio per far prescrivere a Reese l’uso di marijuana, altri non è che il “number” di “Cura Te Ipsum“, ovvero il quarto episodio della prima stagione).

Person of Interest - 4x16 BluntTutto ciò senza dimenticare Root, ormai in aperto contrasto con Finch soprattutto riguardo i modi di agire contro Samaritan. Se Harold è spinto quasi da uno spirito conservativo e difensivo (come sottolinea anche Harper nel dialogo che ha con lui: “You should stop gripping the wheel so tight. Try turning into the skid“), Miss Groves si apre ad una possibile evoluzione del Team (sebbene forse per ora spinta solo da un desiderio di vendetta), marcando la necessità del cambiamento come unica chance per contrastare il nemico. Questo è il succo di un episodio che, forse per la prima volta in questa quarta stagione, non convince pienamente, seppure apra comunque a possibili e interessanti scenari futuri (che, però, potrebbero benissimo non essere intrapresi).

Lentamente entriamo dunque nella fase finale di questa comunque sorprendente quarta stagione, che si avvia verso i suoi episodi finali col compito di sciogliere i nodi legati alle principali storyline lasciate aperte: lo scontro con Samaritan, il ritorno di Control, la vendetta di Elias contro la Brotherhood, il possibile rimpiazzo di Shaw, nonché lo svelamento di chi si nasconde dietro la misteriosa voce al telefono che fece la sua comparsa l’anno scorso in “Last Call” (in un’intervista, Nolan rivelò che lo avremmo scoperto quest’anno). Per ora, sopportiamo l’ennesima interruzione impostaci dalla CBS: l’appuntamento con il prossimo episodio è tra due settimane.

Voto: 7+

 

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2 commenti su “Person of Interest – 4×16 Blunt

  • Davide Tuccella

    D’accordissimo con la recensione, mi sarei aspettato anch’io un episodio più “frizzante”. L’unica nota positiva è il ritorno della Brotherhood. Per ora credo non possiamo fare altro che aspettare.

     
  • Firpo

    Sicuramente un episodio di transizione, non memorabile.
    Vediamo se nel finale tireranno fuori i fuochi d’artificio.