The Good Wife – 6×13 Dark Money 3


The Good Wife – 6x13 Dark MoneyDopo una lunga pausa The Good Wife riprende la sua messa in onda con un episodio leggermente ambiguo. La campagna elettorale continua a porre Saint Alicia in situazioni non proprio cristalline, che la nostra good wife volge a proprio vantaggio con una disinvoltura quasi inedita.

Il tono dell’episodio è molto pacato: gli eventi sono pervasi da una strana calma che viene scossa solo dall’esuberanza del personaggio di Redmayne e dalla sempre tagliente prova di Sweeney, che in questa puntata ci presenta se stesso e la sua caricatura. Mancano solo due settimane all’election day che potrebbe cambiare per sempre la vita di Mrs. Florrick e il germe della politica comincia già a corrodere il modo con cui Alicia affronta e prova a risolvere gli intoppi: soffiare Redmayne a Prady è un colpo basso che la vecchia Alicia difficilmente avrebbe fatto.

I was bad today.

The Good Wife – 6x13 Dark MoneyIl momento di sconforto finale su cui si chiude l’episodio è la rappresentazione di un punto di non ritorno: Alicia si trova ad agire in un terreno di cui conosceva le regole, ma non le conseguenze che l’applicazione di tali regole producono. La voglia di vincere è la forza motrice di un modo di agire dettato più dalla necessità che dalla volontà: Alicia si trova in punta di piedi su un filo sottile e come un’equilibrista si sforza di non cadere. L’incontro con Redmayne ne è un valido esempio: affrontare la straripante bizzarria dell’uomo con un sorriso ironico e gentile, inghiottendo saliva amara durante le sue imprecazioni omofobiche, è un’operazione che esula dalle reali intenzioni che la donna avrebbe messo volentieri in gioco. Nel titolo dell’episodio, “Dark money”, si nasconde una scomoda verità su cui Alicia non smette un minuto di crogiolarsi: i soldi del suo primo Pac riciclano il denaro di un trafficante di droga, e quelli del secondo sono il frutto di un compromesso difficile da digerire.

Il ricatto con cui Sweeney la obbliga a prendersi carico della sua causa è un triste momento di amara constatazione: Alicia si guarda intorno e si rende conto di trovarsi nello stesso lato del suo viscido cliente, e la sensazione che prova comincia a non piacerle per niente. Il processo di caratterizzazione che sta traghettando il personaggio verso uno dei più importanti cambiamenti è completamente interiorizzato, palesandosi attraverso una rappresentazione tutta in sottrazione: niente viene fatto vedere, così come nulla viene detto esplicitamente, ma il disagio che emanano quelle espressioni assorte o quella consistenza fantasmagorica con cui occupa la scena sono palesi campanelli d’allarme. Lo scarto tra ciò che pensa di voler fare e ciò che riesce a fare realmente crea uno scollamento interiore che si è gonfiato sino a scoppiare in quelle lacrime con cui si chiude l’episodio. Quella solitudine, a cui accenna Prady, diviene come un filtro attraverso cui l’immagine di Alicia ci viene restituita come deformata: è in questo isolamento che il germe della politica trova lo spazio e il tempo migliore per corrodere ogni fibra della sua essenza.

«Diane and Cary don’t like me»
«I don’t like you either»

The Good Wife – 6x13 Dark MoneyIl punto più debole dell’episodio è senza dubbio il caso della settimana: una piatta e ridondante ripetizione di una formula già ampiamente percorsa, guidata da un duo Cary-Diane che ci appare inspiegabilmente privo di alcun mordente. La difesa, così come l’accusa, non brilla di quell’eloquenza tagliente a cui lo show ci ha più volte abituati. Questa, inoltre, è la prima causa che riporta Cary dall’altro lato della barricata insieme ad una Diane socia alla pari, ma nessun elemento tende a sottolineare questo nuovo corso della vita dello studio. L’ordine espositivo degli eventi è invece indirizzato verso la rappresentazione dell’assenza di Alicia, che da dietro le quinte trova il cavillo per concludere il tutto a favore di Sweeney. Gli esiti della brusca discussione con cui si era concluso “The Debate” non sono stati ancora sviscerati, ma le dinamiche con cui si svolge l’interazione tra i tre soci nominali lasciano apertamente presagire che niente è stato risolto. La presenza di Alicia in studio è tratteggiata come apparizione effimera: il suo corpo si trova in ufficio quasi svuotato della sua essenza originaria; è come se la sua mente si trovasse costantemente altrove e il tentativo di Sweeney di coinvolgerla con il ricatto non fa che enfatizzare il tutto.

«I don’t mean to offend you, sir…»
«Then don’t.»

The Good Wife – 6x13 Dark MoneyUn filone completamente indipendente è invece quello che vede protagonista Kalinda, ancora ingabbiata in una caratterizzazione ambigua. La paura mista a riverenza che la lega a Bishop svuota completamente il personaggio di quell’aggressività che è da sempre il suo tratto caratteristico, mostrandoci un lato della donna che finora non era mai stato approfondito. A rendere questo cambiamento credibile è il suo punto d’origine: la storia di Cary ha messo Kalinda di fronte ad un coinvolgimento emotivo su cui non si era ancora interrogata a dovere; l’essersi compromessa nella vicenda fino in fondo ha creato un punto di rottura da cui ne è uscita quasi destabilizzata. Ciò nonostante, la resa di questo cambiamento non è perfettamente omogenea e il personaggio ci appare come appiattito da tale evoluzione.

In definita, “Dark Money” – pur mostrando la solita buona fattura tecnica e stilistica – è un episodio non perfettamente riuscito, un filler che non aggiunge granché di nuovo all’evoluzione tematica della vicenda così come all’approfondimento dei rapporti interpersonali. Un ritorno debole per uno show come The Good Wife che ha sempre tratto la sua forza dal rendere esilaranti anche i momenti di puro riempimento diegetico. Ma la storia è ancora ricca di spunti per ripartire alla grande: la corda è più tesa che mai e non ci sono dubbi che arriverà a spezzarsi in un modo che è ancora difficile da prevedere.

Voto: 7-

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3 commenti su “The Good Wife – 6×13 Dark Money

  • Federica Barbera

    Anch’io in effetti mi aspettavo qualcosa di più dalla spring premiere. Non che non sia importante ciò che ci hanno mostrato, la caduta di Alicia secondo me è sempre più evidente e qui, con la reazione di Prady in difesa di Alicia, si è voluto sottolineare una diversità che purtroppo non giova alla nostra buona moglie; però non basta.
    Diane e Cary così sottotono non si erano mai visti, e tutta la storyline di sweeney non è poi così interessante. speriamo che con il prossimo episodio si riprenda da quella famosa litigata tra soci con cui ci avevano lasciato in the debate!

     
  • eleonora

    Ho smesso di guardare l’episodio quando ho visto la faccia di Sneeney .
    Basta, un bel gioco dura poco ( è stato un personaggio ” afffascinante” ma ora mi ha stancato ) .

    La recensione mi ha incuriosito e penso che guarderò episodio , magari a “canguro” .
    Quello che dici del rapporto di Alicia con il mondo che forse diventerà il suo, si era già compreso : sarà senza dubbio brava a fare lo SA , ma dovrà digerire tanti bocconi amari .
    Io ribadisco rivoglio l’Alicia dei dibattiti in tribunale.

     
  • Laura

    Avete notato la citazione-omaggio al mitico The West Wing? Sta nell’account fittizio Twitter creato dal comitato di Alicia: Toby Ziegler, il capo della comunicazione della Casa Bianca. Comunque sono d’accordo: episodio debole.