The Good Wife – 6×15/16 Open Source & Red Meat 4


The Good Wife – 6x15/16 Open Source & Red MeatDopo una stagione impiegata a costruire il percorso politico di Alicia, finalmente arriviamo al giorno delle elezioni e dunque alla conclusione di un arco narrativo che non è riuscito come nelle intenzioni degli autori, soprattutto per essersi allontanato troppo dai luoghi tipici della narrazione di questa serie.

Una delle ragioni principali che fanno di The Good Wife una delle serie più acclamate dalla critica (almeno considerando quelle trasmesse dai canali broadcast) è sempre stata l’attenta capacità di parlare della contemporaneità senza alcun moralismo o faciloneria. Da quando nel finale dello scorso anno Eli ha proposto alla stessa Alicia di candidarsi alla carica di Procuratore di Stato, però, non tutto è andato nel verso giusto, prestando il fianco a qualche debolezza di troppo che si evince in parte anche da questi ultimi due episodi.

6×15 Open Source

The Good Wife – 6x15/16 Open Source & Red MeatIl merito di questa puntata è quello di averci dimostrato una delle debolezze principali di questa stagione: con l’impegno in politica di Alicia il tempo in tribunale è stato seriamente ridimensionato a favore di un altro tipo di narrazione. Dopo sei anni di attenta costruzione di una “mitologia” interna, però, non si può semplicemente accantonare un aspetto così importante dell’impalcatura della serie; il ritorno di Abernathy e lo scontro con Mamie Gummer hanno quindi riportato con forza il racconto su più consolidati binari. Inoltre la vicenda dell’arma creata con una stampante 3D ci riporta ancora una volta allo sguardo degli autori sulla realtà contemporanea con migliore successo di quanto accaduto in altre occasioni (la vicenda simil-Ferguson, per intenderci). Grazie alla rappresentazione della facilità con cui ci si può creare un’arma in casa – il pericolo reale di stampare una trappola mortale – e la reazione scandalizzata del meraviglioso giudice Abernathy, infatti, i coniugi King ci accompagnano per mano all’interno di un tema tanto delicato quanto di strettissima attualità.
Legato poi al caso giudiziario c’è il matrimonio di Diane – parecchio in disparte quest’anno – ed il ritorno di Kurt, funzionale, come anche nel successivo episodio, a mostrarci le difficoltà tra due coniugi con opinioni forti e diametralmente opposte. Funziona bene in questa puntata (meno invece in “Red Meat”) tale contrapposizione, perché, nonostante i colpi bassi che si scambiano a vicenda, mantengono salda e viva la loro relazione.

The Good Wife – 6x15/16 Open Source & Red MeatChiaramente, però, la narrazione principale è ancora intorno alla battaglia politica concernente Alicia: ormai siamo vicinissimi alla data fatidica e se ne approfitta per inserire lo scontro tra la candidata ed il suo stesso marito, sottilmente accusato di razzismo. Incuriosisce che questo tema non sia stato affrontato prima nella serie, perché avrebbe potuto dire molto di più, a differenza delle schermaglie circa la relazione extraconiugale di Peter con Ramona. In ogni caso anche questo fenomeno ha scarsa importanza, perché gli autori scelgono di puntare il focus su altro: tutta la narrazione è infatti strettamente legata alla tensione sessuale che coinvolge Alicia e Johnny, fino al naturale apice nel finale dell’episodio. Il dilemma di Elfman sul tipo di comportamento da assumere in politica sembra rispecchiare i suoi tentennamenti e dubbi sulla liceità (o meno) di provare qualcosa per la propria cliente; e così come sceglie di tirar fuori il coraggio nel lavoro, lo stesso avviene anche nella vita privata.

C’è spazio anche per Louis Canning che, nonostante sia su un letto d’ospedale a lottare tra la vita e la morte, non si tira indietro nell’assestare un altro colpo sotto la cintura ad Alicia, avvicinandola ad uno scandalo politico per il sostegno ad un’organizzazione palestinese con rapporti con Hamas. Sono queste cose che ci ricordano perché The Good Wife sia riuscita a lasciare un segno nell’immaginario dei suoi spettatori con personaggi ben più profondi di un’apparente semplicità esteriore.

6×16 Red Meat

The Good Wife – 6x15/16 Open Source & Red MeatOra ci siamo, non ci sono più digressioni: il giorno delle elezioni è ormai arrivato ed uno tra Alicia e Prady sarà il prossimo Procuratore di Stato. Con il senno di poi non era impossibile immaginare che a vincere sarebbe stata proprio Alicia, ma la notizia per assurdo è buona per un’altra ragione: le vicende politiche, che escludendo alcuni momenti di rara bellezza non hanno funzionato a dovere, verranno in parte accantonate. Certo, saremo probabilmente lontani dalla Florrick, Agos & Lockhart, ma significa anche che il tribunale tornerà ad essere – presumibilmente – il luogo principale del racconto. Considerando come sia riuscito nello scorso episodio a dare nuovo respiro all’intera puntata, non è un fattore che ci dispiace.
Certo, questo vorrà dire che le cose cambieranno e non poco nella struttura generale: Alicia dovrà lasciare il suo studio e prima o poi si scontrerà anche con i suoi ex colleghi. Le prospettive davanti a noi potrebbero essere davvero molto rosee se gli autori saranno in grado di coglierne i frutti tanto lungamente attesi.

The Good Wife – 6x15/16 Open Source & Red MeatCome siamo arrivati, però, a questo punto? Prima di tutto, abbiamo assistito ad una delle più particolari campagne politiche di sempre: con il ritiro di Castro, Alicia si è trovata di fronte non un politico senza scrupoli, ma un ex conduttore prestato al bene comune. Sarà la stessa signora Florrick a sottolinearlo in varie occasioni: Prady è una persona sotto certi aspetti migliore di Alicia stessa (pensiamo a quanto accaduto in “Dark Money”), che preferisce che venga “sminuito” come omosessuale piuttosto che come gesuita, nonché convinto sostenitore di una campagna politica pulita. E senza dubbio avrebbe vinto, se Alicia non avesse avuto dalla sua, pur con gli alti e bassi a cui ormai da anni siamo abituati, suo marito Peter. Non sempre le cose vanno per il verso giusto, come dimostrato dall’involontario (ma possiamo davvero dirlo di uno scaltro politico come Peter?) errore commesso nell’intervista.

I coniugi Florrick sono in guerra aperta ormai dallo scontro in seguito alla morte di Will, e anche la loro facciata di famigliola perfetta è sempre più messa in crisi. I due sono violenti l’uno contro l’altro, eppure, e questo non è un aspetto da sottovalutare, si cercano e si vengono incontro nonostante tutto. Come spiegare altrimenti la scelta di Peter di intervenire con un comizio per diminuire i voti di Prady, o la delusione di Alicia nel sentire la voce di Eli alla chiamata dal cellulare del Governatore? E tutto questo nonostante il nuovo Procuratore di Stato si sia trovata tra due fuochi, alla compresenza di John – che alla fine dell’episodio se ne va – e di Finn Polmar – che ammette candidamente di frequentarsi con qualcuno.

The Good Wife – 6x15/16 Open Source & Red MeatMolto meno riuscita, ahinoi, la parte concernente Diane (con un Cary sempre più comparsa) ed il suo viaggio romantico tra i Repubblicani. Oltre qualche divertente battuta (If I were to set off a bomb in this room, we’d have democratic presidents for the next 30 years), l’intero arco narrativo sa troppo di macchiettistico: uomini a caccia e donne alla spa, il belloccio dai saldi valori morali ma con la compagnia di una escort, una certa tendenza ad una contrapposizione parodistica tra democratici e repubblicani. In questo senso funziona molto meglio il personaggio di R.D. che, per quanto fosse estremamente scontato che avesse un ruolo da giocare nella situazione corrente, si mostra come un interlocutore intelligente e stimolante per la democratica Diane (e la discussione sull’aborto risulta essere molto più sincera ed onesta di tutto il resto della rappresentazione carnascialesca). Avrebbe meritato più spazio, invece, l’azzeccata metafora della caccia che agisce nell’episodio su due livelli: quella fisica, così lontana dalla mentalità democratica su cui si è sempre mantenuta la donna, e quella lavorativa che coinvolge R.D. come nuovo cliente.

The Good Wife – 6x15/16 Open Source & Red MeatNon ne avevamo sentito la mancanza nello scorso episodio, ma le vicende di Lemond Bishop e di Kalinda proseguono nel disinteresse generale. Se è sempre più chiaro che la donna si stia definitivamente infilando in un sentiero che le procurerà parecchi danni, non è ben chiaro perché gli autori stiano dando a questo arco narrativo – legato soprattutto al piccolo Dylan – così tanta importanza quando, per il momento, non sta conducendo da nessuna parte. L’unico aspetto che ci interessa davvero è rivolto alle non velate minacce nei confronti di Geneva e dell’arrivo di Alicia – il cui Pac è stato finanziato dai soldi sporchi di Bishop, ricordiamolo – alla nuova carica politica/giuridica. Per il resto, la noia.

Due buoni episodi, quindi, ma ci sono ancora degli elementi che faticano troppo a risultare interessanti e/o riusciti. Staremo a vedere, ora, se con questo nuovo corso le cose torneranno, come si spera, sulle più consuete e riuscite carreggiate.

Voto 6×15: 8
Voto 6×16: 7

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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4 commenti su “The Good Wife – 6×15/16 Open Source & Red Meat

  • raffaella

    Certo gli anni che passano cominciano a farsi sentire anche in una finora splendida serie come TGW.
    Deludente il personaggio di Diane, da democratica convinta , dai saldi valori, si lascia convincere a sparare a un povero cervo, per poi ammettere candidamente che si è persino divertita (: orrore!!!
    Per non parlare di Alicia prima contesa fra due uomini poi nuovamente sola è ormai evidente che per lei non c’è nè il belloccio ma anonimo (in my opinion of ècourse) John che il fantastico Finn la domanda sorge spontanea ma perchè????’
    Certo è che, e io credo di averne diritto visto che seguo questa serie dalla puntata, francamente se continua così non so più quanto valga la pena di guardarla.
    Qualcuno mi sa dire come vanno gli ascolti negli States? e perchè questa scelta da parte dei King su Finn Polmar? grazie

     
  • eleonora

    About l’ultimo episodio la parte che mi ha coinvolto e non solo perchè c’è Finn è il loro dialogo mentre giocano a Helo.
    Ho interpretato il gioco e i ruoli che hanno, come una metafora del loro rapporto : Finn , come è andato in aiuto di Alicia nel gioco, lo farà anche nella vita .
    Sarà un punto fermo su cui lei potrà contare a prescindere dal rapporto che si instaurerà tra di loro.
    A parte il fatto che Finn mi è sembrato molto spiaciuto di non poter andare a cena con Alicia ed è disposto anche ad annullare il suo incontro sentimentale che da quanto si arguisce deve essere una cosa poco impegnativa.
    Comunque ora inizia il bello, spero
    Come detto nella recensione si dovrebbe tornare in tribunale è quello che voglio che mi piace.
    Un bel duello Alicia e Finn !! 🙂

    Una domanda : ma secondo Voi , Peter l’ha fatto a posta nel suo discorso ad affermare che Alicia ha la vittoria in tasta mettendola in difficoltà ? Io non l’ho capito, ha sempre espressioni così sceme quell’uomo che per me sono indecifrabili.

    Per il resto Kalinda mi ha annoiato da tanto, Diane insomma… Io non avrei mai ucciso un Cervo neppure per acquisire un cliente plurimiliardario !

     
  • Max R

    Questa sesta serie era andata via liscia fino a queste due ultime puntate. Soprattutto perché tutti i personaggi intorno alla sempre poco credibile Alicia funzionavano a meraviglia. Insomma meno lei riusciva a fare Alicia (schizofrenica in senso metaforico, poco credibile come personaggio, a volte persino un po’ scema…) e più la serie ci guadagnava. Ma eccola qui tornare alla grande, fiera delle sue sparate e delle sue poco credibili incoerenze. Ormai quasi delle forzature. La sceneggiata e il litigio col marito fa sorridere. Imbarazzante il telefono in faccia a Bishop. Santa Alicia ? Finanziata da un narcotrafficante se la prende con Peter per quattro frasette ??? Ma dai. Non ho ben capito cosa ci sia di così interessante in Polmar. Non è rilassante è noioso e molle. L’attore è belle e bravo ma perché dovrebbe essere interessato all’adolescenziale Alicia ? Bho ! Il consigliere poi sembra suo fratello minore. Una specie di macchietta d’uomo insomma. Meglio il marito. Perché poi ha mollato la bella Ramona ? Cary Agos ormai non c’è più. Disastro. Mad Men dove sei ????