Daredevil – 1×02/03 Cut Man & Rabbit in a Snow Storm 14


Daredevil – 1x02/03 Cut Man & Rabbit in a Snow StormC’era molta attesa, soprattutto tra gli amanti dei fumetti o dei supereroi in generale, per questa particolare inedita collaborazione tra la Marvel e Netflix: dopo un’ottima premiere introduttiva, Daredevil prosegue la sua cavalcata con altri due episodi coinvolgenti e ancor più riusciti.

Sul personaggio di Daredevil si potrebbe parlare a lungo (già molto è stato detto nella recensione dell’episodio pilota) ed i parallelismi con il Cavaliere Oscuro per eccellenza sono chiaramente immediati: entrambe le saghe, infatti, grazie all’intervento della penna di Frank Miller, hanno tonalità dark, di una violenza virile e sanguinosa; per entrambe si tratta di orfani che si ritrovano pieni di rabbia e desiderosi di vendicarsi in una società corrotta ed ostile. Sostanziale differenza, però, è che Daredevil (o Devil, com’è conosciuto in Italia) non possiede l’ingente ricchezza di Bruce Wayne ed è quindi totalmente privo di quel vastissimo arsenale di gadget che caratterizzano il Cavaliere Oscuro: ciò significa, quindi, che l’eroe Marvel deve fare affidamento esclusivamente sulla violenza fisica e sull’intimidazione per farsi largo in una società, quella di Hell’s Kitchen, che non è certo il luogo ideale in cui vivere.

Con questa serie la Marvel ridimensiona un po’ la portata del proprio racconto: se infatti con le opere cinematografiche e con Agents of S.H.I.E.L.D. si è dedicata ad una narrazione di ampio respiro, che coinvolge pressoché tutto il mondo – e altri mondi –, qui la realtà è molto più ristretta e per questo anche umanamente coinvolgente. Le strade, la pioggia, i vicoli bui non sono solo set in cui si svolgono le azioni dell’eroe mascherato, ma diventano parti attive del racconto stesso, ambienti indispensabili per l’immersione dello spettatore.

1×02 “Cut Man”

Daredevil – 1x02/03 Cut Man & Rabbit in a Snow StormUna scelta particolarmente apprezzata avvenuta sin dal primo episodio è la volontà di non narrare la nascita di Daredevil nella maniera consueta, ossia con una lunga digressione che ne mostra il sorgere e l’evoluzione e che spesso ha rappresentato, soprattutto per personaggi che già possedevano un racconto sulle proprie origini, un dazio da dover pagare a discapito del ritmo e dell’interesse; qui la scelta è ben più saggia, e ci mostra la storia in una fase già adulta ritornando indietro quando vi è la necessità di raccontarla. Ecco perché questo secondo episodio è davvero ben riuscito: non solo ci fa fare un salto indietro nel tempo, ai primi anni della cecità di Matthew, ma in questa operazione il tempo non si ferma e le vicende proseguono ininterrotte. La sensazione, quindi, è quella di un lungo film che si priva dell’aspetto procedurale – e questa è una scelta apprezzatissima – in favore di un lento ma costante dipanarsi di presente e passato.

Daredevil – 1x02/03 Cut Man & Rabbit in a Snow StormMuovendosi, quindi, su due piani paralleli, questo episodio introduce due personaggi fondamentali nella vita di Matt: il primo è suo padre, pugile professionista noto soprattutto per la sua capacità di saper incassare i colpi e vincere sfiancando gli avversari. È un padre sostanzialmente buono e con alte aspirazioni, ma che è costretto, per ragioni economiche, a piegarsi alla volontà di chi vuole lucrare sulle sue sconfitte organizzate a tavolino. Un padre, quindi, con cui Matt ha un rapporto strettissimo e che è un vero punto di riferimento nella sua vita (d’altronde ripeterà spesso di aver imparato da lui come incassare i colpi). Quindi la scelta dell’uomo di non accettare più ulteriori delusioni e di non svendersi non può che avere un’unica conseguenza: l’acclamazione del pubblico, il suo nome gridato dopo una vittoria storica, e quindi il suo corpo freddo riverso in un vicolo. Non c’è scampo e non c’è nemmeno un volto a cui attribuire il suo assassinio: siamo certi che questa parte non sia finita qui e che dietro la volontà di Matt di diventare il Diavolo ci sia anche un desiderio di vendetta e/o giustizia.

Daredevil – 1x02/03 Cut Man & Rabbit in a Snow StormParallelamente a questo racconto facciamo anche la conoscenza di Claire, un’infermiera del turno di notte che ritrova l’uomo mascherato riverso in un cassonetto e che decide di prendersene cura, ferito e sofferente com’è. In un lento disvelarsi delle loro reciproche identità, tra i due si forma una potente chimica grazie anche ad una Rosario Dawson in stato di grazia: i loro discorsi, la scoperta da parte della donna dei metodi non proprio ortodossi di Daredevil – ma con l’importante limite dell’evitare l’assassinio – e l’interazione che sviluppano tra loro rendono anche questo momento, tecnicamente più lento, riuscito alla perfezione. D’altronde è la cecità stessa del protagonista a richiedere una maggiore fisicità: ha bisogno di mani per toccare e percepire la realtà circostante. Ancora una volta è la fisicità della narrazione a portare il racconto ad un livello più alto, e la scena del corridoio e della liberazione del bambino rapito, un lungo piano sequenza di botte e sangue, rappresenta un momento di azione gestito e diretto egregiamente, volutamente sporco e fisico.

C’è tempo anche per i comprimari e il flirt tra Foggy e Karen è il modo migliore per riuscire a svelare qualcosa di entrambi i personaggi: da un lato il partner di Matt si rivela essere un “buono” dalla parola giusta, disposto a passare una notte in bianco pur di far compagnia alla giovane donna; dall’altro Karen acquisisce maggior spessore, mostrandoci come il tentativo di ucciderla abbia avuto un grosso impatto sulla sua personalità. Per quanto tutta la loro sequenza sia per lo più diretta ad alleggerire il tono dell’episodio altrimenti troppo cupo, si rivelano essere una piacevolissima sorpresa.

Voto: 8 ½

P.S. Creel, ossia l’ultimo avversario che Jack Murdock riesce a sconfiggere, è anche definito l’Uomo Assorbente e lo abbiamo visto nel primo episodio della seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D.

1×03 “Rabbit in a Snow Storm”

Daredevil – 1x02/03 Cut Man & Rabbit in a Snow StormQuesto episodio ci conferma una sensazione che avevamo già avuto nell’appuntamento precedente: Daredevil non vuole essere prevedibile e lo dimostra anche nella maniera in cui si imposta la narrazione, ben lontana da una schematizzazione troppo rigida e procedurale. Se lo scorso episodio è iniziato con l’eroe ritrovato ferito in un cassonetto, stavolta il racconto sembra per buona parte escludere il focus su Daredevil concentrandosi invece sul sicario Healy e sull’ambiguo James Wesley. Realtà e maschera iniziano ad avvicinarsi e a fondersi: la vita criminale non riguarda già più solamente la controparte notturna dell’eroe, ma tira in ballo anche la sua realtà quotidiana. A piccoli passi continuiamo ad inoltrarci nella trama generale, che arriva a mostrarci, per ora solo in un leggero ma incisivo accenno, il vero villain della stagione: Wilson Fisk, a.k.a. Kingpin (per chi non lo conoscesse, un supercriminale intelligente e violento; la controparte Marvel di Lex Luthor, per intenderci). Bastano pochi attimi a Vincent D’Onofrio (Full Metal Jacket) per darci l’idea che il suo personaggio non sarà affatto da sottovalutare.

A Fisk ci arriviamo pian piano e la maniera più efficace possibile è attraverso lo sguardo dello spavaldo Healy, che non ha particolari remore nel devastare il volto di un uomo con una palla da bowling, ma che nel momento in cui si ritrova a dover dire il nome di Fisk non ci pensa due volte prima di suicidarsi barbaramente. La costruzione della nemesi è quindi una continua ascesa e la scrittura autoriale si fa perfettamente acuta già nelle poche inquadrature che lo vedono coinvolto alla galleria d’arte. È solo un abbozzo, per ora, ma la sensazione che ne riceviamo è che non ne rimarremo sicuramente delusi.

Daredevil – 1x02/03 Cut Man & Rabbit in a Snow StormSe negli scorsi due episodi ci siamo concentrati prevalentemente su Daredevil, adesso viene lasciato più spazio alla controparte “reale”, a quel Matthew Murdock avvocato a Hell’s Kitchen; ci vuole pochissimo tempo per capire che la situazione nel quartiere è ben più grave e pericolosa di quanto di primo acchito c’era stato dato da capire: giurati corrotti, intimidazioni e sovvertimento della legge. In una danza quasi surreale di rifiuto ed accettazione del caso, Matt e Foggy si ritrovano a dover fare i conti con i propri sogni di grandezza, con la decisione di non entrare a far parte di un grosso studio in favore di un’opera più socialmente utile ma meno economicamente efficace. Un impegno, quello di Matt, su due piani paralleli che faticano non poco ad andare d’accordo (come primo caso importante della loro carriera si ritrovano a difendere un conclamato colpevole, contrariamente a quanto si erano ripromessi).

Per ora è solo accennato, ma il passaggio di Karen presso il giornalista desideroso di parlare dei problemi di Hell’s Kitchen – ma costretto a trattare argomenti di poco conto –, per quanto non al massimo dell’originalità, può aprire le porte ad una sezione narrativa tutta nuova che renderebbe il personaggio di Karen sempre più centrale nella generale armonia narrativa e non solo un piacevole personaggio secondario.

Voto: 7 ½

Siamo al terzo episodio e l’impressione generale è che ci troviamo di fronte ad una delle operazioni – quelle del passaggio dal fumetto al piccolo schermo – più interessanti da parecchio tempo a questa parte. Pur afferente al solitamente “esuberante” mondo Marvel, Daredevil si dimostra un prodotto che mira ad un coinvolgimento più profondo di quanto solitamente serie simili richiedano; non possiamo che promuovere a pieni voti questa primissima fase, tenendo ben in mente che, sebbene ci siano altri dieci episodi davanti, i presupposti sono tutti più che positivi.

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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14 commenti su “Daredevil – 1×02/03 Cut Man & Rabbit in a Snow Storm

  • SerialFiller

    Netflix ha preso un supereroe classico dei fumetti e lo ha fatto diventare in 3 puntate un personaggio televisivo iconico.
    Dopo solo poche decine di minuti saprei riconoscere la sagoma del diavolo custode da 10 km, potrei identificare certi movimenti e azioni
    con quelle dell’eroe di hell’s kitchen e parlare dell’uomo mascherato per ore ed ore. Una serie impressionante. Il piano sequenza della seconda puntata
    è gia leggendario, le movenze di charlie cox sono gia storia e l’universo costruito fa parte oramai dell’immaginario dello spettatore tanto
    quanto lo sarebbe quello di Batman o di Walter White. Daredevil lascia qualcosa nello spettatore, ti fa mangiare le mani alla fine dell’episodio
    nell’attesa spasmodica della puntata successiva. Laddove in Arrow hai Stephen Amell e in The flash Grant Gustin qui hai un mostruoso Charlie Cox.
    Laddove trovi delle donnicciole informi e piagniucolose a interpretare una felicity smoak o una Skye/Daisy trovi delle Rosario Dawson e Ann Woll spettacolari.
    Il paragone con tutte le altre serie DC Comics / Marvel (pur apprezzabili) è impietoso.
    E poi c’è lui Vincent D’Onofrio per il quale vedrete si sprecheranno gli agettivi per questa parte. Fragile ma inquitante, spaventosamente sereno e serenamente spaventoso,
    aggressivo ma docile nei panni di Fisk. Mi aspettavo molto da questa serie ma sinceramente Goddard e Netflix hanno esagerato troppo ma troppo.
    Serie dell’anno a mani basse per ora.

     
    • SerialFiller

      Commento forse troppo assolutistico il mio ma a parte Better Call Saul al momento non vedo serie che hanno esordito da settembre che hanno generato questo tipo di impatto. Io daredevil non posso, non posso guardarlo con distrazione o a mezzo servizio, devo essere immerso totalmente, spegnere le luci e guardarmelo tutto di un fiato. Mi prende come non mi prendeva da tempo una nuova serie.

       
  • Rorschach

    Boh per me è più bello Arrow, è più realistico, ad esempio come fa Devil a essere così forte se non si allena? Arrow sconfigge tutti perchè si fa le trazioni alla sbarra a petto nudo, e alza sassi… e poi la sua ragazza non è la figlia di un poliziotto, come può un super eroe stare con una semplice infermiera?

     
  • Son of the Bishop

    Seppur ottimo per fotografia, attori, montaggio, questo Daredevil non mi convince ancora, riesco a vedere una puntata intera solo se ne vedo 25 minuti un giorno e 25 un altro. Tutta la puntata di fila mi annoia troppo, ahimé.

     
    • SerialFiller

      Non avevo dubbi che ti fossi addormentato visto che quando una serie ha commenti quasi totalmente positivi spunti tu con commenti negativi, noia e sonno. Mah.

       
      • Son of the Bishop

        Come al solito, non ho detto che non mi piaccia però la trovo a tratti troppo lenta, in particolare il secondo episodio l’ ho trovato molto molto lento. Il 3 e il 4 invece mi sono piaciuti molto. Comunque finora la trovo ben fatta, ma non eccelsa, decisamente una buona serie e finalmente una fatta bene su un supereroe

         
      • Son of the Bishop

        Se avessi voluta davvero fare il controcorrente come dici tu avrei commentato ogni episodio di Better Call Saul ahahah

         
  • MarcoP

    Oddio , francamente non riesco a condividere tutto questo entusiasmo…
    Al momento ho visto le prime 3 puntate e lo trovo godibile ma niente di eccezionale.
    Poi certo se lo mettiamo a confronto con Gotham e Agent of Shield vince a mani basse più che altro per demerito degli altri 2.
    Per quanto siano spettacolari i combattimenti a volte li ho trovati veramente troppo ridondanti…..la scena di lui contro 10 russi nel corridoio dura veramente troppo e mi stava stancando :S

    Staremo a vedere ma leggendo i vari commenti forse avete alzato un pò troppo le mie aspettative 🙂
    Si intravede un minimo di trama orizzontale e sono curioso di sapere come si svilupperà !

    Per il resto concordo sul fatto che Netflix sta sfornando buoni prodotti….ad esempio non l’avrei neanche visto se non ci fosse stata Netflix di mezzo,

     
  • Andrea d

    Concordo in pieno con MarcoP.

    Ho visto solo le prime due puntate e, purtroppo, non capisco tutto il clamore suscitato da questo inizio stagione. Mi sembra tutto ben fatto, ma molto ordinario, anche già visto forse.
    L’utilizzo dei flashback, l’infanzia, la figura paterna…
    L’aspetto veramente positivo è che senza troppi giri di parole è stato definito il recinto in cui muoversi, abbiamo tutti i personaggi pronti ai nastri di partenza, le motivazioni ben spiegate e finalmente possiamo partire a raccontare qualcosa di nuovo (che è il motivo per cui si guardano le serie in generale).

    Ho anche la sensazione che questa cupezza sia del tutto effimera, Il russo che sopravvive finendo nella monnezza e il successivo commento di Rosario sulla bontà di Devil mi hanno molto insospettito da questo punto di vista.

    Anche la fotografia non mi sembra questo capolavoro di originalità, anzi ho paura che questo uso così acido dei colori alla lunga possa risultare persino noioso.

    Mi fido di voi comunque, e continuo.