Quando lo scorso giugno Yahoo! ha annunciato di voler produrre una sesta stagione di Community, la speranza che questo show sperimentale potesse liberarsi dalle regole ferree della televisione e raggiungere nuove vette aveva fatto auspicare una sua seconda giovinezza.
Il tempo non ha dato ragione a questa corrente di pensiero, mostrando quanto sia più facile rinnovare una serie televisiva rispetto alle idee che ne stanno alla base. Pur rimanendo ad anni luce di distanza rispetto alle stagioni che non portavano la firma di Dan Harmon, la sesta, che sta per concludere definitivamente le avventure di Greendale, lascia lo spettatore tiepido, ma allo stesso tempo felice che l’annata finale non sia un totale fallimento. Gli episodi che settimanalmente Yahoo! trasmette, metodo differente da quello netflixiano, seguono un flusso creativo altalenante ma prevalentemente sufficiente, riuscendo anche ad evitare l’effetto sbadiglio, che sarebbe stato imperdonabile. Probabilmente le aspettative hanno giocato a sfavore e il pensiero che una serie, anche se priva di vincoli imposti da una rete televisiva — per attrarre pubblico —, potesse rinascere dopo sei anni di vita è stato ingenuo. “Grifting 101” e “Basic RV Repair and Palmistry” sono due esempi di questo andamento discontinuo.
6×09 “Grifting 101”
L’episodio nove ha avuto la sfortuna di andare in onda dopo quell’uragano di meta-televisione di “Intro to Recycled Cinema“, che ha messo in evidenza quanto i punti forti della serie siano davvero solidi. Questo è il campo di battaglia in cui Community eccelle, riuscendo a fare bene sperimentando sugli stili sia narrativi che estetici, come in “Grifting 101”. Seppur non supportata da una trama del tutto originale, la puntata è riuscita a creare la giusta suspense, facendoci aspettare il momento in cui la storia avrebbe dipanato tutti i suoi fili per svelarci quale sarebbe stata la vendetta messa in atto dai nostri protagonisti. Purtroppo i titoli di coda hanno rivelato che è stata più appagante l’attesa che lo svelamento del piano di Jeff, lasciando perplesso lo spettatore, che si aspettava un ribaltamento della trama alla The Sting (visto e citato dai protagonisti nell’episodio) che non è avvenuto.
“Grifting 101” ha portato alla luce anche un altro problema, quello legato ai personaggi principali: i numerosi abbandoni e reintegri del cast non hanno fatto bene alla serie, che è riuscita contemporaneamente a presentarci un sottobosco di figure bizzarre ed interessanti, come il professore del corso Truffa 101 o i numerosi studenti del Greendale, e figure più o meno nuove, ma create o utilizzate appositamente per ogni situazione e quindi con molta più probabilità di funzionare. I membri del cast originale sembrano comportarsi sempre allo stesso modo, ad esclusione di quelli meno inflazionati, come il preside, Britta, che in modo coerente o meno è cambiata nel tempo, e Ben, sempre sopra le righe e forzatamente eccessivo, uno dei pochi ruoli che non ha ancora stancato.
L’episodio si inserisce quindi nel lungo elenco delle puntate che hanno almeno tentato di creare qualcosa di nuovo, di sperimentare utilizzando tutti i mezzi possibili all’interno di una serie che diventa così molto più sfaccettata ed eterogenea senza intaccare la propria coerenza.
6×10 “Basic RV Repair and Palmistry”
“Basic RV Repair and Palmistry”, al contrario di “Grifting 101”, mostra l’altro lato della medaglia di questo processo d’innovazione che, se viene poco curato, porta a risultati tutt’altro che positivi. Il racconto meta-televisivo di Community va oltre il semplice lavoro sulle citazioni pop e sulla rielaborazione della cultura televisiva: Abed che cita il protagonista di Heroes, Hiro Nakamura, recitando la parte dell’eroe, non fa ridere neanche a denti stretti perché non aggiunge niente alle caratteristiche del personaggio giapponese e, dopo il quarto finto viaggio nel tempo, il sentimento provato nei confronti di questa storyline è tutt’altro che positivo. Tolta quest’unica parte, che almeno prova a seguire il filone citazionista caratteristico di Community, la puntata non ha altri guizzi di originalità se non nel finale, che conferma ancora una volta la superiorità degli attori secondari rispetto ai protagonisti.
Sembra quasi che “Basic RV Repair and Palmistry” voglia giocare molto di più su singoli elementi spiazzanti — come l’inizio del racconto nel camper, o la mano gigante sul tettuccio (che poco si discosta da una tipologia di sex toys), o i continui riferimenti a tecniche cinematografiche — piuttosto che sul racconto che li dovrebbe unire: la trama della puntata offre pochi spunti di riflessione, affidandosi quasi esclusivamente a dei flashback che non le danno alcun modo di progredire, visto che queste parti di narrazione non hanno nessuna conseguenza sul presente.
“Basic RV Repair and Palmistry” è l’emblema del Community di qualche anno a questa parte, che cerca di replicare il se stesso degli inizi senza la stessa freschezza e il bacino di idee originali che hanno prodotto tre stagioni sopra la media. La puntata ci fa anche capire che la serie, fin quando ha funzionato, non l’ha fatto grazie ai continui riferimenti televisivi (come in questo caso), ma alla loro rielaborazione studiata in ogni minimo dettaglio. Per questi motivi, anche il decimo episodio ci lascia con l’amaro in bocca, perché ci fa solo ricordare il Community che era e che non potrà mai più essere.
Voto 6×09: 6+
Voto 6×10: 6-
sono troppo affezionato a community per abbandonarla, ma questa ultima stagione è potrebbe essere tranquillamente denunciata per accanimento terapeutico nei confronti di una delle serie più belle di sempre!! è davvero incredibile che gli autori non siano in grado di mantenere (neanche in parte) i livelli delle prime stagioni… personaggi fondamentali come troy e pierce potevano essere rimpiazzati facilmente , grazie all’uso della metanarrazione, con delle loro “copie” in grado di ricoprire le stesse funzioni nei meccanismi del gruppo. invece aggiungono gente nuova inserita a forza nel gruppo, che però non riescono a interagire con successo con i personaggi storici. elroy è sicuramente l’aggiunta peggiore… risulta fastidioso o noioso ogni volta che apre bocca. infine l’evoluzione di abed è la nota più dolorosa: nelle prime stagioni era perfetto, perchè la sua “follia” colpiva quando meno ce lo si aspettava e lasciando il segno; ora invece ne abusano mettendolo sempre al centro della scena, ma così non sorprende più, anzi…