Orphan Black – 3×03 Formalized, Complex, And Costly 5


Orphan Black - 3x03 Formalized, Complex, And CostlyOrphan Black è sempre stata una serie caratterizzata da un approccio iperbolico sin dall’idea di base: la moltiplicazione dell’identità, una talentuosissima attrice in grado di rappresentare caratteri profondamente diversi a livelli eccezionali, una trama complicata da sempre più numerose storyline.

Fino ad un certo punto tutto questo poteva rappresentare un esperimento interessante: certo, qualche volta la sospensione dell’incredulità richiesta è stata maggiore rispetto alle attese, ma se c’è qualcosa che la serie non ha mai mancato di mettere in scena è stata l’adrenalina, la tensione, e soprattutto la mancanza di vera e propria noia.
Giunti al terzo episodio, ci si trova, controvoglia, costretti a ricredersi e a riformulare le aspettative nei confronti della serie stessa che, partendo da un’idea di base ottima (benché non ancora chiarita del tutto), sta cominciando a dare ora l’impressione di essersi accartocciata su se stessa.

La scoperta del progetto Castor, rivelata in conclusione dello scorso season finale, aveva fatto storcere più di qualche naso per il timore che questa potesse rivelarsi un fallimento (nella migliore delle ipotesi) o addirittura che potesse rappresentare una nuova narrazione controproducente nei confronti di quella di base. Spiace dover ammettere che la peggiore delle supposizioni si sia rivelata quella corretta.
La conseguenza più evidente dell’inserimento dei cloni maschili si trova proprio a livello strutturale: la trama, che già aveva nell’eccessiva frammentazione il suo difetto più grande, non fa che proseguire su questo solco con nuove e ancor più confuse sottotrame che, lungi dal chiarire le situazioni precedenti, finiscono con il complicarle ulteriormente.
Orphan Black - 3x03 Formalized, Complex, And CostlyLa necessità, poi, di tenere conto di ciascuna di queste porta la serie a dedicare del minutaggio inutile ad alcuni personaggi, come Rachel in questo episodio, che compare per pochi minuti giusto per mettere lei (e noi) al corrente del suo status di “defunta” agli occhi del mondo. Non solo: la stessa Alison, che rimane nonostante tutto uno dei cloni migliori per interpretazione, è relegata ad una sidestory che di interessante ha ben poco, e che di certo non ha alcun vincolo con la trama principale. Possiamo immaginare che sulla lunga distanza anche lei verrà coinvolta nelle vicende più importanti, ma per ora i suoi segmenti non fanno che peggiorare la percezione di puntate assolutamente decentrate, in cui ogni storyline sembra svilupparne altre da cui ne nasceranno di certo altre ancora.

La sensazione che tutte queste parti della narrazione si rivelino essenziali al disegno complessivo diminuisce, poi, se si considera il vero succo della questione. Cosa emerge, infatti, da questo episodio? Un’informazione pura e semplice: i cloni del progetto Castor sono fratelli delle ragazze Leda; come loro hanno un difetto di base; come loro in passato – e non solo – sono alle prese con la ricerca di una cura. L’effetto déjà vu con questo episodio si fa sempre più presente, peggiorato dal fatto che l’intera storyline legata al clone club originale pare ormai totalmente al servizio di quella nuova, che non ha però dalla sua lo stesso appeal.
Orphan Black - 3x03 Formalized, Complex, And CostlyNon si tratta solo di interpretazione, per la quale Ari Millen, pur essendo inferiore alla sempre ottima Tatiana Maslany, offre un lavoro più che dignitoso; si tratta di attaccamento ai personaggi, fondamento di ogni serie televisiva che si rispetti. Mark è l’unico clone che conosciamo dalla scorsa stagione, ed è significativo che il suo segmento con Gracie sia tra i più noiosi dell’intero episodio; Seth è passato drammaticamente al livello più grave della sua malattia nell’arco di un giorno, ma il nostro legame precedente con il suo personaggio è stato pressoché nullo, e funzionale solo ad introdurci al tema del difetto genetico; di Miller (il clone alla base militare) si è visto troppo poco; Rudy, infine, è l’unico dei fratelli che abbia avuto un ruolo decisamente più attivo, e forse il solo su cui si possa davvero creare qualcosa di costruttivo a livello narrativo.
Risulta quindi paradossale come la trama dei Castor, dominata da personaggi per i quali abbiamo ad ora un interesse che potremmo con un eufemismo definire “medio-basso”, abbia letteralmente fagocitato quella delle donne, caratterizzata invece da cloni ben più approfonditi e costruiti; il fatto che siamo solo all’inizio della vicenda del nuovo progetto non è una scusante accettabile, non quando si sarebbe potuto scegliere di modulare la storia tra le due “correnti”, senza darne l’intero peso alla parte nuova e più sconosciuta.

Orphan Black - 3x03 Formalized, Complex, And CostlyRimangono inoltre i soliti dubbi sul ruolo di Paul nell’intera vicenda: l’uomo è infatti passato da nemico (in quanto monitor di Beth) ad aiutante, poi a nemico forzato per via di poco piacevoli ricatti, per scoprirsi infine molto più devoto alla causa di quanto ci si aspettasse. Ci sono inoltre ulteriori domande sul suo coinvolgimento nel progetto: se, come dice in questo episodio, ha lavorato con i cloni e dunque crede sia giusto aiutarli a trovare una cura, come si inserisce a livello narrativo il suo incontro con Mark nell’episodio “To Hound Nature In Her Wanderings”? In quella puntata non solo Paul e Mark sembrano non conoscersi affatto, ma si “dividono” Sarah ed Helena per tornare senza scontri dai loro capi, rispettivamente DYAD e Proletheans. Se non possiamo sapere quando, a livello di tempistiche, Mark sia stato mandato in missione dai Johanssen, e dunque se abbia davvero lavorato con Paul in persona, quest’ultimo avrebbe se non altro dovuto riconoscerne il volto.

Orphan Black - 3x03 Formalized, Complex, And CostlyNon ci sono, tuttavia, solo momenti negativi: le interazioni tra Art e Sarah, sul solco del rapporto tra l’uomo e Beth, aiutano a reinserire nella trama il poliziotto in una maniera che appare più sensata del mero “vi aiuto perché sono una brava persona”. L’attaccamento di Art a Beth, benché forse un po’ scontato, ha il merito di dare un motivo al suo utilizzo – nonché un valido appoggio al clone club, che al momento consta solo di Sarah, Cosima, Felix e Scotty (Mrs. S è sempre ambiguamente rivalutata in base alle necessità). La parte scientifica rimane quella più soddisfacente, anche perché è l’unica (eccezion fatta per Alison e Donnie) ad apportare un po’ di quel sano umorismo che è sempre stato in grado di spezzare la narrazione in modo intelligente, quando questa risultava troppo articolata e sopra le righe. La (probabile) uccisione di Mark da parte di Bonnie Johanssen rischia di danneggiare seriamente la costruzione di quell’attaccamento ai personaggi di cui si parlava prima – noia a parte, è pur sempre l’unico clone che conosciamo più degli altri –, ma potrebbe anche dare uno scossone alla trama, soprattutto se unito al rischio di chiusura del progetto menzionato dalla dottoressa Virginia Cody.

“Formalized, Complex, And Costly” è un episodio che sfortunatamente mette in mostra i difetti della serie portandoli ad un nuovo livello, e non certo positivo. Qualche aspetto della trama risulta un po’ più interessante – o potenzialmente tale –, ma questo non è abbastanza per far raggiungere alla puntata la sufficienza.

Voto: 5+

Nota

La serie è stata rinnovata per la quarta stagione.

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


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5 commenti su “Orphan Black – 3×03 Formalized, Complex, And Costly

  • Fante

    Concordo su tutto.Ottima recensione.Mi sa che hanno “buttato”sulla triste via del tramonto un ottimo prodotto;un’altra puntata così ed io la mollo.Peccato

     
  • Genio in bottiglia

    Ho l’impressione che se i Castor (sic) vengono fatti fuori a questo ritmo, il problema riportato nella recensione verrà superato per assenza di cloni maschi.

     
  • Federica Barbera L'autore dell'articolo

    @Fante: grazie! Purtroppo queste puntate non fanno ben sperare per il futuro.. è un peccato perché la serie, benché sempre su toni esagerati, era un bell’intrattenimento. La cosa che mi è spiaciuta di più di questo episodio è che mi ha annoiato da morire la prima visione.. non ti dico la seconda per scrivere la recensione!

    @Genio in bottiglia: eh, potrebbe anche darsi XD ma ricordiamoci che Orphan Black sa tirare fuori cloni dal cilindro quando vuole… l’unico dubbio è che Ari Millen possa offrire la stessa versatilità di Tatiana Maslany. Anche se è un bravo attore, la gara mi pare persa in partenza, ecco 😉

     
    • Federica Barbera L'autore dell'articolo

      Caro Antonio, ma se invece di insultare provassi a spiegare perché secondo te la puntata è più positiva rispetto a quanto detto nella recensione e nei commenti?