The Last Man On Earth – Stagione 1 6


The Last Man On Earth - Stagione 1The Last Man On Earth è una comedy abbastanza atipica per come siamo stati abituati a usufruire del genere negli ultimi anni: partendo da una premessa apocalittica, si passa – attraverso situazioni al limite del paradossale e molte volte grottesche – all’apocalisse vera e propria, ovvero la solitudine prima e la vita con sconosciuti poi, dove la felicità è (forse) impossibile da raggiungere.

The Last Man On Earth - Stagione 1Già, l’Apocalisse: sono tutti morti e solo un uomo sembra essere rimasto in vita, il povero e disilluso Phil Miller. Il personaggio creato e interpretato da Will Forte (grande interpretazione in Nebraska) è uno di quegli anti-eroi che è impossibile non amare, ma che ha un lato talmente fastidioso e sciocco da risultare molto spesso urtante, mettendo in dubbio lo spettatore sulla scelta di stare dalla sua parte.
Non si sa nulla della malattia che ha praticamente ucciso il 99% della popolazione (per esempio, i corpi di tutti dove sono?), ma è ovviamente un espediente narrativo per raccontare come un uomo, libero ormai da qualsiasi vincolo di civiltà e buon senso, potrebbe vivere la vita come un cavernicolo ma circondato dalla tecnologia del XXI secolo. Phil Tandy Miller è il perfetto disegno dell’uomo medio, che si circonda di cimeli arraffati in tutto il mondo – quadri del 1700, la testa di un dinosauro e addirittura la Costituzione Americana – per darsi un tono, quando in realtà la vera realizzazione la trova giocando a bowling con le macchine nel parcheggio di un centro commerciale.

The Last Man On Earth - Stagione 1La figura di Miller attira ovviamente su di sé la simpatia del pubblico maschile: gli uomini, che molto spesso rimangono attaccati alla parte ludica della vita molto più a lungo delle donne, probabilmente sognano di vivere anche solo un momento così, dove nessuno ti può riprendere se decidi di riempire una piscina gonfiabile di gin tonic per poi farci il bagno. Ovviamente, la storia ha bisogno di un contraltare morale, di qualcuno che fermi la discesa di Phil nel più totale abbandono e che gli impedisca di suicidarsi: ed ecco allora il perfetto inserimento di Carol Pilbasian, novella Eva per un Adamo che di sicuro non l’aveva sognata così – fantastico cameo di Alexandra Daddario.
Allora qui la serie cambia la prima volta, subito dopo essere iniziata: il titolo viene ribaltato, e cioè non più “l’ultimo essere umano” rimasto sulla Terra, ma davvero l’ultimo “uomo” inteso tout court. Le schermaglie tra i due sono una presa in giro violenta ed estremista delle convenzioni del rapporto tra uomo e donna adulti, ovvero quell’incubo (visto da lui) chiamato matrimonio. In alcuni casi gli sketch risultano banali e già visti, ma l’estrema bravura dei due interpreti nasconde anche queste piccole falle.

The Last Man On Earth - Stagione 1Come a volte succede, la vita matrimoniale viene sconvolta dal terzo incomodo, in questo caso dalla bellissima Melissa Shart (January Jones), che guarda caso cade dal cielo pochi giorni dopo Carol – primo episodio di un tempismo imperfetto che rovina la vita a Phil.
Dopo Melissa, sarà la volta di altri personaggi che si aggregheranno e che creeranno una nuova comunità, del tutto simile a degli stereotipi della vita di tutti i giorni che in questo caso, ingigantiti dall’ironia o rimpiccioliti dalla situazione del mondo, riporteranno Phil alla situazione di partenza, o forse anche peggio: essere solo in mezzo agli altri. Todd, Erica, Gail e l’altro Phil Miller – portatore di una spersonalizzazione geniale del personaggio principale – riportano il (dis)ordine nella vita di Miller, portando a chiederci se a questo punto non è davvero meglio vivere da soli.
Il maschilismo che permea tutta la serie è una scelta coraggiosa e rischiosa allo stesso tempo: essendo il protagonista un uomo con tratti molto marcati – è sboccato, senza freni morali, pensa solo al sesso e non prende mai niente sul serio – il rischio di mettersi contro il pubblico femminile era molto alto, contando anche la caratterizzazione di Carol, insopportabile perfettina che pretende cose che in un mondo senza più nessuna regola non hanno più nessun senso.

The Last Man On Earth - Stagione 1Tutto questo è ovviamente mitigato dalla scelta di rendere sì protagonista un uomo, ma di disegnarlo per certi versi anche irritante a tal punto da chiedersi se la reazione del gruppo alla sua ennesima stupidaggine non sia del tutto legittima e giusta. L’infatuazione per Melissa, il ripensamento dopo il “divorzio” da Carol, le prese in giro a Todd e l’odio verso il nuovo Phil Miller rendono il protagonista assolutamente inaffidabile e quindi anche poco credibile nelle sue azioni. La serie, oltre alle molte gag e trovate assolutamente divertenti, sottolinea come gli uomini molte volte possano essere dei bambini troppo cresciuti e di come le donne, da sempre molto più mature di noi maschietti, fungano da ago della bilancia in qualsiasi cosa, quasi come mamme al cospetto di un figlio che non sa cosa farsene della maturità.

The Last Man On Earth - Stagione 1The Last Man On Earth è quindi una grossa metafora sul rapporto che intercorre tra uomo e donna e di come, anche in situazioni di grave disagio, l’Uomo non riesca molto spesso a fare gruppo per esigenze stupide ed egoiste: in definitiva, la serie ci vuole dire che spesso è forse meglio stare da soli, ma che, alla fine, è molto più impellente la necessità di vivere insieme.

Voto: 8

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Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.


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6 commenti su “The Last Man On Earth – Stagione 1

  • Keper

    Buona l’interpretazione della serie e l’attore è davvero fantastico, ma forse per via della mia età ho trovato che fosse esageratamente infantile e fastidioso.
    Continuerò a seguirlo se lo rinnoveranno, ma mi auguro un’evoluzione di Tandy altrimenti prenderà una piega esageratamente grottesca.

     
  • Rorschach

    Ha avuto i suoi alti e bassi, spettacolari molti finali di puntata, fastidiose alcune scene, ma fiducioso per la seconda stagione

     
  • Artax

    Concordo con la recensione.
    Aggiungo che ogni inserimento nel cast mi è sembrato azzeccato per le dinamiche della serie. Mi chiedo se si stabilizzeranno con l’attuale gruppo di “survivor”, o se prevederanno ancora molte facce nuove..

     
  • Davide Tuccella

    Appena recuperata nel giro di pochi giorni.
    Ho sperimentato un tipo di approccio che con le comedy non mi capitava dalle prime stagioni di community, mi ha letteralmente catturato e mi sono ritrovato a non poter aspettare di vedere la puntata successiva ogni volta che quella prima finiva.
    Non è una serie perfetta, alcuni difetti sono evidentissimi, ma sono superabilissimi anche grazie a un cast davvero fantastico (Will Forte mi fa morire ogni volta che tenta di inventarsi le scuse sul momento, January Jones anche quando sembra essere l’unica a capire cosa si cela dietro la loquacità di Phil) e ad uno stile che mi piace da matti.
    Spero in una seconda stagione su questa scia.

     
  • Alice

    A confermare la tua tesi che “il rischio di mettersi contro il pubblico femminile era molto alto” ho interrotto alla 3° puntata, perchè se lui era davvero fastidioso, lei era insopportabile con le sue manie conservatrici. Dici che vale la pena proseguire?

     
  • Firpo

    Io sono donna e non ho avuto nessun problema con i due protagonisti di questa serie che ho trovato parecchio piacevole da vedere (considerando che di comedy in genere non ne guardo nessuna).