Game of Thrones – 5×10 Mother’s Mercy 35


Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyMa adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:
io nel vedere quest’uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l’amore.

Game of Thrones chiude la quinta annata con un episodio potente, al di là dei colpi di scena previsti dalla trama per l’inevitabile cliffhanger: come fece De Andrè ne “Il testamento di Tito”, si usa qui una maniera di raccontare diretta e disillusa, che usa la religione, i vari concetti di Dio e la Morte come veicolo per sottolineare ancora una volta come la lotta al Trono – e di riflesso la vita – sia un gioco dove perdere tutto sia molto più facile che vincere poco.

We have to go home.

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyPartiamo dalla sezione di episodio meno impattante e meno interessante di tutte: Daenerys e il suo seguito hanno avuto la nona puntata per far esplodere tutto il potenziale dell’annata e in questo minutaggio si ha solo il tempo per porre le basi della nuova stagione.
La Targaryen si ritrova isolata, con un drago ferito e stanco che non ha nessuna voglia di stare ad ascoltarla. Il pericolo maggiore per questa storyline, in parte rivitalizzata dall’arrivo di Tyrion prima e si spera da quello di Varys ora, è quello di ristagnare su se stessa in attesa di un colpo di coda: sono ormai troppe le stagioni in cui la bionda regina è vittima di se stessa e delle circostanze, che la portano a girare in tondo senza mai trovare una soluzione.

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyÈ molto chiaro il concetto proprio nel finale della sua sezione, in cui Daenerys, portata chissà dove dal drago, si ritrova di nuovo in mezzo ai Dothraki, costretta a gettare l’anello simbolo di un’unione che non si sa come possa digerire il suo ex popolo.
Come detto, la chiusura del cerchio per lei e per Meeren si era avuta già nello scorso episodio, e queste sequenze sono solo un piccolo antipasto di quello che vedremo in futuro, dove la coppia Tyrion-Varys avrà di sicuro un ruolo fondamentale nell’ascesa della Targaryen – forse addirittura con un peso specifico maggiore rispetto all’impatto teoricamente devastante di tre draghi.

Forgive me, child. I wish you all the happiness in the world.

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyA proposito di parti di racconto deboli, quella di Dorne è stata sicuramente quella meno riuscita di tutta la stagione. Sorvolando sul dimenticabile combattimento della sesta puntata, anche il resto ha lasciato molto a desiderare, esclusa l’attraente sequenza delle celle, unico punto degno di nota di tutta l’annata.
Nell’inizio del ritorno di Jaime verso King’s Landing comincia a intravedersi quel forte riferimento alla religione di cui la puntata è fortemente pervasa: il bacio di Ellaria a Myrcella, mentre le augura buona e lunga vita, è un riferimento non troppo velato al bacio di Giuda, un bacio materno e amichevole che porta con sé solo dolore e morte.
Azzeccata la scelta di far morire la ragazza tra le braccia del padre, in un momento in cui la Verità la fa finalmente da padrona nel rapporto tra i due: l’amara ironia che attraversa Game of Thrones si riversa qui potente come il sangue dal naso di Myrcella, sangue che impregna il concetto di trasparenza e verità per trasformarlo in un attimo in Morte.

Do you know who I am?

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercySe Ellaria Sand gioca a fare da arbitro decidendo il destino di due famiglie, Arya Stark – o quel che rimane di lei – ha capito che c’è solo un modo per ottenere la vendetta a cui tanto aspira: quello di fare Dio.
L’aspirante “no one” riesce a mietere la prima vittima, quel Meryn che tanto l’aveva fatta soffrire con l’uccisione di Syrio Forel. Meryn viene dipinto come un pedofilo sadico, meritevole dell’inaudita violenza con cui la piccola Stark infierisce sul suo corpo: non c’è nessuna pietà verso chi sbaglia, non c’è nessuna comprensione, ma solo una vendetta quasi divina di un Dio violento e, appunto, vendicativo; quello in cui si sta trasformando Arya.

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyMa anche per gli aspiranti dei c’è da pagare un conto salato, specialmente se ci si prende la libertà di uccidere qualcuno per fini personali. Non era Meryn che doveva morire, e la quasi “no one” ritorna di colpo Arya, punita da Jaqen con la cecità: perché un Dio che non è capace di giudicare equamente è un Dio che ha sbagliato a vedere, che non merita di avere la vista tra i sensi con cui può decidere del futuro degli uomini.
Arya torna quindi indietro, lasciandoci con un grosso punto di domanda sul suo destino e su quello che deciderà Jaqen H’ghar, come sempre uno dei personaggi più affascinanti dell’intera serie.

Speak up. Can’t be worst than mutiny.

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyDiserzione, suicidi, abbandoni: tutto questo colpisce Stannis dopo l’inopinato sacrificio della figlia in favore del Dio della Luce.
È allora il fallimento di Dio l’anima di questa parte di racconto, il fallimento di credere ciecamente nella religione e in una Dama che non aspetta neanche cinque minuti per lasciare Baratheon solo in mezzo alla foresta sommersa dalla neve. La testardaggine di Stannis nel voler lo stesso attaccare i Bolton è figlia di una ribellione umanamente comprensibile, un riflesso involontario di un uomo che è stato abbandonato dal suo Dio e da tutti quelli che credeva essere al suo fianco.
La strenua resistenza che ha come ultimo sopravvissuto del suo esercito lo porta al cospetto di Brienne, perfetta chiusura del cerchio che era iniziato quando la donna aveva visto Stannis nell’ombra assassina che aveva ucciso Renly. Anche in questo caso non c’è nessuna pietà per chi ha sbagliato, ma solo quella per lo sguardo spettatoriale, a cui viene evitato di guardare direttamente la morte di uno dei pretendenti al Trono di Spade.

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyPoi c’è il ritrovamento dell’identità di Theon, che permette a Sansa di avere una possibilità di salvezza dall’inferno che sta diventando Winterfell: il concetto di fede viene inteso qui diversamente, una fede nel nuovo e si spera più caldo futuro, che permette ai due ragazzi una fuga disperata buttandosi da un’altezza proibitiva nella neve, ritrovando quella fiducia che entrambi, per un verso o per l’altro, avevano inevitabilmente perso.

Shame! Shame! Shame!

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyLa potenza visiva e di pensiero che attraversa questa “Mother’s Mercy” – dopo la furia di Arya, la situazione di Stannis e il bacio di Ellaria – esplode con la Passione di Cersei Lannister, condannata al pubblico ludibrio dopo avere confessato i suoi immondi peccati.
È la vergogna il sentimento che deve digerire la Regina Madre, lavata e mondata dei suoi peccati, con i capelli rasati a zero per eliminare qualsiasi alito di frivolezza e bellezza femminile, e fatta camminare nuda in mezzo alla folla verso casa, verso quella Fortezza Rossa che ai suoi occhi sembra sì imponente ma fatalmente lontana.
Il parallelo con la Passione del Cristo è forte e altamente simbolico, con la sequenza che ha un minutaggio elevato proprio per farci sentire a disagio, testimoni di quel corpo esposto davanti agli occhi di tutti, senza nessuna pietà né perdono.

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyLa “mercy” di cui si parla nel titolo in realtà è una pietà che non c’è, se non negli occhi di chi guarda. La Madre non perdona i peccati, non ha pietà dei suoi figli così come non l’hanno gli uomini, ma vuole che chi compie uno sbaglio si debba vergognare di averlo commesso. Allora è un’altra divinità la protagonista della sequenza di King’s Landing, così come lo è distopicamente l’arrivo del “nuovo” membro della guardia reale: la Montagna – molto probabilmente, anche se non abbiamo una conferma – si trasforma in novello Lazzaro e ritorna dal mondo dei morti, sfidando il volere divino grazie alla scienza di Qyburn.
Grazie all’interpretazione prima freddamente orgogliosa e poi profondamente sofferente di Lena Headey (essendo lei molto tatuata, c’è stato un pesante lavoro di post-produzione con l’inserimento del corpo dell’attrice Rebecca Van Cleave), la sequenza di questa novella Passione risulta una delle più toccanti e coinvolgenti dell’intera stagione.

For the Watch.

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyIl finale di puntata e di stagione non poteva che essere dedicato al personaggio che è stato al centro di questa annata: Jon Snow ha avuto una crescita esponenziale molto forte, che però non l’ha portato a capire come gli uomini siano rancorosi e come facciano della bontà degli altri un punto di forza a loro favore.
Fa quasi tenerezza come Jon abbassi la guardia dopo una stagione così densa di avvenimenti per lui, dove ha rischiato la pelle più volte prendendo decisioni di un peso specifico molto importante: solo la notizia che suo zio possa essere ancora vivo – assolutamente priva di qualsiasi logica per chiunque altro – gli fa esporre il fianco ai suoi detrattori. La sequenza della sua morte è impressionante per svariati motivi: Jon viene ucciso tra le mura di quella che ormai è casa sua, da chi credeva alleato e soprattutto riceve il colpo di grazia da un ragazzino, simbolo della durezza dell’esistenza e della speranza in un mondo migliore ormai morta.

Game of Thrones - 5x10 Mother's MercyAnche in questo caso, il riferimento all’iconografia religiosa non manca: il pezzo di legno su cui c’è scritto “traditore” ricorda molto da vicino la croce cristiana e la scritta INRI incisavi sopra. Jon è stato il salvatore per due popoli, uomo retto che ha fatto della bontà e del perdono il suo stile di vita, che muore senza un briciolo di pietà per mano di persone che Snow ha contribuito a salvare da morte certa.
Molto bella e ben riuscita anche l’ultima inquadratura, dove Jon Snow muore in mezzo alla neve che si stria lentamente di rosso, ribaltando di nuovo il concetto di pietà che sorregge la puntata: non quella di un Dio che non ne vuole sapere di concederla, ma quella negli occhi di chi guarda, che compatisce il gesto che ha appena visto e si impietosisce di fronte al destino dei buoni di cuore, incapaci di sopravvivere in questo mondo duro e sleale.

Game of Thrones - 5x10 Mother's Mercy“Mother’s Mercy” chiude una stagione per certi aspetti controversa, dove abbiamo assistito a episodi di assoluto valore intervallati da momenti di evidente stanchezza, con un punto molto basso nella rappresentazione di alcune sequenze, specialmente le prime ambientate a Dorne.
Un finale amaro che lancia però perfettamente la sesta stagione, ricordandoci che al gioco dei troni o si vince o si muore.

Voto episodio: 8½
Voto stagione: 7+

Note

 Qui trovate i punteggi del Fanta-Game of Thrones relativi a questo episodio.

 Se volete tenervi informati su Game of Thrones, visitate la pagina Facebook Game of Thrones – Italy.

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Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.


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35 commenti su “Game of Thrones – 5×10 Mother’s Mercy

  • SerialFiller

    La mia valutazione sulla stagione è che sia stata complessivamente la migliore finora e che questo episodio sia per portata, messa in scena e per quello che significa per l’evolversi degli eventi narrati sia il migliore.
    Paradossalmente il suo punto debole secondo me è stato il finale secondo me ma non per il finale in se ma perchè esso con la sua enormità ha offuscato i tantissimi eventi di rilievo che la puntata ha condotto con se in maniera tra l’altro impeccabile.
    Tutti parlano e probabilmente tutti ricorderanno ed assoceranno questa eclatante puntata alla morte (presunta) di Jon Snow ma ci sono almeno 5 eventi cruciali e allo stesso tempo inattesi (almeno da me) che meritano attenzione.
    Questa puntata sconvolge il quadro generale. Avessimo dovuto fare una classifica dei più papabili vincitori della corsa al trono avremmo detto senza dubbio Stannis e Daenarys. Oggi ci troviamo con il primo con la testa non più attaccata al corpo e la seconda vittima del proprio destino ed esiliata in mezzo al popolo dothraki.
    Stannis vittima di un destino crudele viene ucciso prima nell’anima, nel cuore e nello spirito e poi fisicamente facendoci riprovare pena per un personaggio che avevamo amato fino a 2 puntate fa per poi essere diventato più odiato di Cersei. La madre dei draghi è più che mai perduta e avvitata sulla sua stessa storia ma sembra lontanissima dal trono.
    La camminata della vergogna di Cersei è stato un momento potentissimo nonchè attesissimo che ha reso alla grandissima la potenza dell’evento (che molti aspettavano per rivalersi sulla malefica regina madre). Paradossalmente credo che questo evento e la morte di Myrcella rafforzeranno il potere dei Lannister che torneranno a fare cio che sanno fare meglio ovvero uccidere, conquistare e umiliare chiunque si frapponga fra loro il trono e la famiglia dei leoni. C’è da giurare che anche Jamie stavolta si trasformerà in qualcosa di orribile dopo aver visto i Martell strappargli la sua figlia finalmente riconosciuta.
    Arya accecata dalla vendetta nel vero senso della parola ci sarebbe da dire. Aldilà di tutto quello che possa significare ma quanto è stata violenta e funzionalmente violenta la scena della morte di Meryn????spettacolarmente senza fiato.
    Aggiungiamoci la vendetta di Ellaria e Brienne, la vittoria dei Bolton, la fuga di Sansa complice il risveglio dal torpore di Theon e davvero avremo un quadro incredibile che secondo me non era giusto offuscare cosi…
    E veniamo al finale. Controverso a dir poco ma anche essenza di GOT e di tutto cio che vorrei vedere in una seria. Una scelta coraggiosa e impossibile fatta dagli autori che hanno preso lo spettatore e lo hanno metaforicamente ucciso. Ma la morte di Jon Snow pur essendo inattesa non è stato un colpo di scena mal costruito tutt altro. Il giovane lord commandere aveva tutti contro ormai e nonostante le sue azioni siano state tutte giustissime e valorose la sua morte ci sta tutta dal punto di vista di quei bastardi veri dei Nights watch (Ollie devi morire per mano di Sam a questo punto e ser Alliser un gigante ti schiaccerà lo sai?). Ecco perchè per me la puntata è perfetta ma col finale cede tutto il suo enorme peso ad una singola scena.
    Jon Snow credo in qualche modo tornerà viste le tante teorie in giro credo almeno qualcuna sarà efficace.
    Speriamo ma soprattutto speriamo che GOT ritorni con lo stesso spirito di questa meravigliosa annata.
    Voto puntata 9,5
    voto stagione 9+++

     
    • winston smith

      Onestamente il personaggio della scena finale per cui ho provato più compassione è Alliser Thorne: lo avevano riscattato nella 4×09 e nella prima parte della quinta stagione per poi farlo tornare ad essere un bastardone in questo finale. Mi ci ero affezionato: poteva essere un buon braccio sinistro per Lord Commander Snow in quanto First Ranger, ma non si può scrivere così malamente un personaggio, facendolo muovere in modo ondivago sulla scena a seconda dei bisogni narrativi.
      Io lo ricorderò sempre intento ad incitare alla resistenza i fratelli della Night’s Watch mentre lo portano via ferito malamente durante la battaglia a Castle Black con i wildlings. RESPECT! Ahahahah!

       
    • Ste Porta L'autore dell'articolo

      Ciao SerialFiller, capisco il tuo punto di vista, soprattutto sul finale di questa puntata: anche io ho trovato l’episodio molto ben fatto – come avrai capito – ma ritengo questo un finale “da GOT”, ovvero prendere l’eroe della stagione e buttarlo nel fango, così com’è spesso capitato in passato.
      Meno d’accordo sul voto che dai alla stagione: ci sono state stagioni molto migliori di questa, con un altro ritmo e soprattutto con una qualità che non è mai stata ondivaga come quest’anno (vedi Dorne, in alcuni casi da prodotto di Serie B).

       
      • winston smith

        A mio modesto parere, la stagione migliore finora è stata la quarta, mentre la peggiore la terza (non per qualità complessiva inferiore nei singoli comparti che contano, ma per poca consistenza narrativa: in altre parole, in alcuni momenti si avvertiva la sensazione del filler per prendere tempo e ciò non va bene in questo tipo di serie); questa quinta annata si piazza nel mezzo, essendo caratterizzata dal miglior episodio singolo dei 50 complessivi (5×08 – Hardhome), da alcune delle migliori singole scene tratte dai 50 complessivi (la Walk of Shame di Cersei, il dialogo fra Tyrion e Daenerys, la stessa battaglia di Hardhome per citarne tre), ma anche dell’arco narrativo più scialbo di tutta la serie (Dorne).
        Ecco, la débâcle di Dorne merita un piccolo approfondimento. Trattasi della più grande occasione persa da Game of Thrones, ovvero quella di presentare una civiltà differente non solo dal punto di vista climatico e dei costumi (come più essere banalmente il caso di Meereen), ma anche dell’ideologia che sta alla base della società stessa. A Dorne, a parte i membri della famiglia dominante, parrebbero non esserci altri nobili, parrebbero non esserci schiavi, parrebbe non esserci povertà diffusa. Purtroppo, i condizionali sono tutti d’obbligo non avendo scelto gli autori di esplorare minimamente questa parte di universo della serie. Il paradosso sta che abbiamo acquisito più informazioni su Dorne durante la scorsa stagione attraverso le parole di Oberyn che non in questa attraverso la visione diretta. Ad aggravare questo problema di fondo, vi è la qualità sorprendentemente bassa (per questa serie) dei singoli momenti, dei quali il combattimento di metà stagione è giustamente indicato all’unanimità come l’emblema principe. A salvarsi è unicamente lo scioglimento, che, oltre a rappresentare un momento di potenziale cambiamento epocale per Jaime e per i rapporti fra i Lannister e i Martell (povero principino innamorato!), mi ha anche genuinamente sorpreso (sia chiaro: non appena Myrcella ha confessato di sapere e i due si sono abbracciati, ho immediatamente pensato che la fanciulla non avrebbe fatto molta strada in quel di Westeros, ma non credevo che gli sceneggiatori l’accoppassero all’istante!). Insomma, Dorne è un buco nero talmente grosso che da solo indebolisce una stagione altrimenti ottima di una serie ottima. Scusate se è poco.

         
  • Genio in bottiglia

    La quarta stagione mi aveva preoccupato, la quinta mi tranquillizza: la quota Stark di decessi si conferma tale (Jon Snow è pur sempre figlio di Ned) e addirittura ne accecano un’altra. Puntata potente per una quinta stagione potente, soprattutto nella seconda parte. Nessuna umana pietas per Cersei, ma la crocifissione di tutti i membri del nuovo ordine non ci starebbe male …

     
  • Wade Wilson

    Potete spiegarmi come mai avete dato solo un 7+ alla stagione? Leggendo le recensioni delle singole puntate ho notato che erano sempre molto positive con voti dall’8 in su (tranne qualche caso di 7,5) e poi come voto alla stagione mi ritrovo un discreto 7+.
    Secondo me è stata una delle migliori stagione di GoT, soprattutto per l’elevatissima qualità delle ultime 4 puntate. Gli anni precedenti (ad esclusione della quarta stagione) invece si tendeva a tenere i fuochi d’artificio solamente per la famosa nona puntata, con i restanti episodi più introduttivi e di preparazione e con il season finale a chiudere le storyline stagionali. Mai come quest’anno, a mio parere, c’è stata una tale costanza di avvenimenti a livello di storia nell’arco delle 10 settimane.
    Vedremo cosa succederà l’anno prossimo, sperando che Martin si decida a pubblicare questo sesto libro.

    P.S. La mia ovviamente non era una critica, ma una semplice curiosità. Vi leggo sempre e fate sempre un lavoro di analisi eccezionale!

     
    • Ste Porta L'autore dell'articolo

      Ciao Wade, il voto alla stagione nella recensione della puntata finale non è dato dalla matematica, ma dal gusto di chi scrive, come il voto alla puntata stessa. 🙂
      Per esempio, non è detto che a una puntata in cui un mio collega ha messo 9, io avrei dato lo stesso voto.
      Credo che questa stagione abbia molti aspetti positivi (come questa e l’ottava puntata), ma che in generale abbia un po’ peggiorato nei dettagli – vedi quasi tutta la parte su Dorne che ha inficiato e non poco il voto.

      Grazie per i complimenti! 🙂

       
  • Gabriele

    Secondo me la stagione merita un voto più alto. Capisco che i primi episodi erano lenti, ma erano di indubbia qualità! Poi c’è stata Drone, la peggiore storyline di sempre, ma tutto sommato ra una stagione da 8.
    .

     
    • Ste Porta L'autore dell'articolo

      Ciao Gabriele, proprio Dorne mi ha indotto a dare un voto “basso” (che poi non lo è).
      Ritengo che un prodotto come GOT, che ci ha regalato negli anni episodi e scrittura eccezionali, non si possa permettere certi scivoloni. Non è stato solo questo, ovviamente, ma anche altri passaggi che ho trovato lenti rispetto agli anni scorsi.

       
  • Kris

    In molti hanno criticato la scelta degli sceneggiatori di usare come pretesto per attirare Jon nella trappola la scusa dello Zio Benjen “probabilmente ancora vivo”.
    Un pretesto considerato da molti (lettori rompiballe…aggiungo io, e premetto che anche io sono una lettrice) assolutamente assurdo e campato in aria, accusando D&D, ancora una volta, di aver rovinato la storia in quanto rei di non aver inserito la famosa “lettera rosa”!
    A parer mio, dato come si sono sviluppate le vicende di Winterfell, non avrebbe avuto senso inserire la “lettera rosa”, mentre invece è stata un’idea geniale la scusa dello zio ancora vivo, e denota una sensibilità verso le dinamiche psicologiche del personaggio Jon!
    Jon, così come Sansa fino a poche puntate fa, è convinto di essere rimasto solo, di non aver più una famiglia (si! dice e ripete che la sua famiglia sono i guardiani della notte…ma come dimenticare la sua vera famiglia? Quella in cui è cresciuto? Non l’ha dimenticata! E anche le vicende narrate nei libri lo dimostrano!).
    Sa per certo che il suo (presunto?) padre è morto decapitato, che stessa fine hanno fatto fare al fratello Robb, è convinto (come quasi tutti) che i due piccoli Stark (Bran e Rickon) sono morti, di Sansa ed Arya non ha più notizie da tempo immemore e, per quanto ne sa lui, potrebbero essere morte anche loro (di fatti niente lasca intendere che sia a conoscenza delle nozze di Sansa con “cane pazzo” Bolton). Dello zio sa solo che è sparito, ormai da anni, e che nessuno l’ha più visto.
    Ha perso la donna che amava! L’ha vista morire tra le sue braccia, senza poter fare assolutamente nulla per salvarla.
    Per di più ha perso anche i confratelli a cui era più legato: Gren e Pip sono morti, San è partito. La sua guida, Maestro Aemon, morto anche lui (in pratica l’unico personaggio in GOT che, fino ad ora, è morto di morte naturale: un miracolo!)
    Non gli resta più nessuno! Non un volto amico cui rivolgere uno sguardo, se non altro per trovare comprensione.
    Ormai ha capito (finalmente!) che anche il piccolo Olly lo guarda di sbieco.
    Metteteci pure tutte le preoccupazioni legate agli Estranei che bussano, insieme all’esercito immortale, alle porte dei Sette Regni, senza per altro avere alcuna speranza di ricevere aiuto da chicchessia, dato che più giù, a Sud, sono tutti in altre faccende affaccendati, troppo impegnati ad ammazzarsi a vicenda e ad accapigliarsi per sedersi sulla seggiola di ferro, ed il quadretto è fatto!
    Una tragedia! A me Jon Snow sta meritamente sulle balle, ma diamine, fa davvero pena, poveraccio!
    All’improvviso arriva la più inaspettata delle notizie: qualcuno tra i Bruti ha visto Benjen Stark ad Aspra Dimora!
    Un raggio di sole in una notte che sembra essere senza fine e senza speranza! Una persona che lui ama potrebbe essere ancora viva. Magari è una bufala colossale, questo lo mette in conto, ma si aggrappa ad un barlume di speranza: vuole crederci, ha bisogno di crederci!
    È troppo buono Jon Snow, troppo onesto, troppo corretto, troppo leale (come il defunto Ned) per poter pensare che i confratelli, anzi quelli che ormai considera i suoi fratelli, potrebbero tradirlo. Si è vero sono adirati, scontenti, delusi, incazzati neri, per le decisioni impopolari che ha preso ultimamente, ma la sua mente limpida (forse anche un po’ ingenua) non può concepire il tradimento: perché lui non tradirebbe mai nessuno! Non ne è capace!
    E invece, ironia della sorte, cosa si trova davanti? Un cartello con su scritto: TRADITORE.
    Credo che quella scritta gli abbia fatto più male delle 6 coltellate (le ho contate) che gli sono arrivate al petto!

    Secondo me la scena è stata ben costruita e ben fatta. Certo Kit ne ha di strada da fare per diventare un buon attore, ma evito di infierire e di guardare il pelo nell’uovo (come fanno i rompiballe).
    Nonostante, come già detto, non sia una fan di Jon Snow (men che meno del suo interprete) e benché sapessi quale fosse la sua sorte, la scena ha avuto su di me un grosso impatto emotivo. E non me lo aspettavo, proprio perché al personaggio non sono affezionata.

    Certo Olly che lo pugnala alla fine fa molto Bruto ….. ma mi aspettavo anche questo …. anche se l’accostamento tra Jon e il Giulio cesare mi fa un po’ accapponare la pelle!

    Scusate se sono stata prolissa!

     
    • King Glice

      No è stata una scelta orribile. COme tutte in questa stagione. Migliore ‘ pEGGIORE. Si vede come la amncanza di Martin si sente, quei due incapaci di DeD non saprebbero scrivere nemmenola lista della spesa.

      Vergogna !!!!!

       
  • Kris

    Nel complesso quest’ultima stagione mi è piaciuta molto, sopratutto la seconda metà. Di certo si possono intravedere parecchi difetti, in primis l’oscena e decisamente mal scritta e mal interpretata story-line di Dorne, decisamente il tallone d’achille di una stagione n. 5 che, sua assenza avrebbe meritato un bel 9!
    Dorne è stato un errore troppo grossolano per essere perdonato: partita male e finita peggio.
    Per la prima volta, da quando è iniziato GOT, condivido le critiche dei lettori più accaniti e dico che sarebbe stato molto molto meglio mantenere la story-line narrata nei libri, magari modificando alcune cose, semplificando un po’ la trama e tagliando i alcuni personaggi non fondamentali (le modifiche sono inevitabili in un adattamento).
    Alla story-line di Dorne do un bel 2 (e sono buona, solo perchè mi piace Jaime, personaggio trattato malissimo quest’anno. Quasi quasi preferisco lo stronzo che era nella prima stagione!).
    Molte ben fatte e ben costruite le story-line di King’s Landing e della Barriera, di certo i piatti forti dell’intera stagione.
    Le vicende di Meereen hanno iniziato ad acquisire interesse dopo l’incontro più atteso nella storia di GOT (e chissà quando lo vedremo mai nei libri). Tyrion e Dany sono i miei personaggi preferiti: potete quindi immaginare la mia immensa soddisfazione quando finalmente li ho visti insieme.

    Tre sono i secondo momenti clou della stagione:

    1. La battaglia di Hardhome: epica, spettacolare! Voto 10

    2. La Walk of shame: Su questa scena ci si potrebbe scrivere un libro a parte, per il significato simbolico che ha, per le sue radici storico-culturali, per l’impatto emotivo e psicologico che ha su chi vi assiste, per l’impatto che ha su chi la subisce (in questo caso, fortunatamente, è solo finzione….ma queste cose accadevano davvero e..ahimè ancora accadono in molte parti del mondo…qualcosa che dovrebbe far riflettere). La scena è stata magistralmente interpretata da una Lena Headey da Emmy (grazie a questa splendida attrice lei ho iniziato ad amare Cersei), e magistralmente diretta da David Nutter (regista di Mother’s mercy). Unica piccola pecca il CGI sul corpo di Lena non proprio perfetto…ma ci si può passare sopra!
    Voto 9 1/2

    3. Drogon e Dany che volano via insieme: solo una parola. Poetica!
    Voto 9

    Voto alla stagione: 7…..ah se non ci fosse stata Dorne!

     
  • Travolta

    Con Melisandre al Castello Nero non darei per cosi scontata la morte di Jon Snow.
    Che ne dite?
    Mio personalissimo cartellino ,citando il buon Rino Tommasi,:
    Voto puntata 9
    Voto stagione 8

     
  • Rorschach

    E anche quest’anno è andata.
    Stagione più che soddisfacente, forse quella che mi è piaciuta di più (e non era facile!), non tanto per la qualità generale, che magari questa può perdere qualcosa con Dorne, ma per la quantità di avvenimenti importanti, quali i Draghi che finalmente agiscono, l’arrivo degli estranei, Arya che si unisce alla setta dei senza volto, Cercei che soffre, Tyrion che incontra Daenerys e Sam che si scopa la tipa.
    Per la sesta stagione spero in un ritorno di Jon (cosa probabile per vari motivi), tutti e tre i Draghi liberi di abbrustolire la gente, Arya che completa l’addestramento, la Montagna che fa spremute di crani, Bran che vola e Hodor che dice Hodor.

     
  • Boba Fett

    Non penserete mica che Jon Snow è morto sul serio! Ma figuriamoci se eliminano una figura chiave che è il Simbolo, l’interfaccia del Nord più estremo e della Barriera stessa; farlo sparire avrebbe delle conseguenze disastrose, prima di tutto narrative, in quello scenario. Con cosa la portano avanti la storyline, con Ser Alliser?, Con Tormund? …con Olly? Tranquilli, non ce lo toglieranno, là si resuscitano i morti, con il potere di R’hllor o con quello di Qyborn oppure con un cambio di corpo, magari animale tipo un metalupo o un drago (a proposito, ma quel leak di Snow con gli occhi bianchi? L’ennesima bufala?).
    Piuttosto, mai visti tanti cliffhangers in un episode finale di GoT, che ci aveva sempre offerto chiusure epiche con i nostri eroi in viaggio a scrutare orizzonti verso nuove destinazioni. E a pensarci bene, anche l’inizio di stagione ci regalò una sorpresa: niente prologo! E lo avete notato? Niente oggetto del desiderio quest’anno, il Trono di spade ha saltato un turno, proprio come Bran e Hodor (per non parlare di Rickon, la tata Osha e Cagnaccio spariti da secoli).
    Comunque, per me questa season 5 è stata la “Due Torri” di GoT, fredda e scura, foriera di cattivissimi presagi, decisamente affascinante e, finalmente, dove il motto di casa Stark ha preso forma!
    …basta sorvolare su Dorne, cosa che non ci resterà difficile, io la sto già rimuovendo (personalmente ho trovato prima di tutto sbagliata la location a Siviglia, senza neppure una piccola alterazione per rendere quel posto un’incredibile, immaginifica “città invisibile”).
    E ora? Ci attendono 10 lunghi mesi per avere delle risposte, forse meno se arriverà il tanto atteso “The Winds of Winter”, ma quella è ormai leggenda.

    Valar Morghulis!

     
  • Writer58

    Devo confessare che alla fine della puntata ero decisamente dispiaciuto e anche un po’ contrariato. Ho mormorato qualche parola irriferibile all’indirizzo di Martin e degli sceneggiatori di GoT. Spesso, quando si crea empatia tra un personaggio e il pubblico, quel personaggio viene trucidato, decapitato, accoltellato, straziato, muore di morte violenta. Sembra quasi che sia una strategia precisa: il pubblico deve essere costantemente disilluso, frustrato. Ti piace Oberyn? E io te lo mostro con la testa spiaccicata. Apprezzi il personaggio forte e leale di Ned Stark? La sua testa rotola via dal corpo dopo che gli è stata estorta una falsa confessione. E via di questo passo. Al di là di queste notazioni, l’episodio è stato potente e intenso, tranne per il segmento di Danaerys e quello di Dorne. Ho trovato quasi imbarazzante il dialogo tra Tyrion, Jorah, il capo degli Immacolati. “Io vado”,”No, tu resti”, “Sei buono solo a chiacchierare”. La vicenda di Dorne ha lo stesso livello di una soap, ma almeno non ha sottratto troppo tempo agli altri filoni della fiction. Che dire di Jon Snow? Spero che non rientri in gioco da zombie, da risorto o da “semivivo”. Mi stavo affezionando al personaggio e, puntuali come un orologio svizzero, lo hanno eliminato di scena. Insomma, GoT sta diventando troppo simile alla realtà attuale, dove prosperano i peggiori, i “malamente” trionfano e le migliori menti della nostra generazione sono costrette a emigrare o a confrontarsi con una normalità incerta e mortificante… 🙂

     
  • mich78

    Questa, a mio modestissimo parere, è stata la peggior stagione in assoluto. Soprattutto a livello di regia (il combattimento a Dorne peggior scena di sempre). Sono anche tra i pochissimi non amanti dell’ottava puntata, ritenendola “carina”, ma niente di più (Rick e Carl dov’erano? 😀 ). La decima è stata la sola, unica grande puntata della stagione. Un appunto sulla recensione: io non sono così sicuro che Jon Snow sia morto. L’arrivo di Melisandre è troppo “puntuale”. Ciò che dice l’attore (che è morto definitivamente), ha poco significato; non può mica spoilerare un “cliffangherone” clamoroso! Tendenzialmente, a parte Meryn Trant, potrebbero essere tutti vivi (sono della fazione:”finchè non vedo la testa mozzata, non credo alla tua morte”). Ultima cosa: Arya miglior personaggio in assoluto di GoT, dalla prima stagione ad ora, Jon Snow peggiore in assoluto.

     
  • SerialFiller

    Che marpione martin che qualche giorno prima della puntata aveva affermato che gli sarebbe piaciuto riveder il personaggio di Benjen!!!! Che psicopatico. Ricordando la sua intervista ero genuinamente convinto che qualche bruto avesse ritrovato lo zio di Jon Snow e invece….
    Che sadici. Non credere mai (per fortuna) a cio che dicono. Ecco perchè per una vlta mi sento abbastanza sicuro nell’affermare che Jon Snow tornerà magari sotto diverse spoglie ma tornerà

     
  • Alex

    Sono sincero, spero che l’autore della recensione non se ne abbia a male, ma mi sembra troppo cattolicheggiante questo pezzo. Stiamo parlando di una serie Fantasy in cui la religione fa solo da contorno per giustificare alcuni eventi, i continui rimandi che hai visto alla Passione di Cristo (esageratamente confrontata con l’umiliazione di Cersei), o alla scritta INRI, o altre cose ancora, mi sembrano davvero eccessivi. Così come certe conclusioni troppo affrettate. La morte di Stannis ad esempio. Ragionando come una persona normale tutti potrebbero pensare che Stannis è morto, ma in Game of Thrones non devi ragionare così e dopo 5 stagioni dovrebbe essere chiaro. Parola degli autori Benioff e Weiss: “I personaggi muoiono solo quando li vedete morire in scena”. Per spiegare questo fatto citano la scelta tanto dibattuta tra loro sulla decapitazione di Ned Stark, lì si vede la lama che entra nel collo e poi volo di uccelli. Non c’è via di scampo, Ned è morto, così come Jon Snow, 5 pugnalate e lo sguardo assente lasciano poco spazio alla fantasia. Stannis non si vede morire, si vede Brienne che vuole giustizia e abbassa la sua spada Giuramento, ma ragionando con la logica Martiniana, Brienne ha bisogno di Stannis per liberare Sansa Stark, Stannis ha l’occasione di riscattarsi e magari di riorganizzarsi con un esercito di bruti per tentare nuovamente la conquista di Winterfell portando Sansa con sè. Detto questo anche il paragone del bacio di Ellaria Sand a Myrcella è eccessivo, Ellaria Sand non tradisce proprio nessuno, da quando le è stato ucciso Oberyn chiede vendetta e siccome suo cognato non vuole scatenare guerre, se la prende da sola. Ma non ha mai dimostrato bontà verso la principessa Myrcella, quindi non c’è tradimento, anche perchè il bacio sulle labbra è tradizione del Regno di Dorne, un regno libertino a cui purtroppo non è stato dato sufficiente spazio (su questo concordo con l’autore). Mi spiace ma anche sul voto di questa stagione non sono affatto d’accordo, la mancanza di alcuni personaggi importanti e le numerose modifiche alle storyline dei personaggi secondo me non rendono questa stagione all’altezza delle altre, a voler esser buoni gli darei un 6-.

     
    • Michele Minardi

      Ciao Alex, giusto una precisazione: sono stati gli stessi autori e l’HBO a confermare la morte di stannis. Non l’hanno mostrata solo per questioni “stilistiche” ha detto il regista dell’episodio.

       
    • mich78

      Concordo sul voto alla stagione. Anche sulle considerazioni in merito a Stannis. Non sono d’accordo invece sulla morte di Jon Snow. Non solo non è detto che sia morto, ma anzi, la cosa più probabile è che non muoia o che – ma sarebbe peggio – riviva. L’arrivo di Melisandre è di un tempismo più unico che raro.

       
    • Ariel

      Non vedo come il parallelo con la religione possa stonare.
      La camminata di Cercei è un evidente rimando alla passione, con la regina madre che addirittura “cade” (anche se solo una volta) tanto per farlo capire anche agli spettatori più distratti.
      E il nuovo ordine, come già detto in qualche recensione, è sputato all’inquisizione.
      Il bacio di Ellaria, poi, è traditore in quanto nasconde sotto apparenze benevole intenzioni ben più oscure, poco conta se Myrcella non è mai stata nelle sue grazie (tra l’altro era intuibile anche senza spiegone finale che avesse del veleno sulle labbra).

       
  • Ste Porta L'autore dell'articolo

    Ciao Alex, Michele mi ha anticipato sulla news su Stannis.
    Ti rispondo sul resto:
    – non so cosa tu intenda con “cattolicheggiante”, ma tento di esporti il mio punto di vista. I riferimenti che ho visto alla religione e al “concetto” di Dio (che, ovviamente, non né il Dio cattolico, né quello musulmano e così via) non le ho inserite per far passare il concetto che GOT sia una pubblicità alla religione cattolica; ho fatto questi accostamenti partendo da una delle storyline principali della stagione, ovvero quella dei concetti di peccato e perdono.
    Guarda caso, proprio il titolo della puntata ha un riferimento religioso, ovvero quella della presunta pietà della Madre, per semplificare il Dio del nuovo ordine religioso di King’s Landing. Ho visto quindi in quello che succede in questa puntata molti riferimenti alla storia religiosa (e sì, quello che succede a Cersei è proprio un cammino della vergogna come lo fu quella di Gesù di Nazareth con la croce – fatto storico, lungi da me dal dire “del figlio di Dio” – quindi sì, credo che l’accostamento ci stia eccome.
    – sul voto alla stagione non sono stato così severo come te perché credo che cose buone ci siano state, anche se in numero minore rispetto agli anno scorsi. Quindi sì, in parte sono d’accordo con te ma non così drasticamente.

    Inoltre, come avrai notato, ho volutamente aperto con una citazione di una canzone di De André contenuta nell’album “La buona novella”: album che parla della religione e di Dio, scritto da un uomo che era tutt’altro che “cattolicheggiante”. 😉

     
  • Pogo

    Stannis sacrifica sua figlia. Tragedia che nemmeno in antica Grecia. E poi in mezza giornata arrivano a piedi a Winterfell.
    Basta questo per evitare di esprimere proprio un giudizio su GoT. Non c’è più nulla da esprimere.
    Hanno trasformato una grande metafora sull’essere umano (ASOIAF) in una soap opera trash.

     
  • Keevan

    Salve a tutti. Secondo me GoT si è ormai attestato su livelli più o meno accettabili, ma lontani da quelli della prima stagione. La trama è assente, i personaggi fanno cose a caso e si incontrano per caso. I dialoghi sono buoni. Accettiamolo per quella che è: intrattenimento puro. Quest’ultima puntata però, sempre secondo me, è una delle più brutte dell’intera serie. Arya, una bambina, umilia una cappa dorata in combattimento corpo a corpo, in una scena terribile, seguita da un suicidio senza senso dell’accolito. Stannis non si accorge che migliaia di cavalieri (ma tutti mercenari poi?!?) hanno disertato (un gran generale, senza dubbio). Nessuno dei suoi nemici si prende la briga di catturarlo, tranne 2 scemi. Brienne è come al solito fortunata e lo trova ancora vivo, da solo, ed ha pure il tempo per farci 2 chiacchiere. Ramsey è cattivo, hanno fatto bene a ribadirlo perché non si era intuito. Su Dorne lasciamo stare, ma la scena della morte di Myrcella mi è piaciuta, per quanto non ne abbia capito la logica (cioè… la nave è ancora lì… saranno 500 metri dalla riva… vabbè). Puntata irritante, nel complesso. La morte di Jon non mi ha fatto nè caldo nè freddo: quello della serie è un personaggio che non mi è mai piaciuto, interpretato da un canide.

     
  • Boba Fett

    BREAKING NEWS! L’avventura di GoT6 è cominciata! Già da giorni era circolata la voce di nuovi set spagnoli (quindi più location “calde”), ma la notizie di queste ultime ore riguarda il PPM a Belfast con il cast e gli autori al completo; molti hanno postato i loro sorrisi sui loro profili FB (Arya, Sansa), ma uno in particolare avrebbe preferito non farsi beccare da un occhio indiscreto… Indovinate chi?