Rectify – 3×02 Thrill Ride


Rectify – 3×02 Thrill RideDopo due stagioni in cui il racconto della sofferenza è stato alla base della narrazione, ora Rectify cerca di elaborare questo concetto, allargando il raggio d’azione e mostrando le conseguenze che la scarcerazione di Daniel ha avuto sulla sua famiglia.

Anche se la costruzione televisiva potrebbe trarre in inganno, rispetto agli avvenimenti di “Always There” non sono passate che poche settimane, cosa che ha reso assolutamente coerente tutto ciò che è successo da quel momento ad ora; anche la presa di coscienza dei protagonisti in “Thrill Ride” non è tardiva come la finzione scenica potrebbe far intendere. È normale, quindi, che Daniel stia ancora cercando di adattarsi alla sua nuova vita, che cambia di continuo: passare dalla prigione, alla libertà sotto il tetto che lo ha visto crescere, all’abbandonare definitivamente il nido familiare per iniziare a vivere una vita che sia al cento per cento autonoma lo mette duramente alla prova. Infatti, se già è difficile per un uomo che affronta questi cambiamenti nell’arco di una vita, per Daniel lo è ancora di più, avendo vissuto in modo alterato una parte della sua esistenza, quella della crescita e dell’adolescenza, periodo in cui si forma la personalità dell’individuo che diventerà poi adulto. Si trova così a far arrabbiare l’intera famiglia, provando a crescere velocemente perché costretto, in un contesto che, invece, lo vede già come un adulto e non gli perdona niente. L’insicurezza nell’accettare le chiavi di casa di Amantha riassume questa condizione: la sorella gli affida la sua casa — in questo caso simbolo dell’emancipazione della ragazza —, mentre Daniel vorrebbe solo una tazza di cereali e latte.

Rectify – 3×02 Thrill RideAnche la reazione di Janet alla rivelazione del marito Ted si ricollega a questo concetto: la donna è divisa tra l’immagine del giovane figlio prima dell’arresto e quella dell’uomo del dopo la scarcerazione, ignorando il fatto che le due versioni sono molto più simili di come dovrebbero essere. Non considera nemmeno che certe azioni di Daniel sono dettate da quel processo mancato di maturazione che, in una situazione normale, gli avrebbe impedito di agire senza pensare alle conseguenze, come in “Drip, Drip“, quando ha fatto svenire Ted Jr. Una persona normale non avrebbe fatto un gesto del genere, ma Daniel non ci pensa e lo fa, agendo secondo l’istinto e la paura, che lo spingono in avanti e subito all’indietro, non facendogli pensare alle conseguenze delle sue azioni, destinate ad influenzare sia la sua vita, sia quella della sua famiglia. Janet è convinta di poter riempire da sola questo gap temporale, ma nella realtà dei fatti ciò le è impossibile, influenzato anche dalla decisione di Daniel di confessarsi colpevole per firmare l’accordo che gli impedirà di tornare in prigione. Comprensibilmente Janet non vive bene questa sua decisione, che da un lato infanga definitivamente il nome del figlio, rendendolo colpevole di un crimine da cui si era sempre scansato, e dall’altro taglia quel cordone ombelicale che la prigione aveva rafforzato, rimettendo Daniel in una sorta di ventre materno, un’incubatrice che lo ha fatto crescere fisicamente ma non psicologicamente, e ferma il tempo, che in realtà passa lasciando tutto inalterato. L’allontanamento di Daniel in un altro stato spezzerà definitivamente il rapporto tra i due, che dovranno imparare a sopravvivere senza l’altro, a non sapere dove sia e cosa stia facendo colui o colei che fino ad un attimo prima era uno dei pochi punti fermi nella propria vita. Quello di Janet è un secondo parto e Daniel non può che nascere una seconda volta.

Rectify – 3×02 Thrill RideNell’universo che Ray McKinnon ci vuole raccontare non è solo Daniel ad intraprendere un percorso di crescita, ma anche Tawney ed Amantha subiscono questo processo, che le investe senza chiedere permesso e le stravolge. Le due donne si dividono il campo d’azione, lasciando a Tawney il lato amoroso e ad Amantha quello lavorativo. Il lavoro svolto su quest’ultima sia in “Thrill Ride” che in “Hoorah” inizia a farcela vedere sotto un punto di vista nuovo e più maturo. Anche lei come Daniel affronta un processo di crescita, imbarcandosi in una nuova situazione lavorativa, che inaspettatamente potrebbe rivelarsi vantaggiosa per lei. L’offerta di un lavoro da supervisore nel supermercato del paese la investe di nuove responsabilità che non si aspettava, che la mettono in discussione, generando una certa quantità d’ansia che la ragazza non era abituata a sopportare. Il dolore e la frustrazione che scaturiscono da questa offerta — che si vedranno chiaramente durante la cena con Daniel, di cui si parlerà in seguito — nascono da un evento positivo e non da qualcosa di negativo. Anche lo sfogo molto controllato di Tawney con la sua terapista potrebbe sembrare frutto di un evento negativo, ma nasce, invece, da qualcosa di opposto: la ragazza finalmente riesce ad uscire da una relazione che non la rendeva più felice, allontanandosi da un uomo che la faceva sentire sbagliata e non alla sua altezza. Per questo la sofferenza che prova nasce dalla sua libertà improvvisa, che non le lascia nessun punto di riferimento — non avendo una sua famiglia e non potendosi rifugiare in quella del marito.

Rectify – 3×02 Thrill RideLa già citata scena della cena tra Daniel e Amantha riesce a raccontare molto bene come si intersecano i cambiamenti tra i due fratelli, utilizzando quel livello di realismo che è marchio di fabbrica dello show: il cliché dell’uomo esausto che entra in casa dopo una lunga giornata di lavoro ed è sollevato dal profumo che viene dalla cucina viene frantumato sia dalla messa in scena — che con la musica altissima e un’illuminazione che imita senza successo la sensualità del lume di candela, rende l’appartamento chiassoso e cupo —, sia dalla reazione di Amantha, a cui, verosimilmente, non basta l’odore di un sugo per dimenticare i problemi della giornata. Inoltre l’abbigliamento che si inverte, facendo indossare a Daniel un grembiule da cucina a fiori e ad Amantha una camicia da boscaiolo, rinforza l’immagine, che arriva ancora più diretta. Il rapporto tra i due è racchiuso in questa scena, che mostra la felicità di Daniel (che finalmente può diventare adulto) e la frustrazione di Amantha che invece è costretta a  comportarsi da adulta anche badando al fratello, facendogli da seconda mamma, quando lei stessa avrebbe bisogno di una guida che la indirizzasse verso la direzione giusta.

Rectify – 3×02 Thrill RideScene come questa mostrano come, da tre stagioni, Rectify stia facendo un ottimo lavoro nel racconto di un dolore che non nasce necessariamente da un avvenimento negativo — infatti Daniel, seppur con tanti dubbi, è finalmente libero —, ma dalla crescita dei personaggi in scena, che in una manciata di giorni si trovano nell’età adulta dopo che il tempo si era quasi fermato con la condanna di Daniel. Il dolore è quello di un corpo — o per meglio dire una mente — che si sviluppa e cresce in poche settimane, trasformandosi da adolescente ad adulto d’un colpo. Il fisico si deve adattare e non può che provare un dolore intenso ed istantaneo; questa evoluzione spiazza chi la subisce, che, non capendo neanche cosa stia succedendo, ne esce perdente, sopraffatto dalla vita e dal cambiamento stesso; e tuttavia un cambiamento è in atto, e le vite dei protagonisti stanno andando avanti in modo migliore del previsto. Non sappiamo se Daniel — ma anche Amantha e Tawney — sia pronto a tutto ciò, ma il suo slancio verso il futuro e verso la libertà lo aiuteranno lungo il cammino, sempre che i nuovi sviluppi sul ritrovamento del corpo di Ray McKinnon non riportino a galla problemi con la giustizia ormai sepolti. La storyline investigativa è ancora troppo debole per farsi un’opinione al riguardo ma, guardando il quadro generale, è giusto che sia così, data l’importanza e la buona narrazione di tutto il resto dell’episodio: “Thrill Ride” porta avanti il racconto in un mix di paura e speranza che il futuro possa essere davvero migliore del passato.

Voto: 8 ½

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Informazioni su Davide Canti

Noioso provinciale, mi interesso di storytelling sia per la TV che per la pubblicità (in fondo che differenza c'è?!). Criticante per vocazione e criticato per aspirazione, mi avvicino alla serialità a fine anni '90 con i vampiri e qualche anno dopo con delle signore disperate. Cosa voglio fare da grande? L'obiettivo è quello di raccontare storie nuove in modo nuovo. "I critici e i recensori contano davvero un casino sul fatto che alla fine l'inferno non esista." (Chuck Palahniuk)

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