[Consigli Estivi #10] Last Tango In Halifax – Le conseguenze dell’amore, in stile british


[Consigli Estivi #10] Last Tango In Halifax – Le conseguenze dell'amore, in stile britishOrmai siamo quasi abituati a leggere storie di gente che ritrova il proprio grande amore dopo decenni di separazione grazie ai social media. Ma cosa succede dopo l’happy ending, quando nonostante i sentimenti bisognerà fare i conti con le persone che si è diventati? Last Tango In Halifax non ha paura di raccontarlo, e lo fa nel modo più british che possiate immaginare.

Scritto da Sally Wainwright (che per questa serie si è ispirata alla storia d’amore “tardiva” di sua madre ed è autrice anche del bellissimo Happy Valley) e vincitore di un BAFTA per il miglior drama nel 2012, Last Tango In Halifax è praticamente un trattato sulle conseguenze dell’amore, ma con la particolarità di presentarcelo in versione over70. I settantenni sono Celia e Alan, che in gioventù si sono amati e si ritrovano – grazie ovviamente a Facebook – decidendo di coronare il sogno di tanti anni prima.
Tuttavia, sei decadi e due famiglie dopo, le loro vite sono molto diverse: lei è ricca ed è felicemente vedova di un uomo che non amava, con una figlia professoressa snob e un genero fedifrago in casa; Alan è anche lui vedovo e vive con la figlia, ma in una casa in campagna con quest’ultima e il nipote. Pur con classi sociali e storie differenti alle spalle, il loro affetto è rimasto immutato ed è per entrambi una fonte di conforto e felicità: in fin dei conti, cos’hanno da perdere?

[Consigli Estivi #10] Last Tango In Halifax – Le conseguenze dell'amore, in stile britishMa le cose non sono sempre semplici, e la strada per la felicità è lastricata di difficoltà e di fraintendimenti, sia tra loro che tra le rispettive famiglie. Le due figlie si detestano fin dal primo incontro e sembrano essere talmente agli antipodi da costituire un ostacolo, così turbolente quanto Celia e Alan sono sereni e gentili, perennemente impegnate in un conflitto che mescola stili di vita, carattere e classe sociale. Quest’ultima, in particolare, in Gran Bretagna rappresenta ancora una problematica piuttosto importante, che è rimasta presente e forte anche nel livellamento sociale dato dal benessere; il Regno Unito, ancora nel 2015, è un paese classista in cui persino l’accento con cui si parla conta tantissimo e rappresenta un metro di giudizio.
La superficialità di queste differenze culturali, il pericolo di dare giudizi e l’importanza delle emozioni e dell’onestà sono i temi portanti che stanno alla base di tutte le vicende che coinvolgono i membri di questa famiglia allargata che gradualmente impara a conoscersi, a volersi bene e ad accettarsi, pur nella vivacità (per usare un eufemismo) delle situazioni che li coinvolgono.

“Yeah, we’ll buy you a copy of the Guardian” “You can keep your Guardian” “I thought I spotted a Daily Mail lurking in your recycling bin” “What’s wrong with the Daily Mail” “What’s wrong with it? What’s right with it!”

[Consigli Estivi #10] Last Tango In Halifax – Le conseguenze dell'amore, in stile britishProprio questa vivacità di rapporti e tematiche ha portato Last Tango in Halifax, dopo 3 stagioni, a trasformarsi da piccola storia d’amore in vero e proprio racconto sociale, sempre misurato e con toni da screwball comedy, che segue le peripezie della famiglia: se le due figlie inizialmente si detestano ma poi impareranno ad amarsi, nel mezzo succederà di tutto tra divorzi, relazioni che si intrecciano, figli desiderati e indesiderati, matrimoni etero e gay, funerali, scandali e segreti; tutto con Celia e Alan a fare da centro catalizzatore e spesso anche da pacieri. Un’allegra confusione che funziona alla perfezione, sorretta da ottime caratterizzazioni dei personaggi (e interpreti sobri di grande mestiere), in cui alla fine, ovviamente, l’amore vince su tutto.

That was the most selfish, mindless piece of driving I have ever witnessed.

[Consigli Estivi #10] Last Tango In Halifax – Le conseguenze dell'amore, in stile britishUn mix gradevolissimo, quindi, di soap e commedia, sempre sospeso tra la favola romantica e la modernità che irrompe in tutte le sue forme. Si aggiunga inoltre il non trascurabile plus di rappresentare le persone anziane come protagonisti, senza ridicolizzarli né ridurli al ruolo di spettatori esterni, trattandoli con delicatezza e sincerità: quando, nel primo episodio della serie, Alan subisce un furto, la sua confusione e difficoltà nel risolvere il problema rappresentano in modo veritiero lo spaesamento della sua generazione nei confronti di un mondo che non li rappresenta più appieno e in cui sono, per molti versi, costretti al ruolo di “ospiti” e spettatori; un mondo che hanno contribuito a costruire ma che oggi è di proprietà di qualcun altro. Il legame tra Alan e Celia e la profondità con cui viene trattata la loro quotidianità sono un utile strumento per ricordare a una società come la nostra, ossessionata dalla gioventù, che l’età non deruba le persone della passione e della possibilità di essere felici – così come l’età non porta via il talento degli attori, dato che il fascino dei protagonisti Derek Jacobi e Anne Reid domina la scena senza difficoltà e ruba l’attenzione da chiunque altro, in quasi tutti i casi.

“So why do you want God’s blessing, if you don’t go to church? I’m just interested”
“We thought he might like the trade”

[Consigli Estivi #10] Last Tango In Halifax – Le conseguenze dell'amore, in stile britishA volte commovente, a volte divertente, sempre coinvolgente e mai semplicistico, lo show sa essere commedia quando serve, passando a family drama o toccando anche toni da soap (pur sempre in stile british, intendiamoci) e ci racconta dell’amore e dellle complicazioni che porta –  ma anche la felicità –  a qualsiasi età, in qualsiasi tipo di relazione, per ogni classe sociale; parla di seconde opportunità, affronta la vecchiaia, le nascite, la malattie, la morte, la povertà, il divorzio, la mancanza di soldi, le bugie.

Last Tango In Halifax dimostra che è possibile creare una serie rassicurante, di buoni sentimenti e positiva senza essere banali, anche affrontando temi “difficili” in modo intelligente e rivalutando il concetto di famiglia tanto bistrattato in altri show. Perché la famiglia resta famiglia, di qualunque tipo essa sia, e non c’è famiglia senza amore, come non c’è amore senza la capacità di capire, perdonare e dare una seconda opportunità. E senza amore, diciamocelo, non vale neanche la pena vivere, giusto?

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Informazioni su Eugenia Fattori

Bolognese di nascita - ma non chiedete l'età a una signora - è fanatica di scrittura e di cinema fin dalla culla, quindi era destino che scoprisse le serie tv e cercasse di unire le sue due grandi passioni. Inspiegabilmente (dato che tende a non portare mai scarpe e a non ricordarsi neanche le tabelline) è finita a lavorare nella moda e nei social media, ma Seriangolo è dove si sente davvero a casa.

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