Hannibal – 3×11 …And The Beast From The Sea 2


Hannibal - 3x11 ...And The Beast From The SeaNon è certo la prima volta che Hannibal indaga sul tema del doppio, sia nella variante interiore che in quella esterna nel rapporto tra Will e il dottor Lecter; ma è in questa parte di stagione, e in particolare con questo episodio, che tale tematica si erge a protagonista e soprattutto a chiave di lettura per la complessa disamina del Male che si sta portando avanti. 

Come dichiarato da Fuller al panel del Comic Con di San Diego, la figura del Grande Drago Rosso non assume importanza solo in funzione del personaggio di Francis Dolarhyde, ma anche – e soprattutto – per Hannibal, che vede in lui un nuovo Will da corrompere, e per lo stesso Will, che cercherà a tutti i costi di fare quello che non è riuscito a portare a termine con Lecter: salvarlo da se stesso.
Hannibal - 3x11 ...And The Beast From The SeaNel mezzo, si porta avanti il rapporto di attrazione-repulsione tra i due, di amore e odio, di bisogno e rifiuto che si susseguono senza soluzione di continuità e che sono sempre più sottolineati dalla loro separazione – il vetro che si interpone negli incontri – e dalla regia, che invece li rappresenta spesso l’uno come riflesso dell’altro. In un gioco di specchi in cui ciascuno di loro vede l’altro dentro i comportamenti di Dolarhyde, loro stessi si riconoscono diversi eppure identici in quel rapporto che, nonostante gli anni, continua a legarli in modo sempre più indissolubile.

I don’t want to give her to the Dragon.

Hannibal - 3x11 ...And The Beast From The SeaLa presenza di Reba nella vita di Francis rappresenta una sorta di bilanciamento rispetto a quella di Hannibal, sebbene in modo inconsapevole: laddove infatti il dottor Lecter spinge Dolarhyde ad abbracciare il Grande Drago Rosso e la fusione delle due identità – “The Dragon is in your belly now” –, Reba incarna pienamente l’ostacolo alla trasformazione, l’ancora che tiene l’anima dilaniata dell’uomo più legata a Francis e meno al Drago. Rappresenta quindi una salvezza per il primo ma una minaccia per il secondo, come lui stesso dichiara alla donna quando decide di lasciarla: “You… You threaten me and yet you do not threaten me. It’s confusing”.

Hannibal - 3x11 ...And The Beast From The SeaIl suggerimento di Hannibal di lasciarla in vita sacrificando qualcun altro – Will e la sua famiglia, ovviamente – non va a buon fine e il senso di sconfitta, fallimento e impotenza può manifestarsi solo attraverso l’autopunizione: la lotta contro il drago e l’ammissione della propria inferiorità, che si rende visibile attraverso le lesioni autoinflitte, e infine l’accettazione del Drago come identità superiore e incontrollabile, che lo porta a lasciare Reba e a temere un ulteriore incontro per la propria manifesta incapacità di gestire un’eventuale necessità di ucciderla. Francis abbraccia la sua nuova identità come conclusione di un percorso di ricerca del cambiamento, desiderato e voluto non senza conflitto interiore ma di sicuro riconosciuto e portato ad un livello superiore – a differenza di quanto, secondo Hannibal, lo stesso Will sia riuscito a fare.
Hannibal dunque decide di aiutare Dolarhyde non solo per lui stesso, ma anche e soprattutto per istigare e forse ispirare Will a far emergere definitivamente quella parte di lui che “desidera il cambiamento” – e non è un caso che la puntata finisca proprio con quella domanda posta da Lecter a Graham.

Don’t you crave change, Will?

Hannibal - 3x11 ...And The Beast From The SeaLa similitudine tra Will e Francis non è portata avanti solo nel finale: nel dialogo tra l’uomo e il figliastro Walter il passato del primo emerge prepotentemente come specchio del presente di Dolarhyde, anche se attraverso vicissitudini diverse. Non solo: seppur in maniera impercettibile e poco evidente, la puntata sottolinea in diversi punti il riavvicinamento di Will a Hannibal a mano a mano che il rapporto tra Francis e Lecter si fa più intenso. Si pensi all’inizio dell’episodio, quando Will cerca di tenere nascosto l’aiuto di Hannibal e Jack lo scopre – “Jack Crawford, fisher of men, watching my cork move against the current. You got me again. Hannibal told me where to find him”; oppure all’ancor più sottile riferimento alla famosa telefonata di Will prima della strage di “Mizumono”, quando Hannibal avvisa all’ultimo Francis del fatto che qualcuno sta ascoltando la telefonata. I ruoli si scambiano, si rimettono in scena, mutati eppure identici: Will disprezza Hannibal per quanto ha fatto contro di lui e la sua famiglia, ma non riesce a smettere di andare da lui, sfruttarlo per il caso e approfittare dell’indagine per vederlo, per sentire quello che l’uomo riesce a tirar fuori da lui; Hannibal, a sua volta, ha bisogno di Will, di vederne la trasformazione, ma non può esimersi dall’attentare alla sua vita (come a Firenze) o a quella della sua famiglia. Will e Hannibal sono l’uno il doppio dell’altro, come Francis e il Red Dragon: non possono vivere con l’altro, ma non possono nemmeno vivere senza.

Save yourself.
Kill them all.

Hannibal - 3x11 ...And The Beast From The SeaLa capacità manipolatoria di Hannibal è già stata termine d’indagine soprattutto nella scorsa stagione, quando furono resi evidenti i suoi effetti su una mente vulnerabile come quella di Will Graham. Torna quindi oggetto d’attenzione in questa annata grazie soprattutto ai disturbi mentali di Dolarhyde, complice la postazione da lui scelta per le telefonate – il vecchio studio del dottor Lecter – e soprattutto una regia che tende da tempo a cambiare ambientazioni, a sovrapporre e a scomporre presenze per giungere al proprio fine – comunicare qualcosa d’altro.
Molte volte, soprattutto nella prima parte di questa stagione, la serie ha portato l’esigenza estetica oltre i confini del simbolico per sfociare in una rappresentazione spesso onirica e, in alcune circostanze, decisamente esagerata; sono comprensibili quindi certe critiche, anche se, per mettere in scena dinamiche interpersonali così complesse e così legate al mondo dell’inconscio, non poteva esserci una scelta migliore di questa.

Hannibal - 3x11 ...And The Beast From The SeaLa sperimentazione è un percorso accidentato fatto di tentativi ed errori, dunque ben venga qualche esagerazione se poi si arriva a sequenze come quella di questa puntata, in cui la persuasione di Lecter viene messa in scena con continui sdoppiamenti della sua immagine che vanno a circondare – fisicamente e dunque mentalmente – il personaggio di Francis.
Hannibal è davanti a lui, alle sue spalle, di fianco a lui da entrambi i lati; lo è persino nello stesso momento, come dimostra l’inquadratura in cui è alla sua destra, si sente la sua voce ma lui non muove le labbra. Hannibal parla al suo orecchio, parte del corpo non a caso citata in altre due occasioni nella puntata: tradizionalmente, infatti, le tecniche di convincimento a compiere il male passano attraverso quest’organo (in letteratura soprattutto, basti pensare – e chissà, forse il riferimento non è casuale – a Shakespeare e al suo Iago) e in questo caso il concetto viene ribadito con l’ultima frase – “Kill them all” – pronunciata in un contesto reale ma attraverso il telefono, strumento che sottolinea ancora di più la maggior importanza della voce rispetto alla vista nell’atto della persuasione.

Hannibal - 3x11 ...And The Beast From The SeaEppure anche Hannibal ha un suo doppio con cui fare i conti. È quella parte di lui che l’ha spinto a consegnarsi a Jack pur di essere certo che Will sapesse la sua posizione; quella che lo porta a far attaccare la famiglia di Graham ma che al contempo si interessa di lasciare piccoli indizi in giro, e soprattutto di essere in talune occasioni brutalmente e sfacciatamente onesto.
Nel confronto con Will è più che evidente il suo tentativo di far capire a quest’ultimo che la nuova famiglia vittima del Drago sarà proprio la sua – “They’re not my family, Will. And I’m not letting them die. You are” – e non è possibile non riconoscergli un livello di onestà, lo stesso dichiarato ad Alana, quando riferisce a Will esattamente le stesse parole con cui ha istigato Francis ad attaccare Molly e Walter. Anche quella di Hannibal sembra una lotta interiore, accentuata molto probabilmente dalla posizione di inferiorità in cui si trova da quando è stato catturato e ciononostante da quell’istinto demoniaco e perverso che lo spinge a perseverare nella ricerca del Male, anche a costo di rimetterci in condizioni di vita – Alana non perdona.
Two souls, alas, are dwelling in my breast, and one is striving to forsake its brother.
Due anime per ciascuno di loro: per Francis, per Will, persino per Hannibal. Ma due anime sono soprattutto i nostri protagonisti, che lottano per rinunciare l’uno all’altro, invano.

Hannibal - 3x11 ...And The Beast From The SeaA due episodi dalla conclusione della stagione, e con ogni probabilità dello show stesso, Hannibal non smette di indagare il rapporto tra i due protagonisti della serie, già così sviscerato eppure ancora così ricco di dettagli da raccontare. Mads Mikkelsen, ora più che mai, sembra davvero dare il meglio della sua interpretazione, e lo stesso Hugh Dancy trova con lui le sue performance migliori, segno di quanto l’alchimia tra i due attori abbia ormai raggiunto livelli altissimi. Richard Armitage contribuisce ad un quadro attoriale davvero buono, in cui forse solo Nina Arianda risulta il classico pesce fuor d’acqua, più per un’interpretazione anonima di Molly che per effettivi demeriti.
A livello di scrittura e di resa scenica “…And The Beast From The Sea” continua sul solco tracciato dalle puntate precedenti, occupandosi di portare avanti la trama ma soprattutto l’indagine psicologica che soggiace – da sempre e con eccellenti risultati – alla creazione dell’intera serie.

Voto: 8/9

Condividi l'articolo
 

Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

2 commenti su “Hannibal – 3×11 …And The Beast From The Sea

  • jackson1966

    Una cosa mi ha fatto un po’ incavolare: ad un certo punto Francis dice che Will è interessante e sostiene che non è molto bello. Scherziamo vero? A parte che Hugh Dancy è bellissimo (ha iniziato la carriera come modello e ancora me lo ricordo in “piccolo dizionario inglese”) e poi proprio lui parla?
    Scusate lo sfogo che so stupido in una serie di qualità eccelsa come quella di Hannibal ma accidenti se questa non è una stupidata da far dire ad un personaggo davanti all’evidenza e non me l’aspettavo dagli sceneggiatori.
    Ed è chiaro che adoro Hugh Dancy e Will.

     
    • Federica Barbera L'autore dell'articolo

      Personalmente non trovo Hugh Dancy il massimo della bellezza, ma è talmente soggettivo che non può essere neanche oggetto di discussione. Perché lo dica onestamente mi sfugge, non so/non ricordo se negli originali (libri e film, che ho visto un milione di anni fa) ci siano riferimenti a qualche ideale di bellezza da lui ricercato nelle vittime o simili.. perché da come pone la frase sembrerebbe (“Not very handsome but… purposeful”).
      Però, proprio perché la frase è messa in quella posizione, un qualche ruolo dovrà pur averlo. O forse ha solo subito il fascino di Mads Mikkelsen e non ha più capito nulla.. non lo escluderei eheheh 😉