Masters of Sex – 3×06 Two Scents 1


Masters of Sex – 3x06 Two ScentsUn obiettivo difficile da raggiungere diviene spesso l’unico filtro attraverso cui osservare lo scorrere della propria vita. Quando tutto ciò per cui si è lottato diventa finalmente una tangibile realtà, il filtro si allarga e l’occhio riesce a scorgere quegli angoli remoti, dove gran parte della “vita” di ognuno è rimasta in attesa di essere vissuta.

Questa terza annata di Masters of Sex ha improntato la superficie narrativa del racconto sul consolidamento professionale di Bill e Virginia, per poi restringere progressivamente il focus diegetico sulle conseguenze di tale successo. Virando verso una dimensione più intimista rispetto all’esordio di stagione, “Two Scents” prosegue l’indagine sull’evoluzione caratteriale dei vari personaggi, indugiando fin nei minimi particolari di una condizione personale divenuta scomoda e quasi inappagante: così come Virginia necessita di una travolgente passione, Libby ha un viscerale bisogno di liberarsi da un perbenismo che rischia di sfociare in cattiveria. Tra di loro si erge Bill che, perso a rincorrere l’eco del suo passato, non riesce a cogliere fino in fondo i bisogni delle “sue” donne: il precario triangolo che ha unito finora i tre protagonisti comincia a disgregarsi, scomponendosi secondo direttrici diverse, in cerca di autonomia e autodeterminazione.

Nature was not why we got together, Bill.

Masters of Sex – 3x06 Two ScentsConfrontarsi con la bigotta prospettiva della madre ha creato un forte scompiglio nell’ovattato universo di Virginia, evidenziando di colpo tutte le falle del suo rapporto con Bill. La gita in hotel ha reso evidente che la pubblicazione del libro ha definitivamente ucciso i coniugi Holden, e tutto ciò che essi rappresentavano: la ricerca ha raggiunto l’apice, spazzando via quella sfera di intima eccitazione su cui è nato, si è sviluppato e poi consolidato il rapporto tra i due. La scintilla che ha acceso il fuoco si è spenta e Virginia comincia a scontrarsi con l’esaurirsi di un desiderio finora alimentato da una corrispondenza d’intenti che adesso le sembra vacua e senza ardore.
Quando la madre ha riconosciuto il suo successo in un probabile matrimonio con Bill, Gini in maniera quasi epifanica si è resa conto di come la sua frenesia professionale abbia occultato una forte mancanza nella sfera più intima della sua vita.

Masters of Sex – 3x06 Two ScentsL’incontro con Logan, unito a tutto quel disquisire sul corteggiamento e sulla natura passionale di una relazione, le ha chiarito come l’intersecarsi della sfera professionale a quella privata abbia innestato un circolo vizioso che mentre alimentava l’una sviliva l’altra.
Tuttavia, l’intento di andare contro la madre e fare qualcosa di diametralmente opposto a ciò che la donna vorrebbe per lei non vira verso un’autodeterminazione, ma finisce per ritornare nel solito schema che definisce la vita di Virginia: trovare se stessa cedendo alle attenzioni di un uomo che la desidera. Questo tipo di definizione di sé, per quanto cambi l’oggetto – da Bill a Logan –, resta comunque aderente a quel tipo di determinazione etero-referente agognata dalla madre, ponendosi in netto contrasto con ciò che Virginia vorrebbe trasmettere di sé agli altri, e in particolare alla figlia, la persona che più di tutti soffre della sua inconscia incoerenza.

No more mollycoddling for anyone.

Masters of Sex – 3x06 Two ScentsIn seguito alla malattia di Joy, Libby è sprofondata in un vortice di pensieri contorti e scomposti che le hanno fatto perdere la bussola del suo quieto e tacito perbenismo. Nel dialogo con l’amica incosciente assistiamo per la prima volta a una confessione lucida e consapevole, con cui Libby ammette le sue responsabilità nel dissesto del suo matrimonio: nonostante in apparenza tutte le colpe sembrerebbero ricadere nella relazione tra Bill e Virginia, Libby si sente responsabile del proprio fallimento, e questa cosa la disturba più della distanza siderale che intercorre tra lei e il marito. Questa “colpa”, e le sue ovvie conseguenze – ovvero i suoi figli –, è la matrice del disagio che àncora la donna in una sorta di inerzia, divenuta sempre più difficile da sostenere: Mrs. Masters si sente come spezzata tra il desiderio di essere un’ottima madre e moglie e la voglia di fuggire via da tutto, di prendere per mano quel coraggio che all’amica è sfuggito per un soffio.
Incarnare il ruolo di Joy di fronte al padrone dell’appartamento le dà una sensazione di benessere tale da metterla quasi a disagio, al punto da vedere nella caviglia gonfia del figlio una punizione per la sua manchevolezza. Infatti, nel momento in cui Paul le fa notare l’esagerazione della sua reazione, non riesce a vedervi altro che un rimprovero che non vuole e non può accettare, e per difendersi diventa cattiva: Libby diluisce il suo dolore gettandolo addosso all’uomo, senza aver nessuna cura di ferire i suoi sentimenti in modo gratuito e quasi compiacente.

I will never forget the first time I ever saw you, Virginia.

Masters of Sex – 3x06 Two ScentsIn tutto questo marasma di pulsioni contraddittorie, Bill è l’unico che invece cerca di levigare le spigolose pulsioni che da sempre lo caratterizzano. Rispetto agli altri personaggi, William non ha bisogno di mettere in atto un processo di autodeterminazione di sé, anzi si trova coinvolto in una sorta di procedimento inverso: il dottor Masters non si definisce in relazione a un ruolo sociale etero-referente – come quello di padre o marito – ma solo ed esclusivamente in relazione al suo ruolo professionale di pioniere di una scienza finora inesplorata. Aver riconosciuto l’importanza di Virginia nel suo lavoro è stato il primo grande passo verso il ridimensionamento di un ego che per necessità professionale (e personale) doveva essere debordante. L’amore per la sua collega è anche nato da questa consapevolezza: Virginia è stata l’unica persona veramente in grado di aiutarlo ad amplificare se stesso riuscendo anche a metterlo di fronte alle sue debolezze umane. Bill ha sempre visto in Virginia una inesauribile fonte di forza da cui non vuole e non può stare lontano; proprio per questo, sin dal primo barlume di distanza, rimette in discussione se stesso cercando di far di tutto per smorzare spigolosità e reticenze: la pelliccia, l’albergo, la confessione in ascensore. Purtroppo la sua endemica natura lo porta a guardare al problema solo dal proprio un punto di vista; di conseguenza, anziché cercare di comprendere la natura dell’apatia di Virginia, si limita a demolirne le convinzioni, tracciando così un solco insormontabile che butta Gini tra le braccia di Logan.

Masters of Sex – 3x06 Two ScentsAnche sul lato della sfera familiare le buone intenzioni di Bill finiscono per creare un spaccatura: Bill non riesce a comprendere davvero il figlio perché non è capace di accettare quanto sia simile a lui. Johnny, esattamente come Bill, è un bambino che cerca disperatamente l’approvazione del padre, ma Masters rifiuta di rivedere se stesso nella debolezza del figlio, identificandosi molto più facilmente con lo spavaldo Dennis, ovvero con la tipologia di ragazzino che avrebbe voluto essere. Incapace di uscire dalla propria prospettiva, Bill Masters interagisce con il mondo che gli gravita intorno senza riuscire a ravvisarne a pieno le dinamiche.

“Two Scents” è un altro tassello importante per il prosieguo di una stagione che all’esordio ci era apparsa disorientante per via degli innumerevoli eventi che hanno investito i protagonisti. L’impostazione intimista degli ultimi episodi, dilatando il racconto attraverso l’analisi delle conseguenze di tali eventi sui personaggi, riesce a conferire alla storia il vero sapore del passare del tempo, ovvero di ciò che snatura, solidifica o distrugge le relazioni tra le persone.

Voto: 8

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Un commento su “Masters of Sex – 3×06 Two Scents

  • Attilio Palmieri

    Gli ultimi due episodi sono stati tra i migliori di una stagione coraggiosa, spiazzante e, per ora, di alto livello. Masters of Sex nella scorsa, bellissima annata ha guadagnato un livello di perfezione formale invidiabile (sulla scia di Mad Men), ma per farlo ha lasciato leggermente andare al varietà di registro con cui si presentò al pubblico. Questa terza stagione, pur non perdendo quella maniacale cura per ogni dettaglio, sia visivo che narrativo, sta riportando al centro l’ironia e il gusto per l’imbarazzo provocato da situazioni relative al sesso che la serie aveva all’inizio. Come spesso accade, i migliori episodi sono quelli che a una sempre molto accurata rappresentazione dei due protagonisti affiancano l’approfondimento su Libbi, personaggio sempre più interessante puntata dopo puntata.